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Piano Bar : i soliti temi


Piano Bar  di Virginio Frigieri

I soliti temi…

 

Ci siamo lasciati alle spalle il 2010 col dubbio sulla possibile tenuta del mercato per altri 13 mesi.

Ventuno o trentaquattro per l'appunto… premesso che la risposta a questa domanda ce la potrà dare solo il mercato, prendiamo atto che nonostante tutti gli indicatori ci diano ormai un'immagine dei mercati azionari pronti per una inversione profonda, poi alla prova dei fatti di segnali di inversione e di grande voglia di scendere per ora non ne stiamo ancora vedendo; per il resto a costo di risultare noioso continuo a seguire i temi ci hanno regalato soddisfazioni nel corso dello scorso anno.

Valute in primis: dollaro americano, franco svizzero ed anche dollaro australiano contro euro sono destinati a fare bene anche per quest'anno e per gli anni a venire; fino a quando la politica non si deciderà a fare quello che c'è da fare ovvero spostare una cospicua fetta del debito pubblico dai singoli paesi a livello di BCE con susseguente emissione di Euro-Obbligazioni garantite dalla BCE, la speculazione farà il suo mestiere ben sapendo che alla fine nessun paese europeo potrà essere lasciato indietro o non salvato.

C'è una problema politico che è quello della Merkel che non può dire ai tedeschi che devono pagare anche per le malefatte degli altri che non hanno usato lo stesso teutonico rigore nella tenuta dei conti e allo stesso tempo è pressoché scontato che se da domani tutti i paesi europei diventassero bravi e disciplinati come i ?teteschi?, l'economia della Germania affonderebbe con un crollo di esportazioni mai visto in precedenza, senza contare che se si lasciano fallire i cosidetti stati PIGS le banche che avrebbero maggiori danni dal default degli stati non virtuosi sarebbero guarda caso le banche tedesche… purtroppo queste cose succedono quando si mette il carro davanti ai buoi e non c'è dubbio che qua si è fatta una moneta comune senza avere un governo comune, un sistema di leggi comini, un sistema fiscale uguale  etc etc.. c'è l'euro ma non c'è l'EUROPA! Questo è il risultato e la speculazione fa semplicemente il suo mestiere che, per dirla  con le parole del defunto Paul Samuelson, è quello di ?separare gli stupidi dalle loro ricchezze?.

 

 

 

 

Sull'euro-dollaro a meno di un colpo di reni che recuperi di nuovo l'area 1,30 si è aperto il baratro.

Il target di 1,20 è ora possibile, ma essendo in presenza di un'onda 3 il potenziale ribassista di quest'onda e il suo target finale sono a mio avviso molto più grandi e molto più in basso di 1,20.

 

Se questo scenario si mantiene dobbiamo aspettarci un calo nei prossimi mesi delle quotazioni delle commodity notoriamente quotate in dollari.

Già questa settimana abbiamo visto l'oro flettere; personalmente non prenderò posizioni short finchè le quotazioni resteranno sopra quota 1.300.

 

 

 

 

 

Sotto quota 1.300 invece ritengo il potenziale ribassista sufficientemente ampio da permettere uno short profittevole.

 

Tornando invece alle divise come dicevo sopra, anche il franco svizzero e il dollaro australiano sono interessanti.

 

 

 

 

 

 

 

Come temi alternativi, abbiamo sempre il settore carbonifero che ci ha portato una ricca befana e ho inserito in portafoglio un etf sull'energia nucleare (ISIN IE00B3C94706)  che da un mese ha cominciato a muoversi  al rialzo.

 

 

Alla prossima

 

 

 

 

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