Portafoglio azionario: dopo le vendite di lunedì scorso, ritornano gli acquisti...


Giornata a due facce sui mercati azionari, italiano ed internazionale.

Ad una mattinata tutta al rialzo, brillante, con buoni volumi, con l’indice DAX che aggiornava il precedente massimo storico a 12878 facendo registrare il nuovo a 12921, faceva seguito un pomeriggio tutto all’insegna delle vendite che, de facto, azzeravano completamente i guadagni mattutini andando a chiudere addirittura in negativo, lieve, ma pur sempre in negativo, ad eccezione dell’indice DAX che pur stornando dai massimi storici riusciva a chiudere a 12806 con un + 0,32%.

La prima causa evidente è stata l’uscita dei dati macro odierni che se nella mattinata quelli europei (buoni) hanno contribuito al trend rialzista, nel primo pomeriggio, quelli USA (brutti), hanno contribuito al ribaltamento del sentiment.

Ma entriamo nel dettaglio dei dati, questa mattina sono usciti i dati positivi sulla produzione industriale di aprile dell’Eurozona che è aumentata dello 0,5% su base mensile e dell'1,4% su base annua contro attese, rispettivamente, per un + 0,5% (quindi in linea) e + 1,3%, idem per il dato sul numero degli occupati che nel primo trimestre è salito a + 0,4% contro attese per un + 0,3% portando il dato annualizzato al + 1,5% contro il + 1,4%, rivisto dal + 1,1% della precedente rilevazione. Di contro l’atteso dato tedesco sull’inflazione (CPI) relativo al mese di maggio, rimasto fermo ad un – 0,2% come nel precedente mese, non ha avuto ripercussioni sul proprio indice azionario che ha fatto registrare, come detto prima, il nuovo massimo storico.

Nel primo pomeriggio, invece l’uscita del brutto dato sulle vendite al dettaglio di maggio negli USA a -0,3% contro attese per un + 0,1% e dal + 0,4% del mese precedente, idem per il suo dato “core ex auto” uscito anch’esso a – 0,3% dal + 0,4% di aprile, ed il dato inflazionistico annualizzato dei CPI di maggio sceso a + 1,9% dal + 2,2% del mese di aprile ed il dato “core ex cibo ed energia” uscito a + 1,7% dal + 1,9% del mese precedente, ha suscitato una vera sorpresa tra gli investitori tanto da far passare i futures americani da un più che positivo 0,50% alla negatività, seppur lieve.

A contribuire a tale fase anche il tonfo delle scorte di petrolio rispetto alla settimana scorsa che ha fatto scendere il prezzo del greggio sotto i 45$/b con un minimo a 44,54 $/b, oltre alla debolezza del dollaro che contro euro ha sfiorato la quotazione di 1,13.

Comunque ciò non ha impedito, ovviamente, al Presidente della FED Janet Yellen, nella riunione terminata pochi minuti fa di dichiarare il rialzo del tasso di sconto di 25 b.p. portandolo al 1,25%, inoltre ha fornito maggiori dettagli sul piano di restringimento del bilancio statale che da 4,5 mld. di dollari auspicano portare a 2,5 mld. di dollari con il riacquisto mensile di un portafoglio titoli che sarà composto da obbligazioni che includono Treasurys, titoli garantiti da mutui e titoli di debito di agenzie governative, con una parte del capitale in scadenza che sarà in ogni caso reinvestita.

Infine la dichiarazione che le aspettative del dato inflazionistico sono ben al di sotto della soglia del 2%, obiettivo atteso per il 2017, pone forti dubbi sull’effettiva capacità e volontà di poter proseguire nell’auspicato terzo e quarto rialzo dei tassi entro fine anno. Molto probabilmente, dati permettendo, sarà possibile prevedere solo un terzo rialzo.  

Diamo uno sguardo dettagliato alle chiusure delle Borse continentali con l’IBEX spagnolo eche perde il – 0,89%, seguito dai nostri indici FTSE MIB e FTSE IT All-Share che chiudono rispettivamente a 20960 (-0,61%) e 23209 (-0,49%), infine il CAC40, l’EOE olandese e l’EUROSTOXX50 tutti con un – 0,30% ca., -0,20% lo SMI svizzero.

Per quanto riguarda gli indici USA, ad un’ora dalla chiusura del cash viaggiano tutti in territorio negativo con il Nasdaq100 che perde il – 0,60%, l’S&P500 che perde il -0,30% ed il DOW JONES quasi in pareggio.

Infine per quanto riguarda il nostro Portafoglio azionario, dopo le vendite di lunedì, torniamo ad acquistare titoli, in questo caso sulla società italiana che produce infrastrutture per le telecomunicazioni elettroniche per la diffusione di segnali televisivi e radiofonici:

- INWIT  (IT0005090300) A 5,445  (in leggero slippage).