Dopo settimane di proclami aggressivi, l’amministrazione Trump ha ammorbidito i toni, annunciando colloqui positivi con la Cina per ridurre i dazi, nonostante le smentite ufficiali di Pechino. Il cambio di strategia arriva in risposta al crollo del T-Bond 30Y (-8.3% a inizio aprile) e alla fuga di investitori esteri dai Treasury USA, con la domanda estera scesa al 37% in alcune aste.
I mercati hanno premiato la svolta:
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S&P 500: +4.2% settimanale, trainato da tech e beni ciclici.
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Nasdaq: Rimbalzo del 5.7%, con Amazon (+9%) e Tesla (+12%) in evidenza .
Europa in rimonta: Bund e azionario recuperano terreno
Il mercato europeo si conferma il rifugio preferito, con il Bund 30Y salito a 132 punti, vicino al target tecnico di 132.4.
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Fuga da asset USA: Il differenziale di rendimento USA-EU (30Y: 4.91% vs 2.69%) spinge i capitali verso l’Eurozona.
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Focus su MAIRE (ex Maire Tecnimont):
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Il titolo italiano, dopo il rimbalzo millimetrico dal supporto chiave di 6,20 EUR (testato il 14 aprile 2025), ha confermato la solidità del pattern rialzista, raggiungendo il target intermedio a 7,70 EUR (massimo del 22 aprile). Le prospettive tecniche ora puntano al precedente massimo storico di 9,60 EUR (registrato a dicembre 2024)
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Catalizzatori fondamentali: Il piano "Green Refinery" della società, che prevede investimenti da 1,2 miliardi EUR entro il 2026 per progetti di idrogeno verde in Medio Oriente.
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Contesto macro: Il PNRR italiano ha sbloccato 800 milioni EUR per l’idrogeno, di cui MAIRE è principale beneficiario.
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Analisi tecnica dettagliata:
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Supporto critico: 6,20 EUR (livello di switch, coincidente con la media mobile a 200 giorni).
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Resistenze: 8,40 EUR (massimi di febbraio 2025) e 9,60 EUR (target finale).
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Gestione del rischio: Lo stop loss obbligatorio va posizionato sotto i 6,00 EUR (-3,2% dal supporto), soglia psicologica e tecnica.
Performance settimanali chiave:
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STOXX Europe 50: +3.8%, con settori bancari (+6.1%) e industriali (+4.9%) in testa.
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Euro/USD: Stabilizzato a 1.14, con pressioni sul dollaro per timori di stagflazione.
Tech USA: Amazon e Tesla cavalcano l’onda rialzista
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Amazon (AMZN): Balzo del 9% a 190 USD ora in pre market, sostenuto da:
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Tesla (TSLA): Rimbalzo del 12% a 264 USD, dopo il test di supporto a 250 USD. Il movimento resta fragile:
Intel: tra risultati deludenti e piani di ristrutturazione
Il titolo Intel (INTC) chiude la settimana a 21.49 USD (-11.76% mensile), intrappolato nel range 17.67-25.61 USD.
I fattori chiave:
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Risultati Q1 2025:
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Ricavi fermi a 12.7 miliardi USD (YoY), con perdita netta di 800 milioni USD.
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Guidance Q2 deludente: ricavi attesi 11.2-12.4 miliardi USD vs stime di 12.82 miliardi.
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Tagli al workforce: Il CEO ha annunciato licenziamenti del 20% (oltre 21.000 dipendenti), concentrati su ruoli non ingegneristici, per ridurre i costi operativi a 17 miliardi USD nel 2025.
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Analisi tecnica: Il superamento di 24 USD aprirebbe a un rally verso 30 USD, mentre una rottura sotto 18 USD segnalerebbe un nuovo capitolo ribassista .
Dinamiche tecniche: volatilità in calo, precisione in aumento
I mercati stanno recuperando regolarità comportamentale, dopo mesi di sbalzi legati a:
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IA e trading algoritmico: Ridotta influenza degli hedge fund su titoli come Tesla e Nvidia .
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Indicatori chiave:
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VIX: Sceso al 18.5 (-22% settimanale), minimo da febbraio 2025.
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Liquidità Bund: Volumi giornalieri +30% rispetto alla media 2025, segnale di domanda istituzionale .
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Prospettive: cosa guardare nella prossima settimana
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Dati macro USA: CPI aprile (atteso +3.8%) e PIL Q1 (previsione +1.2%).
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Politica Fed: Il discorso di Powell del 28 aprile sarà cruciale per confermare o meno lo scenario "stagflazionistico".
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Intel: L’asta del 28 aprile sui T-Bond USA e l’avvio effettivo dei licenziamenti potrebbero destabilizzare il titolo.
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Tesla: Il rapporto sugli utili del 30 aprile potrebbe accelerare la volatilità, con focus sulle consegne in Cina.
La settimana ha segnato una tregua tattica tra politica e mercati: Trump ha temperato il protezionismo, l’Europa ha consolidato il ruolo di safe haven, e i big tech hanno sfruttato il calo della volatilità.
Tuttavia, i rischi permangono:
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Intel rappresenta il simbolo delle fragilità corporate USA, tra debolezze strutturali e tagli drastici.
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Tesla e Amazon devono confermare i rialzi con fondamentali solidi, non solo momentum tecnico.
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Il Bund a 132.4 sarà il termometro della fiducia nell’Eurozona: un breakout aprirebbe scenari di rally verso 135 punti.
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