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Piano Bar : Aspettando un massimo dell'euro


Piano Bar  di Virginio Frigieri

Aspettando un massimo dell'euro.

 

…con i dollari che assomigliano sempre più a coriandoli, prosegue inarrestabile la corsa dell'euro insieme a quella delle materie prime, tanto che negli Stati Uniti l'inflazione sui prezzi cresciuti di oltre il 5% in pochi mesi, inizia a farsi sentire.

Se è vero che Ben Bernake smentendo la possibilità di un QE3, ha fatto capire che la stagione del denaro lanciato dall'elicottero è finita, d'altro canto si è affrettato anche a far capire che non ha nessuna fretta di frenare la ripresa economica, e manifestando la volontà di lasciare i tassi in prossimità dello zero fino a fine anno se non inizio del 2012, ha in pratica rassicurato le borse che hanno ingranato la quarta per la gioia di quelli come il direttore che da mesi mesi vanno ripetendo ?Sempre e solo su!? e buona pace dei timorosi come il sottoscritto che ha preferito cavalcare temi diversi. L'euro si avvicina ora a 1,50 primo target con possibilità tutt'altro che remote di rivedere i massimi storici in area 1,60-1,62.

Nel frattempo il primo target che avevamo dato già un pò di tempo fa sull'oro (1520-1530) è stato raggiunto e superato; insomma a parte il dollaro, per un po' di tempo dovrebbe salire tutto!.

 

Nel frattempo ogni tanto mi scrive qualcuno che va ancora in confusione con la storia del cambio in mezzo e non si capacita del perché gli ETF su fisico tanto raccomandati in passato da me e Bellosta, in quest'ultima fase di rialzo dell'oro siano rimasti fermi al palo.

 

Proviamo allora con esempi molto semplici (abbiano pazienza i lettori più esperti) a capire come in genere funzionano le cose e in quali momenti un ETF, pur basato su quote di metallo fisico, non è consigliabile, e quando viceversa è da preferire all'acquisto stesso di fisico, tenendo però anche conto che in questo campo non ci sono certezze matematiche, e che ogni regola è fatta per essere prima o poi smentita.

 

Prima di altre considerazioni, vale la pena ricordare che il trend di oro ed argento sono trend rialzisti di lungo periodo, caratterizzati come a suo tempo ampiamente spiegato nello ?special 2010? dedicato ad oro e argento,  da produzioni in calo o quando va bene costanti;

Come per il petrolio, anche per oro e argento si è superato il famoso picco della produzione; le miniere del sudafrica che hanno avuto il primato della produzione per molti anni, ormai rendono molto meno di un tempo; siamo passati da circa 16 grammi di oro per tonnellata di minerali e rocce  setacciate negli anni 60-70 ai soli 4 grammi di oggi. Ma l'attore di cui non si tiene adeguatamente conto quando si parla di oro, è la Cina.

Fino al 2003 la legge Cinese impediva alla gente di detenere Oro. I cinesi mediamente riescono a risparmiare dal 30 al 40% dei loro guadagni annuali, quindi i soldi non mancano. Solo nel 2010 la domanda di oro per investimenti, in Cina, è cresciuta del 121%. Dal punto di vista governativo la Cina intende ridurre il gap presente tra le sue riserve di oro e quelle degli altri paesi come Giappone, Stati Uniti, Paesi Europei etc.., Se accanto alle necessità governative, aggiungete la domanda dei privati ed immaginate che alla fine ogni cinese abbia in casa un anello, una catenina, un braccialetto, un paio di orecchini … come abbiamo noi, allora capite bene che parliamo di migliaia di tonnellate di domanda che non si esaurirà prima del 2017-2018 se non oltre.

 

Qualcuno parla di 12,4 milioni di once, come il quantitativo di maggior produzione che servirebbe per equiparare i consumi di oro cinese, a quelli degli Stati Uniti; peccato che la produzione di oro, per 8 anni sugli ultimi 10, sia stata una produzione calante, così che, alla fine della fiera, quello dell'oro potrebbe rivelarsi il più grande bull-trend di tutti i tempi! (di quelli per intenderci che si vedono una sola volta nella vita, e non nella vita di tutti).

Ovviamente questo non significa che dopo tanto correre, non ci stia anche una significativa correzione delle quotazioni… ma tenendo conto di quanto sopra e delle possibilità operative offerte dal mercato, perchè mai uno dovrebbe correre a vendere una posizione fisica costata anche tempo oltre che denaro, se ci si può difendere anche diversamente? Senza arrivare ai tanti tipi  di strumenti esistenti per shortare oro e argento, cerchiamo di capire dove e quando conviene rincorrere oro in dollari e quando è meglio correre su oro in euro. 

 

Per completare il quadro, dobbiamo dire che l'oro, come tutte le commodity, quota in Dollari americani e che noi per ora abbiamo in tasca Euro. Infine si tenga conto che tra il Dollaro e l'Euro come per qualsiasi altra coppia valute esiste un tasso di cambio che a seconda dei momenti può giocare in nostro favore come in nostro sfavore.

 

Es. La mamma va al mercato e compra un barile di petrolio quando questo quota 100$ al barile.

Se in quel momento il dollaro fosse molto forte ed il cambio fosse pari a 0,85, la mamma per comprare 100$ di petrolio dovrebbe sborsare  100 / 0,85 = 117,65 euro;

Se viceversa in quel momento il dollaro fosse molto debole ed il cambio fosse pari a 1,50 , allora la mamma per comprare il medesimo barile di petrolio dovrebbe sborsare 100 / 1,5 = 66,66 euro.

 

Per semplificare ulteriormente i ragionamenti immaginiamo una situazione di partenza ideale dove  il prezzo dell'oro sia stabile a 1000 $/oncia, che l'euro e il dollaro siano scambiati alla pari, ovvero che il tasso di cambio sia pari ad 1,000 e che non vi siano fattori di squilibrio tra domanda ed offerta dell'oro che possano far salire/scendere la quotazione dell'oro.

 

Adesso immaginiamo che per qualche motivo, il dollaro cominci a rafforzarsi nei confronti dell'euro di un 10%;

 

dal punto di vista esclusivamente teorico dovremmo avere la seguente situazione:

 

Cambio euro/dollaro da 1,000 scende a 0,90

Il prezzo di un oncia d'oro scende da 1000$/onz a 900$ perchè se il dollaro è più forte ne basterà una quantità minore per acquistare lo stesso quantitativo di oro.

 

Per un investitore europeo, non cambia nulla giacchè a seguito della variazione sul cambio, per comprare i 900$ che servono a pagare l'oncia d'oro serviranno euro : 900 / 0,90 =  1000? come prima quando il cambio era ad 1 e il prezzo a 1000$/onz.

 

Ora immaginiamo invece il caso opposto, ovvero che ad un certo punto il dollaro si indebolisca nei confronti dell'euro del 10%.

 

Dal punto di vista esclusivamente teorico avremmo la seguente situazione:

 

Cambio Euro/Dollaro = 1,10

Il prezzo di un oncia d'oro aumenterebbe da 1000 $/onz  a 1100$, perché con una moneta più debole serve una quantità maggiore di denaro per comprare la stessa cosa che compravo prima.

 

Per un investitore europeo, non cambia ancora nulla giacchè a seguito della variazione sul cambio, per comprare i 1100$ che servono a pagare l'oncia d'oro, serviranno euro: 1100 / 1,10 = 1000 euro come prima.

 

 

 

Naturalmente se tutto fosse così semplice e fosse sempre così, saremmo tutti miliardari, in quanto basterebbe acquistare l'oro quando sale e venderlo quando scende  fregandosene perfino del cambio e buonanotte.

 

In realtà le cose non vanno esattamente così per una serie di motivi:

 

  • L'oro al pari di ogni altra materia prima non ha un prezzo fermo, ma un prezzo che sale o scende in virtù del rapporto tra la domanda di quel bene e l'offerta disponibile sul mercato, al pari di qualsiasi altro bene.

  • A  parità di domanda ed offerta ci sono poi da considerare gli umori e le aspettative che il mercato ha nei confronti della domanda e dell'offerta futura del medesimo bene. Le variazioni di umore peraltro possono essere repentine e mutare profondamente nel giro di poche ore/pochi giorni.

 

Analizziamo adesso, per fare un passo avanti, quello che è successo in realtà negli ultimi tre anni con il triplo grafico sottostante:

 

 

 

 

In questo grafico vedete riportati:

  • Il prezzo dell'oro normalmente quotato in dollari,

  • in mezzo il grafico del cambio euro/dollaro

  • in basso il grafico dell'oro prezzato in euro, che ripropone di fatto quello che dovrebbe essere l'andamento di un ETF su Oro quotato in Euro come quelli che abbiamo citato, consigliato e posseduto in mille occasioni.

 

Sull'asse dei tempi abbiamo delimitato quattro momenti racchiusi dalle linee verticali blù.

 

Nel primo periodo (marzo-fine Ottobre 2008) non c?è ancora la paura di massa per la crisi e l'investitore medio spera ancora che la crisi potrà essere superata senza troppi danni;  di conseguenza la regola generale proposta nello specchietto sopra è abbastanza rispettata: il cambio euro dollaro scende, quindi il dollaro si rafforza  di quasi un 20% e il prezzo dell'oro scende addirittura di un 28%; del resto all'inizio del periodo esaminato l'oro aveva toccato la soglia psicologica dei 1000 dollari per oncia , per cui siamo nella piena fase distributiva, in cui a parte il rafforzamento del dollaro sono anche le vendite di alleggerimento e presa di profitto a farla da padrone amplificando la perdite in modo più che proporzionale al rafforzamento della divisa americana. Per l'investitore che ha comprato l'ETF su PH GOLD in EURO non cambia praticamente nulla; ok tra l'esatto momento iniziale e finale di osservazione c'è un calo di 9 punti e mezzo ma se osservate il grafico si vede che l'andamento è pressochè orizzontale.

In questo periodo avrebbe pagato molto di più dell'ETF su PH Gold, comprare dollari alla rottura del minimo precedente nella seconda metà del periodo analizzato e  con questi comprare oro fisico all'inizio del secondo periodo appena visti un paio di minimi crescenti.

 

 

Il secondo periodo analizzato va da Nov-2008 a inizio dicembre 2009, quando l'oro dopo aver stazionato per mesi appena sotto quoto 1000, trova la forza di rompere al rialzo involandosi fino a quota 1200.

In questo arco di tempo l'euro recupera quasi per intero (19,56%) la precedente perdita sul dollaro, ma stavolta la regoletta generale (dollaro giù -> oro su) viene rispettata con gli interessi… l'apprezzamento dell'oro supera infatti il 62%. Il motivo è dato dal fatto che adesso l'umore sui mercati è cambiato profondamente , la crisi si è manifestata in tutta la sua gravità e a rincarare la dose ci si aggiunge il timore di default degli stati sovrani europei.

 

Il terzo periodo (dic.2009-giu.2010) conferma che la febbre dell'oro è scoppiata…

Infatti nonostante il dollaro riesca a mettere a segno un rafforzamento su euro di oltre il 20% (cosa che dovrebbe deprimere i prezzi dell'oro) , l'oro riesce ancora a salire di un ulteriore 6,4%.

E' interessante notare come in questo periodo, se chi ha accantonato solo oro fisico non ha granchè da festeggiare, chi mantenendo intatte le sue scorte di oro fisico, avesse di nuovo comprato dollari (leggasi anche shortato euro/dollaro) ed acquistato quote ETF su PH Gold in Euro, si sarebbe trovato alla fine del periodo con un guadagno abbastanza consistente da abbattere il costo della posizione fisica di parecchi euro al grammo. (questo è il periodo che ha permesso a qualcuno che conosco molto bene di portare il costo delle amate Elisabetta a 64 euro/pezzo che è una base ottima per pensare di incrementare ulteriormente la posizione fisica).

 

Il quarto ed ultimo periodo (giu.2010-apr.2011), vede di nuovo il dollaro indebolirsi con l'euro che recupera quasi il 24,50% e sempre in base alla regola generale, l'oro risponde con un movimento circa della stessa entità in senso opposto per cui: Dollaro giù ? Oro Su ? e prezzo dell'oro in euro pressoché fermo (+2,38%) in ottemperanza a quanto spiegato sopra.

 

Conclusioni:

a meno di periodi particolari in cui gli umori della piazza hanno il sopravvento sulla regola generale, di solito, in linea di massima conviene entrare sugli ETF in questione quotati in euro, nei periodi in cui l'euro è molto alto sul dollaro e sia realistico ipotizzare nel breve termine un rafforzamento del dollaro stesso con discesa del cambio euro/dollaro; dice ma se il dollaro si  rafforza l'oro scende… ahhhh ma allora siete di coccio… appunto che se il prezzo dell'oro in dollari scende, voi acquistando etf su oro in euro che sale, difendete il vostro investimento abbattendone il prezzo di carico; inoltre state dimenticando la cosa più importante e cioè che il trend di lungo periodo checchè ne dicano certi fenomeni , è e rimane fortemente rialzista, per cui è difficile che su un rafforzamento del 20% del dollaro voi vediate una flessione del 20 o più % sull'oro, mentre è assai più probabile che succeda quello che è successo nel 2° periodo, con piccoli guadagni o flessioni comunque più lievi.

Al contrario, per chiudere il cerchio, qualora riavessimo una situazione in cui dopo una fase di forza del dollaro, questo prendesse ad indebolirsi con nuova crescita di oro ed euro, allora converrebbe stare alla larga dagli ETF in euro ed investire o sul fisico direttamente o sul fisico con strumenti in dollari o comunque immunizzati dall'effetto cambio.

Morale della favola…

In questi mesi in cui l'oro è aumentato solo per effetto di un dollaro debolissimo, ho comprato altre Elisabetta  portando il prezzo medio di carico poco sopra i 100 euro al pezzo, pagando un prezzo in euro solo leggermente superiore a quello di un anno fa..

Quando l'euro sarà intorno a 1,60 ai primi segnali di inversione io tornerò sugli etf  PH GOLD in euro, e sull'acquisto di dollari, sperando (con i guadagni…), di poter riportare il prezzo medio di carico delle care sterline ai vecchi 64 euro/pezzo, una cifra che permette di vendere solo quando se ne ha voglia o bisogno, e non per i tiramenti momentanei del mercato.

 

Alla prossima

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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