FASE DI INCERTEZZA SUGLI INDICI AZIONARI USA, CON L’INDICE TECH NASDAQ100 CHE SOSTIENE LA PROPRIA QUOTAZIONE.
CONTINUA IL RECUPERO DEL DOLLARO INDEX, IN CONTINUO RIALZO I RENDIMENTI DEI BONDS SU TUTTE LE SCADENZE LUNGHE.
NUOVO RECORD PER L’ORO E NUOVO MASSIMO RELATIVO PER L’ARGENTO. STAZIONARIE LE COMMMODITIES INDUSTRIALI. IN AUMENTO IL PETROLIO PER LA CRISI IN MEDIO ORIENTE.
Nel corso della scorsa settimana abbiamo notato un mercato un po' instabile in parte perché salito per sei settimane di fila e per 10 mesi su 11 e adesso, dopo quella grande corsa, si trova ad affrontare tassi di interesse che restano un po' più alti del previsto a causa dei buoni dati macroeconomici. Inoltre, storicamente, è normale che i mercati diventino più nervosi con l’approssimarsi delle elezioni presidenziali. Pertanto nel fine settimana abbiamo assistito alla prima chiusura settimanale negativa dopo 6 settimane in guadagno. Nel 2023 il record fu di 9 consecutive, a dicembre. Solo l’indice NASDAQ100 ha riportato un leggerissimo guadagno grazie ad un discreto recupero nella giornata di venerdì con l'indice tech-heavy che è salito dello 0,16%, mentre l'S&P500 è sceso dello 0,96% e il DOW è sceso del 2,68%.
In questa settimana la pubblicazione dei dati macroeconomici della prima rilevazione del PIL del terzo trimestre e quelli sul mercato del lavoro, oltre alla pubblicazione dei dati trimestrali economici di società molto capitalizzate, porteranno un aumento della volatilità con possibili importanti variazioni nelle quotazioni.
Per quanto riguarda la stagione delle trimestrali economiche societarie, le ultime pubblicazioni, nel complesso, hanno riportato risultati superiori alle stime con percentuali leggermente inferiori alla settimana precedente.
Qual è l'andamento dei numeri fino ad oggi? Delle 185 società dell’S&P500 che hanno riportato utili effettivi per il terzo trimestre del 2024, il 75% ha riportato utili effettivi superiori alla stima media. Nel complesso, gli utili effettivi riportati da queste società hanno superato gli utili stimati del 5,7%. In termini di ricavi, il 59% di queste 185 società ha riportato ricavi effettivi superiori alle stime. Nel complesso, i ricavi effettivi riportati da queste società hanno superato i ricavi stimati dell’1,2%.
Otto degli undici settori stanno segnalando una crescita anno su anno, guidati dai settori Information Technology e Communication Services. D'altro canto, tre settori stanno segnalando un calo anno su anno degli utili, guidati dai settori Energy e Industrials.
Nove settori stanno segnalando una crescita anno su anno dei ricavi, guidati dal settore Information Technology. D'altro canto, due settori stanno segnalando un calo anno su anno dei ricavi, guidati dal settore Energy.
Guardando al futuro, gli analisti prevedono tassi di crescita degli utili (anno su anno) del 13,4%, 13,4% e 12,6% rispettivamente per il Q4 2024, Q1 2025 e Q2 2025. Per l'anno civile 2024, gli analisti prevedono una crescita degli utili (anno su anno) del 9,3%. Per l'anno civile 2025, gli analisti prevedono una crescita degli utili (anno su anno) del 15,2%. Il rapporto P/E forward a 12 mesi è 21,7, che è superiore alla media a 5 anni (19,6).
Nel corso della prossima settimana, 169 società dell'indice S&P 500 (inclusi 10 componenti del Dow 30) pubblicheranno i risultati del terzo trimestre.
Oltre alle trimestrali economiche di diverse società ‘megacap’, venerdì di questa settimana arriva la pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro di ottobre e la serie di eventi sensibili al mercato continua la settimana successiva, con le elezioni del 5 novembre e la prossima decisione di politica monetaria della Fed del 7 novembre, che potrebbero mettere gli investitori sempre più in agitazione nei prossimi giorni.
UBS stima ora che l'indice S&P500 chiuderà l'anno a 5.850 punti, rispetto ai 5.600 precedenti, e che chiuderà il 2025 a 6.400 punti, rispetto ai 6.000 precedenti. I nuovi obiettivi arrivano anche se UBS è diventata un po' meno ottimista sugli utili delle società S&P500 rispetto a prima. Ora si aspetta che gli utili quest'anno raggiungano i 240 $ ad azione, una riduzione di 5 $, e che gli utili l'anno prossimo raggiungano i 257 $, un taglio di 3 $. In particolare, la previsione degli utili del 2025 è molto più bassa rispetto ad altre società di Wall Street, dove il consenso è di 275 $.
I fondi azionari più rischiosi hanno registrato deflussi netti per 2,54 miliardi di $, interrompendo un trend di acquisti durato tre settimane. Gli investitori hanno venduto fondi statunitensi a grande, media, piccola e grande capitalizzazione per un valore rispettivamente di 2,68 miliardi di $, 1,5 miliardi di $, 1,03 miliardi di $ e 201 milioni di $, rispetto agli acquisti netti per un valore di 15,2 miliardi di $, 672 milioni di $, 1,49 miliardi di $ e 473 milioni di $ di due settimane fa.
I fondi azionari settoriali statunitensi, tuttavia, hanno guadagnato afflussi per la seconda settimana consecutiva, per un valore netto di 1,03 miliardi di $. Gli investitori hanno rastrellato beni di consumo discrezionali, oro e metalli preziosi e fondi del settore dei servizi di comunicazione per un valore rispettivamente di 802 milioni di $, 677 milioni di $ e 599 milioni di $.
Sul fronte elezioni presidenziali, A guardare sondaggi negli Swing States e anche facendo il conto dei grandi elettori negli stati "non in bilico" Trump sembra piuttosto avvantaggiato. Detto questo, ci sono alcuni fattori da tenere in considerazione, che rendono la situazione ancora aperta:
1) il margine d'errore nei sondaggi resta ben superiore alle differenze negli swing states. Dopo il flop nel 2016, quando i sondaggi indicavano chiaramente la Clinton.
2) l'afflusso alle urne. Come abbiamo visto in Francia, una buona mobilitazione può sovvertire un outcome.
3) c'è un rischio non trascurabile di contestazioni, che potrebbero rinviare a lungo la dichiarazione di un vincitore, come successe nel 2004 con Bush e Gore.
A proposito delle valutazioni fatte venerdì in chiusura di contrattazioni sulla scommessa del mercato sulla vittoria di Trump, anche il capo ufficio studi di Blackrock, Boivin, ha dichiarato che il mercato sta sottostimando il rischio di contestazioni da parte dei uno dei 2 candidati, con possibilità che in quel caso si assista a settimane di battaglie legali.
Sembra un caso che la media delle quote dei bookmakers stia mostrano un accenno di correzione, dopo aver aumentato la probabilità di una vittoria di Trump costantemente nell'ultimo mese. I sondaggi aggiornati a sabato sera, danno Trump e la Harris tra il 47 e il 49% ma sempre in perfetta parità. Mentre tra i bookmakers il favorito è Trump, infatti scommettere sulla vittoria del tycoon costa 62 cent su Polymarket e 57 cent su Smarket contro i 34 cent e i 40 cent della Harris.
Gli elettori che hanno risposto alle domande nei sondaggi, danno a Trump un solido vantaggio nella maggior parte dei casi quando vengono interrogati sui programmi e le politiche dei candidati. Inoltre Trump viene considerato più della Harris come "troppo estremo" e la Harris mantiene un forte vantaggio come candidata più in grado di gestire l'aborto, una questione importante per molti elettori. Ha anche un leggero vantaggio quando agli elettori viene chiesto chi può prendersi maggiormente cura della classe media. Ma Trump è in vantaggio sulla Harris come persona migliore nel gestire l’immigrazione illegale vista come un pericolo per la sicurezza personale e le opportunità di lavoro degli americani. Di contro gli elettori vedono Trump come un pericolo per il Paese definendolo più ‘instabile’ della Harris.
Come potete notare, oggi come mai prima, il risultato delle elezioni risulta essere assolutamente aperto e molto incerto e questa situazione sta riversandosi sui mercati finanziari.
Venerdì la Borsa di New York ha annunciato l’intenzione di estendere le contrattazioni sul suo mercato completamente elettronico a 22 ore al giorno.
In base al nuovo piano, le negoziazioni sul mercato elettronico NYSE Arca apriranno all′1:30 di notte e chiuderanno alle 23:30 ET nei giorni feriali, previa approvazione delle autorità competenti.
La Borsa di New York intende presentare alla Securities and Exchange Commission statunitense le norme aggiornate per le negoziazioni estese.
Passiamo ora ad analizzare il mercato monetario.
Gli economisti si aspettano che il rapporto sull'occupazione mostri che l'economia ha creato 140.000 posti di lavoro a ottobre, secondo i dati Reuters. Il rapporto potrebbe essere "disordinato" sulla scia di due tempeste significative, ma i dati sui salari saranno importanti da tenere d'occhio. Vedere un aumento dei salari, sarebbe preoccupante. Il mercato obbligazionario sta già ricevendo un sentore di una possibile crescita più forte del previsto, di un'inflazione che potrebbe rialzare la sua brutta testa e della possibilità che la FED non riesca ad allentare la presa tanto quanto è stato scontato.
I rendimenti dei titoli del Tesoro di riferimento, la scorsa settimana sono saliti ai massimi degli ultimi tre mesi, riflettendo le aspettative di una FED potenzialmente meno accomodante e di una possibile spesa maggiore sotto il prossimo Presidente. Le scommesse sulla prevalenza di Donald Trump sono aumentate sui mercati delle previsioni nelle ultime settimane, con il repubblicano visto come sostenitore di politiche le cui tariffe potrebbero portare a un'inflazione più elevata.
Il 10 anni treasury (+4bps) ha raggiunto il 4.26%, portando a 66 bps la salita dal FOMC del 18 settembre. Era questione di tempo affinché Wall Street si accorgesse che le aspettative dei tagli da parte della FED, complice la serie di dati macro migliori delle attese, stavano calando. Dall'ammontare di tagli dei tassi previsti entro fine 2025 sono spariti la bellezza di 70 bps. Dai circa 203 bps del giorno del FOMC (post taglio) ai 133 del fine settimana. D'altronde non puoi avere un marcato miglioramento del quadro macro (per non parlare della sorpresa al rialzo sul CPI) con la curva dei tassi che continua a scontare un rallentamento.
E poi, forse, a meno di 2 settimane dalle Presidenziali, dopo aver scontato il crescere del vantaggio di Trump, qualche dubbio comincia a venire.
I fondi del mercato monetario statunitense hanno attirato afflussi consistenti nella settimana conclusasi il 23 ottobre, poiché l'incertezza sulle elezioni presidenziali statunitensi e una rivalutazione delle prospettive sui tassi d'interesse della Federal Reserve hanno aumentato la domanda di asset più sicuri.
Secondo i dati LSEG, durante la settimana scorsa gli investitori hanno acquisito fondi del mercato monetario per un valore netto di 29,98 miliardi di $, registrando il loro quarto acquisto netto settimanale in cinque settimane.
I fondi del mercato monetario statunitense hanno registrato afflussi per la 21a settimana consecutiva, per un importo netto di 3,39 miliardi di $. I fondi investment grade statunitensi a breve e medio termine hanno attirato 1,83 miliardi di $, il sesto afflusso settimanale consecutivo.
I fondi comuni nazionali a reddito fisso imponibili hanno registrato afflussi per 1,44 miliardi di $, mentre gli investitori hanno incanalato circa 500 milioni di $ ciascuno in obbligazioni municipali, partecipazioni ai prestiti e fondi ipotecari.
Andiamo ora a vedere nello specifico il mercato dei futures sui Fed Funds dopo l’uscita dei buoni dati sull’inflazione di giovedì e venerdì scorso che potrebbero aiutare a capire le opinioni sulla prossima mossa della FED nella riunione del 6-7 novembre.
Lo strumento FedWatch del CME Group mostra la quasi totalità di probabilità del secondo taglio dei tassi riguardo alla prossima riunione di mercoledì 7 novembre. Al momento le probabilità per un taglio di 25 bps sono al 98,3% (v. grafico):
Per l’ultima riunione del 2024, si alzano le probabilità di un taglio per complessivi 50 bps che passano dal 64,9% di due venerdì fa, all’attuale 73,1%. Mentre scendono le probabilità relative al taglio di soli 25 bps che dal 31,7% di due venerdì fa passano all’attuale 26,1% (v. grafico):
Per l’anno 2025 la prima riunione è prevista per mercoledì 29 gennaio, viene confermato, anche se di poco, lo scenario con le probabilità per un taglio di complessivi 75 bps che dal 44,4% di due venerdì fa salgono di poco all’attuale 46,9%. Continuano a riprendere quota le probabilità di un taglio per complessivi 50 bps che dal 42,2% di due venerdì fa passano all’attuale 43,0% (v. grafico):
Infine per quanto riguarda l’ultima riunione del 2025 e precisamente di mercoledì 10 dicembre. Qui troviamo un coacervo di possibilità con le relative probabilità. Prendiamo in considerazione solo quelle più acquistate/vendute, ed anche qui notiamo una conferma al comando delle probabilità di tagli per complessivi 125 bps al 28,5%. Al secondo posto troviamo le probabilità al 24,3% di tagli per complessivi 150 bps e al terzo posto troviamo le probabilità al 20,1% di tagli per complessivi 100 bps. Infine l’ultima probabilità a doppia cifra riguardano le probabilità di tagli per complessivi 175 bps al 12,4% (v. grafico):
Le pubblicazioni di buoni dati macroeconomici continuano a supportare i rendimenti dei Bonds, che hanno fatto un ulteriore allungo nel corso della scorsa settimana, dopo che gli stessi sono saliti da metà settembre.
Nello specifico, il Treasury 2 anni chiude l’ottava in ottimo rialzo al 4,107% (dato che non si vedeva da oltre 2 mesi), rispetto al 3,95% di due venerdì fa; mentre il rendimento di riferimento del Treasury a 10 anni sale ulteriormente sopra la soglia del 4,10% chiudendo l’ottava all’attuale 4,242%, valore più alto dalla fine di luglio, dal 4,085% di due venerdì fa.
Infine anche la scadenza più lunga del 30Y guadagna, anche se meno bps rispetto alle altre due scadenze, con il rendimento che passa dal 4,393% di due venerdì fa, al 4,502% della chiusura di ottava.
Il classico spread 10Y – 2Y si conferma in doppia cifra ma sostanzialmente fermo a 14,0 punti rispetto ai 13,0 punti di due venerdì fa (v. grafico):
Stranamente si abbassano, anche se leggermente, i tassi reali al netto dell’attuale tasso di inflazione, che in chiusura di ottava scendono al 2,29% rispetto al 2,31% della settimana precedente, come mostrato dal grafico del breakeven inflation a 10 anni (v. grafico):
Analisi grafica dell’indice di riferimento di una parte delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Nella settimana appena trascorsa, mentre gli altri due indici maggiori riportavano delle discrete perdite, l’indice tech riusciva a chiudere l’ottava in modesto rialzo, grazie ai guadagni dei titoli ‘megacap’.
L'indice dei titoli ‘Magnificent Seven’ in settimana ha guadagnato il 3.38% grazie a TESLA, che ha preso quasi il 22%, il maggior rialzo per il titolo dal 2013, dopo che ha pubblicato utili migliori del previsto, sostenuti dall'aumento delle vendite e dai ricavi derivanti dai crediti normativi. Anche NVIDIA ha contribuito andando, a tratti, a superare APPLE come prima capitalizzazione di borsa. Cinque di queste società del gruppo ‘megacap’ che hanno svolto un ruolo importante nel guidare il mercato negli ultimi due anni sono pronte a comunicare i risultati trimestrali in questa settimana: ALPHABET, MICROSOFT, META PLATFORMS, APPLE e AMAZON. Grazie al loro enorme valore di mercato, queste società rappresentano congiuntamente il 23% del peso dell'indice S&P500, il che significa che la reazione del mercato ai loro risultati potrebbe influenzare gli indici più ampi nei prossimi giorni. I titoli dei ‘Magnificent Seven’ vengono scambiati con un rapporto P/E forward medio di 35 volte, poiché le aziende nel complesso hanno registrato una crescita degli utili molto più forte rispetto al resto dell'S&P500. Ma si prevede che tale divario si colmerà nei prossimi trimestri.
Per quanto riguarda gli altri titoli, la principale piattaforma di quotazione immobiliare commerciale COSTAR, perde il 6,01% dopo aver pubblicato i propri dati economici trimestrali che pur riportando una crescita del fatturato, vede gli utili in calo.
Diversa la situazione per KUERIG DR PEPPER che perde il 6,39% nonostante abbia riportato utili e ricavi trimestrali in crescita e sopra le attese degli analisti, ma dopo che la società di bevande ha accettato di acquistare l’azienda Ghost, in quella che sarebbe la sua più grande operazione da quando ha rilevato Dr Pepper Snapple nel 2018. La battaglia per la quota di mercato arriva quando molti consumatori optano per le bevande energetiche rispetto al caffè.
REGENERON PHARMA perde il 5,82% senza notizie di rilievo in attesa della pubblicazione della propria trimestrale economica prevista per giovedì 31 ottobre.
Di contro troviamo nel settore della tecnologia TEXAS INSTRUMENTS che ha guadagnato il + 4,27% dopo la pubblicazione dei propri dati economici trimestrali, mentre salgono TAKE-TWO INTERACTIVE + 4,20% e NXP SEMICONDUCTOR + 4,16% in previsione di utili e ricavi sopra le attese quando pubblicheranno, a breve, le rispettive trimestrali economiche.
Nel corso della scorsa settimana perdono ‘appeal’ i titoli cosiddetti ‘minori’ rispetto ai titoli megacap dell’indice tech. L’indice NASDAQ100 Equal Weighted, nonostante il recupero di venerdì scorso, chiude l’ottava in perdita dello 0,87% andando ad aumentare il deficit da inizio anno rispetto a quello ‘pesato’, all’attuale 13,62% contro il 12,51% di due venerdì fa.
Nella giornata di venerdì scorso i prezzi hanno tentato nuovamente il test della resistenza posta in area 20550/20600 per poi essere ricacciati all’indietro in chiusura di ottava sempre in area 20300 che continua ad essere un’area di attrattiva per le quotazioni. Di positivo c’è che durante la settimana i prezzi sono andati nuovamente a testare il supporto in area 20000 punti per poi rimbalzare. Scende sotto i 60 punti la forza relativa ma come anticipato la pubblicazione delle trimestrali economiche di 5 società dei ‘Magnificent Seven’ porteranno sicuramente un’impennata dei valori. La settimana si è chiusa a 20352,02 in guadagno del + 0,14% rispetto alla chiusura dello scorso venerdì, il che porta ad un guadagno del + 20,96% rispetto alla chiusura del 2023.
Settimana di incertezza dell’indice S&P500 che riporta una perdita intorno al punto percentuale dopo 6 settimane di rialzo.
La maggior parte degli 11 settori dell’S&P500 hanno chiuso in ribasso, con il settore dei materiali di base in testa a tutti (trascinato verso il basso da NEWMONT poiché i costi più elevati e la produzione più debole del Nevada hanno fatto sì che le stime di profitto non raggiungessero i livelli previsti), seguito dal settore sanitario, quindi dal settore finanziario (New York Community Bancorp è scesa del 13,38% dopo aver segnalato la quarta perdita trimestrale consecutiva, dovuta principalmente ai prestiti immobiliari commerciali), infine dai servizi di pubblica utilità. Di contro troviamo il settore dei consumi discrezionali in crescita grazie a TESLA e il settore tecnologico grazie sempre ai ‘Magnificent Seven’.
Questa settimana sarà la più intensa dell'intera stagione dei rendiconti economici del terzo trimestre, con oltre 150 società dell’S&P500 pronte a pubblicare i propri risultati. Secondo BofA Global Research, le aziende "hyperscaler" dell'intelligenza artificiale (Microsoft, Amazon, Alphabet e Meta) sono destinate ad aumentare le spese in conto capitale del 40% quest'anno, mentre la spesa in conto capitale per le altre aziende dell'S&P500 è destinata a scendere dell'1% nel 2024.
Al riguardo della rotazione settoriale in atto, dopo il nuovo record fatto registrare due settimane fa, l’indice dei titoli ‘minori’ l’S&P Equal Weight lascia sul parterre ben 2 punti percentuali rispetto all’indice ‘pesato’. Pertanto lo spread da inizio anno passa all’attuale 9,02% dal 7,82% di due venerdì fa a favore del ‘pesato’.
Ad appesantire l’indice troviamo che le quotazioni della società di moda CAPRI sono crollate del 49,36% dopo che un giudice federale di New York si è schierato con la Federal Trade Commission (FTC), impedendo alla società di moda TAPESTRY (+ 11,83%) di chiudere il suo accordo da 8,5 miliardi di $ per l'acquisizione della rivale CAPRI. La FTC ha intentato causa per bloccare l'accordo, che avrebbe unito marchi come Michael Kors, Coach e Kate Spade, sostenendo che avrebbe ridotto la concorrenza nella cosiddetta categoria delle borse di lusso accessibili e aumentato i prezzi per i consumatori con un budget limitato. Entrambe le società hanno dichiarato che avrebbero fatto ricorso contro la sentenza.
La famosa società produttrice di motociclette HARLEY-DAVIDSON ha perso in settimana il 12,0% affermando di aver adottato misure per garantire che il prossimo anno sia più redditizio di quello attuale. Il CEO Jochen Zeitz in una conferenza con gli analisti ha dichiarato che, tuttavia, sono necessarie riduzioni dei tassi di interesse e una maggiore fiducia dei consumatori per fornire al settore un vento favorevole necessario, un vento favorevole che non abbiamo avuto per un paio d'anni.
KIMBERLY-CLARK ha perso in settimana il 6,80% in quanto potrebbe abbassare le sue previsioni per l'anno se i rivenditori continueranno a tagliare i loro livelli di inventario in un contesto di consumi difficile. La società sta affrontando una domanda più debole del previsto nei canali professionali nordamericani e in alcune zone in Asia e America Latina.
A livello grafico notiamo una lateralizzazione delle quotazioni iniziata due settimane fa con l’area della proiezione situata a 5835 punti a fare da attrattiva, pertanto l’auspicato allungo delle quotazioni verso la tanto attesa area dei 6000 punti, al momento, viene rimandato. Come possibile correzione troviamo un minimo significativo in area 5760 punti con possibile estensione fino in area 5700. Viceversa la nostra proiezione grafica ci indica sempre come prossimo target l’area dei 6030 punti. La discesa della scorsa settimana ha portato il livello di RSI a 56 indicando appunto incertezza. Le trimestrali economiche di questa settimana potrebbero dare un importante impulso alle quotazioni dell’indice.
Sale un po’ la tensione sui mercati azionari e il livello dell’indice Cboe Volatility Index (VIX) torna in zona dei 20 punti, tra l’avvicinarsi della data delle elezioni presidenziali, la pubblicazione delle trimestrali economiche di società mega capitalizzate ed anche dell’attacco da parte di Israele all’Iran, più dimostrativo che distruttivo che, eventualmente, potrebbe portare ad una risposta da parte della nazione danneggiata. Inoltre in settimana sono previste le pubblicazioni di dati macro importanti come quelli sul mercato del lavoro che innalzeranno sicuramente nell’immediato il livello di volatilità.
Stessa situazione la troviamo anche nell’indice skew del CBOE sull’S&P500 – un indicatore del mercato delle opzioni ‘out of the money’ per la domanda relativa di contratti call al rialzo rispetto a contratti put al ribasso – che lascia l’area dei 160 punti per tornare verso l’area dei 147/145 punti riequilibrando la tendenza degli operatori che si fa più incerta. La settimana dell’indice S&P500 si è chiusa a 5808,12 in perdita del - 0,96% rispetto alla chiusura di venerdì scorso, il che porta ad un guadagno del + 21,77% rispetto alla chiusura del 2023.
Bella sventola per il listino delle major industrial, DOW JONES, che dal record di due venerdì fa perde oltre i due punti e mezzo percentuali ritornando in area 42000 punti.
Questi i titoli che hanno maggiormente impattato negativamente sull’indice: IBM che ha perso il 7,55% dopo aver mancato le stime di fatturato del terzo trimestre, mentre HONEYWELL è scesa del 6,32% dopo aver previsto vendite annuali inferiori alle stime. A seguire il titolo McDONALD’S che ha perso in settimana il 7,57% a causa del collegamento con un'epidemia mortale di ‘Escherichia coli’ che ha frenato l'interesse degli investitori. La società ha affermato che un sottoinsieme di malattie potrebbe essere collegato alle cipolle a fettine usate nell'hamburger ‘Quarter Pounder’. L'epidemia di mercoledì aveva fatto ammalare almeno 49 persone e ne aveva uccisa una, secondo i Centers for Disease Control and Prevention. Infine anche in ribasso del 6,42% le azioni della società chimica DOW e del 3,0% i titoli di GOLDMAN SACHS. Lunedì la BOEING ha lanciato un'offerta azionaria che potrebbe raccogliere circa 19 miliardi di dollari, mentre la casa produttrice di aerei cerca di rafforzare le sue finanze compromesse da uno sciopero dei lavoratori durato un mese e da una crisi di sicurezza durata un anno.
A livello grafico si nota come il ribasso abbia testato l’area di supporto dei 42000 punti [ritracciamento del 27,2% di onda 5 di (5)]. Ulteriori supporti li troviamo prima in area 41800, quindi in area 41500 punti. Il livello di RSI è sceso a 46 punti dai 68 di due venerdì fa, a dimostrazione che i titoli dell’indice avevano bisogno di rientrare dal continuo ipercomprato. Tralasciando la prossima proiezione rialzista, l’eventuale ripresa della fase rialzista troverebbe una certa resistenza in area 42800. La settimana si è chiusa a 42114,4 in perdita del – 2,69% rispetto alla chiusura di venerdì scorso, il che porta ad un guadagno del + 11,74% rispetto alla chiusura del 2023.
ORO INDEX
Le quotazioni dell’ORO hanno esteso il trend rialzista raggiungendo un nuovo massimo storico a 2772,6 $/oz. Tuttavia, i crescenti rendimenti dei titoli del Tesoro USA e il miglioramento dell'umore al rischio hanno reso difficile per il metallo prezioso preservare il suo slancio rialzista nella seconda metà della settimana. Il calendario economico degli USA presenterà i dati del Prodotto interno lordo (PIL) per il terzo trimestre e gli importanti dati sul mercato del lavoro di ottobre, che potrebbero influenzare significativamente la valutazione dell'Oro in questa settimana.
L'US Bureau of Economic Analysis (BEA) pubblicherà mercoledì la prima stima della crescita annualizzata del Prodotto Interno Lordo (PIL) per il terzo trimestre. Gli investitori prevedono che il PIL degli Stati Uniti crescerà del 3% in questo periodo, in linea con la crescita registrata nel secondo trimestre. Una lettura superiore alle aspettative del mercato potrebbe far aumentare il valore del Dollaro come reazione immediata e causare un calo dei prezzi dell’Oro e viceversa.
Mentre giovedì, il BEA pubblicherà il Personal Consumption Expenditures (PCE) Price Index di settembre, l’indicatore di inflazione preferito dalla Federal Reserve. Poiché il rapporto sul PIL offrirà anche numeri trimestrali del PCE Price Index, è improbabile che i dati mensili inneschino una reazione del mercato.
Infine venerdì, l'US Bureau of Labor Statistics (BLS) pubblicherà i dati sul mercato del lavoro di ottobre del settore pubblico e privato. A settembre, le buste paga sono aumentate di 254.000 unità. Questa lettura ha superato ampiamente le aspettative del mercato di 140.000 unità inducendo i mercati ad astenersi dal prezzare un taglio dei tassi della Fed di 50 punti base (bps) a novembre. Al contrario, un dato tra 180.000 e 220.000 unità potrebbe essere visto come una cifra "abbastanza buona" per la FED di optare per due tagli dei tassi da 25 bps entro la fine dell'anno.
Prospettive tecniche dell’Oro.
Il quadro tecnico a breve termine evidenzia sempre una buona tendenza rialzista con l’RSI sceso a 70 dopo una settimana di lateralizzazione dei prezzi nonostante il ritocco all’insù del precedente record. Al momento le quotazioni si sono fermate esattamente sul target della proiezione rialzista in area 2760 $/oz. La prossima la troviamo in area 2885 $/oz., mentre possibili correzioni possono trovare supporto prima in area 2700 $/oz, quindi in area 2650/2640 $/oz.
Passando agli altri due metalli preziosi, settimana abbastanza positiva anche per i prezzi del Platino che arrivano al test in area dei 1050 $/oz. per poi chiudere l’ottava a 1039 $/oz. Prossimo target rialzista il superamento con conferma dell’area dei 1050 $/oz. in vista del test del precedente massimo relativo a 1105 $/oz. del 20 maggio scorso. Viceversa troviamo supporto, anche psicologico, dell’area dei 1000 $/oz. ove sarebbe opportuno non violarla.
Dopo il forte rialzo di venerdì 18 ottobre per quanto riguarda le quotazioni dell’Argento, nel corso della scorsa settimana un nuovo massimo relativo è stato registrato martedì scorso a 35,07 $/oz. riportando indietro l’orologio di 12 anni fa esattamente a inizio ottobre 2012. La chiusura di ottava non è certamente l’ideale a 33,88 $/oz. ma l’importante è non scendere sotto i 33 $/oz.
La quotazione settimanale dell’Oro si è chiusa a 2760,8 $/oz. con un guadagno del + 1,13% rispetto alla chiusura di venerdì scorso, il che porta ad un guadagno da fine anno del + 33,26%. La quotazione settimanale dell’Oro in modalità spot si è chiusa a 2747,69 $/oz. Di seguito il grafico daily dell’ORO FUTURES DICEMBRE 2024:
DATI MACROECONOMICI
Il numero di abitazioni esistenti vendute a livello mensile a settembre registra un -1,0%, passando dalla rilevazione di 3,88 milioni di agosto (rivista da 3,86 milioni) a quella di settembre di 3,84 milioni. Il dato è rilasciato dalla National Association of Realtors.
Il dato sulle vendite di nuove case hanno sorpreso in positivo a settembre. Il dato si attesta a 738 mila, registrando un +4,1% rispetto al mese precedente: la rilevazione di agosto era di 709 mila (rivista da 716 mila). Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione si sono praticamente normalizzate. Nella settimana terminata il 19 ottobre sono state 227 mila, in calo rispetto alle 242 mila della settimana precedente (riviste da 241 mila). Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.
Venendo ai PMI flash di ottobre, questi sono usciti leggermente migliori delle attese, ed in generale continuano a indicare una crescita elevata, grazie ai servizi, mentre il manifatturiero è ancora in contrazione. Il dato preliminare di ottobre del PMI manifatturiero S&P Global si attesta a quota 47,8 punti, in crescita rispetto ai 47,3 punti di settembre e sopra al consensus di 47,5 punti.
Il dato preliminare di ottobre relativo al settore dei servizi, invece, è pari a 55,3 punti, quasi precisamente in linea con la rilevazione di settembre di 55,2 punti e sopra al consensus di 55,0 punti.
Il dato preliminare di settembre sugli ordini di beni durevoli a livello mensile registra un -0,8%, come ad agosto (rilevazione rivista da +0,0%). Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.
Gli ordini di beni strumentali di settembre, depurati dalle componenti volatili come trasporti, difesa ed aeromobili, sono usciti decisamente meglio delle attese. Un altro segnale che la crescita a settembre ha accelerato dai livelli estivi. Il dato mensile segna un +0,5%, dopo il +0,3% di agosto (rivisto da +0,2%). Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.
L’indice di fiducia dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan ad ottobre si attesta a quota 70,5 punti, il più alto da aprile, andando oltre il dato preliminare di 68,9 punti e registrando una crescita rispetto ai 70,1 punti di settembre.
PORTAFOGLI AZIONARI
Riprendono i target raggiunti sul nostro Portafoglio Storico. Ma che stress ! Nonostante i buoni risultati economici trimestrali di LAM REASERCH, il titolo è salito sì ma non quanto era lecito aspettarsi. Ad eccezione di quei 8/10 titoli ‘megacap’, gli altri fanno una fatica tremenda a guadagnare valore in linea con i dati economici riportati, mentre appena si è in linea con le attese degli analisti, ecco che il titolo perde valore, per non parlare poi se i dati riportati sono appena sotto le attese o con previsioni più contenute, il crollo del titolo è assicurato. Pertanto prepariamoci ad un’altra settimana di passione per quanto riguarda il titolo IDEXX LABORATORIES che nella giornata di giovedì pubblica i propri dati di bilancio trimestrali. Al momento l’unica preoccupazione la troviamo sul titolo REGENERON PHARMA che risente delle performance negative del settore sanitario, e ora dobbiamo sperare nella pubblicazione di buoni dati economici trimestrali, sempre nella giornata di giovedì (sperando che non ci prendano prima il livello di STOP).
Sul Portafoglio “The Challenge”, tutto fermo durante la scorsa settimana. Sale un titolo e scende l’altro, tipo il recupero di STELLANTIS e la discesa di KERING che ha pubblicato il terzo ‘profit warning’ consecutivo a causa della diminuzione delle vendite del marchio più prestigioso della loro holding, GUCCI. Bene DEXCOM che ha riportato dati di bilancio in crescita con l'opportunità di espandere la sua presenza globale, come indicato dai suoi investimenti strategici in stabilimenti di produzione in Malesia e Irlanda, visto che il successo finanziario della società dipende fortemente dal mercato statunitense. Bene anche LUFTHANSA che pubblica i propri dati economici domani, martedì 29. Così come VOLKSWAGEN che riporta mercoledì 30. Infine T-ROWE ha lanciato un fondo che investe nel settore tecnologico ma gestito attivamente in proprio. Che sia il viatico per vendere il titolo almeno a pareggio. Per quanto riguarda gli ETF rimaniamo concentrati sempre su quelli che hanno il potenziale per poter arrivare a venderli a pareggio (HANG SENG TECH, EMERGING MARKETS INTERNET e ISHARES HEALTHCARE INNOVATION) per generare liquidità da riversare in altri titoli azionari appena i prezzi di mercato lo consentiranno.
Alla prossima.
PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 USCITI NELLA SCORSA SETTIMANA.
ALIGN TECHNO – INV.%. La società che progetta, produce e commercializza sistemi di terapia con allineatori trasparenti, scanner intra-orali e servizi digitali CAD/CAM utilizzati in odontoiatria, ortodonzia e archiviazione di cartelle cliniche, ha riportato utili nel terzo trimestre 2024 pari a 2,35 $/az. su un fatturato di 977,87 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,31 $/az. su un fatturato pari a 989,94 mln $. I ricavi sono cresciuti del 1,84% su base annua. La società ha affermato di aspettarsi un fatturato nel quarto trimestre 2024 tra 0,995 mld $ e 1,015 mld $. L'attuale stima degli analisti è per un fatturato trimestrale pari a 1,03 mld $.
La società a livello contabile nel terzo trimestre 2024 ha riportato: ricavi totali pari a 977,9 mln $, in aumento dell’1,8% rispetto a 960,2 mln $ dello stesso periodo 2023; costi e spese totali pari a 762,0 mln $; un reddito operativo pari a 215,9 mln $, con un margine operativo del 22,1%; un utile netto pari a 175,6 mln $, ovvero 2,35 $ per azione, rispetto a 164,3 mln $ ovvero 2,14 $/az dello stesso trimestre 2023. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 188,491 mln $. Al 30 settembre 2024, $ i contanti, mezzi equivalenti e investimenti erano pari a 1,0 mld $, rispetto a 761,4 mln $ al 31 giugno 2024. Al 30 settembre 2024, rimangono disponibili 500,0 mln $ per i riacquisti delle nostre azioni nell'ambito del Programma e la società prevede di riacquistare fino a 275,0 mln $ nei prossimi due trimestri.
BAKER HUGHES + 3,08%. E’ una delle più grandi aziende nel campo dei servizi petroliferi. Opera in oltre 120 nazioni, sviluppa e implementa le tecnologie più avanzate al servizio delle aziende energetiche e industriali che cercano soluzioni più efficienti, più affidabili e più pulite, fornendo servizi su petrolio e gas quali perforazioni petrolifere, valutazioni, consulenza su produzioni e riserve, ha riportato utili nel terzo trimestre 2024 pari a 0,67 $/az. su ricavi per 6,91 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,60 $/az. su ricavi per 7,24 mld $. Il fatturato è cresciuto del 4,02% su base annua.
La società a livello contabile nel terzo trimestre 2024 ha riportato: un fatturato pari a 6,9 mld $, in crescita del 4% rispetto ai 6,315 mld $ dello stesso periodo 2023; un reddito operativo pari a 930,0 mln $ in aumento del 30% rispetto a 716,0 mln $ dello stesso periodo 2023; un EBITDA pari a 1,208 mld $, in aumento del 23% rispetto a 983 mln $ dello stesso periodo 2023; un utile netto pari a 766,0 mln $ rispetto a 518,0 mln $ dello stesso periodo 2023, per un utile per azione pari a 0,67 $ rispetto a 0,42 $/az. dello stesso periodo 2023. Il flusso di cassa dalle attività operative è stato pari a 1,01 mld $ rispetto a 811,0 mln $ dello stesso periodo 2023 e il flusso netto di cassa è stato pari a 754,0 mln $ rispetto a 592,0 mln $ dello stesso periodo 2023. Infine abbiamo reso agli azionisti 361 mln $, di cui 152 mln $ in riacquisto di azioni.
COSTAR GROUP – 6,02%. La società è una multinazionale di servizi di informazione, analisi e marketing per il settore degli immobili commerciali negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Francia, Germania e Spagna, ha riportato utili nel terzo trimestre 2024 pari a 0,22 $/az. per un fatturato pari a 692,60 mln $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,16 $/az. per un fatturato di 696,45 mln $. I ricavi sono cresciuti del 10,87% su base annua. La società ha affermato di aspettarsi utili nel quarto trimestre 2024 tra 0,21 e 0,23 $/az. su un fatturato tra 693,0 e 703,0 mln $. L'attuale stima degli analisti è per utili pari a 0,24 $/az. su un fatturato pari a 714,5 mln $.
La società a livello contabile nel terzo trimestre 2024 ha riportato: ricavi pari a 693 mln $, in aumento del 11% rispetto a 625 mln $ dello stesso trimestre 2023; un costo del ricavo pari a 140,6 mln $ rispetto a 123,7 mld $ dello stesso trimestre 2023; un utile lordo pari a 552,0 mln $ rispetto a 501,0 mln $ dello stesso trimestre 2023; un EBITDA pari a 76,0 mln $ rispetto a 112,0 mln dello stesso trimestre 2023; un utile netto pari a 88,0 mln $ rispetto a 120,0 mln $ dello stesso trimestre 2023, per un utile per azione pari a 0,22 $ rispetto a 0,30 $/az. dello stesso trimestre 2023. Al 30 settembre 2024 la liquidità e mezzi equivalenti erano pari a 4,938 mld $.
DEXCOM + 1,47%. La società progetta, sviluppa e commercializza sistemi di monitoraggio continuo del glucosio per uso ambulatoriale da parte di persone con diabete e per uso da parte di operatori sanitari in ospedale per il trattamento di pazienti diabetici e non, ha riportato utili nel terzo trimestre 2024 pari a 0,45 $/az. su ricavi per 994,2 mln $. La stima degli analisti era per un guadagno per gli utili pari a 0,43 $/az. su ricavi per 988,9 mln $. I ricavi sono cresciuti dell’1,97% su base annua. La società ha dichiarato che prevede un fatturato per tutto il 2024 tra 4,00 e 4,05 mld $. L'attuale stima degli analisti per il fatturato è pari a 4,02 mld $.
La società a livello contabile nel terzo trimestre 2024 ha riportato: ricavi totali cresciuti del 2,0% a 994,20 mln $, rispetto a 975,0 mln $ del terzo trimestre 2023; un costo del venduto pari a 368,3 mln $ rispetto a 344,6 mln $ del terzo trimestre 2023; un utile lordo pari a 625,9 mln $, rispetto ai 630,4 mln $ del terzo trimestre 2023; un utile operativo pari a 212,0 mln $ rispetto ai 238,9 mln $ del terzo trimestre 2023; un utile netto pari a 179,9 mln $, ovvero 0,45 $ per azione, rispetto ai 202,8 mln $, ovvero 0,50 $ per azione del terzo trimestre 2023. Al 30 settembre 2024, la società deteneva 2,49 mld $ in contanti, equivalenti di cassa e titoli negoziabili con la nostra linea di credito rotativa che rimane inutilizzata.
HONEYWELL INTL. – 6,32%. L'azienda tecnologica e manifatturiera offre ai clienti prodotti e servizi aerospaziali, tecnologie di controllo, rilevamento e sicurezza per edifici, abitazioni e industria, turbocompressori, prodotti automobilistici, prodotti chimici. Ha riportato un utile nel terzo trimestre 2024 pari a 2,58 $/az. su un fatturato di 9,73 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 2,50 $/az. su un fatturato di 9,90 mld $. I ricavi sono cresciuti del 5,60% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi utili per tutto il 2024 tra 10,15 e 10,25 $/az. su ricavi tra 38,60 e 38,80 mld $, mentre l'attuale stima degli analisti per gli utili è di 10,10 $/az. su un fatturato di 38,98 mld $.
La società a livello contabile nel terzo trimestre 2024 ha riportato: vendite totali pari a 9,728 mld $ in aumento del 6,0% rispetto a 9,212 mld $ del terzo trimestre 2023; costi e spese totali pari a 7,87 mld $ rispetto a 7,286 mld del terzo trimestre 2023; un utile operativo pari a 1,858 mld $ rispetto a 1,926 mld $ del terzo trimestre 2023; un utile netto pari a 1,413 mld $ rispetto a 1,514 mld $ del terzo trimestre 2023; un utile per azione pari a 2,58 $, in aumento dell’8,0% rispetto a 2,38 $/az. del terzo trimestre 2023. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 1,997 mld $ in aumento del 10% rispetto a 1,809 mld $ del terzo trimestre 2023, mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 1,718 mld $ in aumento del 10% rispetto a 1,560 mld $ del terzo trimestre 2023. Al 30 settembre 2024 la società aveva contanti, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine pari a 10,919 mld $.
KUERIG DR. PEPPER – 6,39%. E’ un'azienda di produzione e distribuzione di bevande analcoliche, ha riportato utili nel terzo trimestre 2024 pari a 0,51 $/az. su ricavi per 3,89 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,51 $/az. su ricavi per 3,93 mld $. Il fatturato è aumentato del 2,26% su base annua. La società ha dichiarato che continua ad aspettarsi per tutto l’anno 2024 utili di circa 1,92 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,92 $/az.
La società a livello contabile nel terzo trimestre 2024 ha riportato: vendite totali in aumento del 3,1% a 3,89 mld $ rispetto a 3,805 mld $ del terzo trimestre 2023; costi e spese totali pari a 2,84 mld $; un reddito operativo in aumento del 7,5% a 1,05 mld $; un utile netto in aumento del 3,9% a 694,0 mln $, per un utile per azione in aumento del 6,3% a 0,51 $. Il flusso di cassa operativo è stato di 628,0 mln $, mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 503,0 mln $. Al 30 settembre 2024 avevamo contanti, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine pari a 552,0 mln $.
LAM RESEARCH + 6,65%. La società che progetta, produce, commercializza e fornisce assistenza alle apparecchiature di elaborazione dei semiconduttori utilizzate nella fabbricazione di circuiti integrati, ha riportato utili nel primo trimestre fiscale 2025 pari a 0,86 $/az. su un fatturato di 4,17 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,80 $/az. su un fatturato pari a 4,05 mld $. I ricavi sono cresciuti del 19,70% su base annua. La società ha detto che prevede guadagni nel secondo trimestre fiscale 2025 tra 0,77 e 0,97 $/az. su un fatturato tra 4,00 e 4,60 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,84 $/az. su un fatturato di 4,22 mld $.
La società a livello contabile nel primo trimestre fiscale 2025 ha riportato: ricavi pari a 4,168 mld $ in aumento dell’8,0% rispetto a 3,872 mld $ dello stesso periodo fiscale 2024; spese operative pari a 722,1 mln $ rispetto a 689,1 mln $ dello stesso periodo fiscale 2024; un margine lordo di 2,009 mld $ rispetto a 1,876 mld $ dello stesso periodo fiscale 2024; un reddito operativo è stato di 1,287 mld $ rispetto a 1,187 mld $ dello stesso periodo fiscale 2024; un utile netto pari a 1,122 mld $ rispetto a 1,067 mld $ dello stesso periodo fiscale 2024; un utile netto per azione pari a 0,86 $ rispetto a 0,81 $/az. dello stesso periodo fiscale 2024. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 1,116 mld $ rispetto a 887,4 mln $ dello stesso periodo fiscale 2024. Al 30 settembre 2024 i contanti, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine erano pari a 6,067 mld $.
OLD DOMINION FREIGHT LINE – 0,88%. La società è un rivenditore specializzato di parti, strumenti, forniture, attrezzature e accessori automobilistici in aftermarket negli Stati Uniti, ha riportato utili nel terzo trimestre 2024 pari a 1,43 $/az. su un fatturato di 1,47 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,43 $/az. su un fatturato pari a 1,52 mld $. I ricavi sono cresciuti del 2,97% rispetto allo stesso trimestre 2023.
La società a livello contabile nel terzo trimestre 2024 ha riportato: vendite totali pari a 1,470 mld $ rispetto a 1,515 mld $ del terzo trimestre 2023; costi e spese totali pari a 1,068 mld $ rispetto a 1,070 mld del terzoo trimestre 2023; un utile operativo pari a 401,8 mln $ rispetto a 445,0 mln $ del terzo trimestre 2023; un utile netto pari a 308,6 mln $ rispetto a 339,3 mln $ del terzo trimestre 2023; un utile per azione pari a 1,43 $, rispetto a 1,54 $/az. del terzo trimestre 2023. Il flusso di cassa dalle attività operative è stato di 446,5 mln $. Al 30 settembre 2024 i contanti, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine erano pari a 74,2 mln $. Inoltre la società ha continuato a restituire capitale agli azionisti attraverso i propri programmi di riacquisto di azioni e dividendi. Per i primi nove mesi di quest'anno la società ha utilizzato 824,8 mln $ in contanti per il programma di riacquisto di azioni, incluso un accordo di riacquisto accelerato di azioni da 200,0 mln $ che scadrà entro novembre 2024, e pagato 168,2 mln $ di dividendi in contanti.
O’REILLY AUTOMOTIVE – 1,30%. La società è un rivenditore specializzato di parti, strumenti, forniture, attrezzature e accessori automobilistici in aftermarket negli Stati Uniti, ha riportato utili nel terzo trimestre 2024 pari a 11,41 $/az. su un fatturato di 4,36 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 11,53 $/az. su un fatturato pari a 4,42 mld $. I ricavi sono cresciuti del 3,83% su base annua. La società ha affermato di aspettarsi utili per tutto il 2024 tra 40,60 e 41,10 $/az. per un fatturato tra 16,60 e 16,80 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 41,05 $/az. per un fatturato pari a 16,73 mld $.
La società a livello contabile nel terzo trimestre 2024 ha riportato: vendite in aumento di 161 mln $, o del 4%, a 4,36 mld $ da 4,20 mld $ dello stesso periodo 2023; un costo totale del venduto pari a 2,113 mld $ rispetto a 2,042 mld dello stesso periodo 2023; un utile lordo in aumento del 4% a 2,25 mld $ (o il 51,6% delle vendite) da 2,16 mld $ (o il 51,4% delle vendite) per lo stesso periodo 2023; spese di vendita, generali e amministrative (SG&A) in aumento del 7% a 1,35 mld $ (o il 31,0% delle vendite) da 1,26 mld $ (o il 30,1% delle vendite) dello stesso periodo 2023; un reddito operativo identico allo stesso periodo del 2023 a 897 mln $ (o il 20,5% delle vendite); un utile netto in aumento di 16 mln $, o del 2,0%, a 665,0 mln $ (o del 15,2% delle vendite) da 650 mln $ (o del 15,5% delle vendite) dello stesso periodo 2023; un utile per azione in aumento del 6% a 11,41 $ rispetto a 10,72 $/az. dello stesso periodo 2023. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 772,1 mln $ rispetto a 866,3 mln $ dello stesso periodo 2023. Il flusso netto di cassa è stato pari a 500,0 mln $ rispetto a 564,4 mln $ dello stesso periodo 2023. Al 30 settembre 2024 la liquidità e mezzi equivalenti erano pari a 115,6 mln $ rispetto a 82,7 mln $ dello stesso periodo 2023. Al 30 settembre 2024 la società ha riacquistato 0,5 milioni di azioni ordinarie, a un prezzo medio per azione di 1.084,28 $, per un investimento totale di 541,0 mln $. Pertanto ha riacquistato un totale di 95,7 milioni di azioni ordinarie nell'ambito del proprio programma di riacquisto di azioni dal gennaio 2011 e fino alla data di questo comunicato, a un prezzo medio di 259,72 $, per un investimento complessivo totale di 24,85 mld $. Alla data di questo comunicato, abbiamo circa 1,28 mld $ rimanenti nell'ambito della attuale autorizzazione al riacquisto di azioni.
PACCAR – 3,81%. La società che progetta, produce e distribuisce autocarri leggeri, medi e pesanti e relativi ricambi in aftermarket, ha riportato utili nel terzo trimestre 2024 pari a 1,85 $/az. su un fatturato di 8,24 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,82 $/az. su un fatturato pari a 7,56 mld $. Il fatturato è sceso del 5,25% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente.
La società a livello contabile nel terzo trimestre 2024 ha riportato: vendite nette pari a 8,24 mld $, rispetto agli 8,70 mld $ conseguiti nel terzo trimestre 2023; un costo delle vendite e ricavi, spese generali ed amministrative e spese di ricerca e sviluppo pari a 6,984 mld $ rispetto a 7,111 mld $ del terzo trimestre 2023; un utile operativo pari a 1,256 mld $ rispetto a 1,589 mld $ conseguiti nel terzo trimestre 2023; un utile netto di 972,1 mln $ rispetto a 1,228 mld conseguiti nel terzo trimestre 2023; un utile per azione pari a 1,85 $ rispetto a 2,34 $/az. conseguiti nel terzo trimestre 2023. Il flusso di cassa dalle operazioni è stato pari a 1,29 mld $. Al 30 settembre 2024 i contanti, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine erano pari a 9,152 mld $.
T-MOBILE + 1,42%. La società di servizi di comunicazione wireless nei mercati degli abbonamenti postpagati, prepagati e all'ingrosso, fornisce prodotti e servizi che includono voce, messaggistica, servizi dati, dispositivi wireless, smartphone e altri dispositivi di comunicazione mobile, ha riportato utili nel terzo trimestre 2024 pari a 2,61 $/az. su un fatturato di 20,16 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,37 $/az. su un fatturato pari a 19,88 mld $. I ricavi sono cresciuti del 4,73% su base annua.
La società a livello contabile nel terzo trimestre 2024 ha riportato: ricavi dei servizi pari a 16,7 mld $ in crescita del 5% anno su anno, il migliore nel settore; ricavi dai servizi in abbonamento pari a 13,3 mld $ in crescita dell’8,0% anno su anno, la migliore crescita del settore; un utile netto pari a 3,1 mld $ in crescita del 43% anno su anno, il migliore nel settore; un utile per azione pari a 2,61 $ in crescita del 43% anno su anno, il migliore nel settore della crescita; un EBITDA pari a 8,2 mld $ in crescita del 9% anno su anno, il migliore nel settore della crescita. Il flusso di cassa operativo è stato di 6,10 mld $, livello record e crescita del 16% anno su anno, mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 5,2 mld $, record assoluto e cresciuto del 29% anno su anno. La società ha restituito 1,4 mld $ agli azionisti nel terzo trimestre del 2024, inclusi riacquisti per 644,0 mln $ di azioni ordinarie e un pagamento trimestrale di dividendi pari a 758 mln $.
TESLA + 21,98%. La società che progetta, sviluppa, produce e vende veicoli completamente elettrici ad alte prestazioni, componenti di propulsori per veicoli elettrici e prodotti per l'accumulo di energia, ha riportato utili nel terzo trimestre 2024 pari a 0,72 $/az. su un fatturato di 25,18 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,58 $/az. su un fatturato pari a 25,55 mld $. I ricavi sono cresciuti del 7,85% su base annua.
La società a livello contabile nel terzo trimestre 2024 ha riportato: ricavi totali pari a 25,182 mld $ in aumento dell’8,0% rispetto a 23,35 mld $ dello stesso periodo 2023; un profitto totale lordo pari a 4,997 mld $ in aumento del 20% rispetto a 4,178 mld $ dello stesso periodo 2023; spese operative pari a 2,280 mld $ rispetto a 2,414 mld $ dello stesso periodo 2023; un margine operativo pari al 10,8% in aumento di 323 punti base rispetto al 7,6% dello stesso periodo 2023; un utile netto pari a 2,505 mld $ in aumento dell’8,0% rispetto a 2,318 mld $ dello stesso periodo 2023; un utile per azione pari a 0,72 $ in aumento del 9,0% rispetto a 0,66 $/az. dello stesso periodo 2023. Il flusso di cassa operativo è stato di 6,30 mld $ in aumento dell’89% rispetto a 3,308 mld $ dello stesso periodo 2023. Il flusso netto di cassa è stato di 2,70 mld $ in aumento del 223% rispetto a 848,0 mln $ dello stesso periodo 2023. In aumento la liquidità, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine a 33,60 mld $ rispetto a 23,075 mld $ dello stesso periodo 2023.
TEXAS INSTRUMENTS + 4,27%. La società che progetta e produce semiconduttori che vende a progettisti e produttori di elettronica, ha riportato utili nel terzo trimestre 2024 pari a 1,47 $/az. su un fatturato di 4,15 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,36 $/az. su un fatturato pari a 4,11 mld $. I ricavi sono diminuiti dell’8,41% rispetto allo stesso trimestre 2023. La società ha detto che prevede utili nel quarto trimestre 2024 tra 1,07 e 1,29 $/az. su un fatturato tra 3,70 e 4,00 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,36 $/az. su un fatturato di 4,11 mld $.
La società a livello contabile nel terzo trimestre 2024 ha riportato: ricavi pari a 4,15 mld $, in diminuzione dell’8,0% rispetto a 4,532 mld $ dello stesso periodo 2023; un costo del fatturato pari a 1,677 mld $ rispetto a 1,717 mld $ dello stesso periodo 2023; un utile lordo pari a 2,474 mld $ rispetto a 2,815 mld $ dello stesso periodo 2023; spese generali ed amministrative e ricerca & sviluppo pari a 920 mln $; un utile operativo pari a 1,554 mld $ in diminuzione del 18% rispetto a 1,892 mld $ dello stesso periodo 2023; un utile netto pari a 1,362 mld $ in diminuzione del 20% rispetto a 1,709 mld $ dello stesso periodo 2023; un utile per azione pari a 1,47 $, in diminuzione del 21% rispetto a 1,85 $/az. dello stesso periodo 2023. Il flusso di cassa dalle operazioni è stato pari a 1,732 mld $ e il flusso netto di cassa è stato pari a 416 mln $. Al 30 settembre 2024 i contanti, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine erano pari a 8,752 mld $. La società ha restituito 1,505 mld $ ai proprietari.