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La ritrovata cautela di Trump: fine della guerra dei dazi?


Dopo il crollo del 30Y T-Bond della scorsa settimana, l’amministrazione Trump ha invertito rotta, sospendendo i dazi sulla maggioranza dei Paesi (con l’eccezione della Cina) e adottando toni molto più concilianti. Le dichiarazioni del presidente verso il leader cinese, pur mantenendo i dazi sul gigante asiatico, hanno segnato un cambio di strategia: dalla retorica bellicosa ("lecchini" vs. "rispetto reciproco") a un approccio più pragmatico.

Tuttavia, la fiducia non si ricostruisce in pochi giorni a maggior ragione per il pressappochismo dimostrato dall'attuale amministrazione nel valutare le conseguenze di certi comportamenti.

Il T-Bond 30Y naviga ancora attorno ai prezzi della scorsa settimana (114.5 punti), segno che gli investitori attendono prove concrete di coerenza politica.

Powell e lo spettro della stagflazione: il monito della Fed

Mercoledì 16 aprile, il chairman della Fed Jerome Powell ha lanciato un allarme diretto all’amministrazione: "I dazi rischiano di innescare stagflazione: alta inflazione e bassa crescita ".

Le parole di Powell hanno tamponato parzialmente l’emorragia obbligazionaria, ma non sono bastate a salvare i mercati azionari:

  • Nasdaq: mercoledì ha aperto in ribasso del 2% così come lo era stato tutta la mattinata in pre market, ha chiuso a -3.1%.

  • Il range su timeframe giornaliero: 17.570-18.770 punti è la parte forte del panorama tecnico attuale ed è questo il motivo per cui la settimana appena trascorsa a bassi volumi è rimasta nel recinto.

  • S&P 500: -2.4%, con settori ciclici (energia, tech) in picchiata.

Nota cruciale: Il sell-off era già iniziato in pre-market (-1.8%), aggravato dal discorso di Powell. La Fed ha quindi reagito, non causato, la debolezza.

Obbligazionario USA: equilibrio fragile, Bund in rimonta

  • 30Y T-Bond USA: Stabile sui 114.5 punti in lieve recupero, ma lontano dai massimi pre-crisi (122).

  • Bund europeo : In recupero dai minimi di marzo, quota in chiusura 131.70 con target a 132 (rottura) per confermare un trend rialzista e addirittura con la possibilità di strappare al rialzo oltre 132.7.

  • La differenza della fiducia degli investitori al momento è palese.

La fuga verso asset europei riflette una cauta preferenza per la stabilità BCE  rispetto alla volatilità USA.

Tecnica: opportunità e rischi sui big tech

I crolli delle ultime settimane hanno creato pattern rilevanti:

  1. Amazon (AMZN):

    • Prezzo attuale: 173 USD.

    • Formazione: Testa e spalle ribassista in sviluppo, con base critica a 152 USD.

    • Scenario:

      • Rimbalzo: Superamento 175 USD → target 195-197.

      • Crollo: Rottura 152 → avvio downtrend con target 120.

  2. APPLE (AAPL):

    • Supporto: 162 USD (doppio minimo registrato nel 2024).

    • Target rialzista: 190-200 USD .

    • Rischio: Rottura 160 → target 130.

  3. Netflix (NFLX):

    • Livello chiave: 720 USD (supporto psicologico).

    • Pattern: Testa e spalle ribassista con base a 825 USD.

    • Scenario negativo: Rottura 720 → target 618 (-14%).

Pasqua: tregua tecnica o illusione?

La settimana pre-pasquale ha favorito una pausa di riflessione:

  • Volumi ridotti: Traders in attesa di nuovi catalyst e soprattutto con la voglia di tornare a battagliare dopo una pausa di riflessione.

  • Equilibrio precario: Il Nasdaq oscilla tra 17.570 e 18.770, range che riflette incertezza tra "buy the dip" e timori di recessione.

Concludendo quindi:

  1. Politica vs. Mercati: Trump ha mitigato i toni, ma la fiducia resta fragile. Serviranno mesi per riparare il danno reputazionale.

  2. Stagflazione in agguato: L’avvertimento di Powell è un monito a 360 gradi.

  3. Tecnica in primo piano: Le formazioni su Apple, Amazon e Netflix saranno decisive per i prossimi movimenti.

La vera sfida inizia dopo Pasqua: i mercati dovranno scegliere se premiare la prudenza o punire l’inerzia.

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