Gran bella chiusura ieri sera sugli indici azionari, italiani ed internazionali. A fine giugno tanti “esperti” del settore a gridare che con l’arrivo dell’estate la pacchia era finita e che era iniziato un lungo periodo di ribasso che avrebbe portato i livelli a bla…bla…, mentre quelli più moderati descrivevano l’inizio di una fase di “salutare correzione”. Noi che “esperti” non siamo ne tantomeno “preveggenti”, ma solo “umili vedenti”, abbiamo sempre predicato “attenzione” su possibili correzioni, ma che il trend fino a prova contraria (vedi rottura di livelli importanti di supporto) è sempre impostato, e bene, al rialzo. Le prime avvisaglie che il vento potrebbe cambiare, lo noteremo quando la totalità, o quasi, dei titoli in Portafoglio andranno in STOP.
Intanto, sempre senza sapere ne leggere ne scrivere, ieri sera abbiamo incassato un’altra bella plusvalenza con la vendita del 50% dell’azione GEOX, inoltre oggi siamo entrati in acquisto sull’azione SIAS, nella speranza di portare a casa la pagnottina anche con questo titolo.
Discorso a parte sulle azioni del Nasdaq100 in quanto con un indice al rialzo ed addirittura un’apertura, ieri, in gap up, è ovvio che nessun ordine possa scattare in modalità swing, ma solo in modalità breakout (ACTIVISION).
Detto del nostro Portafoglio, passiamo ora a dare qualche numero degli indici azionari internazionali con quelli USA in gran spolvero ad iniziare dal DOW JONES che ieri pomeriggio ha aperto in gap up ed in intraday a fatto registrare un nuovo massimo assoluto a 21580,79 andando a chiudere appena sotto guadagnando il + 0,58%, a seguire l’S&P500 anch’esso ha aperto in gap up andando a chiudere a 2443, a 10 punti dal massimo storico, con un + 0,75%, infine il NASDAQ100 che ha aperto in forte gap up per poi chiudere a 5779 con un + 1,20%.
La spinta al rialzo della giornata di ieri è dovuta principalmente all’uscita del testo dell’audizione del Presidente della FED, Yellen, alla Camera, nel quale sono riportati vari passaggi sulla discesa dell’inflazione che potrebbe portare ad una rivisitazione della politica monetaria meno accomodante, così come sono di molto scese le percentuali per un prossimo rialzo dei tassi a settembre (al 10%) ed in seconda battuta a dicembre 2017.
Da segnalare che la Banca centrale canadese ha alzato, dopo ben 7 anni, il tasso di sconto dello 0,25% portandolo allo 0,75%.
A livello macro da segnalare l’uscita odierna dei dati sui prezzi alla produzione di giugno usciti a +2,0% contro attese per un +1,9% ma in calo rispetto al +2,4% del mese precedente, mentre il dato “core ex cibo ed energia” riporta un +1,9% contro attese per un +2,0% e sempre in calo rispetto al +2,1% del mese precedente.
Infine uno sguardo agli indici europei, anch’essi tutti al rialzo in scia a quelli USA, con il DAX che recuperava area 12500 andando a chiudere a 12626 (+1,52%), idem per l’indice EUROSTOXX50 che recuperava area 3500 andando a chiudere a 3515 (+1,50%), bel balzo anche dell’indice svizzero SMI che recuperava i 9000 punti chiudendo a 9015 (+1,60%) ed il CAC40 francese che chiudeva a 5222 (+1,60%).
Al momento che scriviamo tutti questi indici registrano una modesta positività (+0,10/0,20%).
Molto bene anche i nostri listini, FTSE MIB e FTSE IT All-Share, che consolidano i rispettivi livelli di supporto a 20500 e 22700, andando a chiudere a 21432,5 (+1,52%) ed a 23627,6 (+1,50%).
A livello macro nessuna sorpresa dai dati annualizzati dei CPI europei di giugno relativi a Germania (1,6%), Francia (0,8%) e Spagna (1,5%) in linea con le attese e con le rilevazioni del precedente mese.
Da segnalare, ma solo a livello di news in quanto ai mercati non gliene è fregato nulla, il coinvolgimento anche della Daimler-Mercedes nel caso “Dieselgate” per manipolazioni alle emissioni di gas inquinanti, come successo in precedenza al gruppo Volkswagen ed FCA.
- GEOX (IT0003697080) A 3,146.
- SIAS (IT0003201198) A 10,58.