Etf sotto la lente: ce n’è uno partito a razzo nel 2022


+7,1% in pochi giorni dopo un +56% a un anno. Ed è anche un campione di volatilità. Come gestirlo in alternativa ai più classici replicanti del settore. Quale? Nell’articolo ve lo sveliamo.

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Petrolio alle stelle e quindi petroliferi al traino nella corsa al rialzo delle quotazioni. Per cavalcare il trend ci sono vari strumenti fra gli Etf/Etc, nel primo caso con sottostanti le azioni del comparto e nel secondo i derivati sull’oro nero. I replicanti riferiti all’oil, per forza di cose, sono tutti a struttura sintetica. Per problemi di stoccaggio della relativa commodity, infatti, si basano su contratti future e non sull’acquisto del bene fisico, come avviene per altri Etc. Un successivo importante elemento nello strutturarne il prezzo sta nell’avvicendamento del progressivo contratto future in scadenza. Ciò porta a risultati negativi se il contratto appunto ha una quotazione inferiore a quello del subentrante (determinando il cosiddetto contango) ed è positivo nel caso opposto (backwardation). Questa realtà non esclude che in determinate situazioni alcuni Etc sul petrolio abbiano consentito performance eccezionali: lo dimostra il portafoglio The Challenge, in cui il migliore risultato in assoluto l’ha ottenuto proprio un Etc sull’oil (+92,4% in poco tempo). Quel record non deve però portare a conclusioni affrettate: si trattò allora di una situazione molto particolare.

Un’alternativa è rappresentata dagli Etc a leva, che soffrono tuttavia di altri problemi, rivelandosi ottimi solo per operatività su brevissimi periodi (meglio intraday).

C’è infine una soluzione di compromesso. Consiste negli Etf con sottostanti gli Mlp, di cui già alcune volte in passato si è scritto su LombardReport. Gli Mlp sono particolari società Usa quotate a Wall Street e che per loro natura devono distribuire i profitti agli azionisti godendo di consistenti agevolazioni fiscali. Di qui elevati dividendi, come è noto a chi ha seguito l’evoluzione del portafoglio Obiettivo Reddito.

Gli Etf che replicano appunto tale comparto azionario non sono solo generosi in termini di rendimento ma hanno anche performance correlate ai trend del petrolio. Si trasformano quindi in ottimi strumenti di “total return”.

Lo conferma l’L&G Us Energy Infrastructure Mlp (Isin IE00BHZKHS06), che da inizio anno ha già messo a segno un +7,1%, in aggiunta al +56% a un anno. Come gestirlo? Se disponete di una piattaforma di analisi tecnica il modo migliore per identificare livelli di entrata e di uscita consiste nel monitorarlo con l’Rsi settato a 7 periodi, più reattivo rispetto alla soluzione standard a 14 periodi. Su livelli di ipervenduto (al contatto del valore 30 della banda di oscillazione) nell’ultimo anno si sono determinati infatti vari segnali di acquisto e su quelli di ipercomprato (sui 70) precisi segnali di vendita. Si tratta di un’operatività abbastanza tranquilla, che deve però tenere conto di una volatilità violenta in talune situazioni di mercato.

E’ quanto avvenuto per esempio nelle ultime settimane, durante le quali fra l’altro è stata rotta al ribasso per alcune sedute la media mobile a 200 periodi, poi risuperata al rialzo. Ciò deve consigliare una certa prudenza. Un possibile storno sarebbe comunque un’occasione per prendere (o riprendere) in considerazione un Etf fra i più dinamici nel contesto degli azionari settoriali, considerando anche un rendimento cedolare che si attesta attualmente sul 6,5%.