meglio il titolo o il certificato?


uno degli obbiettivi dei certificati è quello di poter investire su un titolo oppure su un basket di titoli, proteggendosi da eventuali cali nella misura del 40-50-60% (barriere), senza però rinunciare a rendimenti significativi (cedole), mentre se si è estremamente fiduciosi è certamente meglio acquistare il titolo stesso.

I certificati pertanto sono prodotti d'investimento 'ideali' in mercati laterali e/o ribassisti (entro i limiti delle barriere).

A tal proposito un esempio può essere PIRELLI & C., che nei primi 9 mesi del 2022 ha avuto un aumento dei ricavi del 26%, con Ebitda in crescita del 29%, giudizio Overweight...etc..

Chi crede in questo titolo ed è fiducioso che non crolli nei prossimi due anni può puntare sul certificato CH1207470993, che ha anche come altro sottostante UNICREDIT

Vediamo un po di numeri:

PIRELLI ha strike 3,812 e barriera, posta al 50%, a 1,906. Ha chiuso venerdi a 4,14. Ha avuto un minimo in epoca Covid a 3,17

UNICREDIT ha strike 12,258 e barriera, sempre al 50%, a 6,12, valore solo sfiorato in epoca Covid; quota oggi 12,8

Entrambi i sottostanti sono pertanto sopra i livelli di strike del 8,5% e del 4,4% rispettivamente, il che giustifica il prezzo leggermente sopra la pari 1006.

Il rendimento ai valori attuali è del 14,7% annuale, con cedole mensili a memoria  1,25%; scadenza 4/11/'24

In conclusione: un certificato con un ottimo rapporto Rischio/Rendimento, che protegge fino ad una perdita di oltre il 50% e che rende il 14/15% annuo.

Paolo Vandelli

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