Soprattutto sul fronte dei nostri titoli di Stato, la cui salute ha dato buoni segnali proprio negli ultimi giorni. Alcuni debutti interessanti per un portafoglio ben equilibrato. Tamburi riapre il collocamento della sua obbligazione 4,625% 2029. Inoltre un’alternativa ai Treasuries Usa. Infine i dividendi del Ftse Mib in arrivo.
Il report della domenica
Mercato attivo sul fronte delle nuove emissioni e anche in presenza di un lento rialzo delle quotazioni, soprattutto sul fronte italiano. In estrema sintesi ecco cosa è successo sulla prima linea dei Btp:
Il rendimento del decennale è sceso sotto il 3,5%, ai minimi nel 2025. Come quotazioni il benchmark 3,35% Mz2035 (Isin IT0005358806) ha chiuso venerdì a 99,99 Eur contro il minimo dell’anno a 95,3 Eur |
Il long term Btp future ha tenuto il livello dei 120, tentando addirittura di superare quota 121 |
Per la prima volta dal 2004 lo spread Italia-Francia sulle scadenze a 2 anni è diventato negativo |
Il Btp 2,15% 2072 è salito sulla resistenza dei 60,7/60,8 Eur, annullando la fase di debolezza iniziata a marzo |
Tutte notizie positive. che naturalmente attendono ora conferme nel breve termine.
In questo contesto ricco di nuove emissioni e di aste il panorama dei nostri titoli di Stato. Da qui quindi iniziamo.
È tempo di “strip” ovvero di Btp zero coupon
L’operazione cosiddetta di coupon stripping consente di negoziare le cedole di un’obbligazione separatamente dal valore nominale del titolo definito mantello. Il coupon stripping viene effettuato per “spacchettare” ciascun titolo a lunga scadenza (ovvero Btp dai 5 ai 30 anni e Btp€i, indicizzati all’inflazione europea) allo scopo di ottenere una serie di titoli zero coupon. È un’operazione gestita dall’emittente pubblico in ottica di diluizione del costo del debito pubblico. Comporta un effetto: l’entrata in scena di Btp di fatto zero coupon che possono essere utili a chi abbia ottiche di investimento di lungo periodo. Questi i quattro governativi interessati, immessi in quotazione su Borsa Italiana negli ultimi giorni (taglio 1.000).
Btp Zc Fb2033 Eur |
IT0004848534 |
Prezzo riferimento 78,4 Eur – yield 3,2% |
Spread 80 pb |
Btp ZcMz2035 Eur |
IT0004976657 |
Prezzo riferimento 71,5 Eur – yield 3,5% |
Spread 80 pb |
Btp Zc St2036 Eur |
IT0004976681 |
Prezzo riferimento 66,9 Eur – yield 3,7% |
Spread 90 pb |
Btp Zc Fb2037 Eur |
IT0004848641 |
Prezzo riferimento 65,5 Eur – yield 3,7% |
Spread 90 pb |
È evidente come i Btp zc titoli siano destinati a risparmiatori che possiamo definire di nicchia, ovvero che preferiscono investire minori importi acquistando titoli a un prezzo inferiore al valore nominale e ottenendo a scadenza il corrispondente valore nominale, generando così un rendimento pari alla differenza tra i due importi. C’è naturalmente un rischio: è quello di una volatilità maggiore rispetto ai Btp con cedola. Di qui un rendimento stimabile leggermente superiore, che per esempio nel caso del febbraio 2037 è di circa 15 pb in confronto al Btp 4% 2037.
Il nuovo Btp Italia sul secondario
Fra le notizie positive relativi ai Btp non si può includere quella di una partenza al rialzo della quotazione del nuovo indicizzato all’inflazione italiana. Di fatto è stato trattato sopra 100 solo per poche fasi di mercato, con un massimo a 100,13 e un minimo a 99,71. Ciò malgrado i volumi siano stati abbastanza interessanti.
Btp Italia Gn2032 |
IT0005648255 |
Prezzo 99,95 Eur – yield 3,57% |
Spread 6 pb |
= = = = = = = = = = = = = =
Debutti per un portafoglio bene equilibrato
Fra le aste più recenti segnaliamo quelle di tre titoli di Stato che combinati danno adito a un mini portafoglio interessante in ottica di non elevato rischio nell’esposizione ai tassi di interesse.
Nuova asta: Btp a 5 anni
Btp 2,95% Lg2030 |
IT0005637399 |
Prezzo 101,07 Eur – yield 2,74% |
Spread 4 pb |
Nuova asta: Btp a 10 anni
Btp 3,6% Ot2035 |
IT0005648149 |
Prezzo 100,94 Eur – yield 3,5% |
Spread 6 pb |
Nuova asta: Cct a 7 anni
Cct Euribor 6 mesi + 1,05% Ap34 |
IT0005652828 |
Prezzo 100,7 Eur – yield 3,1% |
Spread 5 pb |
Corporate italiani: Tamburi riapre il suo 2029
Dopo la definitiva assicurazione che Carraro rimborsa il 7,75% 2028 in data 20/6 a 103 Eur, un’altra interessante notizia riguarda il fronte dei mini corporate italiani. Tamburi Investment Partners Spa ha comunicato l’ampliamento dell’ammontare della sua emissione 4,625% scadenza 2029. Queste le caratteristiche dell’obbligazione.
Denominazione |
Tamburi Fx 4,625% Gn29 Call Eur |
Attività dell’emittente |
Gruppo finanziario che investe in eccellenze imprenditoriali |
Caratteristiche |
Le stesse del bond originario collocato nel 2024 |
Scadenza |
21/6/2029 |
Isin temporaneo per fase collocamento |
XS3078563874 |
Isin |
XS2799786848 |
Prezzo di nuova emissione |
101,75 Eur |
Data offerta |
Dal 9 giugno al 13 giugno 2025 |
Taglio |
1.000 Eur |
Ammontare aggiuntivo |
110 milioni di Eur |
Ammontare già emesso |
290,5 milioni di Eur |
Quotazione della prima tranche (già presente dal 2024 su Borsa Italiana) |
102,19 Eur (alla chiusura di venerdì) |
Un altro mondo entra in scena: quello dei bond dell’Arabia Saudita
Il recente downgrade del debito statunitense da parte delle agenzie di rating mette in luce come gli emittenti dei mercati sviluppati si trovino ad affrontare sfide crescenti legate all'aumento dei livelli di debito e dei costi di finanziamento. In questo contesto la posizione debitoria più favorevole dell'Arabia Saudita e le sue prospettive economiche in fase di diversificazione suggeriscono che i relativi bond rappresentino un rifugio e un'opportunità per gli investitori dei mercati obbligazionari.
È quanto sostiene un articolato studio di State Street Global Advisors, che quota su Borsa Italiana un Etf relativo a questo sottostante.
L'ultimo Fiscal Monitor del Fondo Monetario Internazionale prevede che entro la fine del decennio il debito pubblico lordo in rapporto al Pil sarà pari al 113,3% per le economie avanzate, limitandosi solo all'82% per le economie emergenti. Per l'Arabia Saudita la previsione è ancora più bassa, con un rapporto debito/Pil appena sotto il 46% entro il 2030.
La solida posizione fiscale dell'Arabia Saudita è stata già premiata con un upgrade ad Aa3 da parte di Moody's (novembre 2024) e ad A+ da parte di S&P (marzo 2025). Il suo basso livello di debito complessivo è un elemento chiave in un contesto di tassi elevati ma entrano in gioco anche altri fattori.
L'economia saudita sta attraversando una fase di trasformazione nell'ambito dell'iniziativa Vision 2030, che mira a diversificare il Paese dalla dipendenza dal petrolio e a promuovere una crescita economica sostenibile. Pur rimanendo un attore centrale nel settore dei combustibili fossili, l'Arabia Saudita sta puntando su energie rinnovabili, sviluppo infrastrutturale e ampliamento dei mercati finanziari, ponendo le basi per una stabilità di lungo periodo. Il FMI prevede per l'Arabia Saudita una crescita media del Pil pari al 3,3% nel periodo 2025/2030, rispetto all'1,7% delle economie avanzate.
L'attuale basso prezzo del petrolio rappresenta un freno fiscale di breve periodo, con il FMI che prevede un rapporto deficit/Pil vicino al 5% per il 2025 e il 2026. Tuttavia, i piani di spesa sono stati rivisti al ribasso e l'economia, più diversificata, dovrebbe ridurre il deficit al 3,1% entro il 2030.
Per gli investitori alla ricerca di rendimenti superiori senza assumere un rischio eccessivo, i bond sauditi offrono un'opportunità interessante:
1) hanno rendimenti maggiori di circa 100 punti base rispetto ai Treasury statunitensi;
2) il riyal saudita (Sar) è ancorato al dollaro Usa, riducendo il rischio valutario, elemento distintivo rispetto ad altri bond dei mercati emergenti, spesso soggetti a forte volatilità valutaria.
Queste le caratteristiche dell’Etf.
Etf |
Spdr J.P. Morgan Saudi Arabia Aggregate Bond Etf Acc |
Isin |
IE000QRDCYW2 |
Valuta denominazione |
Usd |
Valuta negoziazione |
Eur |
Profilo di rischio (da 1 minimo a 7 massimo in base al Kiid) |
3 |
Ultima quotazione |
26,64 Eur |
Governativi extra extra lunghi in Eur: i livelli da sorvegliare
I titoli di Stato ultra decennali continuano a soffrire e non riescono a trovare linfa per un rimbalzo delle quotazioni. Facciamo allora il punto tecnico per identificarne i possibili movimenti futuri, delineandone livelli che al momento appaiono come delle resistenze.
Titolo |
Isin |
Ultima quotazione |
Livello di resistenza da monitorare |
Austria 0,85% 2120 |
AT0000A2HLC4 |
33,85 Eur |
49,2 Eur |
Francia 0,5% 2072 |
FR0014001NN8 |
29,11 Eur |
38,0 Eur |
Italia 2,15% 2072 |
IT0005441883 |
60,74 Eur |
67,9 Eur |
Spagna 1,45% 2071 |
ES0000012H58 |
47,34 Eur |
55,8 Eur |
Germania 0% 2052 |
DE0001102572 |
45,37 Eur |
54,5 Eur |
Romania 3,375% 2050 |
XS2109813142 |
60,98 Eur |
70,5 Eur |
I prossimi dividendi di peso del Ftse Mib (data stacco – yield alla quotazione di venerdì)
23 giugno |
Hera |
0,15 Eur |
Yield 3,44% |
23 giugno |
Leonardo |
0,52 Eur |
Yield 0,99% |
23 giugno |
Pirelli |
0,25 Eur |
Yield 4,05% |
23 giugno (saldo) |
Poste Italiane |
0,75 Eur |
Yield 3,93% |
23 giugno (saldo) |
Snam |
0,1743 Eur |
Yield 3,33% |
23 giugno (1° rata) |
Stm |
0,09 $ (=0,079 Eur) |
Yield 0,31% |
23 giugno (saldo) |
Terna |
0,277 Eur |
Yield 3,10% |
21 luglio (saldo) |
Enel |
0,255 Eur |
Yield 3,17% |
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