Emilio Tomasini scrive regolarmente per:

LVMH: aggiornamento di scenario tra risultati trimestrali tiepidi e tensioni geopolitiche


Negli ultimi giorni, il titolo LVMH è tornato sotto pressione, riflettendo un contesto particolarmente complesso sia a livello macroeconomico sia a livello settoriale.

La guerra commerciale globale, inaspritasi a partire dai primi mesi del 2025, ha alimentato un clima di forte incertezza. Bernard Arnault, nel corso della recente assemblea annuale a Parigi, ha sottolineato come "fino alla fine di febbraio tutto andasse benissimo" salvo poi essere travolti dalle turbolenze geopolitiche e dal ritorno delle minacce di dazi tra USA ed Europa.

Approfondiamo i risultati delle vendite dei primi tre mesi.

FOCUS SUI RISULTATI DEL Q1 2025

Sul fronte operativo, i dati del primo trimestre 2025, pur mostrando una discreta resilienza, confermano una fase di rallentamento per il gruppo. I ricavi sono calati del 2% (del 3% su base organica), assestandosi a €20,3 miliardi.

Analizzando i singoli segmenti:

Wines & Spirits: -9% organico, penalizzato dal calo della domanda in Cina e USA.

Fashion & Leather Goods: -5% organico, pur mantenendo un buon dinamismo creativo (si segnala il successo della collaborazione Louis Vuitton–Murakami e il lancio di "La Beauté Louis Vuitton").

Perfumes & Cosmetics: stabili (-1% organico), trainati da Christian Dior e Guerlain.

Watches & Jewelry e Selective Retailing: sostanzialmente piatti.

Geograficamente, l'Europa si è confermata in crescita, mentre il mercato statunitense ha registrato una lieve flessione. Più critica la situazione in Giappone.

TARGET 2025 VS ANDAMENTO Q1 2025

LVMH mantiene, per l’intero 2025, un obiettivo dichiarato di rafforzare la propria leadership nel settore del lusso puntando su innovazione, qualità e distribuzione selettiva. Tuttavia, i dati del primo trimestre evidenziano già una dinamica di rallentamento nei segmenti più strategici (in primis Fashion & Leather Goods) e una flessione generalizzata nei principali mercati.

Se il quadro macro dovesse mantenersi così incerto, il conseguimento dei target interni di crescita organica e consolidamento della redditività potrebbe risultare più complesso rispetto a quanto auspicato a inizio anno. L’atteggiamento della società rimane comunque improntato a una "vigilanza fiduciosa", con l’obiettivo di cogliere le opportunità legate al medio-lungo termine.

GRAFICO DI LVMH:

Dal punto di vista tecnico, il titolo LVMH ha rotto al ribasso la media mobile a 200 settimane, rompendo a ribasso l'importante supporto situato a € 567. La perdita di questo livello ha accelerato a ribasso la caduta del titolo: non si può, pertanto, escludere un test con l'area a € 436. 

OSSERVAZIONI

Alla luce del quadro complessivo, la fase di debolezza potrebbe non essere ancora del tutto alle spalle. Tuttavia, per chi mantiene una logica di medio-lungo termine, LVMH continua a rappresentare un colosso globale con fondamentali solidi, brand di eccellenza e una valutazione ora più interessante.


I multipli attuali risultano decisamente più compressi rispetto ai picchi storici, prezzando gran parte delle difficoltà cicliche in atto: un elemento che, per il value investor paziente, può aprire interessanti margini di rivalutazione nel caso di una stabilizzazione macro e di un ritorno graduale della crescita nel settore.

Considerando alcuni dei più importanti player del settore del Luxury, si conferma quanto rilevato poco sopra: il P/E di RICHEMONT è pari a 24,3 mentre quello di HERMES è di 50,3.

Non c'è dubbio che LVMH stia attraversando una fase complicata, ma il posizionamento dei propri marchi e la diversificazione della propria offerta commerciale rappresenta, per il medio periodo, un importante elemento di valore.

RIEPILOGO SEGNALAZIONI:

PORTAFOGLIO TOTAL RETURN:

L’autore del presente articolo potrebbe detenere i titoli oggetto della sua analisi.
Il nostro giornale rispetta la Carta dei Doveri dell’Informazione Economica clicca qui >>