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NASDAQ100 WEEKLY - Continua l'ascesa dei tre maggiori indici azionari USA...


ALTRA SETTIMANA PASSATA AD AGGIORNARE NUOVI RECORD PER TUTTI E TRE GLI INDICI AZIONARI USA DOPO BREVE PULLBACK ! RIPRENDE FIATO IL MERCATO OBBLIGAZIONARIO ANCHE SE GLI OTTIMI DATI SUL MERCATO DEL LAVORO NE LIMITANO L’ASCESA.

Leggere i dati macro dicono che l’economia a stelle e strisce è forte. Punto !!!

I robusti dati economici statunitensi pongono gli investitori di fronte a una domanda inaspettata: “una forte crescita potrebbe continuare a spingere i titoli azionari al rialzo anche se la Federal Reserve dovesse offrire un allentamento della politica monetaria inferiore a quella sperata dal mercato ?”. Inoltre: “il mercato scambierebbe un'economia più forte con meno tagli dei tassi rispetto a un'economia più debole con più tagli dei tassi ?”.

Il rapporto sull'occupazione di venerdì scorso ha mostrato che l'occupazione non agricola è aumentata di 353.000 posti di lavoro lo scorso mese, ben al di sopra dell'aumento di 180.000 previsto dagli economisti. Nei mesi di novembre e dicembre l’economia ha inoltre creato 126.000 posti di lavoro in più rispetto a quanto riportato in precedenza.

Ma il problema è proprio questo, i dati macro pubblicati ! Soffermiamoci su quelli del mercato del lavoro della settimana appena trascorsa. Il labour market report pubblicato venerdì scorso non ha nulla a che vedere con quanto era ipotizzabile sulla base delle evidenze. La creazione di posti di lavoro, comprese le revisioni dei due mesi precedenti, è da BOOM. Sorprese al rialzo anche dai salari orari e la disoccupazione di nuovo sui minimi completano il quadro, nel quale il calo delle ore lavorate è solo in piccolo neo. Questo report cambia faccia alla traiettoria della creazione di posti di lavoro degli ultimi 3 mesi come mostra la linea blu scuro del seguente grafico a cura del Dipartimento del Lavoro:

Questo dato non ha praticamente punti deboli, e non è certo coerente con un indebolimento del mercato del lavoro, e quindi di consumi ed economia. Ma veniamo alle discrepanze dei numeri usciti.

1) E' gennaio, e sappiamo che le destagionalizzazioni fanno brutti scherzi in questo periodo. E le revisioni cambiano spesso i dati, come hanno fatto oggi in meglio e a dicembre in peggio.

2) I dati sull’employment change a cura dell’ADP ha riportato che le imprese private hanno assunto 107.000 lavoratori nel gennaio 2024, al di sotto dei 158.000 rivisti al ribasso di dicembre e delle previsioni di 145.000. Inoltre L’occupazione manifatturiera a cura dell’ISM è scesa a 47,10 punti a gennaio da 47,50 punti di dicembre 2023. Ancora, i datori di lavoro con sede negli Stati Uniti hanno annunciato l’intenzione di tagliare 82.307 posti di lavoro nel gennaio 2024, il massimo in dieci mesi, rispetto ai 34.817 del dicembre 2023. Infine il Beige Book della FED ed altri indicatori più soft, hanno evidenziato un calo degli occupati.

Quindi che fare di codesti numeri ?

L'indicazione che se ne potrebbe trarre è la seguente: il mercato del lavoro USA resta robusto. Ma, quanto robusto sia, è impossibile dirlo, sulla base delle indicazioni contrastanti e irregolari che ci vengono fornite. E quanto sottolineiamo irregolari, intendiamo che nei numeri recenti, negli USA come altrove, abbiamo davvero situazioni incongruenti. Un esempio lampante sono le previsioni sul manifatturiero USA: quelle regionali sono state un disastro a gennaio, mentre l'ISM manifatturiero, che dovrebbe essere la sintesi, ha mostrato un solido miglioramento (v. linea tratteggiata del seguente grafico) quasi che le aziende dicessero alle FED una cosa e all'ISM un’altra:

Detto questo, pur mettendo una solida tara a questi numeri, resta il fatto che non sono minimamente coerenti con una FED che taglia i tassi a marzo, e nelle previsioni li dovrebbe tagliare 6 volte nel 2024. Perché mai dovrebbe farlo, con questi dati in mano, l'economia USA che entra nell'anno con un tasso di crescita sorprendente forte, e la possibilità di pressioni salariali ?

Con queste premesse andiamo ad analizzare i mercati azionari che sembrano vedere il bicchiere mezzo pieno, nel senso che stanno dando più peso ai dati macro positivi che ai rendimenti dei Treasury. Infatti tutti e tre gli indici maggiori hanno fatto registrare nuovi massimi storici con il solo Nasdaq100 ad effettuare una piccola limatura, un po' un controsenso viste le buone trimestrali riportate da 4 società delle ‘magnificent seven’ della settimana appena trascorsa alle quali aggiungere NVIDIA di due settimane fa. L'S&P500 sente palesemente il campo gravitazionale di quota 5.000 dalla quale dista ormai solo un punto percentuale. Il buonsenso vorrebbe che ci arrivasse, per poi prendersi almeno una pausa meritata, in particolare se andiamo verso una fase in cui i Bonds stornano un po' dei rialzi scontati aggressivamente nell'ultimo paio di mesi. Come si può notare dall’azione dei prezzi dell’ultimo giorno della settimana, la narrativa comincia a fare acqua e la correlazione negativa tra Bonds e Equity si sta lentamente ripristinando. Vedere i Treasury in rialzo da qui in avanti dovrebbero richiedere dati macro brutti e azionario debole. Con numeri come quelli della scorsa settimana la strada sembra già segnata. Vedremo.

Da segnalare come l'S&P500 ‘equal weighted’ (un indice equiponderato che investe una pari quantità di denaro nelle azioni di ciascuna società che compone l’indice), si stia lentamente avvicinando all’S&P500, riducendo il differenziale di performance anche se rimane ancora negativo da inizio anno. In altre parole un buon segnale di forza anche da parte dei titoli meno capitalizzati.

MICROSOFT, ALPHABET e AMD in aggregato hanno pesato sul mercato. La prima ha battuto le stime di un margine moderato, ma emesso una previsione cauta per il prossimo trimestre che gli investitori hanno accolto con un calo modesto. La seconda ha battuto a sua volta le stime di poco e deluso sui ricavi pubblicitari ed è stata seriamente penalizzata dal mercato. AMD ha pubblicato utili in linea con le attese con vendite leggermente superiori ma una previsione deludente per il prossimo trimestre che ha, ovviamente penalizzato il titolo. Chiaramente la situazione di ipercomprato sui 3 titoli ha pesato sulle reazioni, alla luce dei numeri non negativi, ma poco entusiasmanti. Dei tre titoli dei cosiddetti ‘Magnificent seven’ rimanenti, due hanno spaccato al rialzo e uno ha fatto flop. Cominciando dall'ultima, APPLE ha deluso le attese con una previsione debole su iphone e vendite in Cina in calo. AMAZON invece ha riportato bene con ricavi molto forti, come suo solito. E infine META in rialzo di brutto su tutto, ricavi, utili, dividendo e liquidità. Il titolo ha registrato nuovi massimi storici a 485,96 $/az., quando a novembre 2022 quotava 90 $/az. Peccato averne cavalcato solo una parte di codesto rialzo. Ma entreremo nei dettagli finanziari di dette società nel relativo capitolo.

Sempre a livello di trimestrali pubblicate, a metà della stagione la performance complessiva degli utili del quarto trimestre dei titoli dell’S&P500 rispetto alle stime degli analisti sugli utili continua a essere inferiore alla media. Anche la percentuale di società S&P500 che segnalano sorprese positive sugli utili non che la loro entità, sono inferiori alla media. Tuttavia, gran parte di questa sotto-performance rispetto alle stime è dovuta all'elevato numero di società del settore finanziario che hanno riportato risultati inferiori alle attese, all'inizio della stagione degli utili.

Nelle ultime due settimane, con più aziende in tutti i 10 settori che hanno riportato risultati, i numeri sugli utili sono migliorati in modo significativo. Di conseguenza, oggi l’indice segnala utili più elevati per il quarto trimestre rispetto alla fine della scorsa settimana e rispetto alla fine del trimestre. Su base annua, l’indice segnala ora una crescita degli utili per il secondo trimestre consecutivo.

Nel complesso, fino ad oggi il 46% delle società dell’S&P500 ha riportato risultati effettivi del quarto trimestre del 2023. Di queste società, il 72% ha riportato utili per azione superiori alle stime. Sette degli 11 settori segnalano una crescita degli utili anno su anno, guidati dai settori dei servizi di comunicazione, dei beni di consumo voluttuari, dei servizi di pubblica utilità e dell'informatica. D’altro canto, quattro settori segnalano un calo degli utili rispetto all’anno precedente: energia, materiali, sanità e finanza.

In termini di ricavi del quarto trimestre 2023, il 65% delle società dell’S&P500 ha riportato ricavi effettivi superiori alle stime con un tasso di crescita medio pari al 3,5% finora. Nove settori stanno segnalando una crescita anno su anno dei ricavi, guidati dai settori dei servizi di comunicazione, dell’informatica e della finanza. Due settori, invece, segnalano un calo dei ricavi rispetto all'anno precedente: Energia e Materiali.

Guardando al futuro, gli analisti prevedono una crescita degli utili (anno su anno) del 4,5% per il primo trimestre del 2024 e del 9,4% per il secondo trimestre del 2024. Per tutto l’anno 2024, gli analisti prevedono una crescita degli utili (anno su anno) dell’11,2%. Il rapporto P/E a 12 mesi a termine dovrebbe essere pari a 20,0, quindi superiore al rapporto P/E annuo di 19,5 registrato alla fine del quarto trimestre (31 dicembre 2023).

Durante la prossima settimana, 104 società dell’S&P500 (compresi quattro componenti del Dow 30) pubblicheranno i risultati del quarto trimestre.

La riunione del FOMC in materia di tassi ha prodotto una dichiarazione del Comitato che ha notato come l'economia si stia espandendo a un ritmo "solido" e che il mercato del lavoro resti forte anche se si è assestato rispetto ai primi mesi dell'anno. L'inflazione è scesa ma è ancora troppo alta. I rischi legati al raggiungimento degli obiettivi di occupazione e inflazione stanno raggiungendo un "migliore equilibrio". Nella conference Powell ha chiarito che i Fed Funds secondo loro hanno visto il picco e scenderanno in corso d'anno, ma l'economia ha lungamente sorpreso al rialzo e quindi loro devono aspettare ulteriori prove che l'inflazione rientra in maniera sostenibile. Anche se poi non sono mancate le sorprese a domande specifiche. Nel relativo capitolo approfondiremo il senso delle dichiarazioni.

Infine non dimentichiamo i rinnovati nervosismi per la debolezza del settore bancario regionale anche se le azioni si sono stabilizzate dopo due giorni consecutivi di forti vendite innescate dagli utili deludenti del New York Community Bancorp. Ed il problema Houthi nel Mar Rosso anche se per il momento il mercato sta dando scarso peso all'impatto sul traffico nel canale di Suez (secondo alcune stime il 30 % dei container globali passava da lì) sui prezzi e l'approvvigionamento di merci. Però l'impatto sul traffico si vede eccome, e se dovesse durare un trimestre o 2, gli effetti su inflazione e energy si vedranno eccome.

Passiamo ora ad analizzare il mercato monetario.

Per tutta la settimana, ad eccezione della giornata di venerdì, i rendimenti dei Bonds hanno preso a scendere ampiamente e costantemente, a causa di diverse notizie. La prima arrivava dal Tesoro USA che stima come il fabbisogno di finanziamento per il primo trimestre dell'anno, si sia abbassato a 760 bln $ contro gli 816 bln della precedente previsione. Anche la stima del secondo trimestre è risultata bassa, a 202 bln $. Il motivo del calo delle stime sarebbe un atteso miglioramento dei flussi fiscali (più ricavi e/o meno spesa). Le minori emissioni prospettate sono ovviamente un sollievo per il mercato dei Treasury, con i rendimenti che hanno accentuato i cali in particolare sul lungo termine. La seconda arrivava dalla trimestrale di una piccola banca regionale, la NY Community Bancorp (per intenderci quella che poco meno di un anno fa aveva acquistato i depositi della fallita Signature Bank), arrivata a perdere più del 40% dopo aver dichiarato una perdita a sorpresa nel quarto trimestre, a causa di accantonamenti per non ‘performing loans’, e tagliato il dividendo da 17c a 5c $, producendo un immediato rally dei tassi con l’aumento delle probabilità di taglio dei tassi a marzo da parte della FED (60% pre-FOMC), che BCE (da 5 a 6 tagli entro il 2024).

La terza arrivava dalle dichiarazioni del Presidente della FED, Powell, che se in una prima parte erano abbastanza accomodanti, a domanda specifica, ha dichiarato di ritenere un taglio dei tassi a marzo "improbabile". A suo parere la conferma che l'inflazione è in rientro al 2% in maniera sostenibile non arriverà entro il prossimo FOMC facendo, così, scendere le probabilità di un taglio dei tassi a marzo, al 35%. L'impressione che se ne ricava è che, con l'economia USA così in forma, e i rischi sempre presenti sullo scenario inflattivo, la FED non ha alcuna fretta di tagliare i tassi. A ciò si aggiunga che la nuova proiezione del modello ‘GDP Now’ della FED di Atlanta, indichi come il GDP del primo trimestre del 2024 venga per ora indicato al 4.2% annualizzato.

1 febbraio 2024

La stima del modello GDPNow per la crescita del PIL reale (tasso annuo destagionalizzato) nel primo trimestre del 2024 è pari al 4,2% al 1° febbraio, rispetto al 3,0% del 26 gennaio. Dopo il comunicato di questa mattina sulla spesa per l'edilizia da parte dell'US Census Bureau e del Manufacturing ISM Report On Business dell'Institute for Supply Management, le previsioni sulla crescita della spesa reale per i consumi personali del primo trimestre e sulla crescita degli investimenti interni privati ​​lordi reali del primo trimestre sono aumentate dal 3,6% e -0,3%, rispettivamente, al 4,9% e all'1,7%, mentre la previsione attuale del contributo della variazione delle esportazioni nette reali alla crescita del PIL reale nel primo trimestre è scesa da 0,27 punti percentuali a 0,18 punti percentuali.

Niente male come scenario anche se è molto presto per confermarlo, ma certo 5/6 tagli dei tassi (su 7 FOMC restanti) con un’economia del genere richiedono un’inflazione che va sotto il target del 2% a nostro modo di vedere.

Andiamo, quindi, a vedere nello specifico lo scenario che si è presentato nel fine settimana appena trascorso sulle probabilità dei tagli sui tassi d’interesse nel 2024:

Lo strumento FedWatch del CME Group mostra come i mercati, per la prossima riunione del 2024 in programma il 20 marzo, diano ancora una sostanziale percentuale di probabilità (38,0%) per un taglio dei tassi dello 0,25% nonostante le dichiarazioni del Presidente della FED, Powell, (v. grafico):

Mentre per quanto riguarda la riunione del 1° maggio, si alzano le probabilità di un taglio di 25 bps da parte degli investitori al 59,6%, rispetto al 50,9% di due venerdì fa, e rimangono sostanzialmente stabili le probabilità per un taglio di 50 bps (0,25 + 0,25% o uno da 0,50%) al 34,2% (v. grafico):

Stabili le probabilità per la riunione del 12 giugno, con un taglio per complessivi 50 bps (due da 0,25 o uno da 0,50 bps) al 50,7% e per un taglio complessivo di 75 bps al 38,5% mentre si abbassano considerevolmente le probabilità di un taglio di soli 25 bps che passano dal 13,5% di due venerdì fa all’attuale 5,1% (v. grafico):

Infine, per l’ultima riunione del 2024, si alzano un po’ le probabilità di un taglio da ben 175 bps, che riteniamo sempre eccessivo, e salgono al 42,8% contro il 34,0% di due venerdì fa, le probabilità di un taglio per complessivi 150 bps, a scapito del taglio da 125 bps con le probabilità che scendono dal 33,2% al 25,7% (v. grafico):

E veniamo ai numeri dei rendimenti dei Treasury nel corso della settimana appena trascorsa entrando quindi nello specifico, e notiamo come dopo i dati sul mercato del lavoro di venerdì i rendimenti abbiano recuperato tutte le perdite dei giorni precedenti, e non solo, al momento che scriviamo si nota un ulteriore recupero soprattutto delle scadenze lunghe.

Pertanto troviamo il Treasury a 2 anni al 4,43% rispetto al 4,355% di due venerdì fa, il Treasury 10Y al 4,125% rispetto al 4,14% di due venerdì fa. Solo il rendimento del 30Y non ha ancora recuperato la discesa settimanale all’attuale 4,315% dal 4,371% di due venerdì fa.

Lo spread 2Y-10Y si allarga nuovamente, passando dai 21,4 bps di due venerdì fa all’attuale 30,5 con la curva che torna ad invertirsi.

Infine i tassi reali, al netto dell’attuale tasso di inflazione, che scendono dal 2,30% di gennaio all’attuale 2,22% (v. grafico FED di S.Louis):

Analisi grafica dell’indice di riferimento di una parte delle nostre operazioni, il NASDAQ100.  La scorsa settimana a movimentare il listino tech è stata la giornata di mercoledì nella quale in apertura si è visto l'indice FAANG in caduta (- 2.855%), penalizzato dai cali di MICROSOFT e ALPHABET a causa delle trimestrali economiche e poco prima della chiusura, nella seconda parte della conferenza stampa del FOMC, il Presidente della FED Powell dichiarava che un taglio dei tassi a marzo era improbabile. Nei due giorni successivi l’indice si riprendeva alla grande andando a registrare un nuovo record a 17682.29 punti, grazie soprattutto alla pubblicazione delle trimestrali di AMAZON e META con NVIDIA che continua al rialzo come se non ci fosse mai un domani. Inutile dire che anche questi titoli hanno letteralmente sfondato i precedenti massimi storici. Rispetto agli altri due indici maggiori, il tech non è ancora in zona di ipercomprato e quindi nulla osta ad andare a testare la prossima resistenza posta in area 18200 che rappresenta l’estensione del 78,6% di onda 5 di (3), partendo da onda (4). Possibili pullback in area 17100 minimo della scorsa settimana e 16900, anche se il primo vero supporto lo troviamo in area 16700 costituito dal ritracciamento del 27,2% di onda (5). Questa settimana l’agenda dei dati macroeconomici è totalmente scarica ad eccezione del report sulle PMI dei servizi a cura di S&P Global ed ISM di oggi. Poi la miccia potrebbe essere accesa dalle dichiarazioni dei membri della FED dopo le due settimane di silenzio. La settimana si è chiusa a 17642.73 con un guadagno del + 1,28% il che porta ad un guadagno del + 4,86% rispetto alla chiusura del 2023.

L’indice maggiore S&P500, è aumentato del 4% in questo inizio di anno dopo essere aumentato del 24% nel 2023. Gli analisti prevedono un anno “emblematico” per i titoli azionari statunitensi, chiudendo il 2024 con oltre il 10% sopra i livelli attuali a 5.500 punti. Ottimismo a piene mani soprattutto sul potenziale commerciale dell’intelligenza artificiale, che ha contribuito ad alimentare titoli come NVIDIA. Tuttavia, una crescita sostenuta al di sopra del trend pone un altro problema: i timori di una ripresa inflazionistica ! Quindi rimaniamo con i piedi ben piantati per terra e proseguiamo a step come abbiamo sempre fatto. Graficamente notiamo come un ulteriore record è stato raggiunto venerdì scorso dall’indice a 4975.29 e sembra fin troppo evidente il raggiungimento di quota 5.000 punti dove la rarefazione dell’aria dovrebbe consigliare un periodo di acclimatamento (leggi lateralità) o meglio, una discesa al campo base inferiore (leggi pullback), per prepararsi all’ascesa verso le successive resistenze poste a quota 5150, 5215, 5290, ecc. fino ad arrivare ai ‘famosi’ 5.550 punti. Se effettivamente siamo in onda 3 di (5) il cammino rialzista risulta ancora lungo da effettuare. Quindi una volta raggiunti i 5.000 punti abbiamo due possibilità per far scendere il valore dell’RSI che è quasi costantemente in zona di ipercomprato da novembre 2023, con poche eccezioni ma mai sotto i 55 punti: 1) lateralizzazione tra le aree 5000 e 4800; 2) correzione massima fino in area 4700 ma mai sotto il minimo di onda 2 di (5). Questa seconda ipotesi, ovviamente, è molto tirata viste anche le ottime condizioni macroeconomiche sopra citate. Nel frattempo continuiamo a monitorare le prossime pubblicazioni di trimestrali societarie. Nulla da segnalare circa l’indice Cboe Volatility Index (VIX) che prosegue la sua lateralità tra i 12.50 ed i 14.50, del resto non sembrano esserci eventi allarmanti all’orizzonte. Mentre l’indice della ‘paura’ ora fa veramente paura e parliamo dello skew del CBOE sull’S&P500 – un indicatore del mercato delle opzioni per la domanda relativa di contratti call al rialzo rispetto a contratti put al ribasso – che in tre settimane è salito dai 143.81 punti di venerdì 12 gennaio, all’attuale 160.02. Evidentemente la continua salita dell’indice fa aumentare le posizioni di copertura degli investitori. La settimana si è chiusa a 4958.62 con un guadagno del + 1,39% il che porta ad un guadagno del + 3,96% rispetto alla chiusura del 2023.

Superati anche i 38000 punti per l’indice delle blue-chip, il DOW JONES, nella settimana appena trascorsa fa registrare un nuovo record a 38783.62 e chiude l’ottava appena sotto la resistenza costituita dall’estensione del 150,0% di onda 3 partendo dal minimo di onda 4. Alle risultanze non certo positive delle trimestrali di APPLE e parzialmente di MICROSOFT, ha fatto da contraltare la buona trimestrale della super-major CHEVRON, con CATERPILLAR in scia come se qualcuno avesse saputo in anticipo i risultati trimestrali del colosso dei macchinari industriali in uscita questa mattina. Graficamente notiamo che la prossima resistenza la troviamo in area 39200 rappresentata dall’estensione del 161,8% di onda 3 partendo dal minimo di onda 4 e poi l’area 40000 estensione del 178,6% di onda 3 partendo dal minimo di onda 4 non che soglia psicologica. Ma, con un RSI in costante zona di ipercomprato, è opportuno guardarsi anche indietro e troviamo in piccolo supporto in area 38200, quindi uno più consistente in area 37800, mentre il vero supporto importante lo troviamo in area 37100/37000 che, al momento, ci sembra troppo lontano da l’essere testato visto lo stato dell’economia statunitense. La settimana si è chiusa a 38654.43 con un guadagno del + 1,43% il che porta ad un guadagno del + 2,56% rispetto alla chiusura del 2023.

ORO INDEX

Durante la scorsa settimana le quotazioni dell’Oro avevano acquisito uno slancio rialzista tale da portarsi ai livelli di inizio di gennaio, sopra i 2.080 $/oz., per poi cancellare la maggior parte dei guadagni settimanali nella giornata di venerdì dopo la pubblicazione dei sorprendenti dati macro sul mercato del lavoro. Ma andiamo con ordine.

Ad inizio della scorsa settimana, l’Oro ha beneficiato dell'escalation delle tensioni geopolitiche e del calo dei rendimenti statunitensi, guadagnando più dello 0,5% nella giornata di lunedì. La notizia di un attacco di droni su una base americana vicino al confine tra Giordania e Siria, uccidendo tre persone e ferendo più di 20 soldati, ha riacceso i timori per una crisi sempre più profonda in Medio Oriente.

In vista degli annunci sui tassi da parte della FED nella giornata di martedì il metallo giallo è rimasto relativamente calmo, ma è riuscito a chiudere in territorio positivo. Poi nella giornata di mercoledì, l’Istituto ha lasciato il tasso di riferimento invariato al 5,25%-5,5%, come previsto, apportando modifiche significative alla dichiarazione di politica monetaria e ha eliminato la sezione su come i membri terranno conto di una serie di indicatori economici nel determinare la portata di qualsiasi ulteriore rafforzamento della politica che potrebbe essere appropriato. Invece, la banca centrale americana ha affermato che continuerà a monitorare “le implicazioni delle informazioni in arrivo per le prospettive economiche” per valutare l’appropriata posizione politica.

La reazione iniziale al tono della FED ha causato una pressione ribassista sul dollaro USA e ha aiutato la commodity a salire. Nella conferenza stampa post-riunione, tuttavia, la risposta del Presidente, Powell a precisa domanda sulla possibilità di una riduzione dei tassi di interesse nella riunione di marzo, ha risposto: "sulla base della riunione di oggi, non credo che probabilmente avremo un taglio dei tassi a marzo". A seguito di questa osservazione, gli indici principali di Wall Street sono scesi bruscamente e hanno aiutato il dollaro a rafforzarsi, limitando il rialzo dell’Oro nella tarda sessione americana. Powell ha anche riconosciuto che potrebbero tagliare i tassi prima se vedessero un inaspettato indebolimento del mercato del lavoro.

In seguito all'azione instabile del mercato osservata all'indomani della FED, i rendimenti dei titoli del Tesoro USA sono scesi durante la sessione americana di giovedì scorso alimentando un nuovo rialzo dell'Oro. Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni perdeva oltre il 2% scendendo al livello più basso da fine dicembre, sotto il 3,9%, dopo la pubblicazione di dati poco entusiasmanti relativi ai sussidi di disoccupazione che, nella settimana terminata il 27 gennaio, vedeva il numero di richieste pari a 224.000 superiore alle aspettative del mercato di 212.000. Inoltre, il PMI manifatturiero ISM migliorava a 49,1 a gennaio da 47,1 di dicembre, ma la componente occupazione scendeva a 47,1 da 47,5 così che le quotazioni del metallo giallo salivano sopra i 2.080 $/oz.

Ma poi, nella giornata di venerdì, l'Oro virava al ribasso cancellando la maggior parte dei suoi guadagni settimanali in seguito al rapporto sull'occupazione di gennaio. L'occupazione nel settore non agricolo negli Stati Uniti riportava un aumento di 353.000 unità, superando di gran lunga le aspettative del mercato di 180.000 unità. L'aumento di 216.000 di novembre veniva rivisto al rialzo a 333.000. Inoltre, l’inflazione salariale annuale, misurata dalla variazione della retribuzione oraria media, saliva al 4,5%. Pertanto, il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni prendeva a volare portandosi sopra il 4% e, ovviamente, il prezzo dell’Oro scendeva sotto i 2.050 $/oz. chiudendo la settimana appena sopra tale soglia.

Per codesta settimana il calendario economico non presenterà altri dati di alto livello che potrebbero influenzare la valutazione dell'Oro nel corso della settimana ad eccezione dei dati odierni sul rapporto delle PMI servizi di gennaio a cura di S&P Global ed ISM. Invece, gli operatori del mercato si concentreranno sui commenti dei funzionari della FED dopo le due settimane di silenzio.

Prospettive tecniche dell’Oro

Passando al contratto di Aprile da quello di Febbraio, le quotazioni del future sull’Oro sono aumentate di 20 $/oz. Pertanto il doppio minimo raggiunto finora nel 2024, pari a 2.004 S/oz., diventa 2024 $/oz. e rappresenta il minimo di gennaio quasi coincidente con la M.M. semplice a 200 periodi. La nuova quota di resistenza passa dai 2060 ai 2080 S/oz. come visto e testato nel corso della scorsa settimana. Questi, al momento, rappresentano i due livelli critici della settimana.  

Passando agli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio, poco da dire sul Platino che ha trascorso la settimana in lateralità raggiungendo la quota di 940 $/oz. dalla quale è poi discesa nel fine settimana in area 900 $/oz. Al rialzo troviamo sempre la forte resistenza posta in area 960 $/oz. mentre al ribasso nel caso di rottura del minimo in area 880, il successivo supporto lo troviamo in area 860 $/oz.

Identico discorso per le quotazioni dell’Argento che dalla ampia fase di lateralizzazione iniziata a maggio 2023 tra le soglie di 25 e 22 $/oz. nella settimana appena trascorsa tale lateralizzazione si è ristretta tra le aree 23,5 e 22,5 $/oz. Pertanto il supporto dell’area 22,50 $/oz. sembra che tenga bene la fase ribassista con possibili estensioni in area 22 $/oz., viceversa le quotazioni dovranno prima scontrarsi con la resistenza in area 23,50 $/oz. poi in area 24 $/oz. con il superamento della M.M. semplice a 200 periodi.

La quotazione settimanale dell’Oro si è chiusa a 2057,10 $/oz. in guadagno del + 0,98% rispetto alla precedente settimana che porta ad una perdita da fine anno del – 1,68%. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 2039.76 $/oz. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES APRILE 2024:

POLITICA USA

Il Presidente Joe Biden incassa una netta vittoria alle primarie democratiche nella Carolina del Sud. Alla mezzanotte locale di domenica e con il 97% dei voti totali conteggiati, l’attuale inquilino della Casa Bianca poteva contare sul 96,2% delle preferenze, mentre i competitor Dean Phillips, dem membro della Camera per lo stato del Minnesota, e l’attivista ed autrice di libri, Marianne Williamson, avevano ottenuto un 2% circa a testa. Sabato Biden ha commentato i risultati: “Nel 2020, sono stati gli elettori della Carolina del Sud a dimostrare che gli esperti si sbagliavano, a dare nuova vita alla nostra campagna e a metterci sulla strada per vincere la presidenza”. “Ora nel 2024, la gente della Carolina del Sud ha parlato ancora e non ho dubbi che ci abbiate messo sulla strada per vincere ancora la presidenza e rendere Donald Trump un perdente”. Secondo le proiezioni di NBC News, in questa tappa delle primarie Biden otterrà tutti i 55 i delegati democratici dello stato dal momento che né Phillips e né Williamson hanno superato la soglia del 15% necessaria per ottenerne almeno uno. La Carolina del Sud a fine mese sarà anche al centro della corsa alle presidenziali del Partito Repubblicano, dato che in questo stato il 24 febbraio si terrà una nuova tappa delle primarie che vedono Donald Trump come favorito, seguito a distanza da Nikki Haley. Martedì per le primarie democratiche si voterà nel Nevada.

Per quanto riguarda i lavori del Congresso, sabato scorso lo speaker della Camera, il repubblicano Mike Johnson, ha fatto sapere che questa settimana sarà votato un pacchetto che prevede fondi solo per Israele. Una proposta, quella avanzata dalla Camera, che va in una direzione diversa rispetto al disegno di legge sul quale si sta lavorando al Senato e che dovrebbe includere aiuti esteri più ampi e riguardare i finanziamenti per la sicurezza dei confini. La proposta di pacchetto di aiuti avanzata dal Presidente Biden metteva insieme gli aiuti per Israele, Ucraina e Taiwan e fondi per i confini meridionali degli USA.

In una lettera ai repubblicani della Camera dello speaker Johnson si legge: “Mentre il Senato sembra pronto a rilasciare finalmente il testo del suo pacchetto supplementare dopo mesi di negoziati a porte chiuse, la sua leadership è consapevole che non riuscendo ad includere la Camera nei suoi negoziati, ha eliminato la possibilità di un rapido esame di qualsiasi legislazione”. Il disegno di legge che sarà portato alla Camera in settimana include 17,6 miliardi di dollari per l’esercito d’Israele e forze militari statunitensi nella regione. La Camera in precedenza aveva approvato nuovi fondi per Israele finanziati tagliando i fondi per l’IRS (Internal Revenue Service, agenzia governativa che si occupa della riscossione dei tributi), condizione non accettata da molti dem. Il nuovo disegno di legge, invece, non includerebbe compensazioni. A tal proposito, nella lettera lo speaker Johnson afferma: “Durante il dibattito alla Camera e in numerose successive dichiarazioni, i democratici hanno chiarito che la loro obiezione principale al disegno di legge originale della Camera riguardava le sue compensazioni. Il Senato non avrà più scuse, per quanto fuorvianti, contro la rapida approvazione di questo fondamentale sostegno per il nostro alleato”.

POLITICA USA – CINA

L’ex presidente Donald Trump sta valutando le opzioni per un nuovo grande attacco economico alla Cina se rieletto, considerando piani che sono ampiamente considerati come suscettibili di innescare una guerra commerciale globale.

Peraltro, secondo il Washington Post, Trump starebbe predisponendo un programma di dazi enormi (fino al 60%) con cui ingaggiare una nuova guerra commerciale con la Cina. Per cui prepariamoci a volatilità su questo tema più avanti nell'anno quando le relative probabilità di elezione tra Biden e Trump prenderanno a impattare sul sentiment.

Pubblicamente, il favorito del GOP ha appoggiato il declassamento dello status commerciale della Cina con gli Stati Uniti – una mossa che porterebbe le tariffe tra le due maggiori economie del mondo a salire alle stelle. Secondo un’analisi, la revoca dello status della Cina come “nazione più favorita” per il commercio – che viene applicato a quasi tutti i paesi con cui gli Stati Uniti commerciano – potrebbe portare a tariffe federali sulle importazioni cinesi di oltre il 40%. Trump ha imposto dazi del 10% su quasi tutte le importazioni, per un totale di 3 trilioni di dollari nel 2022.

Passando ad altro argomento, secondo un nuovo sondaggio, le aziende statunitensi hanno espresso un crescente ottimismo riguardo al contesto economico cinese a breve termine, anche se molte stanno ancora trattenendo gli investimenti. Circa il 40% degli intervistati si dichiara ottimista riguardo al potenziale profitto nei prossimi due anni, in aumento rispetto al 33% dell'anno precedente, ha affermato giovedì in un rapporto la Camera di commercio americana in Cina. E il 44% ha dichiarato di sentirsi soddisfatto riguardo alla crescita del mercato, in leggero aumento rispetto a un anno fa.

POLITICA DELLA FED

Ci si aspettava un mantenimento del tasso sui fed fund nel range 5,25%-5,5%, e così è stato, per il quarto meeting consecutivo. Oltre a questo, dalla prima riunione del 2024 del FOMC tenutasi la scorsa settimana è emerso anche un tiepido segnale circa la fine del ciclo di innalzamento dei tassi ed è stata allontanata la possibilità di un inizio del loro taglio nel brevissimo periodo.

Nel comunicato rilasciato in conclusione al meeting, è stato rimosso il linguaggio che faceva riferimento all’intenzione di continuare ad aumentare i tassi d’interesse fino a quando l’inflazione non fosse stata riportata sotto controllo e non si fosse avviata verso l’obiettivo del 2%, come detto però viene anche indicato che non ci sono ancora piani in merito al taglio dei tassi. Nel comunicato del FOMC si legge: “Il comitato non si aspetta che sarà opportuno ridurre il target range fino a quando non avrà acquisito maggiore fiducia che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2%”.

In questo senso vanno anche le dichiarazioni del Presidente della FED Jerome Powell, che ha detto che i decisori politici sono in attesa di vedere ulteriori dati per verificare che le tendenze stiano continuando ed ha anche spiegato che è improbabile un taglio dei tassi a marzo, ovvero in occasione della prossima riunione del FOMC. Powell ha dichiarato: “Vogliamo vedere più dati positivi. Non stiamo cercando dati migliori, stiamo cercando una continuazione dei buoni dati che abbiamo visto”.

Per quanto riguarda la situazione economica, nella dichiarazione del FOMC si parla di una crescita economica che è stata “solida” e di progressi in merito all’inflazione. In merito ai rischi, nel comunicato del FOMC viene riportato: “Il comitato ritiene che i rischi per il raggiungimento dei suoi obiettivi di occupazione e di inflazione stiano raggiungendo un migliore equilibrio”. Inoltre, viene sottolineato che le prospettive economiche sono “incerte” e si presta ancora molta attenzione ai rischi d’inflazione.

Dopo il meeting, Powell ha detto: “L’inflazione è ancora troppo alta. I progressi in corso per ridurla non sono garantiti”. Nel corso della conferenza stampa a seguito dei due giorni di riunione ha anche affermato che il tasso di disoccupazione al 3,7% indica che il mercato del lavoro è forte ed ha aggiunto: “Abbiamo sei mesi di buoni dati sull’inflazione e un’aspettativa che ci sia altro in arrivo”. In merito al livello dei tassi, il Presidente della banca centrale statunitense ha dichiarato: “Il nostro tasso di riferimento probabilmente è al suo picco per questo ciclo di inasprimento e, se l’economia evolve sostanzialmente come previsto, probabilmente sarà opportuno iniziare a moderare la politica di restrizione ad un certo punto quest’anno”.

In conferenza stampa, il numero uno della FED, Jerome Powell, ha detto che il deflusso del bilancio “è andato molto bene” ed ha spiegato che nel corso dell’ultima riunione si è parlato di bilancio “e stiamo pianificando di iniziare discussioni approfondite delle questioni del bilancio al nostro prossimo meeting a marzo”.

Voltando pagina, Donald Trump, favorito a rappresentare il Partito Repubblicano alle prossime elezioni presidenziali, in un’intervista a Fox Business andata in onda venerdì rispondendo ad una domanda ha affermato che non confermerebbe Jerome Powell alla guida della FED. In una dichiarazione da campagna elettorale, Trump ha detto rispetto all’operato di Powell: “Penso che farà qualcosa per aiutare i democratici, se abbasserà i tassi d’interesse”

DATI MACROECONOMICI

L’indice di fiducia dei consumatori rilasciato dal Conference Board a gennaio tocca quota 114,8 punti, in crescita rispetto alla rilevazione di dicembre di 108,0 punti (rivista da 110,7 punti).

L’indice di prezzo delle case a livello mensile passa dal dato di 416,1 punti di ottobre (rivisto da 416,3 punti) a quello di novembre di 417,4 punti, realizzando una crescita dello 0,3%. Il dato è rilasciato dalla Federal Housing Finance Agency.

L’S&P/Case-Shiller Home Price Index rilasciato da Standard & Poor’s, che valuta le variazioni nel valore del mercato immobiliare residenziale in 20 regioni degli USA, contenente come noto i dati medi di novembre, ottobre e settembre, è salito significativamente meno delle attese. La nota di Case Shiller comunica che i prezzi a novembre sono leggermente calati per la prima volta da gennaio. Il dato a livello mensile a novembre segna un -0,2%, mentre ad ottobre si era registrato un +0,1%. A livello annualizzato, invece, a novembre è stato registrato un +5,4%, contro un consensus del +5,8%: ad ottobre la crescita era stata del 4,9%.

Il Chicago PMI passa dai 47,2 punti di dicembre (dato rivisto da 46,9 punti) ai 46,0 punti di gennaio, attestandosi al di sotto di un consensus che indicava una crescita a quota 48,0 punti. Il dato è rilasciato dall’ISM-Chicago, Inc.

Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 27 gennaio sono ancora salite più delle attese, anche come monte percettori. Il dato è stato di 224 mila, che segna una crescita rispetto alle 215 mila richieste della settimana precedente (riviste da 214 mila) e che supera il consensus di 212 mila. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.

Il PMI S&P Global manifatturiero a gennaio si attesta a quota 50,7 punti, quasi mezzo punto sopra al dato preliminare di 50,3 punti. A dicembre la rilevazione era stata di 47,9 punti.

Il PMI manifatturiero rilasciato da ISM, invece, ha mostrato un miglioramento significativo. A gennaio il dato è pari a 49,1 punti, in crescita rispetto ai 47,1 punti di dicembre (rivisti da 47,4 punti).

L’indice relativo all’occupazione nel settore manifatturiero rilasciato da ISM registra un calo, passando dai 47,5 punti di dicembre (rivisti da 48,1 punti) ai 47,1 punti di gennaio.

Il dato sui nuovi ordini nel settore manifatturiero rilasciato da ISM a gennaio è pari a 52,5 punti, in crescita rispetto ai 47,0 punti di dicembre (rivisti da 47,1 punti).

Il dato sui prezzi nel settore manifatturiero rilasciato da ISM, invece, a gennaio tocca quota 52,9 punti, anche in questo caso facendo un balzo in avanti rispetto ai 45,2 punti di dicembre.

Il dato preliminare relativo alla produttività nel settore non-agricolo nel quarto trimestre 2023 è al 3,2%, ad un livello inferiore rispetto al 4,9% del terzo trimestre 2023 (rilevazione rivista dal 5,2%). Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Il labour market report pubblicato non ha nulla a che vedere con quanto era ipotizzabile sulla base delle evidenze. La creazione di posti di lavoro, comprese le revisioni dei 2 mesi precedenti, è da sballo. Nel settore non-agricolo a gennaio sono stati creati 353 mila posti di lavoro, ben oltre il consensus di 180 mila ed in crescita rispetto al dato di 333 mila di dicembre (rivisto da 216 mila).

Nel settore non-agricolo privato, invece, a gennaio sono stati creati 317 mila posti di lavoro, contro un consensus di 155 mila ed una rilevazione di dicembre di 278 mila (rivista da 164 mila). I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Il tasso di disoccupazione a gennaio è al 3,7%, esattamente come nei due mesi precedenti ed appena sotto al consensus del 3,8%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Il salario orario medio a livello mensile a gennaio cresce dello 0,6%, più di quanto previsto dal consensus fissato al +0,3% e segnando un rialzo superiore al +0,4% di dicembre.

A livello annuale, la crescita di gennaio è del 4,5%, contro un consensus del +4,1%. I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Il tasso di partecipazione della forza lavoro, ovvero la percentuale di popolazione in età lavorativa che sta cercando occupazione o che è già occupata, a gennaio è al 62,5%, come a dicembre. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

L’indice di fiducia dei consumatori rilasciato dall’Università del Michigan a gennaio si attesta a 79,0 punti, appena sopra al dato preliminare di 78,8 punti e ben oltre la rilevazione di dicembre di 69,7 punti.

Gli ordini alle fabbriche su base mensile a dicembre segnano un +0,2%, in linea con il consensus fissato a +0,2%. A novembre era stata registrata una crescita del 2,6%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

PORTAFOGLI AZIONARI

Nulla da segnalare sui nostri Portafogli azionari visti anche i ripetuti record raggiunti dai listini statunitensi e da quelli europei, tedesco e francese in primis. Ma prepariamoci, in caso di storno dei mercati non sarà difficile trovare segnali di acquisto in abbondanza, almeno sul Portafoglio Storico. A proposito di codesto Portafoglio segnaliamo la brutta faccia di TESLA, non tanto per la performance, ma per la dinamica del titolo che era riuscito a rimbalzare fino a 196 $ per poi tornare quasi sui minimi di periodo. Questa settimana proponiamo l’acquisto di due titoli uno dei quali (CHARTER COMMUNICATIONS) massacrato venerdì scorso dalle vendite dopo la pubblicazione della propria trimestrale economica.

Per quanto riguarda il portafoglio The Challenge, benino BREMBO e bene MONCLER sul quale stiamo valutando di alzare il livello di profit target essendo uno dei pochi titoli del settore lusso a non essere penalizzato. Bene anche l’ETF AMUNDI WATER quasi sui massimi di novembre 2021. Infine, rimaniamo sempre in attesa sugli acquisti degli ETF in modalità ‘short’ nonostante i massimi, assoluti o relativi, raggiunti. Ci vorrebbe una giornata di un bel rialzo che faccia alzare la volatilità. Aspettiamo.

Alla prossima.

FOCUS SU AZIONI

PAYPAL – Paypal sta pianificando quest’anno un taglio di circa 2.500 posti di lavoro. In una lettera allo staff, l’amministratore delegato della società di servizi di pagamento digitale Alex Chriss sostiene che la scelta è stata presa per portare ad una dimensione corretta l’azienda, sia con tagli diretti che con l’eliminazione di ruoli vacanti nel corso dell’anno. Nella lettera Chriss scrive: “Stiamo facendo questo per ridimensionare correttamente la nostra attività, permettendoci di muoverci con la velocità necessaria per soddisfare i nostri clienti e guidare una crescita redditizia”. Reuters riporta che Chriss a novembre aveva detto di aspettarsi di aumentare le entrate al di fuori del volume puramente legato alle transazioni e si è impegnato a rendere l’azienda più snella tramite la riduzione della base di costi.

ZOOM – Tagli al personale anche per Zoom. Come riporta The Wall Street Journal citando una fonte, i tagli di posti di lavoro nella società di telecomunicazioni saranno divisione per divisione e riguarderanno meno del 2% della base totale di dipendenti. Un portavoce di Zoom ha detto che la società valuta regolarmente i suoi team “per garantire allineamento con la nostra strategia”. “Come parte di questo sforzo, stiamo riesaminando i ruoli per aggiungere capacità e continuare ad assumere in aree critiche per il futuro”. La fonte citata da The Wall Street Journal sostiene che la società continuerà ad aumentare il proprio organico nel 2024, anche in settori come l’intelligenza artificiale.

PARAMOUNT GLOBAL – Situazione che riguarda pure Paramount Global. Come riportato da Yahoo Finance, l’amministratore delegato Bob Bakish ha annunciato licenziamenti in una nota interna parlando della necessità di “operare come un’azienda più snella e spendere meno”. Nella nota viene specificato che questo significa che l’azienda continuerà a ridurre la propria forza lavoro a livello globale. Intanto, l’imprenditore nel campo dei media Byron Allen ha avanzato un’offerta da 30 miliardi di dollari per Paramount Global, incluso debito e capitale.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 USCITI NELLA SCORSA SETTIMANA.

ADVANCED MICRO DEVICES + INV.%. La società di semiconduttori con strutture in tutto il mondo che opera in due segmenti: soluzioni informatiche e soluzioni grafiche e visive, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 0,78 $/az. su un fatturato di 6,17 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,77 $/az. su un fatturato pari a 6,12 mld $. I ricavi sono cresciuti del 10,16% su base annua. La Società ha detto che prevede un fatturato nel primo trimestre 2024 tra i 5,10 ed i 5,70 mld $. L'attuale stima degli analisti per il fatturato è pari a 5,76 mld $.

Il presidente e CEO di AMD, Dr. Lisa Su, ha affermato: "Abbiamo concluso il 2023 alla grande, con una crescita sequenziale e anno su anno dei ricavi e degli utili guidata dalle vendite record trimestrali di GPU AMD Instinct e CPU EPYC e dalle maggiori vendite di processori AMD Ryzen. La domanda per il nostro portafoglio di prodotti per data center ad alte prestazioni continua ad accelerare, posizionandoci in modo da garantire una forte crescita annuale in un momento incredibilmente entusiasmante in cui l’intelligenza artificiale rimodella praticamente ogni parte del mercato informatico. AMD ha ottenuto buoni risultati nel 2023 nonostante un contesto di domanda mista. Abbiamo favorito la crescita dei ricavi anno su anno nei nostri segmenti Data Center ed Embedded e abbiamo lanciato con successo le nostre GPU AMD Instinct MI300, posizionandoci per una forte crescita dei prodotti nel 2024. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato ricavi pari a 6,168 mld $ rispetto a 5,599 mld $ dello stesso periodo 2022 in aumento del 10%; un utile lordo pari a 3,133 mld $ rispetto a 2,859 mld $ dello stesso periodo 2022 in aumento del 10%; un margine lordo del 51% rimasto uguale allo stesso periodo 2022; le spese operative pari a 1,727 mld $ rispetto a 1,602 mld $ dello stesso periodo 2022 in aumento dell’8%; il reddito operativo pari a 1,412 mld $ rispetto a 1,262 mld $ dello stesso periodo 2022 in aumento del 12%; un margine operativo del 23% rimasto uguale allo stesso periodo 2022; un utile netto pari a 1,249 mld $ rispetto a 1,113 mld $ dello stesso periodo 2022 in aumento del 12%; un utile per azione pari a 0,77 $ rispetto a 0,69 $ dello stesso periodo 2022 in aumento del 12%.”

ALIGN TECHNO + 3,64%. La società che progetta, produce e commercializza sistemi di terapia con allineatori trasparenti, scanner intra-orali e servizi digitali CAD/CAM utilizzati in odontoiatria, ortodonzia e archiviazione di cartelle cliniche, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 2,29 $/az. su un fatturato di 956.73 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,16 $/az. su un fatturato pari a 931.35 mln $. I ricavi sono cresciuti del 6,12% su base annua. La società ha affermato di aspettarsi un fatturato nel primo trimestre 2024 tra 960,0 e 980,0 mln $ e di 4,06 mld $ per tutto il 2024. L'attuale stima degli analisti è per un fatturato trimestrale pari a 945.96 mld $ e di 4,03 mld $ per tutto il 2024.

Il Presidente e A.D. di Align, Joe Hogan, ha dichiarato: “Sono lieto di annunciare i risultati del quarto trimestre con ricavi e utili migliori del previsto, riflettendo principalmente un aumento sequenziale del volume degli allineatori trasparenti per adulti in crescita soprattutto in Canada e nella regione EMEA, nonché maggiori ricavi da sistemi e servizi. Inoltre abbiamo avuto un aumento dei volumi di allineatori trasparenti per adolescenti e casi di ritocco Invisalign DSP in crescita nelle regioni EMEA e APAC. Per l’anno 2023, i ricavi totali sono aumentati anno su anno e abbiamo conseguito un margine operativo superiore al 21%, come previsto. Nel quarto trimestre, abbiamo raggiunto 17 milioni di pazienti Invisalign®, tra cui 4,7 milioni di adolescenti, oltre a 4 milioni di casi di contenzione Vivera™ e oltre 100mila scanner iTero™ venduti. Sono lieto di annunciare il lancio dell'ultimo scanner intraorale iTero Lumina con un campo di acquisizione 3 volte più ampio in una bacchetta più piccola del 50% che offre una scansione più rapida. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: ricavi totali pari a 956,7 mln $, con un utile netto per azione pari a 2,42 $. I ricavi del quarto trimestre sono stati influenzati sfavorevolmente dal tasso di cambio di circa 12,8 mln $ in sequenza e influenzati favorevolmente da circa 13,8 mln $ anno su anno. Al 31 dicembre 2023, disponiamo di 980,8 mln $ in liquidità, mezzi equivalenti e titoli negoziabili a breve e lungo termine rispetto a oltre 1,3 mld $ del trimestre precedente. Al 31 dicembre 2023, avevamo a disposizione 300,0 mln $ nell'ambito di una linea di credito rotativa. Nell'ottobre 2023, abbiamo acquistato circa 1,0 milioni di azioni ordinarie a un prezzo medio di 190,56 $/az. tramite un riacquisto accelerato di azioni da 250,0 mln $ e, nei mesi di novembre e dicembre 2023, abbiamo acquistato circa 466mila azioni ordinarie a un prezzo medio di 214,81 $/az. attraverso un riacquisto sul mercato aperto pari a 100 mln $, entrambi nell'ambito dell'attuale programma di riacquisto di azioni proprie da 1 mld $. Infine abbiamo 650 mln $ rimanenti disponibili per il riacquisto delle nostre azioni.”

ALPHABET – 6,45%. La Società che offre ricerca, pubblicità online, sistemi operativi e piattaforme, prodotti aziendali e hardware, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 1,64 $/az. su un fatturato di 86,31 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,60 $/az. su un fatturato pari a 85,26 mld $. I ricavi sono cresciuti del 13,49% su base annua.

L'A.D. di Alphabet, Sundar Pichai, ha affermato: “Siamo soddisfatti della continua forza della ricerca e del crescente contributo di YouTube e Cloud. Ognuno di questi sta già beneficiando dei nostri investimenti e dell’innovazione nell’intelligenza artificiale. Abbiamo chiuso il 2023 con risultati finanziari molto positivi per il quarto trimestre, con ricavi consolidati del quarto trimestre pari a 86 mld $, in crescita del 13% anno su anno. Rimaniamo impegnati nel nostro lavoro per riprogettare in modo duraturo la base di costi mentre investiamo per supportare le opportunità di crescita. la riorganizzazione della divisione hardware come un esempio di sforzi per semplificare l'azienda, convinti che i cambiamenti aiuterebbero l'azienda a unire le risorse dietro la propria linea di telefoni e smartwatch. Abbiamo X, una divisione che sviluppa nuove società in aree high-tech e che creerà più startup come imprese indipendenti con il sostegno di investitori esterni. In passato, l’unità di incubazione aveva in gran parte dato vita a nuove startup sotto la proprietà di Alphabet. I ricavi annuali degli abbonamenti dell'azienda hanno raggiunto i 15 mld $, un aumento di cinque volte nello stesso numero di anni. Ciò include servizi come il pacchetto via cavo online YouTube TV e Google One, un'offerta di archiviazione cloud consumer. Ci aspettiamo che le spese in conto capitale, che includono hardware come i chip che alimentano i programmi di intelligenza artificiale, saranno “notevolmente maggiori” nel 2024 rispetto allo scorso anno e, pertanto, anche in questo anno saremo costretti ad effettuare ulteriori tagli di personale, anche se le riduzioni non raggiungeranno la stessa portata dei licenziamenti dello scorso anno che hanno colpito 12.000 dipendenti. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato una crescita dei ricavi pari a 86,31 mld $ rispetto a 76,048 mld $ dello stesso trimestre 2022, in aumento del 13% su base annua; il reddito operativo è balzato a 23,7 mld $ rispetto a 18,16 mld $ dello stesso trimestre 2022, riflettendo un margine operativo più elevato del 27%; l’utile netto è salito a 20,68 mld $ rispetto a 13,624 mld $ dello stesso trimestre 2022, con un utile per azione salito a 1,64 $ rispetto a 1,05 $ dello stesso periodo del 2022. Questi parametri sono vitali per gli investitori poiché valutano la capacità dell'azienda di generare utili e gestire le spese in modo efficace. Le spese in conto capitale, alla voce investimenti strategici dell'azienda in immobili e attrezzature sono state pari a 134,345 mld $ nell'anno 2023. Il totale dell’attivo pari a 402,39 mld $ nel 2023 in aumento rispetto a 365,26 mld $ del 2022 pone la posizione di liquidità della società in maniera molto solida, con liquidità e mezzi equivalenti e titoli negoziabili per un totale di 110,92 mld $.”

AMAZON + 7,98%. La Società che offre ricerca, pubblicità online, sistemi operativi e piattaforme, prodotti aziendali e hardware, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 1,01 $/az. su un fatturato di 169,96 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,81 $/az. su un fatturato pari a 166,04 mld $. I ricavi sono cresciuti del 13,91% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi ricavi per il primo trimestre 2024 compresi tra 138,0 e 143,5 mld $. L'attuale stima degli analisti per i ricavi è di 142,21 mld $.

Andy Jassy, CEO di Amazon, ha affermato: “Questo quarto trimestre ha visto una stagione di acquisti natalizi da record e ha chiuso un robusto bilancio 2023 per Amazon. Sebbene abbiamo ottenuto ricavi, utili operativi e progressi significativi nel flusso di cassa, ciò di cui siamo più soddisfatti è il continuo miglioramento delle invenzioni e dell'esperienza del cliente in tutte le nostre attività. La regionalizzazione della nostra rete logistica negli Stati Uniti ha portato a velocità di consegna più elevate di sempre per i membri Prime, riducendo allo stesso tempo i costi di servizio. La continua attenzione a lungo termine di AWS sui clienti e sulla fornitura di funzionalità, insieme alle nuove funzionalità genAI come Bedrock, Q e Trainium, hanno avuto risonanza tra i clienti e stanno iniziando a riflettersi nei nostri risultati complessivi. I servizi pubblicitari continuano a migliorare e a generare risultati positivi, le nostre attività più recenti stanno procedendo bene e, insieme alle nostre attività più consolidate, rendono collettivamente la vita dei clienti più facile e migliore ogni giorno. Mentre entriamo nel 2024, i nostri team stanno consegnando molto rapidamente e abbiamo molto davanti a noi di cui essere entusiasti. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: vendite nette in aumento del 14% a 170,0 mld $ rispetto ai 149,2 mld $ del quarto trimestre 2022; un utile operativo in aumento a 13,2 mld $ rispetto ai 2,7 mld $ del quarto trimestre 2022; un utile netto in aumento a 10,6 mld $, ovvero 1,00 $/az. rispetto a 0,3 mld $, o 0,03 $/az. del quarto trimestre 2022. I costi operativi totali sono stati pari a 156,75 mld $ rispetto a 146,46 mld $ dello stesso periodo 2022. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 84,946 mld $ in aumento dell’82% rispetto a 46,752 mld $ dello stesso periodo 2022. Il flusso netto di cassa è stato pari a 36,813 mld $ rispetto ad una perdita di 11,569 mld $ dello stesso periodo 2022. Al 31 dicembre 2023 avevamo disponibilità liquide e equivalenti pari a 73,89 mld $ rispetto a 54,25 mld $ del fine anno 2022.”

APPLE – 3,42%. La società che progetta, produce e commercializza dispositivi multimediali e di comunicazione mobile, personal computer, lettori di musica digitale portatili e varietà di software, ha riportato utili nel primo trimestre fiscale 2024 pari a 2,18 $/az. su un fatturato di 119,58 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,09 $/az. su un fatturato pari a 118,00 mld $. I ricavi sono cresciuti del 2,07% su base annua. La Società ha detto che prevede utili nel secondo trimestre fiscale 2024 tra 1,44 e 1,55 $/az. su un fatturato pari a circa 89,84 mld $. L'attuale stima degli analisti per il fatturato è pari a 96,00 mld $ e per gli utili è pari a 1,59 $/az.

Tim Cook, CEO di Apple, ha affermato: "Oggi Apple segnala una crescita dei ricavi per l’ultimo trimestre 2023, alimentata dalle vendite di iPhone, e un record di ricavi assoluto nel settore dei servizi. Siamo lieti di annunciare che la nostra base installata di dispositivi attivi ha ormai superato i 2,2 miliardi, raggiungendo il massimo storico in tutti i prodotti e segmenti geografici. E mentre i clienti inizieranno a sperimentare l'incredibile Apple Vision Pro domani, ci impegneremo come sempre alla ricerca di innovazioni rivoluzionarie, in linea con i nostri valori e per conto dei nostri clienti. La nostra performance di punta del primo trimestre fiscale 2024, combinata con l'espansione dei margini, ha portato a un record per azione di tutti i tempi pari a 2,18 $, in crescita del 16% rispetto allo scorso anno. Abbiamo fiducia nel nostro futuro e continuiamo a effettuare investimenti significativi in ​​tutta la nostra attività per supportare i nostri piani di crescita a lungo termine. A livello contabile nel primo trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: vendite nette totali pari a 119,575 mld $ rispetto a 117,154 mld $ dello stesso periodo 2022; un costo totale delle vendite pari a 64,72 mld $ rispetto a 66,82 mld $ dello stesso periodo 2022; un margine lordo pari a 54,855 mld $ rispetto a 50,332 mld $ dello stesso periodo 2022; costi operativi totali pari a 14,482 mld $ rispetto a 14,316 mld $ dello stesso periodo 2022; un reddito netto pari a 33,916 mld $ rispetto a 29,998 mld $ dello stesso periodo 2022. Abbiamo generato quasi 40 mld $ di flusso di cassa operativo e abbiamo restituito quasi 27 mld $ ai nostri azionisti. Al 31 dicembre 2023 avevamo liquidità e mezzi equivalenti pari a 40,76 mld $ rispetto a 29,965 mld $ del trimestre precedente. Il nostro CdA ha approvato un dividendo in contanti di 0,24 $/az. Il dividendo sarà pagabile il 15 febbraio 2024 agli azionisti registrati a partire dalla chiusura delle attività il 12 febbraio 2024.”

ATLASSIAN CORP – 12,27%. La società vende piattaforme software di collaborazione per la gestione dei progetti, la comunicazione e la creazione di contenuti, aiutando i team a lavorare meglio insieme, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2024 pari a 0,73 $/az. su ricavi per 1,06 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,62 $/az. su ricavi per 1,02 mld $. Il fatturato è cresciuto del 21,47% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi ricavi nel terzo trimestre fiscale 2024 compresi tra 1,085 e 1,105 mld $ e l'attuale stima degli analisti per i ricavi è pari a 1,06 mld $.

Scott Farquhar, cofondatore e co-CEO di Atlassian, ha affermato: "Il secondo trimestre fiscale è stato ricco di traguardi incredibili: abbiamo registrato il nostro primo trimestre con ricavi pari a 1 mld $, Jira Software ha superato il miliardo di dollari in Cloud ARR (ricavi ricorrenti annuali) e abbiamo superato i 300.000 clienti. Abbiamo continuato a operare bene, con ricavi trimestrali in crescita del 21% su base annua, guidati da una crescita dei ricavi da abbonamenti del 31% su base annua. Pur essendo estremamente orgogliosi dei nostri risultati, restiamo concentrati sull’attuazione delle nostre massime priorità strategiche: migrazioni al cloud, servizio ai clienti aziendali, ITSM e intelligenza artificiale. Il costante ritmo di innovazione attraverso la nostra piattaforma cloud continua mentre abbiamo implementato la prima ondata di funzionalità di Atlassian Intelligence nella disponibilità generale, accelerando la produttività dei nostri clienti. Con oltre 20 anni di esperienza e conoscenza su come i team tecnici e non tecnici pianificano, monitorano, forniscono e collaborano, siamo in una posizione unica per potenziare i team attraverso la potenza dell'intelligenza artificiale. Abbiamo ufficialmente dato il benvenuto a Loom nella famiglia Atlassian nel secondo trimestre e siamo stati entusiasti di vedere il team realizzare la sua ambiziosa visione dell'intelligenza artificiale con una serie di nuove funzionalità, tra cui un'esperienza di editing migliorata che rende l'aggiornamento di un video facile quanto la modifica di un documento di testo. L’aggiunta del video asincrono al nostro toolbelt, combinato con le sue funzionalità di intelligenza artificiale, aiuterà i nostri clienti a collaborare in modi più profondi e significativi. A livello contabile nel secondo trimestre fiscale abbiamo riportato: un reddito operativo pari a 250,6 mln $ rispetto a 174,8 mln $ del secondo trimestre 2023; un margine operativo del 24% rispetto al 20% per il secondo trimestre del 2023; un utile netto pari a 189,5 mln $ rispetto a 114,7 mln $ del secondo trimestre 2023; un utile netto per azione pari a 0,73 $ rispetto a 0,45 $ del secondo trimestre 2023. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 289,6 mln $ e il flusso netto di cassa è stato pari a 284,3 mln $. Il margine del flusso netto di cassa è stato del 27%.”

AUTOMATIC DATA PROCESSING + 5,39%. La Società è un fornitore di soluzioni di ou-tsourcing aziendale. Offre numerose soluzioni per l'amministrazione delle risorse umane, dei salari, delle tasse e dei benefici da un'unica fonte e fornisce anche soluzioni informatiche integrate ai rivenditori di auto e veicoli da diporto, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2024 pari a 2,13 $/az. su un fatturato di 4,67 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,10 $/az. su un fatturato pari a 4,66 mld $. I ricavi sono cresciuti del 6,31% su base annua. La Società ha confermato la previsione dell’utile per l’anno fiscale 2024 tra 9,05 e 9,22 $/az. su ricavi tra 19,09 e 19,27 mld $. Il consensus si attesta a 9,14 $/az. per gli utili e 18,96 mld $ di ricavi.

Maria Nera; Presidente, CEO e Direttore della società, ha affermato: “Abbiamo riportato ottimi risultati nel secondo trimestre, tra cui una crescita dei ricavi del 6% e una crescita dell'utile del 9%. Abbiamo fornito solide prenotazioni di nuove attività ai servizi per i datori di lavoro nel secondo trimestre, raggiungendo un nuovo volume record di prenotazioni per il secondo trimestre fiscale e mantenendoci in linea con le nostre prospettive per l'intero anno. La crescita è stata particolarmente robusta nel nostro portafoglio di piccole imprese e abbiamo anche registrato una crescita sana nel mercato medio e nelle attività internazionali. Con una domanda costante nell'HCM e una sana gamma di nuove attività alla fine del trimestre, attendiamo con impazienza l'importante stagione di vendite a venire. La fidelizzazione dei servizi ai datori di lavoro è stata forte nel secondo trimestre. Sebbene sia leggermente diminuita rispetto all'anno precedente, abbiamo ancora una volta superato le nostre aspettative poiché continuiamo a beneficiare di un ambiente aziendale complessivamente sano e dei nostri livelli molto elevati di soddisfazione dei clienti. A livello contabile nel secondo trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: ricavi in aumento del 6,3% su base annua raggiungendo i 4,7 mld $, con una crescita organica a valuta costante anch'essa pari al 6,3%; un utile lordo pari a 2,34 mld $ in aumento del 10,2%; un margine lordo pari al 50,0%; gli utili netti sono aumentati dell'8% a 878,40 mln $, con un utile per azione in aumento del 9% a 2,13 $; l'EBIT è cresciuto del 7% a 1,1 mld $ e il margine EBIT è aumentato di 20 punti base al 24,6%; l’EBITDA pari a 1,30 mld $ in aumento del 6,7%. Il debito totale è pari a 3,32 mld $ in diminuzione del 3,0% su base annua. Il flusso di cassa operativo è pari a 1,03 mld $ in aumento del 14,7% ed il flusso netto di cassa pari a 977,60 mln $in aumento del 15,0%. La stabilità finanziaria della società è ulteriormente evidenziata dal suo stato patrimoniale consolidato, che mostra un sano saldo di liquidità e mezzi equivalenti pari a 1,64 mld $ al 31 dicembre 2023 in aumento del 22,0% su base annua.”

CHARTER COMMUNICATION – 15,35%. La società è un operatore via cavo che fornisce servizi video ed internet on demand, televisione HD e servizio DVR, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 7,07 $/az. su ricavi per 13,71 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 8,93 $/az. su ricavi per 13,70 mld $. Il fatturato è cresciuto del 0,27% su base annua.

Chris Winfrey, Presidente e CEO di Charter, ha affermato: “L’espansione della nostra presenza rurale sta superando gli obiettivi di distribuzione e penetrazione. I nostri sforzi di evoluzione della rete e di convergenza rimangono sulla buona strada. Stiamo iniziando a vedere i vantaggi degli investimenti nei nostri dipendenti e nei servizi digitali per migliorare l'esperienza del cliente. Stiamo attuando una strategia chiara per offrire ai consumatori i migliori prodotti e servizi, il tutto risparmiando denaro. Non solo adesso, ma anche in futuro. Al 31 dicembre 2023, avevamo 29,9 milioni di rapporti con clienti residenziali, esclusi i rapporti solo mobili. I clienti Internet residenziali nel quarto trimestre sono diminuiti di 62.000, rispetto a un aumento di 92.000 del quarto trimestre 2022. I clienti video residenziali sono diminuiti di 248.000 nel quarto trimestre 2023, rispetto a un calo di 145.000 del quarto trimestre 2022, in parte dovuto alle disconnessioni video legate alla temporanea perdita della programmazione Disney all’inizio di settembre. Al 31 dicembre 2023, Charter aveva 13,5 milioni di clienti video residenziali. Nel quarto trimestre 2023, i clienti vocali su rete fissa residenziale sono diminuiti di 248.000, rispetto a un calo di 232.000 del quarto trimestre 2022. Al 31 dicembre 2023, Charter aveva 6,7 ​​milioni di clienti voce su rete fissa residenziale. Nel quarto trimestre 2023, Charter ha aggiunto 532.000 linee mobili residenziali, rispetto alla crescita di 600.000 del quarto trimestre 2022. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: ricavi pari a 13,7 mld $, cresciuti dello 0,3% su base annua, trainati dalla crescita dei ricavi Internet residenziali del 3,0%, dalla crescita dei ricavi dei servizi mobili residenziali del 35,7% e da altri ricavi del 24,4%, trainati principalmente dalle maggiori vendite di dispositivi mobili; un EBITDA pari a 5,6 mld $ cresciuto dell'1,6% su base annua e un margine EBITDA del 40,6% rispetto al 40,1% dello stesso periodo 2022; spese in conto capitale pari a 2,9 mld $ con una diminuzione di 64 mln $ rispetto al quarto trimestre 2022. Le spese in conto capitale per le estensioni della linea sono state pari a 978 mln $, guidate dall'iniziativa di costruzione rurale e dalla continua espansione della rete attraverso nuove opportunità residenziali e commerciali e opportunità di riempimento del mercato; un utile netto pari a 1,056 mld $ rispetto a 1,196 mld $ dello stesso periodo 2022. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 3,855 mld $ rispetto a 3,787 mld $ dello stesso periodo 2022, mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 1,061 mld $ rispetto a 1,136 mld $ dello stesso periodo 2022. Nel quarto trimestre, abbiamo acquistato 3,2 milioni di azioni ordinarie e quote ordinarie pari a 1,3 mld $. Per tutto l'anno 2023 abbiamo acquistato 9,0 milioni di azioni ordinarie e quote ordinarie pari a circa 3,6 mld $. Al 31 dicembre 2023, l'importo totale del debito in capitale era pari a 97,6 mld $ e le linee di credito fornivano circa 5,2 mld $ di liquidità in eccesso rispetto alla posizione in contanti di 709 mln $ della società.”

ELECTRONIC ARTS – 2,00%. La società che sviluppa, commercializza, pubblica e distribuisce software e contenuti per videogiochi, ha riportato utili nel terzo trimestre fiscale 2024 pari a 2,98 $/az. su un fatturato di 1,95 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,94 $/az. su un fatturato pari a 2,39 mld $. I ricavi sono cresciuti dello 3,40% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel quarto trimestre fiscale 2024 tra 0,20 e 0,68 $/az. su un fatturato tra 1,625 e 1,925 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,70 $/az. su un fatturato di 1,80 mld $.

Andrew Wilson, CEO di EA, ha affermato: "I nostri incredibili team hanno realizzato un ottimo terzo trimestre, intrattenendo centinaia di milioni di persone attraverso il nostro portafoglio prodotti, promuovendo un profondo coinvolgimento e registrando servizi live. Rimaniamo concentrati sulla crescita dei nostri ‘franchising’ più grandi e sulla fornitura di giochi ed esperienze nuove e innovative per le comunità mondiali. EA SPORTS FC ha superato nuovamente le aspettative in questo trimestre, registrando una crescita delle prenotazioni nette del 7% su base annua, mentre lo slancio è continuato durante la transizione del marchio FC. Continueremo a rafforzare la forza del nostro portafoglio prodotti, dando priorità agli investimenti delle nostre maggiori opportunità di crescita pluriennale. A livello contabile nel terzo trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: un fatturato netto pari a 1,945 mld $; un flusso di cassa operativo pari a 1,264 mld $, rispetto a 1,123 mld $ dello stesso periodo 2022 in crescita del 13% su base annua. Negli ultimi dodici mesi, la liquidità netta fornita dalle attività operative ha raggiunto la cifra record di 2,352 mld $. Abbiamo riacquistato 2,5 milioni di azioni pari a 325 mln $ durante il trimestre, portando il totale per i dodici mesi successivi a 10,4 milioni di azioni pari a 1,300 mld $. Infine abbiamo approvato un dividendo trimestrale in contanti di 0,19 $/az. della Società. Il dividendo sarà pagabile il 20 marzo 2024 agli azionisti registrati a partire dalla chiusura delle attività il 28 febbraio 2024.”

HONEYWELL INTL. – 2,82%. L'azienda tecnologica e manifatturiera offre ai clienti prodotti e servizi aerospaziali, tecnologie di controllo, rilevamento e sicurezza per edifici, abitazioni e industria, turbocompressori, prodotti automobilistici, prodotti chimici. ha riportato un utile nel quarto trimestre 2023 pari a 2,60 $/az. su un fatturato di 9,44 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 2,60 $/az. su un fatturato di 9,69 mld $. I ricavi sono cresciuti del 2,77% su base annua. La società ha dichiarato che continua ad aspettarsi utili per tutto il 2024 tra 9,80 e 10,10 $/az. su ricavi tra 38,10 e 38,90 mld $, mentre l'attuale stima degli analisti per gli utili è di 9,96 $/az. su un fatturato di 38,96 mld $.

Vimal Kapur, A.D. della società, ha affermato: "Honeywell ha dimostrato ancora una volta la sua resilienza mantenendo i propri impegni e chiudendo alla grande un altro anno economicamente difficile. La nostra crescita organica è stata guidata dall'undicesimo trimestre consecutivo in aumento a due cifre nel business aerospaziale commerciale. Anche le offerte di Honeywell Connected Enterprise in tutto il portafoglio hanno registrato una crescita di oltre il 20% nel trimestre. La nostra continua attenzione all'eccellenza operativa ci ha permesso di raggiungere questa crescita espandendo al tempo stesso i margini al di sopra del limite massimo del nostro range di riferimento. Stiamo rispettando le nostre priorità di allocazione del capitale, non solo distribuendo 2,6 mld $ di flusso di cassa per condividere riacquisti, dividendi e investimenti in conto capitale ad alto rendimento, ma attraverso l'annuncio dell'acquisizione da 5 mld $ del business Global Access Solutions di Carrier, che migliorerà le nostre capacità di automazione degli edifici per diventare un fornitore leader di soluzioni di sicurezza. L'investimento di capitale per l'intero anno è stato pari a 8,3 mld $ nel 2023, ancora una volta in eccesso rispetto alle nostre liquidità flusso e prevediamo che il nostro impiego di capitale accelererà il prossimo anno mentre concludiamo l’acquisizione dei titoli. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: vendite nette pari a 9,44 mld $ rispetto a 9,186 mld dello stesso periodo 2022; costi totali del venduto, ricerca e sviluppo, generali e amministrative pari a 7,934 mld $ rispetto a 7,997 mld $ dello stesso periodo 2022; un reddito netto pari a 1,248 mld $ rispetto a 1,021mld $ dello stesso periodo 2022. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 2,955 mld $ rispetto a 2,366 mld $ dello stesso periodo 2022, mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 2,591 mld $ rispetto a 2,125 mld $ dello stesso periodo 2022. Al 31 dicembre 2023 avevamo liquidità, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine pari a 8,095 mld $.”

META PLATFORMS + 20,52%. La società è un sito di social networking che crea prodotti di utilità per utenti, sviluppatori e inserzionisti, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 5,33 $/az. su un fatturato di 40,11 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 4,83 $/az. su un fatturato pari a 38,82 mld $. I ricavi sono cresciuti del 24,70% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi un fatturato nel primo trimestre 2024 compreso tra 34,50 mld e 37,0 mld $. L'attuale stima degli analisti per i ricavi è di 33,72 mld $.

Mark Zuckerberg , fondatore e CEO di Meta, ha affermato: "Abbiamo avuto un buon trimestre poiché la nostra comunità e il nostro business continuano a crescere. Abbiamo fatto molti progressi nella nostra visione per il progresso dell'intelligenza artificiale e del metaverso. A livello contabile abbiamo riportato: entrate pari a 40,11 mld $ e 134,90 mld $, con un aumento del 25% e del 16% su base annua rispettivamente per il quarto trimestre e l’intero anno 2023; costi e spese totali pari a 23,73 mld $ e 88,15 mld $ per il quarto trimestre e l’intero anno 2023, rispettivamente con una diminuzione dell’8% e un aumento dell’1% su base annua. Gli oneri di ristrutturazione inclusi nei costi e nelle spese sono stati pari a 1,15 mld $ e 3,45 mld $ rispettivamente per il quarto trimestre e l’intero anno 2023; spese in conto capitale, compresi i pagamenti in conto capitale sui leasing finanziari, pari a 7,90 mld $ e 28,10 mld $ per il quarto trimestre e l’intero anno 2023; un flusso netto di cassa pari a 11,50 mld $ e 43,01 mld $ rispettivamente per il quarto trimestre e l’intero anno 2023. Al 31 dicembre 2023 il debito a lungo termine ammontava a 18,39 mld $ mentre la liquidità, mezzi equivalenti e titoli negoziabili ammontavano a 65,40 mld $. Abbiamo riacquistato 6,32 mld $ e 20,03 mld $ delle nostre azioni ordinarie di Classe A rispettivamente nel quarto trimestre e nell’intero anno 2023. Al 31 dicembre 2023 avevamo 30,93 mld $ disponibili e autorizzati per i riacquisti. Abbiamo anche annunciato un aumento di 50 mld $ al riacquisto di azioni. Al 31 dicembre 2023 l'organico era di 67.317 al 31 dicembre 2023, con un calo del 22% su base annua.”

MICROCHIP – 3,03%. La società che sviluppa, produce e vende prodotti semiconduttori utilizzati dai propri clienti per una varietà di applicazioni di controllo integrate, ha riportato utili nel terzo trimestre fiscale 2024 pari a 1,08 $/az. su un fatturato di 1,77 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,04 $/az. su un fatturato pari a 1,79 mld $. I ricavi sono diminuiti del 18,60% rispetto allo stesso trimestre 2022. La società ha detto che prevede utili nel quarto trimestre fiscale 2024 tra 0,46 e 0,68 $/az. su un fatturato tra 1,225 e 1,425 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,88 $/az. su un fatturato di 1,67 mld $.

Ganesh Moorthy, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "La performance dell’ultimo trimestre 2023 è stata inferiore alle nostre previsioni, principalmente a causa delle condizioni commerciali più deboli. I ricavi sono diminuiti sequenzialmente del 21,7% poiché la debole domanda ha spinto i clienti a tagliare le spedizioni e ad estendere le chiusure per ridurre ulteriormente i rischi delle loro scorte, il che ci ha impedito di soddisfare le spedizioni precedentemente pianificate dell'arretrato. Stiamo adottando misure proattive per affrontare queste sfide a breve termine e la nostra attenzione è fermamente rivolta a garantire la sostenibilità e la crescita a lungo termine della nostra attività. Sebbene rimaniamo fiduciosi nelle opportunità a lungo termine per la nostra attività, siamo cauti riguardo alla domanda a breve termine, dato il debole contesto macroeconomico e le azioni in corso da parte dei clienti per ridurre le scorte. Pertanto, stiamo adottando misure per limitare le spese discrezionali e gestire attentamente i livelli delle scorte durante questo ciclo di ribasso. Di conseguenza, intendiamo chiudere per due settimane i nostri grandi impianti di produzione di wafer in ciascuno dei trimestri di marzo e giugno e ridurre l'attività in molti dei nostri altri stabilimenti. Riteniamo che i nostri tempi medi di consegna inferiori a otto settimane ci consentano di navigare in modo efficace in questo contesto di mercato instabile. Allo stesso tempo, continuiamo a investire in tecnologie e capacità innovative che ci consentiranno di servire meglio i clienti ed emergere ancora più forti quando le condizioni dei mercati miglioreranno. A livello contabile nel terzo trimestre fiscale abbiamo riportato: vendite nette pari a 1,766 mld $, in calo del 21,7% su base sequenziale e del 18,6% rispetto al trimestre dell'anno precedente. I nostri risultati preliminari sulle vendite nette forniti l’8 gennaio 2024 prevedevano un calo delle vendite nette del 22% in modo sequenziale; un costo del venduto pari a 640,0 mln $ che ha prodotto un utile lordo pari a 1,126 mld $; spese totali di ricerca e sviluppo, di vendita, generali e amministrative pari a 397,9 mln $ rispetto a 447,9 mln $ dello stesso periodo 2022 che hanno prodotto un utile operativo di 728,1 mln $ e un utile netto di 592,7 mln $, o 1,08 $/az., in calo rispetto all'utile netto di 863,7 mln $, o 1,56 $/az. dello stesso periodo 2022. La nostra previsione fornita il 2 novembre 2023 prevedeva un utile per azione compreso tra $ 1,09 e $ 1,17. Al 31 dicembre 2023, la liquidità e investimenti a breve termine sono stati pari a 281,0 mln $. Abbiamo ripagato un debito di 392,0 mln $ e ripagato complessivamente 7,1 mld $ di debito negli ultimi 22 trimestri. La leva finanziaria netta è stata ridotta a 1,27 volte. Abbiamo restituito agli azionisti circa 352,0 mln $ attraverso dividendi pari a 237,4 mln $ e tramite riacquisto di circa 114,6 mln $, ovvero 1,4 milioni di azioni ordinarie, a un prezzo medio di 82,66 $/az. nell'ambito del nostro programma di riacquisto di azioni da 4,0 mld $ precedentemente approvato. Negli ultimi nove mesi del 2023 abbiamo riacquistato complessivamente circa 1,966 mld $, pari a 25,9 milioni di azioni. Infine abbiamo annunciato che il nostro CdA ha approvato un dividendo trimestrale record in contanti pari a 45,0 cent/az., in crescita del 25,7% rispetto al trimestre dell'anno precedente. Il dividendo trimestrale sarà pagabile l'8 marzo 2024 agli azionisti registrati il ​​23 febbraio 2024.”

MICROSOFT + 1,81%. La società è impegnata nella progettazione, produzione, vendita di dispositivi e pubblicità online a un pubblico di clienti globale. I suoi prodotti includono sistemi operativi per dispositivi informatici, server, telefoni e altri dispositivi intelligenti, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2024 pari a 2,93 $/az. su un fatturato di 62,02 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,76 $/az. su un fatturato pari a 61,03 mld $. I ricavi sono cresciuti del 17,58% su base annua. La società ha detto che prevede per il terzo trimestre fiscale 2024 un fatturato tra i 60,00 e 61,00 mld $. L'attuale stima degli analisti per il fatturato di 60,50 mld $.

Satya Nadella, Presidente e A.D. di Microsoft, ha affermato: "Siamo passati dal parlare di intelligenza artificiale all'applicazione dell'intelligenza artificiale su larga scala. Inserendo l'intelligenza artificiale in ogni livello del nostro piano tecnologico, stiamo conquistando nuovi clienti e contribuendo a generare nuovi vantaggi e incrementi di produttività in ogni settore. La forte esecuzione da parte dei nostri team di vendita e dei nostri partner ha portato i ricavi di Microsoft Cloud a 33,7 mld $, in crescita del 24% (+ 22% a valuta costante) anno su anno. Microsoft ha completato l'acquisizione di Activision Blizzard, Inc. il 13 ottobre 2023. A livello contabile nel secondo trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: ricavi pari a 62,0 mld $ in aumento del 18% (+ 16% a valuta costante); un margine lordo pari a 42,397 mld $ rispetto a 35,259 mld $ dello stesso trimestre 2022, mentre i margini operativi sono aumentati di circa 5 punti anno su anno raggiungendo il 44%; un costo totale dei ricavi pari a 19,623 mld $, rispetto a 17,488 mld $ dello stesso trimestre 2022; un utile operativo pari a 27,0 mld $ in aumento del 25% (+ 23% in valuta costante); un utile netto pari a 21,9 mld $ in aumento del 26% (+ 23% a valuta costante); un utile per azione pari a 2,93 $ in aumento del 26% (+ 23% in valuta costante). Il flusso di cassa operativo è stato pari a 18,9 mld $, in crescita del 69% grazie alla forte fatturazione e agli incassi del cloud rispetto allo stesso periodo del 2022, che era stato influenzato dal minore reddito operativo. Il flusso netto di cassa è stato pari a 9,1 mld $, in crescita dell'86% su base annua, riflettendo i tempi di pagamento in contanti per proprietà e attrezzature. Il totale della liquidità, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine sono stati pari a 81,017 mld $ rispetto a 111,262 mld $ del 30 giugno 2023. Infine abbiamo restituito 8,4 mld $ agli azionisti sotto forma di riacquisto di azioni e dividendi nel secondo trimestre dell’anno fiscale 2024.”

MONDELEZ + 2,31%. La società che produce prodotti alimentari confezionati, inclusi biscotti, dolciumi, bevande, formaggi, pasti convenienti e vari prodotti alimentari confezionati, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 0,84 $/az. su un fatturato di 9,31 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,78 $/az. su un fatturato pari a 9,29 mld $. I ricavi sono cresciuti del 7,12% su base annua. La società ha affermato di aspettarsi utili per tutto il 2024 di circa 3,43 $/az. su ricavi compresi tra 37,10 e 37,82 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili di è di 3,51 $/az. su ricavi pari a 37,53 mld $.

Dirk Van de Put, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “I risultati del 2023 sottolineano la forza del nostro lavoro, l’importanza degli investimenti e la resilienza del portafoglio prodotti, della nostra impronta, delle categorie e dei marchi. Abbiamo registrato una crescita a due cifre dei ricavi e degli utili per l'anno, determinando una forte generazione di flussi di cassa e un ritorno di capitale per gli azionisti. La crescita è stata equilibrata tra i mercati sviluppati ed emergenti, con performance robuste in tutte le regioni. Mentre entriamo nel 2024, continuiamo a concentrarci su un lavoro forte, supportato da un aumento significativo degli investimenti verso i nostri marchi, le nostre capacità e i nostri talenti. Restiamo fiduciosi di essere ben posizionati per una crescita sostenibile dei profitti e dei profitti negli anni a venire. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: ricavi netti in aumento del 7,1% grazie alla crescita dei ricavi netti organici del 9,8% e alle vendite incrementali derivanti dall’acquisizione di Ricolino da parte dell’azienda nel 2022; un utile lordo in aumento di 531 mln $ a valuta costante e un margine di profitto lordo in aumento di 230 punti base al 38,0% a causa dei prezzi e dei minori costi di produzione guidati dalla produttività; un utile operativo in aumento di 153 mln $ a valuta costante, mentre il margine dell'utile operativo è aumentato di 40 punti base al 15,1%, guidato principalmente da prezzi netti più elevati e costi di produzione inferiori guidati dalla produttività. L'utile è stato di 0,84 $/az. in crescita del 23,5% su base valutaria costante, trainato da forti guadagni operativi, minori tasse, minori interessi passivi e meno azioni in circolazione. Infine abbiamo restituito 1,5 mld $ agli azionisti sotto forma di dividendi in contanti e riacquisti di azioni.”

OLD DOMINION FREIGHT LINE + 4,08%. La società è un rivenditore specializzato di parti, strumenti, forniture, attrezzature e accessori automobilistici in aftermarket negli Stati Uniti, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 2,94 $/az. su un fatturato di 1,50 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,86 $/az. su un fatturato pari a 1,50 mld $. I ricavi sono cresciuti del 0,26% su base annua.

Marty Freeman, Presidente e A.D. della società, ha commentato: “I risultati finanziari di Old Dominion per il quarto trimestre riflettono la continua debolezza dell'economia nazionale, sebbene i nostri ricavi trimestrali e gli utili per azione siano entrambi aumentati su base annua per la prima volta quest'anno. Riteniamo che la domanda sottostante per il servizio LTL (trasporto stradale a carico parziale) sia rimasta relativamente costante nel trimestre, il che corrisponde alla coerenza delle nostre tendenze in termini di volume. La stabilità dei nostri volumi riflette anche la continua capacità di fornire una proposta di valore migliore della categoria, che includeva prestazioni di servizio puntuali del 99% e un rapporto sinistri di carico dello 0,1% durante il trimestre. Il leggero aumento dei ricavi del quarto trimestre è dovuto principalmente a un aumento del 3,0% dei ricavi LTL per quintale, che ha più che compensato la diminuzione del 2,0% delle tonnellate LTL al giorno. Mentre le nostre tonnellate LTL giornaliere sono diminuite nel quarto trimestre, le nostre spedizioni LTL giornaliere e la quota di mercato complessiva sono migliorate. Inoltre, il nostro servizio di qualità superiore ha continuato a supportare il continuo lavoro circa le nostre iniziative di miglioramento del rendimento. La filosofia dei prezzi a lungo termine si concentra sul miglioramento continuo della redditività di ciascun conto cliente attraverso aumenti di rendimento progettati per compensare l'inflazione dei costi e supportare ulteriori investimenti in capacità e tecnologia. Il nostro rapporto operativo è aumentato di 60 punti base al 71,8% nel quarto trimestre del 2023. Abbiamo gestito le spese discrezionali durante il trimestre e abbiamo continuato a operare in modo efficiente, sebbene i costi operativi diretti e le spese generali siano entrambi aumentati come percentuale delle entrate. All'interno dei costi diretti, le spese per assicurazioni e sinistri come percentuale dei ricavi sono aumentate di 140 punti base principalmente a causa delle modifiche nell'adeguamento annuale che registriamo nel quarto trimestre di ogni anno e che sono correlate a una revisione attuariale di terze parti delle richieste di indennizzo. L'aumento dei costi generali è principalmente attribuibile agli aumenti degli ammortamenti e delle forniture e spese generali come percentuale delle entrate. Questi aumenti sono stati parzialmente controbilanciati da un miglioramento di 90 punti base delle spese varie come percentuale dei ricavi, che includevano 15,1 mln $ di plusvalenze sulla cessione di immobili e macchinari. Il reddito operativo è stato pari a 421 mln $ rispetto a 430 mln $ dello stesso periodo 2022 con una variazione annua del -2,1%. Il reddito netto è stato pari a 322,8 mln $ rispetto a 323,9 mln $ dello stesso periodo 2022 con una variazione del -0,3%. Le spese in conto capitale sono state pari a 105,9 mln $ e di 757,3 mln $ per tutto l’anno. Prevediamo che le sue spese in conto capitale aggregate per il 2024 ammonteranno a circa 750 mln $, comprese le spese pianificate di 350 mln $ per progetti di espansione immobiliare e di centri servizi; 325 mln $ per trattori e rimorchi; e 75 mln $ per la tecnologia dell'informazione e altre risorse. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 436,7 mln $ e di 1,6 mld $ per tutto l'anno. Al 31 dicembre 2023 disponevamo di liquidità e mezzi equivalenti per 433,8 mln $. Infine, la liquidità utilizzata per i programmi di ritorno agli azionisti comprendeva 453,6 mln $ di riacquisti di azioni e 175,1 mln $ di dividendi in contanti.”

QUALCOMM – 5,99%. La società che sviluppa una tecnologia di comunicazione digitale chiamata CDMA (Code Division Multiple Access) e possiede la proprietà intellettuale appli-cabile ai prodotti che implementano qualsiasi versione di CDMA inclusi brevetti, domande di brevetto e segreti commerciali, ha riportato utili nel primo trimestre fiscale 2024 pari a 2,75 $/az. su un fatturato di 9,94 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,37 $/az. su un fatturato pari a 9,51 mld $. I ricavi sono cresciuti del 4,99% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel secondo trimestre fiscale 2024 tra 2,20 e 2,40 $/az. su un fatturato compreso tra 8,90 e 9,70 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 2,25 $/az. su ricavi pari a 9,29 mld $.

Cristiano Amon, Presidente e CEO della società, ha affermato: “Siamo estremamente lieti di riportare ottimi risultati trimestrali, con ricavi ed utili superiori alle nostre previsioni. Per il futuro stiamo sfruttando questo aumento con le nostre principali piattaforme e tecnologie Snapdragon per la differenziazione nella connettività, nell'informatica e nell'intelligenza artificiale generativa sul dispositivo, tra telefoni, settore automobilistico, PC, XR e IoT industriale. A livello contabile nel primo trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: ricavi pari a 9,935 mld $ rispetto a 9,463 mld $ dello stesso periodo 2022, in aumento del +5%; un utile netto pari a 2,767 mld $ rispetto a 2,235 mld $ dello stesso periodo 2022, in aumento del +24%; i costi del ricavato, ricerca e sviluppo, generali ed amministrative sono state pari a 7,00 mld $ rispetto a 6,998 mld $ dello stesso periodo 2022. A fine anno 2023 avevamo contanti e mezzi equivalenti pari a 8,133 mld $ rispetto a 8,450 mld $ del trimestre precedente. Infine abbiamo restituito agli azionisti 1,7 mld $, di cui 895 mln $, ovvero 0,80 $/az. di dividendi in contanti e 784 mln $ tramite riacquisto di 6 milioni di azioni.”

REGENERON PHARMA – INV.%. La società è un'azienda biofarmaceutica completamente integrata, che scopre, inventa, sviluppa, produce e commercializza medicinali per il trattamento di gravi condizioni mediche, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 11,86 $/az. su un fatturato di 3,43 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 10,69 $/az. su un fatturato pari a 3,30 mld $. I ricavi sono cresciuti del 0,58% su base annua.

Leonard S. Schleifer, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "Il 2023 ha segnato un altro anno di risultati eccezionali per Regeneron poiché abbiamo diversificato ulteriormente la nostra base di ricavi e compiuto importanti progressi nella nostra solida gamma di ricerca e sviluppo. Nel 2024, prevediamo di sfruttare questo slancio con la continua crescita dei nostri prodotti innovativi Dupixent e EYLEA HD, introducendo al contempo sul mercato ulteriori nuove terapie e facendo avanzare la nostra gamma di farmaci in crescita. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato; ricavi pari a 3,43 mld $ in aumento dell'1% rispetto al quarto trimestre 2022; un utile netto pari a 1,366 mld $ rispetto a 1,449 mld $del quarto trimestre 2022; costi totali per ricerca e sviluppo (R&S) pari a 1,031 mld $  e di vendita, generale e amministrativa (SG&A) pari a 622 mln $ in aumento rispettivamente di 911 mln $ e di 579 mln del quarto trimestre 2022. Durante il quarto trimestre e l'intero anno 2023, abbiamo riacquistato azioni rispettivamente pari a 295 mln $ e 2,215 mld $. Al 31 dicembre 2023, rimanevano disponibili 1,5 mld $ per il riacquisto di azioni nell'ambito del programma.”

ROPER TECHNO – INV.%. E’ una società tecnologica diversificata, impegnata nella fornitura di prodotti e soluzioni ingegnerizzati per mercati di nicchia globali. Opera attraverso i seguenti segmenti: software applicativo, software di rete e prodotti abilitati alla tecnologia. Ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 4,37 $/az. su un fatturato di 1,61 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 4,33 $/az. su un fatturato pari a 1,58 mld $. I ricavi sono cresciuti del 12,76% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel primo trimestre 2024 tra 4,30 e 4,34 $/az. e per tutto il 2024 tra 17,85 e 18,15 $/az. L'attuale stima degli analisti per l’utile trimestrale è pari a 4,28 $/az. mentre per tutto l’anno è pari a 17,96 $/az.

Neil Hunn, Presidente e CEO di Roper Technologies. “Roper ha avuto un 2023 eccezionale, sia in termini di esecuzione operativa che di strategia di distribuzione del capitale. Dal punto di vista finanziario, il 2023 si evidenzia con una crescita dei ricavi totali del 15%, una crescita dei ricavi organici dell’8%, una crescita dell’EBITDA del 16% e un margine di flusso netto di cassa del 32%. Le nostre attività hanno continuato il loro forte lavoro e innovazione, investendo strategicamente per promuovere livelli più elevati di crescita organica duratura e a lungo termine. Relativamente alla nostra strategia di distribuzione del capitale, abbiamo stanziato 2,1 mld $ per acquisizioni verticali di software, evidenziate da Syntellis Performance Solutions, che è stata combinata con successo con la nostra attività Strata Decision Technology durante l’anno. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: ricavi in aumento del 13% a 1,61 mld $ rispetto a 1,43 mld $ dello stesso periodo 2022; utili netti pari a 378 mln $ rispetto a 247 mln $ dello stesso periodo 2022; un EBITDA in aumento dell’11% a 659 mln $ rispetto a 592 mln $ dello stesso periodo 2022; spese di vendite, generali ed amministrative pari a 662,4 mln $ rispetto a 589,8 mln $ dello stesso periodo 2022.  Il flusso di cassa operativo è aumentato del 34% a 638 mln $ rispetto a 476 mln $ dello stesso periodo 2022, mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 457 mln $ rispetto a 596 mln $ dello stesso periodo 2022, in aumento del 30%. Infine le disponibilità liquide e mezzi equivalenti, a fine anno 2023 ammontavano a 214,3 mln $ rispetto a 792,8 mln $ di fine anno 2022.”        

STARBUCKS – INV.%. La catena di negozi rivenditrice di caffè e tè proprietaria di diversi marchi, ha pubblicato utili nel primo trimestre fiscale 2024 pari a 0,90 $/az. su ricavi per 9,43 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,92 $/az. su ricavi per 9,65 mld $. Il fatturato è cresciuto del 8,16% su base annua. La società ha detto che prevede un fatturato per tutto l’anno fiscale 2024 compreso tra 39,57 e 40,29 mld $. L'attuale stima degli analisti per i ricavi è di 39,50 mld $ per l’anno 2024.

Laxman Narasimhan, A.D. della società, ha affermato: “La nostra performance del primo trimestre è stata forte sotto molti aspetti. Da notare è stato l’impegno costante dei nostri clienti più fedeli, la crescita dei membri premiati, delle offerte e della spesa per membro. Nonostante le difficoltà il nostro marchio è molto forte e questo, unito all'innovazione e all'attenzione incessante ai nostri partner del grembiule verde, formano una differenziazione a lungo termine, insieme all'esecuzione mirata sul ‘Triple Shot Reinvention’, guideranno una crescita degli utili equilibrata e interessante. Sono orgoglioso della significativa espansione dei margini e della crescita degli utili a due cifre che abbiamo ottenuto nel nostro primo trimestre, poiché sottolinea i molteplici percorsi verso la crescita degli utili. Stiamo agendo su diverse leve all’interno di questi molteplici percorsi per continuare a realizzare il nostro modello di crescita equilibrata per il resto dell’anno. Le vendite globali dei negozi comparabili sono aumentate del 5%, guidate da un aumento del 3% delle transazioni comparabili e da un aumento del 2% dello scontrino medio. Le vendite nei negozi comparabili in Nord America e negli Stati Uniti sono aumentate del 5%, le vendite internazionali dei negozi comparabili sono aumentate del 7%, le vendite dei negozi comparabili in Cina sono aumentate del 10%. L'azienda ha aperto 549 nuovi negozi nel primo trimestre, chiudendo il periodo con 38.587 negozi: 51% gestiti dall'azienda e 49% concessi in licenza. Alla fine del primo trimestre, i 16.466 negozi negli Stati Uniti e i 6.975 in Cina rappresentavano il 61% del portafoglio globale dell'azienda. I membri attivi per 90 giorni del programma fedeltà Starbucks Rewards negli Stati Uniti sono aumentati a 34,3 milioni, in crescita del 13% su base annua. A livello contabile nel primo trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: ricavi netti in aumento dell'8%, anche a valuta costante, raggiungendo la cifra record di 9,4 mld $ rispetto a 7,083 mld $ dello stesso periodo 2022; un reddito operativo pari a 1,486 mld $ rispetto a 1,253 mld $ dello stesso periodo 2022 con un margine operativo in aumento di 130 punti base al 15,8% dal 14,5% su base annua, anche su base valutaria costante; un utile netto è pari a 1,024 mld $ rispetto a 0,855 mld $ dello stesso periodo 2022 che ha portato ad un utile per azione pari a 0,90 $ rispetto a 0,74 $ dello stesso periodo 2022 cresciuto del 20%, anche su base valutaria costante. Le disponibilità liquide ed equivalenti al 31 dicembre 2023 erano pari a 3,00 mld $.”

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