Piano Bar : L'ottimismo non muore mai...


Piano Bar  di Virginio Frigieri

L'ottimismo non muore mai!…

 

 

L'ottimismo è il sale della vita diceva quello della pubblicità …

 

L'ottimismo è il sale della vita diceva quello della pubblicità quando il piccione impertinente gli cagava sulla testa!. Ora premesso che la sfera di cristallo non l'ha nessuno, che  tutti i pareri sono rispettabili, che non è mia intenzione aprire polemiche col direttore o con la chiave di lettura che l'anziano abbonato trae dai mercati (anche se per me resta una lettura sciagurata), provo in questo articolo a vedere se riesco riassumere i concetti che in questi ultimi otto anni ho cercato di trasmettere; se alla fine mi sarò sbagliato potrete tranquillamente ridere di quel matto di Frigieri che sarà a mendicare un pasto caldo agli angoli della strada per aver dissipato i propri risparmi in assurde posizioni short, mentre voi avrete la tasche piene di danari avendo comprato esattamente ai minimi del mercato. Se avrò avuto ragione io , allora ci sarà molto poco da festeggiare, ma sarò contento di sapere che qualcuno ascoltando un matto come Frigieri è riuscito a salvare i risparmi della propria famiglia e a salvarsi dalla rovina.

Tanto per cominciare mentre scrivo queste righe, i timori che avevo espresso solo pochi articoli fa stanno materializzandosi e proprio oggi il ministro Passera, ha avanzato l'ipotesi di cominciare a pagare il fornitori dello Stato con BTP, che se da un lato è meglio di niente perché almeno puoi dare alla tua banca qualcosa come garanzia per continuare nella tua attività, dall'altro se hai bisogno di quei soldi,  di fatto non ce li hai prima della scadenza, o se li vuoi prima, li dovrai vendere sul mercato accontentandoti di incassare 90 o 85 o 80 … quello che il mercato offrirà in quel momento. Quando si entra in un avvitamento del genere non se ne esce più ed ogni volta che pensi di aver trovato una soluzione a un problema, se ne presenta subito uno dietro l'angolo uno peggiore del precedente.

Il ragionamento del nostro "lettore ottimista", è semplice pulito e lineare; è un ragionamento  che in altri tempi ha sempre funzionato… (ma è proprio qua che casca l'asino).  Quando un sistema, una regola, un tipo di investimento ha funzionato per decenni, portando benessere largamente diffuso a più di una generazione, diventa molto difficile, andare a spiegare che in economia le ?verità assolute sono veramente poche, anzi pochissime? e che certe convinzioni anche se molto diffuse ed accettate dalla maggior parte della gente in condizioni particolari possono diventare fallaci.

Quando otto anni fa scrivevo del pericolo petrolio, e di una probabile crisi energetica dietro l'angolo, molti sorridevano sotto i baffi… ?è vecchio si è bevuto il cervello…?  eppure il petrolio allora era appena salito da 25 a 40 dollari il barile e dopo si è arrivati a 140. Ma non è finita! La crisi del petrolio è appena cominciata e quel massimo entro il 2015 è destinato ad essere sbriciolato.

Da allora, alla crisi energetica si sono aggiunte, quella finanziaria e quella ambientale del clima ,che negli ultimi anni ci ha regalato una lista chilometrica di danni ingentissimi in ogni angolo della terra inimmaginabile trent'anni fa ed è per questo che l'estate scorsa ho provato a farvi aprire gli occhi sulla crisi alimentare che prima o poi (speriamo poi) arriverà. Non potete sperare che questi problemi si risolvano con una manovra  finanziaria! E' in crisi l'intero ?modello occidentale? e va ripensato da zero tutto il nostro stile di vita, il nostro modo di vivere, dalle norme necessarie per costruire una casa nuova che deve essere capace di generare energia non di distruggerne e dissiparne, al modo di spostarsi per andare al lavoro, al modo di mangiare, di vestirsi e di fare tutto! Queste cose le risolvi solo con una visione politica di lunga gittata che pensi oggi come dovremo essere far trenta/quarant'anni non alla fine della legislatura. Correre in bagno a masturbarsi per il +4% di ieri è demenziale!. L'intervento coordinato delle banche centrali fatto ieri, darà una boccata di ossigeno, certo, ma è come buttare tre secchiate di acqua dentro una piscina vuota mentre voi vi siete già tuffati dalla piattaforma di dieci metri credendo che fosse piena! Ca..o ragionate! L'europa è una delle aree del mondo che importa più petrolio! Nel 2010, abbiamo pagato una bolletta petrolifera di 280 miliardi di dollari; quest'anno pagheremo (cifra per ora stimata) oltre 400 miliardi.  E' un incremento che supera il 40% che porterà ad aumenti su quasi tutti i beni prodotti, compresi i costi dell'agricoltura e dell'allevamento (vedere la serie degli articoli sulla crisi alimentare). Di questo passo viaggiare e spostarsi potrebbe diventare in pochi anni un lusso per i ricchi com'era nei secoli passati! Signori stiamo rischiando di tornare al medio evo altro che buy opportunity! Le emissioni di CO2 che ci si era impegnati a diminuire entro il 2020 , stanno invece aumentando mentre i produttori di auto pensano di raddoppiare il numero di automobili, nei prossimi vent'anni e tutti i grandi della terra cercano la crescita e il PIL, il PIL e la crescita, ma dietro l'angolo temo ci aspetti solo un lungo e salutare INVERNO. In Italia tanto per guardare in casa nostra dall'inizio della crisi hanno già chiuso decine di migliaia di aziende ed oggi si calcola che 150 negozi al giorno abbassano la saracinesca per non rialzarla mai più! Il prossimo anno saremo nella fase più acuta del credit crunch.

Quando ero ragazzo ho divorato tonnellate di giornalini e fra i personaggi  preferiti c'erano le avventure di Paperino e zio Paperone. Ricordo un racconto in cui nel cuore della notte Paperone si svegliava di soprassalto svegliato da rumori assordanti CIOMP… CIOMP… CIOMP… correva nel deposito e ARRRRGHHHHHH!!! trovava degli extra-terrestri con uno strano metabolismo, che si nutrivano di oro! Le sue amate monete d'oro venivano inghiottite come caramelle!

Il credit crunch è come quelle creature… innesta una spirale perversa che progressivamente rende la liquidità in circolazione più rara dell'acqua nel Sahara!  Tu stai aspettando che i tuoi clienti ti paghino, ma la banca non è più disposta lasciarti aperto il rubinetto del fido. Intanto tu ogni mese devi pagare i tuoi dipendenti, l'IVA, le tasse sul reddito ?presunto? che avrai l'anno prossimo e i mille altri balzelli che un fisco ed una burocrazia demenziali di un grande paese di m…a,  hanno disseminato sul tuo cammino come in un percorso di guerra! Per un po' il proprietario o i proprietari dell'azienda, mettendo mano al loro portafoglio ce la fanno e tirano avanti, poi a un certo punto anche gli ultimi risparmi finiscono e l'azienda chiude!

Le banche impacchettano i debiti che hanno (ormai hanno solo quello) e li collocano sul mercato sotto forma di bond. Quest'anno le banche europee hanno dovuto rimborsare oltre 650 miliardi di bond in scadenza, ma complice la crisi, ed anche una sfiducia crescente nel sistema (ricordate quando abbiamo parlato del cambiamento di umore sociale spiegato da Precther?) , ne hanno collocati poco più di 400,  lasciando sul terreno un buco mostruoso. In queste condizioni le banche non sono più in grado di comprare titoli pubblici come hanno fatto in questi quarant'anni per salvare lo Stato. Mentre qualcuno sta cercando di capire se falliranno prima gli Stati o le banche  o se il botto si farà tutti insieme, le aziende muoiono e chiudono una dopo l'altra per mancanza di ossigeno. L'effetto domino che ne consegue  è devastante perché la prima azienda  che va in asfissia finanziaria, strangola la seconda che a sua volta ne strangola una terza e poi una quarta come una enorme reazione nucleare a catena. Lo Stato chiede anticipi, le banche non imprestano denaro, o se lo fanno lo fanno o a carissimo prezzo o ipotecando l'azienda. Se le aziende finiscono una dopo l'altra come le foglie d'autunno lo Stato non avrà più i soldi per pagare pensioni ,  stipendi e mille altre costosissime spese, così come le banche non avranno più di che pagare gli stipendi dei loro dipendenti. Il debito non si mangia. Ed anche le ipoteche sui mutui e sui prestiti, non servono a niente; o meglio servono finchè io banca concedo cento mutui ipotecari e su cento famiglie che sottoscrivono un mutuo per comprare la casa una o due famiglie non vanno a buon fine e mi ritrovo due appartamenti da vendere in una situazione di mercato normale… ma se io banca concedo 100 mutui e 50 vanno male e non riescono più a pagare , io banca mi trovo 50 appartamenti da vendere in un mercato asfittico dove nessuno vuole comprare e alla fine o svendo e incasso delle perdite o mi tengo gli appartamenti vuoti (incagliati) in attesa di tempi migliori, visto che fare abitare un appartamento ad una obbligazione o ad un titolo azionario, non è operazione semplice da fare!

 

Questa è la situazione del paese, ma se nonostante questo, vi va di cantare con Fiorello… ?e la crisi la crisi, … e la crisi lè bela, lè bela…? e di sorridere ogni volta che un impertinente piccione vi cagherà sulla testa… non sarò certo io a volervi far cambiare idea per forza!

 

Alla prossima.

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