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CAMPARI: rotta la trendline, raggiunta la 200 giorni. Il mercato inizia a scaldare i motori?


La scorsa settimana, nel pieno del trambusto causato dalla lettera firmata da Donald Trump e dai nuovi dazi al 30% sull’export europeo, avevamo scelto prudenzialmente di rimandare l’operatività su CAMPARI, nonostante l’avvenuta rottura grafica.
La reazione dei mercati è stata neutrale, a conferma del fatto che l’imprevedibilità trumpiana, per quanto minacciosa, è ormai una componente conosciuta del pricing.

Negli ambienti è infatti tornata a circolare la sigla T.A.C.O. – Trump Always Chickens Out, acronimo semi-serio usato da anni per descrivere la dinamica per cui Trump annuncia misure drastiche salvo poi ritirarsi o ridimensionarle all’ultimo.

La variabile Trump resterà però un fattore complicato da gestire, perché la sua imprevedibilità rappresenta l’unica certezza del personaggio.

CAMPARI: DA GENNAIO SOTTO OSSERVAZIONE

Come ricordato nei precedenti aggiornamenti, il titolo CAMPARI era in watchlist da inizio 2025.
Dopo un ribasso durato oltre un anno, culminato nel minimo di € 5,11, il titolo ha costruito una base tecnica stabile. La tenuta di quel livello è stata il primo segnale.

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Ora, a rafforzare il quadro tecnico, è arrivata la rottura della trendline discendente seguita dal superamento della media mobile a 200 giorni sul grafico giornaliero.

Questo doppio segnale rappresenta il catalizzatore tecnico atteso per segnalare l’apertura di una posizione long.

I FONDAMENTALI RESTANO SOTTO PRESSIONE, MA IL POSIZIONAMENTO È SOLIDO:

CAMPARI è una delle realtà globali più riconosciute nel settore del beverage alcolico, con un portafoglio che include nomi come Aperol, Campari, SKYY, Wild Turkey, Grand Marnier.


La società ha saputo concentrarsi sui marchi core, dismettendo attività meno strategiche (es. Cinzano) e mantenendo una struttura operativa snella, focalizzata su crescita per brand e geografie.

A livello di numeri, rimangono valide le pressioni sul breve:

- Marginalità in flessione (EBITDA margin Q1 2025 al 20,3%, in calo rispetto al 25,6% del 2024),

- Dazi USA stimati in impatto negativo da € 25 mln su EBIT 2025 (pre-misure mitigative),

- Un mix geografico temporaneamente meno favorevole.

Ma il quadro d’insieme rimane solido: il management ha confermato la guidance, e il mercato ha già scontato molta della negatività a livello di prezzo.
A breve verranno rilasciati i dati relativi a primo semestre: il 31 luglio avremo ulteriori spunti analitici per approfondire la questione.

SEGNALAZIONE OPERATIVA LONG:

Come anticipato poco sopra, la rottura della resistenza dinamica, il recupero di € 6,30 e la stabilizzazione sopra la media mobile a 200 giorni rappresentano condizioni tecniche concrete per attivare una segnalazione long.
Lo scenario rimane complesso e in parte condizionato da fattori esogeni (come i dazi USA), ma la configurazione attuale offre un profilo rischio/rendimento equilibrato, sostenuto dal buon posizionamento competitivo del gruppo.

CONCLUSIONE:

CAMPARI ha superato lo scoglio grafico, tornando sopra i livelli che tenevano il titolo compresso da mesi.
I fondamentali non sono privi di ombre, ma il pricing sembra già incorporare gran parte delle incertezze.
La semestrale del 31 luglio sarà il prossimo punto di osservazione.

RIEPILOGO DELLE SEGNALAZIONI:

PORTAFOGLIO TOTAL RETURN:

L’autore del presente articolo potrebbe detenere i titoli oggetto della sua analisi.
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