Consueto aggiornamento delle nostre analisi e previsioni sui mercati obbligazionari, ai fini della pianificazione e della gestione strategica della componente obbligazionaria del portafoglio, in accordo agli sviluppi dei mercati e in base alle attese su tassi e rendimenti.
La ZC-Yield Curve riprende ad allargare leggermente rispetto all’ultima rilevazione, con i rendimenti sul tratto a lunga che si avvicinano ad area 1,70%. Più stabile la parte a breve che continua a fornire indicazioni su attese per una politica monetaria BCE “morbida” anche nel 2018. Come dicevamo già nella scorsa analisi, la variazione più rilevante, da mesi a questa parte, è sul tratto a lunga che ha perso la connotazione piatta che lo caratterizzava da molto tempo, per assumere ora un’inclinazione positiva, confermata anche in questa rilevazione. A distanza di una settimana circa, l’esito delle elezioni in Germania non ha impattato pesantemente sulla curva, ma ha certamente contribuito al rialzo dei rendimenti; confermato invece l’impattato sul cambio EUR/USD che ha testato 1,17 e ora viaggia poco sotto area 1,18.
Anche i forward su Euribor 6 mesi allargano sul tratto a lunga, portandosi verso area 2,50%; meno mossi invece sul tratto a breve, in accordo con le considerazioni già fatte in merito alle attese per un atteggiamento compiacente della BCE ancora per qualche tempo.
Allargano ovviamente anche gli spread, in maniera composta e con variazioni contenute grazie al fatto che anche il rendimento sul Bund prosegue la sua lenta risalita; molto bene lo spread POR/GER che prosegue il movimento di contrazione (ricordiamo che S&P ha promosso Lisbona portando il rating del Portogallo da BB+ a BBB- con outlook stabile), e in ulteriore allargamento lo spread della Spagna, dopo le forti tensioni in merito al referendum per la Catalonia. Stabile il nostro spread che si conferma in area 174/175 bps.
Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei benchmark decennali dei principali mercati, notiamo un’ulteriore conferma della ripresa della via del rialzo dei rendimenti (per cui prezzi dei bond in discesa), come già osservato nella scorsa rilevazione. Interessante notare che sul governativo USA è già ben evidente un segnale di BOTTOM fornito dal modello, mentre sugli altri è ancora in fase di formazione. Iniziano quindi a trovare conferma le ipotesi avanzate nelle scorse settimane sulla ripresa del trend primario ribassista sui bond.
A livello strategico, le indicazioni sono di mantenere il debito portoghese finché prosegue la riduzione dello spread contro Bund e comunque chiudere tali posizioni per spread POR/GER sopra 260 bps; liquidare le scadenze a lungo termine sul debito USA e iniziare ad alleggerirle sugli altre aree valutarie. Bene il mantenimento del debito a breve termine e tasso variabile sia in EUR sia in USD; su quest’ultima valuta possibili incrementi su conferma della ritrovata forza del dollaro con discese sotto 1,17/1,16.