Quello che si chiude è stato un anno non semplice borsisticamente parlando. Ripercorriamone insieme le tappe partendo dalla mia "previsione" di inizio gennaio 2025 che trovate di seguito (e al link: https://www.lombardreport.com/2025/1/18/andamento-borsistico-2025/). Una prima fase rialzista, seguita da un possibile ribasso con minimo tra il 20 ed il 28 marzo, una successiva ripresa "decisa e robusta", una fase di top nei mesi estivi, un ribasso con un minimo verso fine settembre/ottobre e una successiva ripresa.
Nel grafico di sopra le cose non sono andate poi così male seppur in modo meno preciso degli scorsi anni. Per prima cosa questa "previsione" è sempre stata una sorta di road map utile in termini di timing (quando) piuttosto che in termini di momentum o di forza/intensità di movimento (quanto). La più grande buy opportunity è stata quella di fine Marzo con "sbavatura" sulla prima settimana di aprile a seguito del Liberation Day di Trump. Immagino lo ricordiate bene. Avevo pubblicato anche una vignetta eloquente: a 6200 punti di S&P500 tutti in coda ad acquistare mentre a 5500 punti di S&P500 nessuno comprava (link articolo: https://www.lombardreport.com/2025/4/5/dow-jones-indici-ftsemib40/). Ebbene quel minimo di mercato lo abbiamo preso, chi nell'intraday e chi per il medio termine. Certamente non è stato facile psicologicamente ma se rileggete l'articolo ne avevo spiegate le motivazioni alla base del mio ottimismo.
Di seguito il grafico della "previsione" applicata al FTSEMIB40: minimo di fine marzo/inizio aprile e poi le varie correzioni intermedie più o meno accentuate sulla base dello studio fatto e delle linee verticali che avete visto precedentemente.
Questa invece la situazione sull'S&P500, sul quale le linee verticali rosse rappresentano i possibili bottom o top. Si vede comunque chiaramente in entrambi i casi (FTSEMIB40 ed S&P500) la fase choppy di questi ultimi mesi in cui si è saliti ma con meno convinzione, meno volumi, meno temi.
Sempre nell'articolo menzionato e pubblicato la prima settimana di aprile ho postato anche i miei eseguiti di quella giornata molto volatile, "conditi" anche da uno stop attorno ai 500 euro a causa di un trade durato pochi secondi a per una mia dimenticanza di ordine in book. Come sempre la volatilità è come il voltaggio della corrente: più è alta e maggiori saranno le opportunità ma anche i rischi di rimanere folgorati (link articolo: https://www.lombardreport.com/2025/4/5/dow-jones-indici-ftsemib40/).
Questo 2025 è stato facile nella fase immediatamente successiva a quel minimo di mercato ed al movimento a "V" che ne è scaturito (link articolo: https://www.lombardreport.com/2025/4/26/azioni-sogefi-2/)....ma altrettanto francamente è diventato decisamente più difficile nella seconda parte dell'anno, direi dall'estate in poi ed in modo "drastico" in questi ultimi due o tre mesi. Mi piace essere onesto: quando c'è volatilità ci possono essere delle opportunità e non è detto che tutte le operazioni vadano bene. Ma quando la volatilità viene a mancare e non ci sono temi particolari da cavalcare tutto diventa più difficile e si rimane a guardare. Ricordo una frase quando ero agli inizi del trading ed ero andato ad una conferenza a Milano (fine anni '90): "un trader guadagna non tanto dall'utile di fine mese o se preferite dal day by day, ma dagli errori che non commette". Credo nulla di più vero.
In questo 2025 abbiamo imparato l'importanza di avere sempre degli stop: a quanti cali clamorosi e a doppia cifra non decimale abbiamo assistito? Qui naturalmente entra in campo la turbativa di mercato, ormai quotidiana e naturalmente e fortunatamente impunita, dei software che immettono e tolgono le proposte di negoziazione sia in bid che in ask. Si tratta dunque di una liquidità fittizia che non esprime una reale volontà di acquisto o di vendita, ma quando questi software vengono colpiti ripetutamente e simultaneamente hanno provocato oscillazioni che si sono viste solo sul mercato americano. Pensiamo ai casi recenti di Ferrari (RACE) con un bel -15% piuttosto che a quello di Brunello Cucinelli con un bellissimo -20%. Potrei andare avanti con Amplifon o altre azioni. Ripeto: tutto alla luce del sole, senza trucco e senza inganno. Del resto la banda Bassotti è sempre in agguato ai danni del povero risparmiatore che è diventato sempre più una cash cow (o vacca da mungere come si dice in gergo) e gli ultimi provvedimenti del governo in tema di Tobin Tax ne sono un esempio concreto (fondi pensione), ma vedremo come ovviare alla problematica (naturalmente in modo legale). Il mercato è pieno di azioni, perché muoversi solo su titoli con una market cap superiore ai 500 milioni di euro e non andare verso altri lidi? Finchè si è liberi di farlo naturalmente. Sarebbe stato più logico applicare questa tassa agli ordini modificati e ineseguiti dei software e dei quotatori: avrebbero rimpinguato le casse in poche settimane. L'aspetto buffo è che l'incremento della Tobin Tax è stato fatto da un governo di destra proprio nel momento in cui l'idea di una tassa comune europea sulle transazioni è naufragata (link articolo: https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/13/la-ue-rinuncia-a-tassare-le-transazioni-finanziarie-e-ritira-la-direttiva-contro-le-societa-di-comodo/8184460/#:~:text=Addio%20anche%20alla%20Tobin%20Tax%20europea&text=La%20direttiva%20avrebbe%20introdotto%20un,sede%20in%20uno%20Stato%20membro.)
Sarà per questo che non vado più a votare da anni, avendo provato tutte le possibili combinazioni della ruota della sfortuna, girandola sia con la mano destra sia con la sinistra. Ci tornerò quando mi renderò conto che gli ultimi governanti avranno operato nell'interesse di tutti, piccoli risparmiatori compresi. Ancora una volta cerchiamo di fare i primi della classe, se di asini o di geni ancora non lo so. Del resto se è vero che i cervelli fuggono dall'Italia, probabilmente quelli che rimangono o ne hanno di meno o non ce l'hanno del tutto.
Di seguito i grafici di Ferrari e di Brunello Cucinelli citati precedentemente con i relativi cali a doppia cifra non decimale.
Si potrebbero scrivere ancora molte cose su questo 2025 borsistico che si è appena concluso ma voglio lasciare ciascuno di Voi con un pensiero alla luce dei concetti esposti precedentemente:
Che nel 2026, tra numeri e grafici, possiate trovare sempre la giusta rotta, anche quando il mercato sembra impazzire come un'onda impetuosa. Che le vostre intuizioni siano più precise di un algoritmo e i vostri investimenti semi che crescono in un terreno fertile di opportunità. Che ogni chiusura di giornata porti con sé la consapevolezza che c'è sempre un futuro da costruire. Buon anno a chi affronta il mercato con coraggio, passione e visione!
Ad maiora!
PNA
Piernicola Assiso è un trader privato e potrebbe detenere gli strumenti finanziari oggetto delle sue analisi risultando così in conflitto di interesse con i lettori.
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