Nonostante le continue minacce daziarie dell'amministrazione Trump (dazi potenziali del 30% su UE e altri partner dal 1° agosto), i mercati azionari globali continuano a viaggiare su livelli record. L'S&P 500 ha toccato 6.304,68 punti a metà luglio, mentre l'Euro Stoxx 600 si mantiene vicino ai massimi storici di 565,18 punti.
Questa apparente immunità è definita "compiacenza rischiosa" vede i mercati scontare più l'impulsività di Trump che una reale applicazione delle tariffe, ma un fallimento negoziale potrebbe innescare correzioni violente.
Tuttavia, un segnale preoccupante persiste: i volumi di contrattazione sono ai minimi storici. Come sottolineato più volte, book "poveri" amplificano i rischi di crolli improvvisi, simili a tempeste estive – un avvertimento che rimane attuale, soprattutto in un contesto di valutazioni elevate.
La Teoria del "TACO Trade": Perché i Mercati Non Credono a Trump
Gli analisti di Wolfe Research rivelano che gli investitori stanno scommettendo sul "TACO Trade" (Trump Always Chickens Out): ogni minaccia viene percepita come una mossa negoziale, destinata a essere ritirata sotto pressione dei mercati. Trump ha già rimandato i dazi di 90 giorni ad aprile, e nonostante solo pochi accordi preliminari (UK, Cina, Vietnam), l'S&P 500 è salito del +6% a maggio, il miglior dato dal 1990.
Ma la situazione è fragile: se i dazi del 30% entrassero in vigore ad agosto, aggiungerebbero $138 miliardi di costi diretti all'economia globale, con un impatto a catena su inflazione e consumi.
Obbligazioni: USA in Affanno, Italia a Sorpresa Stabile
Il mercato obbligazionario conferma le previsioni: gli Stati Uniti faticano a finanziare il loro debito pubblico ($36.210 miliardi, 124% del PIL).
I rendimenti dei Treasury 30 anni hanno superato il 5% – livello non visto dal 2007 – mentre i CDS (assicurazioni contro il default) volano a 54 punti base, alla pari con Italia (53) e Grecia (57).
Perché questo allarme?
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Fuga dei capitali esteri: Gli investitori giapponesi hanno venduto €41 miliardi di bond europei nel 2024, mentre Cina e Hong Kong hanno ridotto le esposizioni in Treasury di $30 miliardi solo a marzo 2025.
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Dollaro debole: L'indice DXY è crollato sotto 98, con Morgan Stanley che prevede un ulteriore calo a 91 entro il 2026.
E l'Italia? Contrariamente agli stereotipi, Roma mostra resilienza: Moody’s ha migliorato l’outlook del debito italiano (da "stabile" a "positivo"), grazie a politiche fiscali conservative, un settore bancario solido e l’appeal dei Btp per i piccoli risparmiatori (tassazione al 12,5%).
Il Ftse Mib, con un dividend yield del 5,2% nel 2025, offre un "paracadute" contro l’instabilità globale.
Next Geosolution Europe e Italian Exhibition Group: Le Chicche della Settimana
In questo contesto, due titoli italiani offrono opportunità tattiche:
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Next Geosolution Europe:
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Entry: Sopra €8.40
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Target 1: €9.30 (+10.7%)
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Catalizzatori: Il settore minerario europeo (es. Rio Tinto) è in rimonta grazie alla ripresa cinese e alla domanda di metalli strategici. Geosolution, specializzata in soluzioni geotermiche, beneficia degli incentivi Ue per la transizione energetica .
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Stop Loss: Personalizzato, ma suggerito a €7.90 (-6% dall'entry).
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Italian Exhibition Group (IEG):
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Entry: €6.70
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Prospettive: Valorizzazione fino a €8.00 (+19.4%) nel medio termine
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Motivazioni: Resilienza dei consumi europei (soprattutto servizi e turismo) e posizionamento in un settore (fiere ed eventi) con margini in crescita post-pandemia. IEG ha un potenziale di ri-rating grazie ai dividendi attesi (yield stimato al 4.5%).
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Stop Loss: Dinamico, con trigger iniziale a €6.30 (-6%).
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Nota: Entrambi i titoli vanno gestiti con stop loss rigorosi, dati i volumi bassi e la volatilità estiva.
Rischi Reali: Inflazione e Tensione Sociale
I dazi iniziano già a mordere: l’inflazione USA a giugno è al 2,7%, con beni importati (mobili, abbigliamento) in aumento. Lo Yale Budget Lab stima un impatto di $2.800/anno per famiglia americana, equivalente a una tassa occulta.
Intanto, la stretta sull’immigrazione riduce la forza lavoro, minando la crescita occupazionale in settori chiave (edilizia, agricoltura).
La Fed è in trappola: Se taglia i tassi, alimenta l’inflazione; se li mantiene, soffoca un’economia già appesantita dai dazi.
Strategie di Difesa: Dividend Yield e Coperture
In attesa del verdetto sui dazi (scadenza: 1° agosto), gli investitori dovrebbero:
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Sovrappesare azioni ad alto dividendo: Banche italiane (Intesa Sanpaolo) e utility (Enel, yield al 3.23%) offrono protezione.
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Usare stop loss tecnici: Per titoli ciclici (es. minerari), impostare trigger sui livelli di supporto, non su percentuali fisse.
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Esporsi alla difesa: Titoli come Leonardo o Rheinmetall beneficiano dell’aumento globale della spesa militare.
Luglio resta un mese "torbido", ma le opportunità non mancano. La resilienza europea (specie italiana) e i titoli tematici (Geosolution, IEG) sono scudi contro la turbolenza USA.
La regola d’oro? Stop loss rigorosi e diversificazione settoriale. La tempesta estiva potrebbe arrivare, ma chi è preparato ne uscirà rafforzato.
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