Tanta incertezza anche su questo fronte: il mercato guarda corto e pure lungo ma non lunghissimo. Le emissioni più seguite e le novità degli ultimi giorni. L’analisi tecnica del “vituperato” 2072.
Buy or sell
La propensione al rischio resta alta e ciò sotto certi aspetti favorisce e da altri punti di vista penalizza i Btp, con gli investitori comunque incerti sulle strade da scegliere in tale ambito. Lo dimostrano gli scambi, che dall’opzione prevalente “2053-2054” (cioè, con cedola 4% e oltre), tipica degli ultimi tempi, stanno indirizzandosi verso un portafoglio più diversificato. Nelle ultime sedute interesse per esempio per queste emissioni:
Btp 0% Ag2026 |
IT0005454241 |
98,27 Eur (yield 1,79%) |
Btp 2,1% Ag2027 |
IT0005657330 |
99,85 Eur (yield 2,16%) |
Btp€i Ag2031 |
IT0005657348 |
99,7 Eur (yield 3,0%) |
Btp Green 4,1% Ap2046 |
IT0005631608 |
100,66 Eur (yield 4,1%) |
Il tutto è la conferma di un’insicurezza totale anche sul fronte dei nostri titoli di Stato, con movimenti sempre meno unidirezionali e la ricerca di emissioni che quotino attorno a 100 su scadenze diverse.
Bot, risalgono i rendimenti
Torna un certo interesse per i Bot, dopo che il Tesoro ha collocato 6,5 miliardi a 6 mesi con un rendimento al massimo da fine aprile. Il tasso del gennaio 2026 è salito infatti all’1,993% dall’1,95% del collocamento di fine giugno. A fine aprile era al 2,069%.
Quello che piace di più |
Bot Zc Dc2025 (IT0005627853) |
99,378 Eur (yield 1,94%) |
Quello più remunerativo |
Bot Zc Lg2026 (IT0005660029) |
98,184 Eur (yield 1,98%) |
Quello a sei mesi |
Bot Zc Fb2026 (IT0005635351) |
99,00 Eur (yield 1,97%) |
Gli spread di rendimento risultano certamente modestissimi e conviene quindi a questo punto scegliere la scadenza più lunga, sebbene il mercato – per motivi vari – preferisca quella dicembre 2025, che da alcuni giorni pilota gli scambi della specifica categoria.
Un portafoglio a due senza troppi rischi
Dicevamo dell’incertezza. Gli investitori continuano ad avere timore per le scadenze a tasso fisso troppo lunghe, dopo la delusione “big duration” degli ultimi tempi. Preferiscono allora ridurre la durata dei nuovi acquisti e in questo senso va l’ultima offerta delle aste italiane. Una molto interessante è stata proposta il 30 luglio e ad essa dedichiamo l’odierna attenzione. Prevede anche un tasso variabile, da inserire in portafoglio per una quota marginale (da un 10 a un 20%).
Tipologia |
Btp |
Cct |
Data emissione |
11/6/2025 |
15/4/2025 |
Cedola |
2,7% |
Euribor 6 mesi + 1,05% |
Data scadenza |
1/10/2030 |
15/4/2034 |
Isin |
IT0005654642 |
IT0005652828 |
Data regolamento |
1/8/2025 |
1/8/2025 |
Prezzo aggiudicazione |
99,64 Eur |
101,28 Eur |
Prezzo fiscale |
99,761 Eur |
100,0 Eur |
Duration |
4,7 |
0,5 |
Circolante |
15,5 miliardi Eur |
8,8 miliardi Eur |
Quotazione chiusura 8/8/2025 |
99,71 Eur |
101,43 Eur |
Rendimento lordo |
2,7% |
3,0% |
Punto forte |
Scadenza a 5 anni, adeguata per vari profili di rischio |
Batte come rendimento molti tassi fissi grazie all’interessante spread aggiuntivo rispetto all’Euribor |
Punto debole |
Si sta muovendo sul secondario con una certa incoerenza |
Quota sopra 100 |
Il nuovo decennale
Molto atteso ha esordito l’inedito 10 anni, che di fatto diventa il benchmark italiano. Il fatto che si tratti sui 101 lo rende attraente in un’ottica sia di rendimento cedolare sia di potenziale movimento rialzista futuro, quando il taglio dei tassi dovesse farsi effettivamente sentire sulle quotazioni.
Tipologia |
Btp |
Data emissione |
2/5/2025 |
Cedola |
3,6% |
Data scadenza |
1/10/2035 |
Isin |
IT0005648149 |
Data regolamento |
1/8/2025 |
Prezzo aggiudicazione |
100,89 Eur |
Prezzo fiscale |
100,0 Eur |
Duration |
8,3 |
Circolante |
16,1 miliardi Eur |
Quotazione chiusura 8/8/2025 |
101,10 Eur |
Rendimento lordo |
3,46% |
Da notare… |
Prima cedola corta (durata 152 gg) e tasso 1,495082%. Scadenza cedole successive: 1° aprile – 1° ottobre di ogni anno |
Punto forte |
Rendimento interessante |
Punto debole |
Probabilmente esposto a una non trascurabile volatilità |
Il 2072 al test del grafico
I titoli di Stato extralunghi, la cui lista è molto ampia, stanno soffrendo per tanti motivi. Quando partirà il riscatto? Nel momento in cui il timore inflattivo sarà realmente sotto controllo, con un effetto taglio tassi tangibile a livello di quotazioni. L’imprevedibilità di tutto quanto avviene attorno alle vicende dazi non aiuta certo in tal senso. Dato che il governativo di tale tipo più presente nei portafogli è il Btp 2,15% 2072 (Isin IT0005441883) ecco che merita un approfondimento dei suoi trend.
Rendimento a scadenza in corso |
4,2% |
Rendimento massimo ultimi tre anni |
4,96% (ottobre 2023) |
Rendimento minimo ultimi tre anni |
3,59% (dicembre 2024) |
Rendimento al collocamento |
2,18% |
Prezzo collocamento |
99,467 Eur |
Prezzo minimo ultimi tre anni |
49,4 Eur (ottobre 2023) |
Prezzo massimo ultimi tre anni |
69,7 Eur (dicembre 2024) |
Una resistenza importante |
Sui 64/65 Eur |
Quotazione chiusura 8/8/2025 |
58,7 Eur |
Livelli da monitorare |
La rottura al rialzo dei 65 Eur e successivamente quella dei 70 Eur |
Da notare! |
Probabilmente l’attuale trend laterale della quotazione precederà una possibile svolta rialzista, come già successo due volte negli ultimi anni. Se ciò avverrà (fine 2025?) il rimbalzo potrebbe essere violento e manifestarsi nell’arco di poche settimane |
Il quadro grafico è chiaro e non lascia adito a dubbi. Se in autunno si evidenziasse una progressiva accelerazione verso i 60 Eur e poi i 65 Eur le probabilità di un superamento del trend laterale in corso e quindi di una normalizzazione per tutti gli extralunghi annullerebbero i sospetti con cui questi governativi sono stati seguiti negli ultimi tempi.
= = = = = =
L’utilizzo delle informazioni e dei dati come supporto di scelte personali è nella completa autonomia del lettore e pertanto solo quest’ultimo è responsabile delle proprie decisioni.