Mercati in cerca di un nuovo equilibrio, dopo l’esito delle elezioni USA che hanno creato un bel po’ di scompiglio sui mercati, non fosse altro che per il fatto che i sondaggisti davano per certa la vittoria della Clinton. E così, come per la Brexit, siamo andati a dormire con una convinzione e ci siamo svegliati il giorno dopo con un esito opposto alle attese.
A distanza di tre giorni, salvo casi particolari, buona parte degli asset finanziari ha sostanzialmente ripreso la direzione che aveva già in precedenza, lasciando quindi intendere che con buona probabilità – esaurito l’aspetto umorale delle presidenziali USA – gli aspetti macro saranno i driver per i prossimi mesi, al netto di iniziative di Trump in grado di spostare nettamente l’ago della bilancia.
Osserviamo pertanto che il sell-off sul mercato del reddito fisso ha decisamente preso consistenza, sia in area USD sia in area EUR; il Dollaro USA ha ripreso a rafforzarsi, l’Oro è tronato sui suoi passi e le Borse cercano di consolidare lo spunto rialzista pre-elettorale.
Il nostro portafoglio ha quindi necessità di una piccola “revisione”, poiché alcuni asset iniziano a soffrire e noi abbiamo ancora su quelle posizioni un buon utile da inizio anno, e quindi lo consolidiamo e ringraziando usciamo in attesa di trovare nuove opportunità compatibili con le indicazioni dei mercati. Come da segnale operativo SMS inviato poco fa, vendiamo quindi i due ETF obbligazionari Ishares Eu HY Corp Bond (IE00B66F4759) e Ishares JMP $ Em Mkt Bond (IE00B2NPKV68), che ci regalano – tra rivalutazione in conto capitale più dividendi incassati – rispettivamente un +5,69% e un +6,45% da inizio anno.
Intanto bene i due ingressi recenti, la Bei in USD e lo ZC di Medio Centrale, che ci danno già soddisfazione e ci stanno stabilizzando il portafoglio. Ora con le due vendite abbiamo incrementato la liquidità, ma crediamo non ci sia particolare urgenza per reinvestirla. Abbiamo sempre considerato in alcune fasi di mercato – soprattutto in quelle di transizione, come questa – la liquidità un bene preziosissimo, sposando la massima che quando serve “Cash is King”.