Emilio Tomasini scrive regolarmente per:

L’azione del giorno – Sul caso Unicredit/Banco Bpm vi raccontiamo tutto. Ci sarà da guadagnare se l’Opa va in porto?


Il mercato punta a un aumento del prezzo d’Opa. Intanto si stoppa di fatto l’operazione Banco Bpm-Mps. Oggi si attende inoltre la reazione del Banco. Per ora la vera vittima del tutto è Commerzbank. Il risiko bancario si sta rivelando comunque meno prodigo per l’investitore rispetto alle attese.

Buy or sell

Foto da Pix4Free.org

La notizia del giorno di ieri ha avuto effetti più imprevedibili di quanto si prevedesse in apertura di seduta. Merita comunque molta attenzione e noi l’approfondiamo con un innesto di news, indiscrezioni e valutazioni che consentano al lettore di avere idee più chiare su un’operazione di risiko (condizionale d’obbligo) che potrebbe cambiare il panorama bancario italiano ma anche europeo.

Partiamo dai numeri relativi all’annuncio dell’Opa Unicredit-Banco Bpm. Quali sono?

Unicredit annuncia un'offerta pubblica di scambio volontaria su Banco Bpm per un corrispettivo totale di circa 10,1 miliardi di euro, interamente in azioni. Il rapporto di concambio è stato fissato a 0,175 azioni di nuova emissione di Unicredit per ogni azione esistente di Banco Bpm, il che comporta un prezzo implicito di offerta pari a 6,657 euro per azione e un premio pari a circa lo 0,5% rispetto ai prezzi della chiusura di venerdì 22 novembre

Il premio appare marginale ma occorre considerare gli ottimi risultati dell’ultimo anno per Banco Bpm!

Effettivamente lo è e il trend in parte prudente della seduta di ieri lo conferma. Sull’eccitazione della notizia il mercato ha aperto in “gap” con forti volumi, andando ben oltre il prezzo di concambio ma nell’arco di un’ora ha messo a segno un calo

C’è da dire che Banco Bpm aveva beneficiato di un favorevolissimo effetto precedente, post annuncio da offerta su Anima. Quindi l’azione era già cara?

In effetti si è trattato di circa un 15% in più in confronto alla seduta pre Opa su Anima, la quale ieri non si è avvantaggiata (-1,37%) dell’annuncio del tentativo di Opa di Unicredit su Banco Bpm. L’operazione a incastro è partita quindi con maggiore forza rispetto a quanto forse appare dai numeri ufficiali

Banco Bpm come reagirà?

Lo si saprà oggi in giornata, visto che è atteso un Cda, incentrato sull’Opa di Unicredit

C’è da dire che già in passato Unicredit aveva ipotizzato di fare suo Banco Bpm. A che condizioni?

Allora si parlò di un premio fra il 20 e il 30% ma il Banco quotava molto meno e quindi la ricompensa aggiuntiva aveva senso. Il successivo trend le ha dato forza, facendole acquisire un ruolo primario nel sistema bancario italiano

Dall’innesto scompare Banca Mps, che si prevedeva destinata a un matrimonio con Banco Bpm. Rientrerà in scena?

Quasi impossibile rispondere. Di sicuro c’è solo la dichiarazione di Andrea Orcel, che ha detto: “Non abbiamo ambizioni su Mps”. La politica italiana e soprattutto quella vicina al Governo sembrerebbe intenzionata però a osteggiare le intenzioni di Unicredit. La partita quindi è del tutto aperta

E Commerzbank passa ora in seconda linea?

L'offerta pubblica di scambio volontaria su Banco Bpm è autonoma e indipendente dall'investimento effettuato da Unicredit nel capitale sociale di Commerzbank. Lo si legge in una nota. Le discussioni relative all’istituto tedesco sono state già troppo prolungate, pur nel rispetto delle prossime elezioni in Germania (a febbraio). La posizione rimane per Unicredit un importante investimento, con protezione in caso di ribassi e con sostanziale potenziale "upside"

Si dice che l’asset manager Amundi sia centrale nell’Opa Unicredit/Banco Bpm. Perché?

La struttura dell’azionariato di Unicredit vede prevalere gli istituzionali (75% del capitale), seguito dal retail (13%). Partner importante è il leader francese Amundi, che ha proprio nella banca guidata da Orcel l'alleato più solido in Italia. Amundi è controllata da Crédit Agricole, che a sua volta ha in mano il 9% di Banco Bpm. Amundi ha anche investito in Anima ed è scontato che se Unicredit riuscisse a fare suo il Banco e Anima, Amundi diventerebbe il gestore del nuovo colosso

E ora un’analisi delle reazioni in Borsa delle protagoniste di questo atto del risiko bancario, pur ancora condizionato da tanti se e da tanti ma…

Cominciamo dalle certezze:

1°) Che non ci sono certezze in un contesto in forte evoluzione e in cui tutto sarà possibile

2°) L’effetto si tradurrà in probabile forte volatilità, come avvenuto già oggi.

Passiamo ai titoli protagonisti della vicenda:

● UNICREDIT: chiusura a 36,275 Eur. Il mercato avvertiva qualcosa, vista la debolezza delle ultime sedute. La conclusione di giornata poco sotto un supporto importante (36,4 Eur) è il segnale che le macchinette hanno avuto il sopravvento nell’operatività. La media mobile a 200 (a 35 Eur) si à avvicinata molto. È probabile un nuovo ripiegamento verso questo riferimento grafico. Scatterebbe un segnale di forza sopra i 37,5 Eur

● BANCO BPM: chiusura a 7,008 Eur. Il sorpasso dei 7 Eur è un successo ma occorre che sia confermato nelle prossime sedute. Ieri forte volatilità, con una candela ribassista, poiché il prezzo si è abbassato tra l’inizio e la fine del time frame giornaliero. Importante la tenuta dei 6,34 Eur, con una bella distanza rispetto alla chiusura

● BANCA MPS: chiusura a 5,8 Eur. Il massimo oltre i 6,1 Eur del 14 novembre si sta allontanando ma il “gap up”, che si era determinato quel giorno in apertura, non si è ancora chiuso. La forza iniziale di ieri è andata progressivamente stemperandosi. Il mercato sembra fiducioso sulla tenuta nelle prossime sedute ma tutto dipenderà dalle intenzioni della politica di difendere l’obiettivo del Governo di un’integrazione di Mps con Banco Bpm

● COMMERZBANK: chiusura a 14,58 Eur. Sedutaccia dopo tre brutte sedute. I massimi oltre i 16,8 Eur sono lontani e ora occorre la tenuta quanto meno dei 14,7-14,8 Eur

Come si potrà guadagnare da tutto questo?

Il mercato punta su un rialzo del prezzo di concambio Unicredit/Banco Bpm, con un premio che dal misero 0,5% (in realtà diventato negativo alla quotazione di chiusura di ieri) salga verso un 10%. Molto dipenderà dalla reazione oggi del Cda del Banco, che presumibilmente sarà ostile verso quanto avvenuto nelle ultime 24 ore. Più o meno ostile? L’incertezza sta in questo