Piano Bar : Special 2011 - La Crisi Alimentare 4/7


Piano Bar  di Virginio Frigieri

Crisi Alimentare : come stiamo a cibo?… 4/7

 

Meglio prepararsi al peggio per non essere travolti …

 

Da cacciatori-raccoglitori a stanziali: l'uomo cambia il modo di pensare al cibo

 

Dal momento che il bisogno alimentare non è uno sfizio voluttuario, ma rientra nei bisogni primari dell'individuo, la storia dell'uomo ha sempre dovuto fare i conti con la disponibilità di cibo. Se si ripercorre la storia dell'umanità troveremo sempre periodi di relativa abbondanza di cibo in cui le popolazioni hanno potuto crescere e proliferare alternati a periodi di vacche magre che hanno ridotto e a volte decimato interi popoli. Finché i nostri antenati hanno avuto a disposizione abbondanza di energia sotto forma di tuberi, frutti ed animali selvatici , si sono guardati bene dal fare i contadini e spaccarsi la schiena per dissodare il terreno, seminare, irrigare, raccogliere, stivare e conservare il cibo; hanno sempre fatto una vita nomade da ?cacciatori-raccogliotori? (tipicamente la prima mansione era affidata agli uomini e la seconda alle donne. Solo quando il numero di questi cacciatori-raccoglitori ha cominciato ad aumentare, ci si è cominciati a rendere conto che madre natura non offriva gratis tutta questa abbondanza di cibo e che diventava sempre più frequente la necessità di fare guerra ad una tribù o un villaggio confinante per potersi accaparrare le risorse del vicino. E' qua che nasce la prima regola dell'economia che dovreste trovare il tempo di spiegare molto bene ai vostri ragazzi che escono dall'università con la laurea di Economia e Commercio senza aver imparato un cippa-lippa.

La prima regola dell'economia dice che la prima forma di guadagno in economia è il furto!

Questo può essere perpetrato con molti mezzi dai meno cruenti, come il borseggio, il raggiro, il furto con destrezza e la circonvenzione d'incapace, fino ai mezzi più cruenti che contemplano l'uso della forza con escalation crescente fino all'omicidio dell'avversario e volendo anche lo sterminio della sua discendenza; che è esattamente quello che nella storia dell'umanità è accaduto per molti secoli. Prima che l'uomo imparasse a fondere i metalli e a coniare monete,  la moneta con cui re e imperatori pagavano i loro eserciti era semplicemente il ?diritto di saccheggio?.

Tu stai bene e io sto male? Benissimo, veniamo a casa tua, ti ammazziamo, uccidiamo anche i tuoi figli maschi, schiavizziamo tua moglie e le tue figlie e diventiamo proprietari dei tuoi beni!

Un programmino molto semplice nella sua micidiale crudezza, ma guardate che questo scenario, per quanto possa apparire cruento e raccaprriciante a questi giovani fighetti che passano ore dall'estetista a depilarsi…, si è ripetuto nella storia dell'umanità innumerevoli volte, su tutto il pianeta , senza distinzione alcuna, di popoli o di razze, perché alla fine non dobbiamo mai dimenticare i fondamentali!.

E i fondamentali dicono che finchè abbiamo tutti la pancia piena, possiamo fare tutti i ragionamenti le discussioni e le tavole rotonde che volete, possiamo produrci in interminabili riunioni e far passare settimane, mesi, anni, senza concludere una mazza (esattamente come fanno i nostri politici), ma… …ma se viene a mancare questa condizione (pancia piena)… allora i problemi assumono immediatamente una ?luce diversa? … molto diversa!!,  e da lì all'applicazione del noto detto latino ?Mors tua, vita mea?, credetemi se vi dico che il passo è breve!.

 

Il passaggio dallo stile di vita nomade a quello stanziale, cambia la storia dell'uomo in maniera radicale , poiché ci si rende conto che non serve che tutti partecipino alle attività agricole per la produzione di cibo; così mentre una parte dell'accampamento si preoccupa dell'allevamento e del bestiame, altri possono fabbricare utensili e manufatti che servono nella vita quotidiana della comunità come anfore, pentole e piatti di terracotta, frecce e coltelli per cacciare, scuoiare, e tagliare la carne , utensili per lavorare la terra e il legname e successivamente i metalli. Anche se può sembrar poca cosa, se ci pensate questo tipo di organizzazione dove ci sono figure preposte alla lavorazione e preparazione di beni specifici, che non si preoccupano di produrre cibo in prima persona, perché sanno che potranno barattare una parte del loro lavoro con altri, che di cibo ne hanno prodotto in sovrabbondanza rispetto a quello che era il loro fabbisogno, è un po' l'embrione di organizzazione sociale che poi evolvendo e migliorandosi, è arrivato fino a noi e ai giorni nostri.

 

Anche il declino dell'Impero Romano, inizia nel 3° secolo d.C. , quando, una popolazione in continua crescita, frutto di un'alta immigrazione da ogni angolo dell'impero, più che di una eccessiva natalità, tende a sfruttare le risorse alimentari disponibili, più di rapidamente di quanto la natura riuscisse a ricostituire.

 

Ma è con Robert Malthus che il problema viene definito anche dal punto di vista scientifico e matematico. Un personaggio a mio avviso messo in soffitta troppo presto per un eccesso di fiducia nei nostri mezzi. Ma andiamo per ordine:

Nasce a Roocherry il 13 febbraio 1766 da famiglia inglese benestante (il padre è amico del filosofo David Hume e ha contatti con Jean-Jacques Rosseau). Viene educato a casa fino all'età di diciott'anni, quando viene ammesso al Jesus Collage di Cambridge. Vince premi di declamazione in inglese, latino e greco; grande passione per la matematica, si laurea nel 1791, e sei anni dopo viene ordinato pastore anglicano. Nel 1804 si sposa ed avrà tre figli.

Studiando i dati delle colonie inglesi del New England (la zona nord della costa atlantica degli Stati Uniti, vicino al Canada), Malthus osserva che queste terre ricche di acqua e quindi molto fertili, permettono anno dopo anno di disporre di grande abbondanza di cibo in misura crescente; ed osserva anche che la disponibilità di cibo in abbondanza tende a far crescere la popolazione molto più rapidamente rispetto ad altre aree meno fertili e colpite periodicamente da epidemie e carestie, e fino a qua diciamo che ci potevamo arrivare in molti, ma quello che emerge comparando le variazioni dei raccolti e della popolazione per molti anni , è che la crescita di cibo segue un andamento di tipo lineare, mentre la crescita della popolazione segue una progressione geometrica  di tipo esponenziale. Detto in altre parole le bocche da sfamare crescono con una velocità maggiore rispetto alla velocità con cui crescono i raccolti e la produzione di cibo. Oggi con i computer questi calcoli possono sembrare poca cosa, ma a quell'epoca non era affatto semplice.

Da queste considerazioni iniziali , Malthus arriva a ipotizzare la necessità di un rigido controllo delle nascite, da parte dell'uomo, ma basato solo sulla castità, e successivamente introduce anche il concetto di salario di sussistenza come un livello medio minimo, necessario a soddisfare le esigenze fondamentali dell'individuo. Solo quando una persona riesce a raggiungere un reddito maggiore del salario di sussistenza ci si può sposare e fare figli. Nonostante la problematica individuata da Malthus circa la differente velocità di propagazione tra la crescita di risorse alimentari e la crescita delle bocche da sfamare, fosse un problema reale tutt'altro che di lana caprina, le sue teorie, vennero molto criticate e rapidamente abbandonate dopo la sua morte avvenuta nel 1834, poiché come dice Ralph Waldo Emerson, Malthus non ha tenuto adeguatamente conto del fatto che le capacità e l'abilità della mente umana sono anch'essi fattori nell'economia politica e che grazie alle sue invenzioni, l'uomo sarebbe stato in grado di fornire alla società i mezzi per aumentare la produzione di risorse in modo proporzionale ed adeguato alle sue esigenze.

Effettivamente se si va a vedere con quale rapida successione sono cambiate le cose in 150 anni (1850-2000) non si può nemmeno dare torto ai detrattori di Malthus; pensate che solamente dalla fine della seconda guerra mondiale all'inizio degli anni '80, l'impiego dei trattori più moderni e potenti rispetto ai primi trattori di inizio secolo, uniti ai trattamenti contro i parassiti e le erbe infestanti hanno permesso all'uomo di quintuplicare la produzione di grano su un ettaro di terreno e ancora oggi con la ricerca  genetica l'umanità ha una carta chiamata OGM da giocarsi per aumentare ulteriormente la produzione di cibo nei prossimi anni, nonostante in molti paesi (fra cui noi) queste culture siano fortemente osteggiate.

Tuttavia, quando oggi si sente parlare di oltre 9 miliardi di individui  entro il 2050, con un balzo in avanti di quasi il 40% rispetto ai 6,5 miliardi del 2005, allora la prima impressione che hai è che prima o poi, questo famoso ettaro di terreno coltivato, arriverà comunque a trovare il suo limite di produzione massima, a meno che qualcuno non mi dimostri che la produzione di cibo di un ettaro di terreno coltivato può aumentare all'infinito.

E il sospetto atroce che si profila allora, se si da per scontato che la produzione di cibo ricavabile da un ettaro di terreno non possa crescere all'infinito, è che l'uomo con le sue invenzioni meccaniche e chimiche, abbia in realtà solo spostato in avanti nel tempo, il giorno del giudizio, ma che il problema sollevato quasi due secoli fa, da Robert Malthus, sia ancora ben lungi dall'essere risolto!.

E se il problema di Malthus non è stato risolto, allora rischia di avere ragione quel tale che alcuni  anni fa sosteneva, che già su sei miliardi di individui ce ne fossero almeno quattro di troppo!.

 

Ma a complicare ulteriormente le cose soprattutto negli ultimo decennio ci si è messa anche madre natura che sembra volerci restituire con gli interessi i maltrattamenti che gli uomini le hanno procurato e come vedremo la prossima volta, le cifre che ballano, sono da autentico bollettino di guerra.   

 

Fine parte 4/7.

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