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RIUNIONE BCE
Il consiglio della Bce si riunisce a Francoforte oggi anticipato di un giorno per la festività del Corpus Christi. Seppure non si attendano grosse novità sul fronte della politica monetaria sarà interessante seguire la conferenza di Mario Draghi in agenda alle 14.30 sull'andamento dell'economia a corredo delle nuove previsioni trimestrali dello staff, soprattutto per quanto riguarda la dinamica dell'inflazione. Nel suo intervento Draghi sicuramente parlerà anche del programma di acquisto di asset, il cosiddetto quantitative easing (QE), che ha permesso in tre mesi dal suo avvio di acquistare circa 240 miliardi di euro di titoli. Finora il programma ha ricevuto molti elogi e i riscontri a livello economico hanno sollevato anche le speculazioni su un suo arresto anticipato o una riduzione del volume di acquisti.

In merito riportiamo le parole di Teunis Brosens, analista di Ing secondo il quale "è troppo presto per sostenere che il QE abbia avuto qualche effetto sui prezzi al consumo" ma prosegue aggiungendo che "la ripresa dell'inflazione è ben temporizzata per far rivendicare al presidente Draghi il successo del programma".
Sempre riguardo al QE, le domande dei giornalisti potrebbero concentrarsi non solo sulla durata, ma anche sulla flessibilità, dopo che la Bce ha deciso di aumentare il volume di acquisti a maggio e a giugno per compensare il torpore dei mercati a luglio e ad agosto.

Altro tema al centro della conferenza stampa sarà la Grecia. La Bce è, insieme alla Commissione europea e al Fondo monetario internazionale, uno dei creditori e una delle tre istituzioni con cui Atene sta negoziando per ottenere il versamento di 7,2 miliardi di euro in cambio di riforme strutturali. A conferma della frenesia per sbloccare gli aiuti, Draghi era a Berlino lunedì sera per una riunione con il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, il presidente francese, Francois Hollande, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, e la direttrice generale dell'Fmi, Christine Lagarde.

PMI EUROPA
Dopo i numeri relativi al manifatturiero, stamane sono in arrivo le indagini sui servizi relative al mese di maggio. Per quanto riguarda l'Italia, la mediana delle attese degli economisti prospetta una frenata del ritmo di espansione a 52,7 da 53,1 di aprile.

*GRECIA: DEFAULT PIU' VICINO? *
Sempre più critica la situazione della Grecia, in assenza di un accordo con i creditori internazionali sullo sblocco di almeno una parte degli aiuti finanziari, vede farsi ogni giorno più realistica la possibilità di un default. Il governo presieduto da Tsipras, che pare rifiutare ogni ulteriore concessione, ha inviato ieri una propria proposta di riforme (definite dallo stesso governo greco "realistiche") per consentire il via libera ai fondi da parte dei creditori: da parte loro i creditori hanno chiuso una bozza di accordo di massima da offrire all'esecutivo ellenico, dopo il già citato vertice di emergenza di lunedì notte tra Merkel, Hollande, Lagarde, Draghi e Juncker.
Intanto la Bce ha alzato di 500 milioni il plafond di finanziamenti cui gli istituti ellenici possono attingere via Banca di Grecia, portandolo a 80,7 miliardi, secondo quanto riferito da una fonte bancaria.

CINA: DATI PMI
Torna marcata la crescita dell'attività cinese relativa al settore dei servizi: l'indice, infatti ha accelerato a maggio grazie all'espansione dei nuovi ordini. Il dato relativo al Pmi servizi è balzato dai 52,9 fatti registrare in aprile ai 53,5 di maggio. Il valore dunque rimane abbondantemente oltre la soglia dei 50 punti spartiacque tra crescita e contrazione.

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