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Obiettivo reddito – “Dispongo di 100 o 200 € al mese. Come li investo?”


Tre opzioni diverse fra loro, strutturate in base all’accoppiata obbligazioni ed Etf. Con diversi livelli di rischio. Apriamo un confronto su un tema molto sentito in Italia in ambito finanziario, dato che la quota di reddito individuale risparmiato sta scendendo a rotta di collo.

Il report della domenica

Un bancario veneto rimprovera i media finanziari. “Scrivete per la clientela più o meno ricca ma non fate nulla per quella che ha scarse capacità di risparmio, soprattutto giovani per i quali il reddito futuro sarà prezioso tanto quanto l’aria che si respira”.

Ok. Facciamo mezza autocritica (vista la popolarità di molti temi che trattiamo soprattutto alla domenica) e oggi ci rivolgiamo allora a chi ha bassa capacità di risparmio, cioè alla maggioranza degli italiani. Proponendo (lo rifaremo anche in futuro) delle soluzioni adeguate alle loro esigenze.

Con due premesse.

1°) Fondamentale nella strutturazione di un piccolo portafoglio la riduzione dei costi e soprattutto delle commissioni di intermediazione. Il maggiore impegno sta proprio nell’identificare la banca meno cara. Il discorso è ampio e ci torneremo. Ogni euro risparmiato su questo fronte è infatti un euro guadagnato in ottica futura. Necessario quindi determinare l’istituto o il broker che abbini efficienza con economicità. Ce ne sono più di quanto non si creda. È evidente che per marginalizzare l’effetto commissioni e considerando il taglio base dei bond è consigliabile concentrare gli acquisti da due al massimo quattro volte ogni anno - in base alla liquidità disponibile, considerando anche gli importi cedolari incassati - e tralasciare quindi l’opzione di posizionamenti mensili.

2°) L’ottica è di lunghissimo periodo, ovvero al minimo di dieci anni.

Costruiamo allora tre ipotesi strutturate con diversi livelli di rischio.

● 1° ipotesi, quella a basso rischio ma con un buon rendimento

Abbinando un bond ad alto rating con un Etf obbligazionario a bassa volatilità si ottiene un compromesso interessante e che richiede solo delle messe a punto sul fronte del bond nel caso la quotazione del titolo indicato salisse troppo. Questa una soluzione oggi di facile costruzione, con il quadro dei tassi in corso.

Bond

Eu (Unione europea) 3,375% Ap38 Eur (Isin EU000A1G30R0)

Taglio 1.000 Eur – Cedola annuale da reinvestire – Rating AAA (ma AA+ da S&P)

Quotazione sui 102,4 Eur – Yield 3,2% - Aliquota fiscale 12,5%

Etf obbligazionario

Pimco US Short-Term High Yield Corporate Bond € Hedged Dist. (Isin IE00BF8HV600)

Bond high yield corti (3-5 anni) in Usd a bassa volatilità e con copertura del cambio. Cedola mensile da reinvestire

Quotazione sui 74 Eur – Yield sul 7% - Aliquota fiscale 26% - E’ quotato da oltre dieci anni

Punto forte: un buon rendimento distribuito con cedole inoltre mensili nel caso dell’Etf.

Punto debole: il probabile incremento della quotazione del bond in presenza di un taglio dei tassi in area Bce potrebbe penalizzare le entrate nel corso dei prossimi anni.

● 2° ipotesi, quella a medio rischio con un buon rendimento

Abbinando un Btp lungo e un Etf azionario ad alti dividendi ma a bassa volatilità si ottiene un compromesso in termini di variabilità delle quotazioni.

Titolo di Stato

Btp 3,85% St49 Eur (Isin IT0005363111)

Taglio 1.000 Eur – Cedola semestrale da reinvestire – Rating BBB

Quotazione 94,6 Eur – Yield sul 4,2% - Aliquota fiscale 12,5%

Etf azionario

Invesco Euro Stoxx High Dividend Low Volatility Eur (Isin IE00BZ4BMM98)

L’indice replica i 50 titoli azionari europei a elevato rendimento che si differenziano anche per una bassa volatilità. Cedola trimestrale da reinvestire

Quotazione 26,6 Eur - Yield stimato sul 5 - Aliquota fiscale 26%

Punto forte: un buon rendimento distribuito.

Punto debole: le dimensioni dell’Etf sono modeste ma è l’unico che replica l’azionario europeo di questo tipo.

● 3° ipotesi, quella ad alto rischio ma con elevate prospettive di capital gain

Abbinando un bond zero coupon in valuta emergente (la scelta è in teoria molto ampia) e un Etf sull’azionario pure emerging si ottiene una miscela più “esplosiva” in ottica di profitti in conto capitale. In questo caso il rendimento distribuito non c’è, il che può però essere una scelta vincente proprio per chi punta al lungo o lunghissimo termine. Come bond ne abbiamo previsti due, da scegliere in base alla minore o maggiore propensione al rischio che si ha (minore per l’Mxn/peso messicano e maggiore per lo Zar/rand sudafricano, almeno nell’attuale fase dei mercati).

Bond

Ifc zero coupon Ot41 Mxn (Isin XS1500528234)

Taglio 100.000 Mxn (= 5.500 Eur): considerando tuttavia la quotazione attuale l’investimento reale è nettamente inferiore - Rating AAA

Quotazione 21 Mxn - Yield 9,7% - Aliquota fiscale 12,5%

Oppure bond

Eib zero coupon Ot32 Zar (Isin XS1697550512)

Taglio 10.000 Zar (= 506 Eur). Rating AAA

Quotazione 45,2 Zar. Yield 9,9%. Aliquota fiscale 12,5%

Etf azionario

Amundi Msci Emerging Markets Eur (valuta di denominazione) – (Isin LU1681045370)

L'indice replica azioni dei mercati emergenti di tutto il mondo

Quotazione 5,04 Eur - Aliquota fiscale 26%

Punti forti: rilevanti potenzialità di incremento del capitale investito nel lungo termine. L’Etf è espresso in euro.

Punti deboli: per i bond c’è il rischio del cambio rispetto alle due valute di denominazione. Tuttavia nel lungo termine questo fattore si attenua di molto e anzi potrebbe diventare motivo di un favorevole impatto in termini di capital gain. Inoltre trattandosi di zero coupon non si incassano cedole da reinvestire.

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