Si chiude una settimana che, sulle carte geografiche, avrebbe dovuto portare un vento di sollievo. Medio Oriente in fase di disgelo, un conflitto che sembra volgere verso una tregua. E i mercati? Hanno ascoltato distrattamente, per poi continuare per la loro strada. La loro strada, in questo caso, è stata un up trend robusto, trainato da una tecnologia americana in stato di grazia. Il Nasdaq ha sfondato nuovi record, dimostrando ancora una volta la sua capacità di vivere in un mondo proprio, spesso slegato dalle notizie di cronaca.
Chi ha avuto la freddezza di seguire i punti di rimbalzo segnalati, è stato premiato anche se il beneficio massimo si è avuto in chiusura giovedì sera e nel pre-market di venerdì a cui pochi broker possono accedere ma questa è un'altra questione.
Pampa Energia: quando l’analisi tecnica parla chiaro.
Prendiamo il caso di Pampa Energia (PAM), sul quale ci siamo soffermati pochi giorni fa. In un nostro recente approfondimento (“La settimana si chiude all’insegna della cautela, occhi puntati su titoli cyclical e energia”) indicavamo due livelli d’ingresso per solleticare l’appetito degli investitori: i 60$ come primo invito all’acquisto, e i 51$ come secondo, più aggressivo.
Bene, la realtà ha superato le previsioni. Dai 60$, in pochi giorni siamo balzati rapidamente fino ai 67$ toccati giovedì sera in close e nel pre-market di venerdì. Un’ottima performance anche se non ha percorso tutto il range che ci aspettavamo ma l'azione è restata, nonostante il crollo dei mercati, al di sopra del valore di acquisto. Pur rimanendo fedeli ai target di medio termine, è più che legittimo, per chi è entrato ai piani bassi, cominciare a pensare di incassare parte del profitto oppure attendere i 70-77$. L’avidità, in Borsa, è spesso una cattiva consigliera. Saper accontentarsi è un’arte.
Ferrari: il brusco risveglio di giovedì.
Diverso, ma ugualmente interessante, il discorso per Race Ferrari (RACE). Il titolo ha subito un brusco scossone nella giornata di giovedì, trascinato nel vortice delle vendite che ha colpito l’Europa dopo le aperture negative di Wall Street. Ieri, venerdì, la mattinata è scorsa in modo anonimo, con il titolo che viaggiava attorno ai 353€.
Un livello, questo, che non è nuovo. Lo avevamo già visto e battuto nei primi giorni di agosto, prima di una discesa fino a quel livello di 344€ che, allora come oggi, identifichiamo come la zona d’ingresso ideale anche se l'avvertimento dell'uso dello stop loss è importantissimo perchè il prossimo livello, ed "ultimo", per ingressi long è ai 323€. Un tuffo nel passato che ci riporta al “terremoto daziario” di inizio agosto, quando le prime dichiarazioni di Trump sulla Cina fecero sobbalzare le borse mondiali.
L’Europa non è stata da meno, fino a ieri.
A chi sostiene che l’Europa non abbia seguito il rialzo americano, rispondiamo con i dati: è stata una settimana relativamente stabile, sì, ma con un’intonazione di fondo positiva, capace di regalare ottimi piccoli rialzi. Fino a ieri pomeriggio.
Poi, l’apertura dei mercati a Wall Street ha cambiato di nuovo le carte in tavola. Il solito deus ex machina: Donald Trump. La minaccia di alzare al 100% i dazi verso la Cina, in risposta alle nuove restrizioni di Pechino sulle esportazioni di terre rare, ha riaperto il vaso di Pandora delle tensioni commerciali.
Il risultato? Un crollo a catena. Eppure, la storia recente ci insegna che questa è una dinamica che conosciamo. Trump lancia un sasso, i mercati vacillano, poi spesso e volentieri l’ex Presidente torna sui suoi passi (o quantomeno smorza i toni) e i listini recuperano. Fino a prima di ieri, eravamo a nuovi massimi storici. La domanda è: cosa accadrà lunedì?
La strategia per la prossima settimana: flessibilità e stop loss.
La risposta dipenderà esclusivamente dall’evolversi della retorica di Trump. Se arriverà una marcia indietro, anche solo parziale, i mercati potrebbero riassorbire in fretta il colpo. In caso contrario, la tensione vendite potrebbe persistere.
In questo scenario, l’unica strategia percorribile è quella della massima flessibilità e della protezione del capitale.
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Stop loss obbligatori per tutte le posizioni aperte di recente. È il nostro paraurti contro sorprese indesiderate.
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Incasso dei profitti per i titoli in guadagno significativo, come Pampa Energia. Non si sbaglia mai a portare a casa un utile.
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Attesa per lunedì 13 ottobre. La seduta ci dirà se la paura è destinata a durare o se è solo un fuoco di paglia. Solo allora potremo valutare se chiudere altre posizioni e, soprattutto, se prepararci a nuovi ingressi su quei titoli ancora in iper-rialzo, aspettando il momento giusto per coglierne dei punti di inversione.
La pazienza, in giorni come questi, non è solo una virtù. È un’azione di Borsa.
Buon week-end e buon trading a tutti.
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Fabio Tanevini è un trader privato e potrebbe detenere gli strumenti finanziari oggetto delle sue analisi risultando così in conflitto di interesse con i lettori.
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