OBTORTO COLLO LE PREVISIONI PER IL 2012


Partiamo dal cuore del problema:

gli europei si sono finalmente resi conto che è finita un'era fatta di

certezze, di garanzie, di orari di lavoro prestabiliti, di diritti conclamati

alla salute, all'istruzione, alla sicurezza ? gli europei si sono resi conto

che miliardi di persone ambiscono a venire a vivere nelle loro terre perché

lasciano paesi devastati dalla guerra e dalla carestia e sono pronti a tutto ?

Gli europei si sono finalmente resi conto che se i cinesi aumentano il loro

tenore di vita inevitabilmente noi abbassiamo il nostro ? Ecco, rispondete a

queste domande e avrete finalmente la risposta al dramma economico e

finanziario che sta scuotendo il nostro continente. La risposta è no, nessuno

si è reso conto, soprattutto nei paesi periferici come l'Italia, che il mondo è

cambiato e dobbiamo essere pronti ad una sfida secolare per il nostro

benessere. E se l'Europa non l'ha capito lasciamo perdere l'Italia: mai come

negli ultimi mesi del governo Berlusconi e soprattutto ora con il governo Monti

lo spettacolo della politica italiana non è né indecente né asfissiante è

semplicemente al di sotto e di molto delle righe. Non abbiamo una classe

politica in grado di competere. Monti ha varato una manovra iniqua e senza capo

né coda tassando e vessando a raffica gli unici che poteva tassare ovvero

quelli che hanno beni al sole, i pensionati, i lavoratori dipendenti. La

manovra dello sviluppo è di là da venire e sicuramente non verrà passata dalla

classe politica a patto di annacquarla tanto da farla diventare inefficace.

Notai, commercialisti, avvocati, giornalisti, dirigenti della pubblica

amministrazione, magistrati, politici in servizio permanente effettivo non

abbandoneranno mai e poi mai la cadrega, piuttosto il Paese schianta ma loro non

mollano. Muoia Sansone con tutti i filistei. In queste condizioni non c'è

possibilità di salvezza.

Io sono un europeista convinto,

penso che l'Europa e l'euro abbiano evitato ed eviterebbero l'insorgenza di

guerra in Europa e per questa sola ragione ogni italiano ed ogni europeo abbia

l'obbligo di essere europeista. Purtroppo la realtà diverge dai sogni e mai

come ora gli europei appaiono diversi nella sostanza del loro carattere e della

loro storia. Il resto della storia è ancora da scrivere ma le premesse sono

nere, soprattutto in una unione monetaria nata male anzi peggio di quella

economica. Si dice che l'Europa nella difficoltà sa ritrovare la retta via, lo

auspichiamo ma realisticamente, ripeto realisticamente, vediamo le enormi

traversie che ci si parano davanti come insuperabili. Speriamo, ma con i piedi

facciamo i conti della serva e sappiamo che la battaglia è impari. Quando sei

senza speranza ti affidi ai miracoli e solo un miracolo può salvare l'Europa.

Dell'Italia si può solo dire una

cosa: nel mondo dell'impresa vince chi punta sull'export, nel mondo accademico

ha soddisfazione chi parte per università straniere, nel mondo della ricerca ha

successo chi abbandona l'Italia, e via di questo passo. Insomma, l'estero è l'ancora

di salvezza. Quando arrivi a questo punto ti chiedi cosa possa salvare questo

Paese e se l'unica risposta è quella che si può solo scappare allora sappiamo

che fine faremo.

Detto questo, come si suole fare

ad inizio anno, dobbiamo sottoporci alla liturgia delle previsioni. Le

previsioni per il 2012 sono orride per l'Italia perché e per la manovra che

abbiamo appena approvato e per il clima macro che si respira in Europa

(dicembre è il quinto mese in cui l'attività manifatturiera è in calo) fileremo

diritto diritto in recessione  e ci

staremo per gran parte dell'anno. Non è questo sicuramente un ambiente macro

favorevole a delle riprese dei corsi azionari. E' vero che la Borsa anticipa l'economia

di 6 mesi circa ma se la Borsa anticipa il break up dell'Euro allora la regola

non vale più. Se scorrete il listino italiano l'unica cosa a cui pensate è che

possono tranquillamente chiuderlo per l'investitore italiano tra un divieto di

short e l'altro ormai non c'è veramente più niente da fare.

Le emissioni obbligazionarie di

Francia e Germania di questa settimana sono la cartina di tornasole di come la

montagna di debito che verrà emesso in Europa da qui a Pasqua sia il vero banco

di prova delle nostre economie. E i primi segnali di cedimento sulle recenti

emissioni italiane sono davvero preoccupanti. Il giocattolo è sul punto di

rompersi. Statisticamente il mese di gennaio è il mese con maggior volume di

emissioni ed i primi tre mesi sono il trimestre con il maggior volume di

emissioni. Ci sono davanti quasi 800 miliardi di emissioni nei 17 stati dell'unione

monetaria: un mare di debito sta arrivando sopra le spalle di investitori

terrorizzati.

Quindi per il 2012 le possibilità

saranno date dalle azioni americane e parzialmente da quelle europee, dai

derivati, dalle opzioni.

Pubblico qui sotto il grafico

dell'Indice Il Sole 24 Ore con barre trimestrali che dà bene il polso della

tragica situazione del nostro mercato:

 

L'unico settore oggi al rialzo è quello energetico /

petrolifero ed infatti se dovessi scegliere un titolo da (forse) comprare è

proprio TENARIS:

In conclusione: se l'Indice italiano non riparte e si

posiziona sopra l'ultimo massimo relativo navighiamo a vista. Abbiamo un

Sequential sul settimanale sul Ftse Mib ma onestamente non mi fiderei troppo. Il

focus debbono essere i titoli stranieri. 

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