non ci rimane neppure il franco svizzero come investimento ?


Dopo la resa di quota 1,20  effettuata un anno fa dalla Banca Nazionale Svizzera il franco si era rafforzato fino a toccare 1,03 fs per euro. Poi ha iniziato a flettere leggermente,con sollievo  della BNS e degli industriali elvetici, per trovare un corridoio tra 1,08 e 1,10 franchi per un euro dall'inizio di settembre fino a questi giorni.. Questa ha permesso anche di sfruttare il forte rinforzo del dollaro,limitando il  precedente balzo del franco,come conseguenze economiche negative ,al solo euro. In questo quadrimestre il franco si è ulteriormente  leggermente svalutato in quanto attualmente veleggia ben oltre 1,09 fs x euro.

Alla pari dell'oro  il comportamento del franco svizzero,valuta rifugio per eccellenza, in questo disastroso momento attraversato dalla finanza internazionale è difficilmente analizzabile.Probabilmente sul mercato è presente la BNS che ha frenato qualsiasi velleita' rialzista. Ma questa è solo una opinione.

In tempi "normali" le incognite che gravano sui mercati avrebbero provocato balzi nel metallo giallo( che si è dovuto accontentare di un misero rialzo del  + 3%)e un ritorno di interesse sulla moneta elvetica (scesa invece in queste due prime settimane. Ma questi non sono tempi "normali". Sul metallo giallo segnaliamo,come blanda resistenza a sempre possibili cedimenti ,l'avvicinarsi delle quotazioni al costo di estrazione del metallo. Vi sono molte valutazioni "medie" che circolano nel settore,ma ormai siamo non molto lontani dai costi delle miniere merginali.

E come accade per i diamanti,il cui oligopolio ha permesso un cinquantennio di splendida tenuta nei momenti di panico  e continue limitate crescite dei prezzi,la via d'uscita in questi casi potrebbe essere  semplicissima. Chiudere le miniere! . L'oro rimane sotto il terreno, come accaduto molte volte per i diamanti. Fermate  l'arrivo sul mercato  di nuovo minerale aureo o di brillanti!. Vedrete che dopo alcuni mesi o anni nei quali si smalteranno le scorte ed i "beni di famiglia",non ci saranno ' piu' metallo o pietre disponibile facilmente. E la legge della domanda e dell'offerta avra' la meglio con conseguente forte rialzo dei prezzi.. Tutto questo ovviamente se non interverra' il Governo americano svendendo il suo oro sul mercato.   Un nuovo  caso assimilabile al petrolio,in questo caso fatto dagli arabi? Non lo credo. Basta il petrolio per mostrare gli effetti masochistici di una scelta antieconomica e da vergognoso dumping.La lezione del petrolio , esattamente opposta  alle procedure messe in atto nel settore dei diamanti,dovrebbe bastare. Anche se in un mondo alla rovescia diventa difficile essere totalmente convinti anche delle ovvieta' !

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)