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Esiti stress test come “da programma”


Resi noti gli esiti degli stress test, facciamo un rapido punto, condito anche da una bella tabella pubblicata da Il Sole24Ore.

Confermati i rumor dei giorni scorsi, che vedono Mps ampiamente sottosoglia, ma già beneficiata dell’Ok della BCE per il piano di salvataggio (una vera terapia d’urto) messo a punto nei giorni scorsi; di fatto il piano “originale”, avendo scartato il piano bis presentato in dirittura d’arrivo da Passera-Ubs.

Intesa Sanpaolo figura tra le “prime della classe” in Europa e unica tra i grandi gruppi ad essere sopra la soglia Srep; troviamo poi Banco Popolare e Ubi Banca nella fascia alta della classifica, e UniCredit un po’ più indietro, ma comunque accreditata di un CET 1 al di sopra del 5,5%, considerata la soglia “di sicurezza” nello scenario sotto stress.

Pertanto, ad eccezione di Mps, le quattro banche italiane si sono tenute a debita distanza dal livello di estrema allerta del 5,5%. Nel dettaglio, Intesa Sanpaolo svetta con un CET 1 transitional al 10,24% nell’ipotesi di scenario avverso al 2018. Il dato, seppur inferiore al precedente 12,98% (al 31 dicembre 2015), è comunque quasi il doppio della soglia critica del 5,5%, nonché superiore al 9,5% che è il requisito Srep attualmente in vigore. Di fatto, Intesa (considerando i primi 15 grandi gruppi europei) è l’unica che si trova sopra la soglia Srep nell’ipotesi di scenario avverso. Il CET 1, nello scenario base, è pari invece al 12,83%.

Per ciò che concerne Banco Popolare, nell’ipotesi di scenario avverso il CET 1 scende al 9,05% dal precedente 13,15% (al 31 dicembre 2015), mentre si assesta al 14,61% in caso di scenario base. Ubi, che partiva da un CET 1 del 12,08% e con una soglia Srep del 9,25% (al 31 dicembre 2015), in caso di scenario avverso vede il CET 1 scendere all’8,85%, mentre nello scenario base segna un 13,01%.

Unicredit, infine, era accreditata di un CET 1 del 10,59% e una soglia Srep del 9,75% (al 31 dicembre 2015), mentre ora in caso avverso il CET 1 scende al 7,12%, mentre nello scenario base si attesta all’11,57%.

Tra le altre banche sotto vigilanza Ssm, su cui la Bce ha condotto in autonomia un esame “semplificato” one-to-one e i cui risultati in teoria non sono di diffusione obbligatoria, troviamo Mediobanca che ieri sera ha esercitato la facoltà di rendere pubblici i dati, che vedono il CET 1 in caso di scenario avverso pari a 11,46% anche in questo caso sopra il requisito Srep.

Di seguito la tabella riassuntiva, comprensiva delle banche europee.



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