Di nuovo rimescolii nei rapporti di forza fra le leader di casa nostra. Continuano la corsa Monte dei Paschi e Popolare di Sondrio. Non ce la fa invece Banco Bpm post stacco, protagonista di una seduta anonima. Manovre anche sul fronte wealth management. Mercato intanto in attesa di evoluzioni: proseguirà la forza del settore?
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Seduta davvero contraddittoria quella di ieri per il settore bancario, con due fattori trainanti e due penalizzanti. Sul primo fronte a spingere le quotazioni le continue voci di un rinvio nel taglio dei tassi da parte della Bce (il che favorirebbe i rendimenti del comparto del credito) e alcuni upgrading per le leader italiane. Sul secondo fronte la discordanza di chiacchiere sulle operazioni straordinarie che si potrebbero realizzare nei prossimi mesi in merito alla costituzione del tanto atteso terzo polo, nonché lo stacco dividendi per alcune big.
Chi ha vinto in una seduta in buona parte determinata dalle banche? |
Mps di nuovo in netta ascesa (+3,05%), Bper (+2,34%) e B.Pop. Sondrio (+2,23%): quindi tre nomi interessati dalle voci sulla creazione di un terzo polo italiano nel settore |
E chi ha perso? |
Banco Bpm ha deluso, riuscendo solo verso fine seduta a riprendere un po' quota ma tornando comunque sopra i 5,9 Eur di un’apertura penalizzata dallo stacco dividendo |
Ragioniamo allora in termini di stacchi cedola (pagamento 24/4), di cui ieri sono state protagoniste - come detto - alcune leader. Cosa è successo? |
I 0,56 Eur di Banco Bpm (yield sul 9%) sono stati affiancati dai 0,42 Eur a saldo di Mediolanum (yield 4,13%) e dagli 1,8029 Eur di Unicredit (yield 5,14%). L’effetto si è sentito e lo stacco potrebbe rappresentare un primo segnale di esitazione per il comparto dopo tanto correre |
Si è però avuto l’improvviso report di Barclays a favore di una stagione di trimestrali bancarie molto favorevoli. Cosa dice in sintesi? |
Barclays si aspetta che il margine d’interesse del primo trimestre sia solido, con le guidance sull’Eps per il 2024 mantenute se non migliorate e messaggi ottimisti sui rendimenti del capitale. Questi fondamentali positivi dovrebbero continuare a trainare i rialzi – magari dopo un inevitabile storno - e sono di supporto in ottica di potenziali fusioni e acquisizioni |
Lo sarebbero più in chiave di acquisizioni effettuate da investitori stranieri e meno in presenza di operazioni casalinghe? Barclays intanto su chi punta? |
Il ragionamento funziona ma difficilmente il nostro Governo accetterebbe m&a gestiti da banche europee o Usa, anche perché la loro solidità appare minore rispetto a quella delle italiane. I nomi che piacciono? Sono soprattutto Unicredit e Mps |
Intanto Azimut nell’ambito wealth management ha intenzioni di entrare una seconda volta in Borsa. E’ vero? |
In effetti si dice che starebbe per attuare lo spin off di una parte della rete italiana di consulenti finanziari facendola confluire in una nuova banca digitale, con l’obiettivo di quotarla entro 6-9 mesi. Anche questo potrebbe essere un segnale dei cambiamenti strutturali nel settore |
E poi c’è Poste Italiane, interessata al settore private. Cosa si sostiene in merito? |
E’ da febbraio che circola questa voce ma non si tratterebbe di una scelta semplice, data la struttura della società! |
Facciamo allora il punto su tre protagoniste fra le più attese in ambito m&a? Ovvero Mps, Banco Bpm e Banca Pop. Sondrio |
Mps torna vicino alla resistenza dei 4,35 Eur (chiusura a 4,29 Eur) e si allontana dal triangolo generatosi nelle ultime settimane e rotto al rialzo venerdì scorso. Ha margini per riuscire a salire nelle prossime sedute, salvo che Borsa Italiana prenda una netta piega negativa. Banca Pop. Sondrio conferma le tre precedenti sedute positive e ha cercato di superare la resistenza dei 7,26 Eur, riuscendoci solo in chiusura di seduta. Si avvicina ormai ai massimi storici del 2007. Banco Bpm era la più attesa e ha deluso con una seduta priva di particolari spunti. E’ pur vero che è rimasta sopra la resistenza dei 5,82 Eur, confermando i 6 Eur come soglia psicologica da non trascurare |
Quindi? |
A Piazza Affari si parla di un’estate calda per il settore bancario. In effetti la seduta di ieri ha testimoniato che i protagonisti della scena sono davvero tanti e inoltre che la loro forza – dopo mesi molto positivi – non ha dato segni di inversione. Un po' di debolezza è possibile nel breve termine ma il trend positivo probabilmente si confermerà. Forse senza gli eccessi di alcuni target resi pubblici nelle ultime ore |