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Orso & toro – Quando i tassi Fed scenderanno gli emergenti saliranno. Come azioni e come bond


Ne sono convinti molti gestori, che si basano anche sui dati statistici del passato. Spazio allora a una prima analisi (altre ne seguiranno) su uno degli asset più volatili quotati su Borsa Italiana, logicamente con gli Etf nel caso delle azioni. In più due bond ad alto rendimento in real brasiliano e in rand sudafricano.

Il report della domenica

Sono stati gioie e dolori di molti investitori italiani. Che hanno affrontato i mercati emergenti spesso senza una precisa linea di condotta, necessaria invece per un asset globale dalle grandi prospettive. Una delle leader della gestione patrimoniale – Robeco – in un recente report ha espresso la sua convinzione che, dopo il grande momento per puntare sugli “emerging” di 30 anni fa, stia per delinearsi una loro nuova ondata di crescita. Logicamente propende per un approccio improntato alla gestione attiva, con un processo d’investimento disciplinato mediante specifici fondi. È una scelta inevitabile per chi abbia scarsa esperienza con la finanza. Siccome noi ci rivolgiamo però a un parterre di gente che vuole fare da sé vediamo allora di analizzare oggi strumenti (Etf e bond) idonei in tal senso, pur con tutte le raccomandazioni di prudenza che si impongono. Partendo da due esortazioni: occorre saper gestire la volatilità degli emergenti; è d’uopo inoltre rammentare che su questo fronte c’è una tale diversità di sottostanti da esigere di approfondire bene le caratteristiche di ciascun prodotto su cui si intende puntare.

Cominciamo dall’azionario.

► I sei migliori mercati del 2024 tramite le performance degli Etf

La classifica (selezionando i singoli mercati relativamente all’Etf con prestazione migliore in caso di più prodotti sullo stesso sottostante e preferendo – quando possibile - quelli con valuta di denominazione Eur) evidenzia questa situazione come ytd:

1)

Amundi Msci Turchia (Eur)

LU1900067601

+23,1%

2)

Amundi Msci India (Eur)

LU1681043086

+19,1%

3)

HSBC Msci Taiwan Capped (Usd)

IE00B3S1J086

+13,8%

4)

Xtrackers S&P Paesi di frontiera /cioè minori (Usd)

LU0328476410

+13,4%

4)

iShares MSCI South Africa (Usd)

IE00B52XQP83

+10,1%

5)

Amundi Pan Africa (Eur)

LU1287022708

+6,3%

Un confronto ora: a livello dei sotto indicati indici globale mondo (l’iShares) e globale emerging (il Vanguard) l’ottima performance del primo spiazza gli emergenti sia globalmente sia individualmente, salvo Turchia e India, da tempo protagoniste di ottimi risultati.

iShares Core Msci World (Usd)

IE00B4L5Y983

+12,1%

Vanguard Ftse Emerging Markets (Usd)

IE00B3VVMM84

+6,0%

È la conferma di quanto si è osservato negli ultimi dieci anni, durante i quali gli emergenti hanno sottoperformato di circa un 50% rispetto a un indice “global equity”. Perché? Colpa soprattutto del dollaro, che dal 2013 – complice le politiche della Fed – ha vissuto un costante apprezzamento. In base a un report di LGIM, osservando l’andamento dei mercati emergenti, si evince che quando il dollaro è forte gli “emerging” registrano crescite inferiori (intorno al 3,4%), mentre quando il dollaro è debole si hanno crescite superiori (attorno al 5,7%). Inoltre, come fanno notare i suoi gestori, i Paesi che hanno optato per un regime ancorato al dollaro subiscono impatti ancora superiori.

Ora però qualcosa sta cambiando. Proprio il taglio dei tassi Usa e una probabile ulteriore debolezza del dollaro favoriranno i mercati emergenti, con un possibile vero e proprio punto di svolta.

Quest’opinione è abbastanza diffusa ma si attende un segnale di avvio. Ipotizzabile nella seconda parte del 2024.

► Come stanno andando i big (Cina – Brasile – Messico – India)

Il fronte è talmente ampio da rendere difficile una valutazione concorde: lo sostengono gli stessi gestori professionali dell’area “emerging”, che spesso sottolineano poi come occorra vagliare anche dei prodotti sempre più di nicchia. Torneremo ampiamente sul tema in futuro, visto che ormai la componente emergenti è centrale nelle potenzialità di crescita di qualsiasi portafoglio che accetti un po' di volatilità e un po' di rischio in più. Analizziamo ora quattro Etf di singoli Paesi fra quelli più importanti.

Cina

Xtrackers Csi300 (LU0779800910)

Replica i 300 titoli con maggiori capitalizzazione e liquidità dell'intero universo delle società appartenenti alla cosiddetta classe A

Performance -3,8% da inizio anno. Ultima quotazione 11,37 Eur. È inserito in un canale ribassista con possibile punto di discesa fino ai 10,5-10,9 Eur. Mercato per nulla correlato ai tassi Fed

Brasile

iShares Msci Brazil (IE00B0M63516)

Replica l'indice Msci Brazil riferito ai maggiori e più liquidi titoli della Borsa di San Paolo

Performance -15,2% da inizio anno. Ultima quotazione 21,16 Eur. È inserito in un canale ribassista da marzo ma si caratterizza per una certa volatilità. Un livello da monitorare quello dei 20,3 Eur. Mercato fortemente correlato ai tassi Fed

Messico

Xtrackers Msci Mexico (LU0476289466)

Replica le azioni messicane ad alta e media capitalizzazione

Performance da inizio anno

-22,8%. Ultima quotazione 5,08 Eur. È inserito in un accentuato canale ribassista che potrebbe proseguire fino all’area dei 4,4-4,5 Eur. Mercato correlato ai tassi Fed

India

Amundi Msci India II (FR0010361683)

Replica i principali titoli azionari indiani ma l’Etf ha come valuta di denominazione l’euro

Performance da inizio anno +19,1%. Ultima quotazione 31,5 Eur. Il tanto atteso trend rialzista si è confermato negli ultimi mesi ma da inizio agosto è iniziata una fase di volatilità. Mercato per nulla correlato ai tassi Fed

In sintesiTre dei quattro principali mercati emergenti del mondo confermano una forte debolezza, con solo l’India in controtendenza. I prossimi mesi potrebbero accentuare la volatilità ma determinare dei livelli di entrata molto interessanti in ottica di medio-lungo termine.

► Bond – Due casi di rendimenti al top

Naturalmente c’è la variabile valutaria a pesare sui rendimenti effettivi dei bond sovranazionali in valute emergenti. Va gestita o con un conto nella specifica divisa (se si ha una gestione poco dinamica) o con piani di accumulo (se si ha una gestione dinamica). La situazione degli yield resta tuttavia ineguagliabile e quindi – analizzando il mondo “emerging” – vediamo due casi di assoluto rilievo di titoli quotati su Borsa Italiana.

Valuta

Real brasiliano

Rand sudafricano

Emissione

Bei 9,25% Ge2027

Ifc 9% Ge2036

Isin

XS2436920321

XS2751681730

Cedola

9,25%

9,0%

Quotazione

101,2 Brl

100,5 Zar

Rendimento lordo

8,7%

8,9%

Taglio

5.000 Brl

10.000 Zar

Punti forti

La valuta di liquidazione è l’euro, al contrario di molti altri sovranazionali in Brl che si caratterizzano per l’Usd come tale valuta.

Inoltre è un titolo ben scambiato

La scadenza molto lunga consente di adottare strategie diversificate in base all’andamento della quotazione e della valuta. Ifc è una succursale di World Bank (AAA)

Punto debole

E’ una scadenza media

Oggi è molto più caro rispetto ad alcuni mesi fa

Attenzione…

Alla volatilità delle quotazioni: mai mettere ordini a mercato

Più sensibile in confronto ad altri titoli in Zar rispetto alle politiche monetarie della Banca centrale sudafricana

Il cross valutario

1 Eur = 6,2 Brl: la valuta sta tornando verso i minimi del 2021 (6,9 Eur/Brl) contro un dato medio degli ultimi dieci anni di 4,79. E’ evidente la sua debolezza, manifestatasi da qualche mese

1 Eur = 19,7 Zar: è sui minimi di lungo periodo. Cambio medio degli ultimi dieci anni a 16,89. Si conferma tuttavia molto volatile, prestandosi a strategie di entrate-uscite non troppo veloci con i bond

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