Cosa sta succedendo alle “magnifiche sette” (in ordine alfabetico da Alphabet a Tesla). Quelle più performanti – fra le “big cap” Usa – da inizio anno. I due Etf “tech” meglio impostati su Borsa Italiana. Infine un’obbligazione, niente meno che di Nvidia. Serve per capire anche le evoluzioni dell’azione!
Il report del week end
Da molto tempo si avverte una richiesta pressante, quella di curare uno spazio informativo dedicato agli asset legati al tema della tecnologia. D’altra parte sono ormai le soluzioni tecnico-scientifiche a dominare il mondo anche in Borsa. Diamo quindi il là alla nuova rubrica “Investire in tecnologia”, che aggiorneremo di quando in quando.
► Le sette big Usa potrebbero perdere un po' di vigore
Fra i tanti report e le tante interviste che il cronista finanziario deve seguire una ha destato non poco interesse: in un recente incontro realizzato fra Alexandra Wilson Elizondo, co-chief investment officer di Goldman Sachs, e i reporter di Bloomberg la dirigente del team Usa ha sostenuto che ci sono alcune opportunità più interessanti sul mercato rispetto all’azionario tecnologico. Questo non vuol dire vendere le tech-stocks ma seguirne da vicino gli andamenti, valutando anche altre opportunità. Il linguaggio è inevitabilmente diplomatico ma l’indicazione appare chiara. Facciamo allora il punto su quanto sta avvenendo alle “magnifiche sette”, ovvero Alphabet ex Google (GOOGL), Amazon (AMZN), Apple (AAPL), Meta Platforms (META), Microsoft (MSFT), Nvidia (NVDA) e Tesla (TSLA).
Utilizziamo in merito:
● L’andamento della quotazione negli ultimi dodici mesi
● La sintesi degli oscillatori basati su periodicità settimanale alla chiusura dell’ultima seduta (12/4/2024). Naturalmente è una segnalazione basata sui riferimenti passati in base all’andamento dei principali indicatori tecnici utilizzati nell’analisi tecnica (Rsi, Macd, Adx e altri) e non è un consiglio operativo.
● Il livello sotto il quale si avvierebbe una decisa fase negativa per l’azione.
Inutile ricordare come il tutto sia esposto nella fase in corso a dinamiche in buona parte estranee ai fattori economici delle aziende, quindi imprevedibili e di fatto ingestibili.
Azione |
Performance a 1 anno e ultima quotazione |
Sintesi screener indicatori tecnici su base “weekly” |
Un’area da monitorare per anticipare una decisa fase ribassista |
Alphabet |
+47,1% (159,1 $) |
Strong buy |
Fra 140 e 133 $ |
Amazon |
+81,8% (186,1 $) |
Strong buy |
Fra 173 e 168 $ |
Apple |
+6,6% (176,5 $) |
Sell |
Sotto i 166,6 $ |
Meta Platforms |
+132,3% (551,9 $) |
Strong buy |
Sotto i 455 $ |
Microsoft |
+45,6% (421,9 $) |
Strong buy |
Sotto i 400 $ |
Nvidia |
+233,0% (881,8 $) |
Strong buy |
Sotto i 740 $ |
Tesla |
-8% (171,0 $) |
Sell |
Sotto i 153-154 $ |
Quanto sostiene Alexandra Wilson Elizondo trova in effetti riscontro nei grafici: il settore è ancora bene impostato – salvo Apple e Tesla – ma potrebbe iniziare una fase di lateralità o di assestamento che dir si voglia in attesa delle evoluzioni di politica monetaria, di inflazione e di tensioni geopolitiche, sulle quali ogni previsione sarebbe semplicemente avventata.
In un suo studio Pimco, una delle leader mondiali dell’asset mangement, segnala come fosse stata prevista per l’economia globale nel 2024 un’evoluzione di stagnazione o persino di modesta contrazione, a causa soprattutto degli effetti della stretta monetaria. A oggi un simile scenario si è in generale manifestato in tutte le economie dei mercati sviluppati, salvo negli Stati Uniti. Mentre si è registrata recessione tecnica nel Regno Unito, in Svezia e in Germania e stagnazione della crescita altrove, l’economia americana ha manifestato un sorprendente vigore nel 2023, proseguito anche nei primi mesi del 2024. Ciò potrebbe favorire – aggiungiamo noi – una tenuta delle “big tech” più prolungato di quanto si prevedeva solo qualche mese fa.
► Quelle “large cap tech” (escluse le “big cap”), che da inizio anno hanno performato meglio
Azione |
Performance a 1 anno e ultima quotazione |
Sintesi screener indicatori tecnici su base “weekly” |
Un’area da monitorare per anticipare una decisa fase ribassista |
Super Micro Computer |
+216% (898,5 $) |
Strong buy |
Sui 730 $ |
MicroStrategy |
+134% (1.479,6 $) |
Strong buy |
Sui 1.200 $ |
Applovin Corp. |
+89% (75,6 $) |
Strong buy |
Fra i 67 e i 70 $ |
Dell Tech. |
+54% (117,8 $) |
Strong buy |
Sui 106,6 $ |
Pure Storage |
+49% (53,4 $) |
Strong buy |
Sotto i 50 $ |
Micron Technology |
+43% (122,5 $) |
Strong buy |
Sotto i 109 $ |
Gli strong buy sulla base dell’analisi tecnica restano ancora forti ma le ultime sedute hanno evidenziato un po' di debolezza, che potrebbe essere un primo segnale quanto meno di una fase contrastata.
► I due Etf sulla tecnologia meglio impostati su Borsa Italiana
Doppio massimo per il primo e conferma di ulteriori nuovi massimi per il secondo: sono i due Etf che nell’ultimo mese hanno messo a segno ottime performance. Li analizziamo da tutti i vari punti di vista.
Denominazione |
Xtrackers Future Mobility Etf |
Global X Nasdaq100 Covered Call Etf |
Isin |
IE00BGV5VR99 |
IE00BM8R0J59 |
Sottostante |
Replica l’indice azionario delle società attive sulla mobilità del futuro |
Adotta una strategia in cui l’Etf acquista l’indice Nasdaq 100 e vende opzioni call sullo stesso indice |
Tipo di replica |
Fisica |
Sintetica |
Valuta denominazione |
Usd |
Usd |
Valuta negoziazione |
Eur |
Eur |
Dividendi |
Ad accumulo |
A distribuzione mensile (Borsa Italiana lo indica invece a capitalizzazione! Una svista in più del suo sito) |
Ter |
0,35% |
0,45% |
Performance a 1 mese |
+3,2% |
+3,6% |
Performance da 2/1/2024 |
+15,5% |
+6,8% |
Scambi |
Modesti |
Rilevanti |
Ultima quotazione |
85,1 Eur |
15,76 Eur |
Analisi grafica |
Da inizio 2023 è partita una fase rialzista che di massimo in massimo l’ha condotto da 50 Eur alla quotazione in corso, con due non pronunciate pause correttive |
Caratterizzato da sedute molto nervose, tipiche di una strategia così articolata, è tornato sui massimi di giugno 2023 ma con un trend più progressivo. Attenzione comunque alla sua esasperata volatilità |
► Quando il bond è targato Nvidia e dà un’indicazione del possibile trend dell’azione!
È la nuova pepita d’oro dell’economia Usa. Tutto quanto legato all’intelligenza artificiale e alla sua protagonista d’eccellenza, ovvero Nvidia, diventa automaticamente star dei mercati. Ciò avviene anche nell’ambito obbligazionario. Spazio allora a un bond emesso appunto da questa società e che riserva anche un ruolo indiretto.
Denominazione |
Nvidia 3,7% 2060 Usd |
Isin |
US67066GAJ31 |
Data di emissione |
26/3/2020 |
Scadenza |
1/4/2060 |
Valuta |
Usd |
Taglio |
2.000 Usd |
Rating |
A+ |
Borse in cui è quotato |
Francoforte e Berlino |
Quotazione in corso |
75,6 Usd |
Yield a scadenza |
5,3% |
Altre emissioni della società |
Numerose sia corte sia lunghe |
Punto debole |
Non essendo trattato su Borsa Italiana è di fatto riservato solo alla clientela professionale |
Punto forte |
Il rating |
Da notare… |
Gli analisti di Barclays hanno di recente dato un segnale di vendita sui bond della società Usa, ritenendo che il suo business nel lungo termine si indebolirà per la concorrenza di altri produttori. Di qui la valutazione di altri analisti, secondo cui l’andamento dello spread fra bond Nvidia e per esempio di quelli AMD (Advanced Micro Devices) fornirà un segnale dell’andamento futuro dell’azione Nvidia. Non si finisce mai di imparare! |
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