Una settimana di sollievo per i mercati, grazie alla tregua immediata tra Iran e Israele, sostenuta dall’Occidente. La tensione geopolitica si allenta, ma i volumi di contrattazione restano anemici, segnalando prudenza. L’azionario riprende fiato (+1,62% sul DAX, +0,99% sul FTSE MIB) , mentre l’obbligazionario europeo resiste in un range stretto, con il Bund decennale fermo al 2,57% . Tuttavia, la pressione sale: i nuovi massimi azionari potrebbero innescare una rottura dei supporti obbligazionari, con effetti a cascata sui rendimenti.
Obbligazionario Europeo: Il Bund alla Prova del Fuoco
Il Bund tedesco (future Sep 2025) ha oscillato tra 132 e 129,8, un range critico di 4 mesi. La soglia 129,8 rappresenta un livello tecnico essenziale:
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Tenuta: Sinonimo di domanda “rifugio” nonostante l’equity rally.
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Rottura: Aprirebbe la porta a un target ai 128, con rendimenti in risalita per allinearsi alla performance azionaria.
Perché il rischio sale?
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Correlazione inversa storica: Quando l’azionario vola (S&P 500 +0,52%, Nasdaq +0,36%), gli investitori abbandonano le obbligazioni per cercare rendimenti più elevati - pressione al ribasso sui prezzi - rendimenti in aumento.
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Fattore liquidità: I volumi scarsi (es. Bot Zc Jul25: 3,4Mln scambiati) amplificano i movimenti .
2. Azionario: Tappi di Sughero o Razzi? La Risposta è nel Volume
Gl'indici azionari globali si sono di nuovo proiettati verso nuovi massimi:
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Dow Jones: +1,00% (43.819 punti).
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Nikkei 225: +1,43% (40.150 punti).
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FTSE MIB: +0,99% (39.742 punti), trainato da Stellantis (+4,66%) e Intesa Sanpaolo (+1,40%).
Tuttavia, il basso volume tradisce una fiducia fragile.
La tregua mediorientale ha calmato gli animi, ma serve un driver strutturale per una ripresa convincente.
3. Enel: Da "Azione Tossica" a Gemma Strategica
Enel (ENEL.MI), a lungo snobbata dai trader in quanto straordinariamente statica in passato, mostra un cambiamento di rotta tecnico e fondamentale:
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Target price rialzato: Barclays porta il target a 9€ (+6%), con rating “Overweight” (potenziale rialzo: +11%).
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Piano riacquisti: Approvato l’annullamento di 500Mln azioni (4,92% capitale), un catalizzatore per l’EPS.
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Consensus 2025: Utile netto previsto a 6,93 mld€ (EPS: 0,68€), indebitamento netto sotto controllo (56,73 mld€).
Grafico tecnico: La traiettoria indica un target a 11€ nel medio termine, con:
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Supporti critici e livelli da aggredire: 6,60€ (livello psicologico) e 5,50€ (medium-term pivot).
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Scenario base: Salita graduale, sostenuta dal buyback e dagli utili stabili (EBITDA 2025: 23,06 mld€).
4. Prossime Sfide: Eventi da Monitorare
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30 giugno - 2 luglio: Forum BCE a Sintra (focus su tassi e inflazione).
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10-21 novembre: COP30 in Brasile (politiche green → impatto su Enel).
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Geopolitica: La tregua Israele-Iran è ancora fragile; un fallimento riaccenderebbe la volatilità.
Equilibri Sottili e Strategie Difensive
La pace in Medio Oriente regala respiro, ma i mercati restano sospesi tra:
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AZIONARIO: Rialzi sui bassi volumi = fragilità sottostante.
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OBBLIGAZIONARIO: Il Bund a 129,8 è una linea nella sabbia. Una rottura spingerebbe i rendimenti verso livelli penalizzanti per i debitori sovrani.
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ENEL: Opportunità tecnica con margine di sicurezza. Il target a 11€ è plausibile, ma con stop-loss a 6,60€ per gestire i rischi sistemici.
In un mondo di nuovo contrapposto in blocchi (BRICS = 35% PIL globale), l’approccio attivo è l’unica difesa.
Serve flessibilità: Restate connessi.
Fabio Tanevini è un trader privato e potrebbe detenere gli strumenti finanziari oggetto delle sue analisi risultando così in conflitto di interesse con i lettori.
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