Lettere al direttore: volentieri carichiamo e pubblichiamo dal lettore Umberto Cereghini il seguente articolo.
Caro Tomasini,
dico spesso che con le primavere accumulate sulle spalle non dovrei stupirmi più di nulla. Eppure, ancora una volta, c'è chi riesce a sorprendermi e a lasciarmi senza parole.
Mi accorgo stamattina che Amplifon non riesce ad aprire per eccesso di ribasso. Poi vado a vedere il calendario che Pier Nicola Assiso ha postato nel suo ultimo articolo e vedo che ieri veniva presentata la relazione semestrale della società. Mi fiondo a vedere quale disgrazia possa mai essere avvenuta su una società che ritengo fra le eccellenze del nostro tanto vituperato paese, e nel mentre mi accorgo che finalmente partono le quotazioni : apertura a € 15,00 con candelone rosso a scendere fino a € 14,625 !
Approfondisco e leggo che il management ha comunicato che quest'anno ci sarà una crescita di ricavi di un 3% (invece di un +5% ~ +10% previsto inizialmente) e che l'EBITDA si attesterà attorno ad un 23% in luogo di un 24% della precedente stima.
Neanche avessero detto che pensano di chiudere l'esercizio con un -10% di fatturato e che avranno un EBITDA del 5% ...
Eppure ci troviamo con un titolo deprezzato del 25% da un giorno all'altro ! Ok ... gli utili del Q2/25 sono in calo del 25% rispetto alle stime, ma stiamo sempre parlando di un trimestre su quattro e con il precedente che aveva riportato +7%.
Ignoro se sia sempre la Borsa delle ruberie come Pier Nicola la chiamava sabato, ma a me, uomo d'azienda, sembra che abbiam perso il senno ! Sembra che il valore delle cose non sia più uguale alla realtà, sembra di tornare indietro nel tempo in cui i profitti dovevano imperativamente essere a doppia cifra; un tempo, però, che poi ci ha portato verso anni in cui i bei ricordi scarseggiano e i brutti sono rimasti come scolpiti nella pietra. Perché, come recita il proverbio, "chi troppo vuole nulla ottiene". E, aggiungo, in borsa fa danni !
Morale : non so se la vogliamo vedere come un'operazione da The Challenge piuttosto che da Portafoglio Storico o banalmente, come un'occasione da saldi anticipati, ma a me sembra proprio uno di quei casi in cui la borsa voglia regalare dei soldi. E noi che facciamo ? Stiamo lì a pettinare le bambole ?
L’autore del presente articolo è iscritto all’Ordine dei Giornalisti e non detiene gli strumenti oggetto delle sue analisi.
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