Il direttore responsabile Emilio Tomasini è apparso su:

Ferrari, vi racconto la mia storia di trading - Oro, massimo raggiunto...per ora...


Cominciamo dai Pantaloni. Questa settimana li abbiamo messi robusti, di una tela che non teme gli strappi. Perché il mercato, si sa, è come un toro in un negozio di porcellane: fa danni, ma poi si lascia condurre. E noi, i tori, li sappiamo condurre. Lo abbiamo fatto con Ferrari.

Ma andiamo con ordine. La settimana è stata di colore rosso e il venerdì si è aperto con un rosso da far pensare al peggio, un rosso sangue, come quello di un'arrabbiatura di un commendatore.

Colpa di chi? Di due istituti bancari americani che hanno starnutito e hanno fatto credere a tutti di avere la polmonite.

Come dicevamo la scorsa settimana, le notizie ormai non toccano più il mercato. È un cane che si morde la coda. Apertura col rosso, e poi? E poi, specialmente in America, si è chiuso addirittura col verde. Pertanto, attualmente, il trend rimane stabile.

Guardate il grafico del Nasdaq che alleghiamo. Lo vedete? È la conferma. Una salita più costante di un mutuo trentennale.

E poi c'è lui. L'Oro. Il bene rifugio per eccellenza. Ha raggiunto un target importantissimo, un livello che abbiamo segnato col pennarello indelebile sul nostro schermo: 4.350 dollari l'oncia. E cosa ha fatto? È partito sparato, ha sfiorato i 4.400 come un innamorato sfiora la mano della sua amata, e poi – patapum – è piombato ai 4.200.

Che segnale è?

Per me è un segnale di pausa. Ci sarà un nuovo target rialzista solo se verrà sfondato con la forza di un ariete. Altrimenti, qui si prende fiato. E se dovesse ripiegare, noi siamo lì, pronti a ricomprarlo.

A quale prezzo? 3.800? Forse, ma meglio, molto meglio a 3400 $. Ma vi darò conferma a pieno, non abbiamo fretta. La fretta è nemica del portafoglio.

Ora, veniamo al cuore dell'articolo. La Ferrari.

Bella la settimana per Ferrari? Tristissima. Se la tenevi in portafoglio dai 400 euro, ti sei fatto un fegato così. Assolutamente interessante, invece, se siete entrati al livello che vi ho indicato  la scorsa settimana.

Avevamo parlato di 344 euro. Un livello di ingresso. E io lì sono entrato. E non ho messo lo stop-loss. Perché? Perché l'ulteriore livello, quello di sicurezza, il piano B, era a 323 euro. Anche se, da uomo onesto, a chiunque volesse replicare l'operazione ho consigliato uno stop-loss proprio sotto i 344 (340-338).

Ora, facciamo due conti, che la matematica non è un'opinione.

  • Scenario 1: Stop-loss ai 338 euro. Ingresso a 344, stop-loss a 338. Perdita: 6 euro ad azione. Male, ma non un disastro. Un graffio.

  • Scenario 2: Ingresso ai 323 euro come indicato la scorsa settimana (minimo 321.7). Il giorno dopo, il titolo è rimbalzato. Si sarebbe rivenduto tranquillamente ai 338-340. Guadagno: 16-17 euro ad azione.

Avreste recuperato la perdita del primo scenario e vi sareste messi in tasca pure il resto per un pranzo di lavoro. Questo è il trading. Non è magia, è disciplina e pazienza.

Nel mio caso, invece, con l'operazione di mediazione (sono entrato sia a 344 che a 323), mi ritrovo leggermente in guadagno. Come si vede dal grafico. Un po' di pazienza in più mi sarà richiesta ma è un rischio calcolato che ho accettato di correre.

E ora? Ora l'obiettivo per la prossima settimana è vedere il Cavallino tra i 363 e i 415 euro.

Follia??? Anche 430-320 sarebbe stato da pazzi solo ipotizzarlo neanche 10 sedute fa.

Chiaramente, avendo fermi i target, mi muoverò in base a scossoni/tranquillità di mercato. Saranno loro a dirmi come e quando chiudere l'operazione.

Ma una cosa è certa: durante la settimana scorsa, con i suoi alti e bassi, questo titolo ci ha dato delle grandi emozioni e soddisfazioni.

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Fabio Tanevini è un trader privato e potrebbe detenere gli strumenti finanziari oggetto delle sue analisi risultando così in conflitto di interesse con i lettori.
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