Emilio Tomasini scrive regolarmente per:

Le azioni e l’Etc del giorno – Campari e lo short Tesla (su) nonché Mediobanca (giù) protagoniste a Milano


Per il gruppo delle bevande alcoliche inizia la razionalizzazione delle partecipazioni. Per Mediobanca si delinea la fine dei sogni di gloria, salvo sorprese (sempre possibili). Per il replicante a leva negativo su Tesla numeri impressionanti, che non devono però trarre in inganno. Ecco tre storie degne di attenzione.

Buy or sell

Il primo semestre 2025 si è chiuso in Borsa all'insegna del risk-on, con tutti i principali indici azioni azionari globali caratterizzati dal segno più, contrastando quanto si era previsto all’inizio dell’anno. Sono stati infatti sei mesi tumultuosi, con gli indici che hanno perso il 15-20% in occasione dell'annuncio dei cosiddetti "dazi reciproci" annunciati da Trump a inizio aprile, prima di recuperare, nonostante le significative tensioni geopolitiche di giugno, con gli scontri Iran-Israele e i bombardamenti statunitensi sui siti nucleari iraniani. In questo scenario Piazza Affari è risultata una delle migliori Borse a livello globale, con il Ftse Mib trainato soprattutto dalle banche (su cui è in corso un consolidamento) e dai titoli della difesa.

Il secondo semestre è partito invece al ribasso per l’azionario europeo, proseguendo il trend di debolezza di giugno, con l'euro che sale sui massimi dal 2021 contro dollaro e l'oro ben comprato. Da un lato pesano le incertezze sui dazi, in vista della scadenza del prossimo 9 luglio, insieme alle giravolte delle dichiarazioni e delle politiche dell'amministrazione Usa, mentre dall'altro resta alta l'attenzione sulle banche centrali e sull'andamento dell'economia, con l'inflazione europea risalita al 2% - target Bce - e con Christine Lagarde che ha ribadito l'approccio di Francoforte centrato sui dati.

In evidenza ieri a Piazza Affari due azioni e un Etc, con storie degne di attenzione.

Improvviso risveglio di Campari, che parte da fondo. Proseguirà?

Il gruppo Caffo 1915, conosciuto per il suo Vecchio Amaro del Capo, ha finalizzato l’acquisizione dei marchi Cinzano (vermouth e spumanti) e Frattina (grappa e spumanti) da Campari per un valore di 100 milioni di euro. L’operazione è stata vista come un primo passo per un miglioramento della situazione finanziaria di quest’ultima. Che ha dichiarato: “Si tratta di un passo fondamentale nella nostra strategia di razionalizzazione del portafoglio attraverso la cessione di brand, consentendo di aumentare il focus commerciale e di marketing su quelli principali”.

Reazione positiva in Borsa. Inizia la reviviscenza di Campari?

Dopo la prolungata discesa del titolo, iniziata addirittura nel 2023 e che è stata evidenziata da una media mobile a 200 precipitosamente ribassista, il 2025 è di fatto piatto. Da inizio anno si è registrata una lateralità senza alcun segnale di svolta. La reazione di ieri (a 5,906 euro) non è ancora tale da invertire il trend ma c’è una novità: per la prima volta da tanto si è realizzato quasi il contatto appunto con la 200 (posizionata oggi in apertura a 5,994 euro). Decisive quindi le prossime sedute e più in particolare da monitorare un eventuale stabile sorpasso dei 6/6,1 euro. In tal caso si manifesterebbe un risveglio effettivo, con però uno stop loss nella vicina area dei 5,9 euro.

In evidenza Mediobanca ma in questo caso si tratta di un’evidenza negativa. Il mercato sconta ormai che Mps la faccia sua?

Chiusura pesante per Mediobanca a Piazza Affari all'indomani dell'addio di Mediolanum, che dopo oltre 25 anni ha ceduto la propria quota del 3,5%. Il titolo ha lasciato sul campo il 4,21% a 18,9 euro, mentre Mps ha ceduto il 2,41% a 7,04 euro. Sembrerebbe quindi una specie di normalizzazione sul fronte torrido di quello che veniva definito il risiko bancario ma che a un certo momento è sembrato più un assalto bancario. Debole comunque anche Mediolanum (-2,12% a 13,31 euro), che ha ceduto la quota in Mediobanca a 18,85 euro per azione.

Sogni di gloria addio per Mediobanca in Borsa? Su quali livelli si sta posizionando?

In realtà non è ancora scattato il segnale effettivamente ribassista ma è certo che la chiusura ieri a 18,905 euro rischia di cancellare la fase più positiva del titolo, salito a 21 euro il 29 maggio. Decisiva la tenuta dei 18,85, il che significa che le prossime ore saranno decisive per Mediobanca in Borsa.

Infine una storia per chi ha una maggiore propensione al rischio. Netto rimbalzo dell’Etc/Etn di Graniteshares a leva 3 su Tesla (Isin XS3075487556), da gestire logicamente solo in intraday. Ha messo a segno un quasi +20% in poche ore, con chiusura a 13,596 Usd. Cosa sta succedendo?

La fine dell’idillio politico fra Trump e Musk si ripercuote negativamente sull’azione Tesla (-5,34% ieri a 300,7 Usd) e quindi positivamente sugli strumenti che la replicano a leva short. Per l’azione attenzione alla prossima chiusura di un triangolo grafico che l’ha trattenuta in tutta l’iper volatile sgonfiamento iniziato dai 480 Usd di fine 2024 per concludersi sui poco più di 200 Usd di aprile 2025. Il rimbalzo fino a 360 Usd di fine maggio è anch’esso terminato e ora l’accoppiata fra la discesa a 300 Usd, con contatto dell’importante supporto dei 293,5 Usd, e la rottura al ribasso della media mobile a 200 riporta forte negatività. Musk ci ha però abituati a improvvise sorprese e c’è a Wall Street chi sostiene che potrebbero arrivare presto. Comunque l’Etc/Etn short di Graniteshares ha messo a segno a 1 mese una performance del + 18.862% (e non è un errore!!) ma del +82,6% a 1 anno. Ecco la prova di quanto incide l’effetto del cosiddetto compounding nonché della validità del consiglio di maneggiare con estrema prudenza questo tipo di strumenti.

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