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Occasioni e argomenti del giorno – Etp azionari a leva, vanno forte ma attenzione! Stellantis delude: ecco perché. Bene la trimestrale di Nvidia


Ore caldissime per alcune leader del mercato. Intanto cresce – complice la volatilità – l’attenzione per gli strumenti “+/-x” delle leader del Nasdaq ma non solo. Un’area molto rischiosa e che richiede specifiche competenze.

Buy or sell

C’era una volta una categoria di strumenti presenti su Borsa Italiana: si trattava dagli Etc/Etn, che replicavano di fatto le commodities e qualche altro sottostante. Ormai quando si fa riferimento a Etp (Etc/Etn) si evidenziano soprattutto prodotti a leva con sottostanti azioni quotate a Wall Street oppure indici (fra cui il Ftse Mib) o i due principali titoli bancari del nostro listino, quindi Intesa e Unicredit. È un mondo relativamente nuovo, composto specialmente da emissioni di Graniteshares e di Leverage Shares, con Etp dalle leve diverse e soprattutto long o short x3. Stanno sempre più affermandosi sul mercato, sebbene siano strumenti destinati soltanto a chi abbia una perfetta conoscenza del loro funzionamento.

Un Etn a leva finanziaria restituisce un multiplo dei profitti o delle perdite del sottostante: è quindi un prodotto con maggiore rischiosità, che fra l’altro replica la performance esatta solo nell’ambito di un’unica seduta, mentre subisce il cosiddetto effetto compounding se detenuto per più giorni: consiste in un disallineamento fra il risultato dell’Etn moltiplicato per la leva e quello dell’azione pure moltiplicata per la leva. L'impatto di quest’ultima quindi aumenta sia i potenziali guadagni sia le potenziali perdite. Ne consegue che in un mercato volatile, un Etn a leva può consumare valore rapidamente, anche se il sottostante è in leggero rialzo o ribasso

In estrema sintesi: 1°) si investe sugli Etn a leva solo se ne conosce bene il funzionamento; 2°) inizialmente e per un certo periodo è consigliabile effettuare esclusivamente operazioni virtuali; 3°) quando se ne è appreso il meccanismo si può passare a investimenti reali ma quasi solo con aperture e chiusure nella stessa seduta

In casi estremi è capitato che restando esposti su Etn di tale tipo per più giorni il capitale sia andato completamente perso: è successo per esempio in un recente passato con dei prodotti sul petrolio e sul nickel.

C’è chi consiglia di operare con questi Etn come con un piano di acquisto riferito a un Etf ma mai suggerimento fu più improvvido, perché si finisce per aumentarne così l’investimento dilatando il rischio. È preferibile operare sì con lotti successivi ma sempre dopo che ciascuno sia stato chiuso.

Un esempio indotto dalla matematica: un eventuale -20% non si compensa con un +20% ma con una percentuale superiore e in taluni casi non di poco. Ciò vale ancora di più nella fase in corso, visto che la volatilità è nettamente aumentata e che quindi il suo effetto si manifesta esageratamente sugli Etn a leva. Quest’ultima infine costa e finisce per erodere valore in ogni caso, anche quando – ipotesi puramente teorica – si fosse esposti su uno strumento long che continuasse ad aumentare di prezzo senza alcuna interruzione.

In sintesi meglio specializzarsi su uno o due sottostanti (puri esempi Nvidia e Microsoft), valutare il loro andamento con il passare delle ore in base all’analisi grafica e solo dopo operare di conseguenza con Etf long e/o short a seconda dei trend. Con – lo confermiamo – un obiettivo temporale massimo di qualche ora.   

Quattro esempi:

Azione Nvidia

US67066G1040

Performance ytd

-10,7%

3x Long Leverage Nvidia

XS2734938835

Performance ytd

-56,2%

3x Short Leverage Nvidia

XS2842095676

Performance ytd

-66,5%

Azione Microsoft

US5949181045

Performance ytd

-1,1%

3X Long Leverage Microsoft

XS2662640627

Performance ytd

-1,7%

3x Short Leverage

Microsoft

XS2722160707

Performance ytd

-41,5%

La sintesi dei numeri conferma – in base a quanto indicato da Borsa Italiana - come i disallineamenti di performance siano “strepitosi” ed esortino grande “savoir faire” nella gestione degli Etf a leva con sottostanti principalmente azioni.

Stellantis delude ma il mercato forse sbaglia

La giornata tanto attesa è arrivata: finalmente si è avuto il nome del nuovo Ceo del gruppo: è Antonio Filosa, nato a Castellamare di Stabia (Napoli) il 26 giugno 1973, con laurea magistrale in Ingegneria presso il Politecnico di Milano. Entrato a far parte del gruppo Fiat nel 1999, ha guidato Stellantis sia in Nord sia in Sud America, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità, tra cui quello di direttore dello stabilimento di Betim (Brasile) e di responsabile degli acquisti per la regione dell'America Latina. Da settimane si pensava che la sospirata nomina avrebbe fatto correre il titolo. Invece è tornato a confrontarsi con i 9 euro (chiusura a 9,015 Eur), evidenziando un pesante -2,23%.

Perché?

Il mercato automobilistico è talmente incerto sulle evoluzioni che qualsiasi notizia viene male interpretata. Filosa è uomo “made in Usa”, chiamato a dirigere il gruppo per la sua conoscenza della realtà statunitense. Forse ci si aspettava Mandrake (e in effetti circolavano nomi altisonanti di manager del settore tecnologico) ma si è puntato su qualcuno che frequenta da tanto tempo il mondo a quattro ruote. La reazione è sembrata comunque esagerata

I livelli tecnici

Il ritorno sotto i 9,16 Eur conferma l’allineamento su una trendline ribassista delineatasi il 13 maggio. L’evento Filosa non è stato in grado di invertirla, al contrario di quanto ci si attendeva. Attenzione ora agli 8,81 Eur: una discesa al di sotto potrebbe riportare il titolo verso gli 8 Eur

Le opinioni

Il -2,2% di Stellantis è stato accompagnato dal -2,21% di Renault, mentre le tedesche sono risalite e non di poco (BMW, per esempio, + 4,3%): le incertezze dominano la scena ma a macchia di leopardo. Si parlava di un nuovo Marchionne. Quando lui fu scelto nel 2004 alla testa della Fiat molti dissero: “Marchionne, chi?”. Meglio quindi attendere!

   

Buoni numeri per Nvidia

L’invocato verdetto sul primo trimestre 2025 è arrivato: l'utile per azione di Nvidia, pari a 0,96 Usd, ha superato le previsioni di 0,93 dollari, mentre il fatturato ha raggiunto i 44,1 miliardi di Usd rispetto ai 43,31 miliardi previsti. Le azioni sono salite del 4,29% dopo l'orario di chiusura. Gli investitori erano piuttosto nervosi. Tuttavia, con il suo rapido aumento del fatturato nel primo trimestre, la società ha spazzato via le preoccupazioni. Le reazioni di oggi saranno decisive nel valutare le possibili evoluzioni future, sebbene ancora una volta la complessità delle vicende relative ai dazi rischi di confondere l’interpretazione dei numeri del gruppo leader dell’intelligenza artificiale.