Emilio Tomasini scrive regolarmente per:

Obiettivo reddito – I bond della Romania si stabilizzano dopo la tempesta primaverile. Prudenza tuttavia!


I rendimenti scendono ma non più di tanto. I perché di una situazione contrastata e un’analisi dei titoli quotati su Borsa Italiana. Il mercato intanto attende l’adozione dell’euro da parte di Bucarest.

Alla caccia di rendimento

Mentre il mercato guardava alla potenziale crisi dei Treasuries Usa nel centro dell’Europa dell’est a maggio scoppiava una crisi che ha fatto scattare l’allarme per molti investitori italiani. I titoli di Stato della Romania di colpo – complici i risultati delle elezioni presidenziali al primo turno – diventavano i grandi malati dei debiti governativi, con un improvviso balzo dei rendimenti dal 7,5 all’8,6%. E le prospettive sembravano ancora peggiori. La successiva vittoria al ballottaggio dell’europeista Nicusor Dan ha ristabilizzato la situazione ma certi segnali restano pur sempre preoccupanti.

Cosa va

Cosa non va

Debito pubblico fra i più modesti in Europa ma c’è chi contesta i suoi numeri

Tasso di inflazione elevato (oltre il 5%), complice l’effetto guerra in Ucraina

Le imposte sui redditi molto basse (al 10%) lasciano spazio per correttivi al rialzo

Pil stanco

La debolezza della valuta nazionale (il Leu) dovrebbe favorire l’export

Tasso di interesse sempre rilevante (6,5%)

Si sta cercando di adottare l’euro come valuta nazionale ma non si sa quanto durerà il relativo percorso

La Banca centrale rumena è ancora in parte condizionata dal potere politico

In questo contesto c’è però un motivo di nervosismo in ambito obbligazionario: si tratta della crescita delle emissioni espresse in euro, il cui costo sale, dato che la Romania mantiene la sua valuta. Eppure in Europa occidentale i portafogli degli investitosi sono sempre più carichi di titoli di Bucarest. Meglio allora non esagerare, poiché il quadro generale resta debole ma sotto controllo. Se improvvisamente la situazione dell’economia globale peggiorasse – complici le emergenze da dazi trumpiani – i primi a poterne risentire potrebbero essere proprio i titoli di Stato rumeni in euro e in dollari.

La fotografia dei rendimenti nella valuta nazionale, il Leu

Rendimento de decennale

7,42%

Minimo a 1 anno

6,57%

Massimo a 1 anno

8,59%

Curva dei rendimenti

Di fatto piatta, con la scadenza a 1 anno al 7%

Rating

BBB-

I due Romania in Eur leader come yield su Borsa Italiana

Romania 4,625% Ap2049 Eur

XS1968706876

77,3 Eur

6,5%

Romania 6% St2044 Eur

XS2908645265

94,8 Eur

6,45%

I due Romania in Usd leader come yield su Borsa Italiana

Romania 7,625% Ge2053 Usd

XS2571924070

103,3 Usd

7,5%

Romania 5,125% Gn2048 Usd

XS1837994794

78,3 Usd

7,2%

Due nuove emissioni su Borsa Italiana

Romania 5,75% St2030 Usd

XS3114901336

100,44 Usd

Yield 5,7%

Romania 6,625% Mg2036 Usd

XS3114897633

99,6 Usd

Yield 6,7%

Per chi non voglia andare troppo lungo

In Eur

Romania 2,875% Mz2029 Eur

XS1892141620

97,3 Eur

Yield 3,7%

In Usd

Romania 5,875% Ge2029 Usd

XS2756521212

101,5 Usd

Yield 5,5%

In sintesi

Su cosa puntare

Cosa temere

Sulla prossima adozione dell’euro come valuta nazionale: probabilmente ne trarrebbero vantaggio le attuali emissioni già espresse nella nostra divisa

La volatilità delle scadenze lunghe, che potrebbe di nuovo aumentare nei prossimi mesi