Nel mezzo della botta all’ingiù, primavera 2020, mi ritrovai immerso fra tanti articoli ché la recessione era arrivata. Il National Bureau of Economic Research (NBER) la definisce così: "una flessione significativa e generalizzata dell'attività economica che dura per più di qualche mese e che di norma si riflette nel prodotto interno lordo (PIL) reale, nei redditi reali, nell'occupazione, nella produzione industriale e nelle vendite all'ingrosso e al dettaglio". È causata da fattori endogeni o esogeni: dal normale ciclo espansione /recessione oppure da choc/cause esterne al sistema.
Bene, in fin dei conti si tratta di una cosa normale, sana, buona e giusta, in quanto non è pensabile che, per ritrovare un certo equilibrio, la crescita non sia seguita da una flessione. La brutta notizia è che fa dei danni ai portafogli già quando si vede in lontananza in quanto i mercati si muovono in anticipo. Pertanto, quando il risparmiatore legge la notizia, spesso la frittata è fatta.
Il “medico” , professionista della prevenzione, prescrive degli appositi “esami del sangue”, alla ricerca di segnali premonitori della malattia. Ecco che, come...
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