Piano Bar: Quadro Tecnico del 2013-02-14 (edizione special)


Piano Bar di Virginio Frigieri
*14 Feb. 2013 – Il quadro tecnico…*

Sarà una "grande rotazione" o una grande trappola?…
Il ritorno del Dow Jones sopra 14.000 punti ha coinciso con una serie di misure di sentiment che visualizzano nuovi record e record di livelli di ottimismo che raramente si riscontrano. Come ho detto nel numero precedente giunti a così poco dai massimi storici , io cambierò berretto solo quando avrò una rottura decisa ed inequivocabile di questi massimi; in attesa che ciò si verifichi (se si verificherà), oggi proveremo a guardare oltre i grafici di borsa per capire se e quanto questo ottimismo sia giustificato e se veramente come sostengono blasonate riviste potremmo essere alle soglie del più grande bull market di tutti i tempi…
Comincio con una considerazione che potrà sembrare banale ma di fronte ad una struttura d'onda che per ora ha ancora l'aria di essere un Topping, vedere tanto ottimismo in giro e una cornucopia di proiezioni che danno il Dow Jones sopra i massimi storici del 2007 fino a valori che raggiungono dalle due alle tre volte quel massimo, rafforza per ora il mio spirito di vecchio "contrarian" e la sensazione che siamo prossimi ad una profonda fase di declino dei mercati; non sto pensando ad una correzione ma ad una diminuzione di portata storica. Poi mi auguro sempre di sbagliare e che possiate farvi due grasse risate alla mia faccia, ma per adesso tant'è.

Cominciamo col primo grafico:

Il grafico sopra propone una figura contemplata sulla bibbia delle onde di Elliott come "Ending Diagonal" (Diagonale finale) pag.36 fig.1.15 che terminerà quella che per ora resta un onda primaria 2 cerchiata. Nel caso specifico i prezzi hanno superato leggermente la trend line superiore originando quella che Elliott definì una throw-over (pag.73 versione originale inglese "The wave principle" pag. 72 fig. 2.10 nella versione italiana. La presenza di questa conformazione indica come il completamento della struttura d'onda sia molto vicino. C'è poi sempre l'alternativa che metterebbe i massimi attuali all'apice non di un'onda 5 ma di un'onda tre. Anche in questo caso prima di vedere la 5 dovremmo comunque vedere perlomeno 4-5 settimane di calo per formare l'onda 4. quindi in entrambi i casi un selloff dovrebbe essere imminente.
Ma vediamo ora altri aspetti. Una delle caratteristiche chiave nei rally delle onde 2 è che gli investitori sono convinti che un nuovo mercato toro è tornato per rimanere. L'improvviso forte coro di rialzisti che dall'inizio dell'anno è aumentato in un vero è proprio crescendo, si adatta perfettamente con le fasi terminali di una onda 2 in fase avanzata.

Il grafico soprastante mostra l'impegno percentuale in azioni nei portafogli dei soci dell'associazione nazionale dei gestori degli investimenti attivi (NAAIM). L'ultima lettura di gennaio corrispondente all'ultimo picco viola sulla destra rivela il livello più elevato dell'esposizione sul patrimonio netto del 104% il chè significa che sono responsabili di una lunga esposizione in leva per la prima volta in sette anni di storia di quest'indice come si vede se si scarica la serie storica in excel. Questo indice a ottobre del 2007 quando il Dow Jones fece il suo massimo storico valeva 83%.
Un distinto sondaggio di BofA Merrill Lynch su 254 gestori di fondi conferma che i gestori di fondi mostrano "propensione al rischio nel loro portafoglio" al punto che questa è al suo massimo degli ultimi 9 anni.
Inoltre un crescente numero di analisti giudica le azioni come sottovalutate particolarmente in Europa.

Se dovesse partire un bel treno di 5 onde verso il basso a partire dall'ultimo massimo del 30 gennaio non oso immaginare quanto diventerà ancor più sottovalutato. Ma non è finita: infatti nonostante Spagna, Portogallo, Italia e Grecia siano di fatto in bancarotta, la fiducia è tornata improvvisamente tanto alta che i rendimenti dei Junk Bond europei sono crollati ai livelli più bassi da quando è iniziata questa crisi globale del credito. E' una visione sorprendente , stupefacente e storica dell'ottimismo che regna rispetto ad una realtà in collasso economico.

Nel grafico sopra, la linea arancione più scura rappresenta il Credit Suiss Fear Barometer. Questo indicatore mostra una ripresa importante nella tendenza rialzista tra i commercianti di opzioni. (il nome Barometro è un attimo fuorviante in quanto in realtà misura la paura; indice che sale significa minore paura e viceversa). Disquisizione a parte , questo indice misura il sentimento dei trader confrontando il costo delle CALL a tre mesi Out the Money sull'S&P500 rispetto ai contratti PUT della stessa durata. Il recente estremo di 33,32 del 25 gennaio, è il valore più alto registrato nella storia dell'indicatore che risale a Novembre del '94. E' infine interessante notare come in corrispondenza di questo massimo il CBOE Volatility Index (VIX) che segue il livello di paura e di compiacenza con il premio pagato per le opzioni AT THE MONEY di S&P, è sceso ad un minimo di 12,29 lo scorso 18 gennaio; Questa lettura è ancora più bassa di quella registrata nelle aprile del 2007 , poco prima del grande TOP sui mercati finanziari.

Il grafico sopra mostra un nuovo estremo di ottimismo tra i consulenti finanziari. La media a 15 gg di questo indice denominato Market Vane's Bullish Consensus è risalita a 68,2% che rappresenta il valore più alto dal giugno del 2007.

Altro dato su cui riflettere è il patrimonio complessivo dei fondi statali del mercato monetario al Guggenheim (già Rydex). La liquidità non è mai stata così bassa ; è ai minimi di sempre riflettendo una suprema fiducia da parte degli investitori e un pieno abbraccio alle azioni e alle obbligazioni..
Quando le persone sono estremamente fiduciose sul fatto che azioni e obbligazioni continueranno a salire, non si avverte il bisogno di tenere una cospicua percentuale di liquidità ferma in fondi del mercato monetario.

Sul fronte opposto , manager aziendali e addetti ai lavori (insider) che sono probabilmente al corrente del potenziale futuro delle loro aziende stanno scaricando azioni sul mercato ad un ritmo forsennato. Secondo il report Vickers Weekly Insider , sul totale delle azioni scambiate al NYSE c'erano 9,2 azioni vendute da insider, per ogni azione acquistata rispetto alla settimana precedente.
Un rapporto maggiore tra vendite ed acquisti è stato registrato solo a luglio del 2011, poco prima che il Dow calasse del 18% nel corso dei 4 mesi successivi.

Ovviamente le motivazioni e le ragioni che inducono un insider a vendere azioni possono essere moltissime, ma sicuramente in mezzo alle tante non c'è quella per cui si pensa che i prezzi andranno ancora su…

Se a questo aggiungiamo il fatto che il Dow sta più o meno salendo da marzo del 2009, è difficile pensare che il mercato sia vicino all'inizio di un rally rialzista… ma nonostante questo titoloni e previsioni iperboliche avanzano sui principali quotidiani finanziari americani; alla domanda sui possibili effetti negativi come l'elevato livello di debito pubblico e privato, e di una riduzione della leva finanziaria economica un avvocato cassettista alla CNBC ha detto: "mi sono appena auto imposto di ignorarlo!. Nel lungo termine il mercato azionario è destinato a crescere del 7% all'anno. La gente dice che 14.000 è la sua fine?… In 10 anni potrà essere a 30.000. In 20 anni andrà a 50.000 o a 60.000."
L'ultima volta che gli editori coraggiosamente proclamavano un futuro rialzista e pubblicavano libri dove si pronosticava il Dow a 36.000, a 40.000, ed anche a 100.000 eravamo ad agosto del 1999.
In quei mesi Precther definiva queste "fissazioni di massa" una strana combinazione di pericoloso e di ridicolo. Ora un po' più in piccolo si sta tornando a ripetere quella situazione, ma la volontà di proclamare una nuova e grande era dopo 13 anni di trading laterale che contiene due importanti gambe orso è forse ancor più pericoloso, e costituisce forse uno tra i più forti segnali ribassisti e di vendita.

Mentre le azioni hanno finito il mercato toro di Gran Supercycle in termini reali all'inizio del 2000 , un'improvvisa ondata di conversioni fra gli orsi di vecchia data ha lampeggiato un forte segnale di TOP. Sta succedendo di nuovo, perchè molti orsi stanno saltando sul carro rialzista con entrambi i piedi. Secondo l'indagine NAAIM suddetta, la lettura attuale del 104% comprende un'altalena per il 60% investito in azioni ordinarie da manager che si identificano come gli orsi. Solo una settimana prima, i portafogli di questa stessa coorte sono stati al -125%, che significa che nei loro portafogli c'erano posizioni corte per un 125%.

Un hedge fund manager che sostiene di "non essere mai stato rialzista.", ora dice: "Io sto per uscire allo scoperto …
Sono bullish ", perché "non ci sono più ulteriori notizie negative che i mercati non abbiano già scontato. Non c'è altra scelta là fuori.". Un altro famoso orso , soprannominato 'Dr. Doom 'per prevedere tempi duri prima della crisi del 2008 fiscale ", ha emesso un via libera a causa delle politiche della Fed sui soldi facili, che continueranno "Per quanto l'occhio può vedere." Ci sono stati innumerevoli fondamentali "negativi" nel primo trimestre del 2009. Ora, dicono questi ottimisti, non ce ne sono più. In linea di massima parlando per parlare, quando tutto sembra negativo, è un bottom. Quando non ci sono più aspetti negativi, è un top.

Una metamorfosi correlata è la cosiddetta "Grande Rotazione ", ovvero l'improvvisa apparente convinzione universale che i bassi rendimenti del debito pubblico e gli ancor più bassi rendimenti sulla liquidità debbano spingere i fondi pensione, le assicurazioni e il pubblico stesso di piccoli risparmiatori a dirottare necessariamente i loro soldi nuovamente sui titoli azionari, facendo così salire i prezzi delle medesime sempre più in alto.
Da questo assunto esce quindi rafforzata di nuovo la convinzione che il trend è appena agli inizi. "Se c'è una grande rotazione in corso, dalle obbligazioni alle azioni, allora possiamo essere solamente in cima al primo inning, (ndr onda1) " dice un Chief Investment Strategist. Lo stratega cita quindi la "TINA alias il fattore del "non c'è alternativa ". Ma TINA non è una strategia di investimento: è uno stato mentale, di qualche genere del tipo che quasi sempre da luogo a perdite nel dominio degli investimenti. La versione attuale finirà ulteriormente in rovina.
Il 23 gennaio scorso Reuters , insieme a più di 2.890 articoli di Google News sulla Grande
Rotazione, rivela il sentimento rialzista dietro di esso:

"La grande rotazione: Un volo ad azioni ordinarie nel 2013"

La fede in questa idea è alimentata dal grande patrimonio di recente raccolta dei fondi comuni di investimento, dopo molti mesi di deflussi. Come risulta da un report di Investment Company Institute, i fondi azionari americani hanno capovolto la situazione passando da una situazione di ritiri per 30 miliardi di dollari nel mese di dicembre ad un afflusso netto di 30 miliardi di dollari solo nelle prime tre settimane di gennaio. Il totale delle tre settimane è il dato più alto di tutti i dati mensili dal 2006 ad oggi.
Secondo i dati TrimTabs.com per l'intero mese di gennaio, un record di $ 77,4 miliardi hanno "inondato" il mercato azionario tradizionale e degli ETF. Il totale è di 23,7 miliardi dollari di più rispetto al record precedente, che risale al mese di febbraio 2000; cioè un mese dopo che il Dow Jones aveva registrato il picco di Gran super ciclo. Come scrive USATODAY.com, "gli investitori non si limitarono a mettere da parte la loro avversione alle azioni in gennaio: lo gettarono letteralmente fuori dalla finestra ".
Dopo tanti mesi di deflussi, dicono gli analisti l'improvviso ritorno degli investitori "non è certo un indicatore di vendita." Pensano che continuerà per anni. Ma le uniche esperienze comparabili purtroppo sostengono il contrario. Il processo di topping a fine ciclo dell'onda III è simile al processo del maggiore grado di topping trapelato dal 2000 ad oggi.
In precedenza negli anni '60 quando il Dow doveva rompere la soglia psicologica di 1000 punti ci furono tre massimi nei dintorni di quota 1.000; uno nel 1966, poi di nuovo nel 1968 ed infine nel 1973. Da febbraio del 1972 al giugno 1973, i fondi comuni di investimento azionari sperimentarono 17 mesi consecutivi di raccolta netta. Nel luglio del 1973, dopo l'ascesa finale appena sopra i 1.000 il bull-market era già finito. In Gennaio dello stesso anno, i flussi dei fondi comuni si erano lanciati tutti al rialzo. Dopo lo sfondamento di quota 1.000 è arrivata un'onda correttiva che ha rasato il DowJones del 45% riportandolo in prossimità di 600 punti.

Il grafico sopra ripropone la situazione descritta.
Nel prossimo grafico si vede invece il totale delle attività dei fondi comuni che ci conferma il potenziale esistente per un rapido ritorno a deflussi record. Il recente massimo non include un record stimato nuovo di 64,8 miliardi dollari in raccolta netta di gennaio, che porta il totale delle attività dei fondi comuni a quasi 13.000 miliardi di dollari. Il chiaro aumento di cinque onde dal 1984 ad oggi pubblicato sull'ultimo Financial Forecast , di EWI, deve far suonare ben più di un campanellino di allarme e suggerire che l'attività dei fondi comuni saranno probabilmente sconvolte nel loro nucleo nei prossimi anni. La "Grande Rotazione" potrebbe dunque rivelarsi davvero la "Grande Trappola."

Vediamo ora il fenomeno dal punto di vista socionomico.
Potremmo iniziare col chiederci che cosa hanno in comune il mondo bancario e della finanza col baseball. Di primo acchito vi starete chiedendo che cosa ho bevuto stasera, ma se andiamo a vedere più a fondo dal punto di vista socionomico, tra la polemica sull'uso degli steroidi nel baseball e la crisi contabile a Fannie Mae non c'è nessuna differenza.
L'allentamento delle regole contabili che hanno permesso alle aziende di pompare i loro bilanci e le loro scorribande finanziarie e l'impiego di sostanze dopanti da parte di giocatori professionisti di baseball sono solo due mezzi differenti attraverso cui falsare la realtà facendo figurare risultati sempre migliori laddove, se le regole fossero rispettate, questi risultati non vi sarebbero più. Potremmo estendere il parallelo a Lance Amstrong e le sue sette vittorie di Tour de France dal 1999 al 2005; dalla metà degli anni '90 si è assistito ad un miglioramento delle prestazioni sportive senza precedenti, attraverso l'uso di steroidi nel baseball , di doping ematico nel ciclismo e di "ingegneria finanziaria" da parte dei guru di Wall Street. Dopo il Top del 2000 queste pratiche sono cresciute, ma il delirio collettivo del picco di gran super ciclo sull'umore sociale ha consentito agli addetti ai lavori di mantenere queste frodi sistemiche al riparo dagli occhi del grande pubblico. Precther & C, sostennero già qualche anno fa che quando il mercato orso fosse arrivato, la truffa sarebbe stata divulgata e trasformata in una fonte di vergogna. Durante la formazione di questo Topping le bugie al centro di queste frodi sono state esposte lentamente in un flusso costante di scandali che iniziano a scuotere anche i "credenti" più inossidabili. Dal 2000 ad oggi il mondo è diventato un grande "Schema Ponzi" dove gli interessi su un debito globale di 4 milioni di miliardi di dollari, vengono pagati contraendo continuamente nuovi debiti: ad agosto del 2012 l'indebitamento generante interessi passivi, nel mondo era stimato a 1,2-1,4 milioni di miliardi di dollari; a questi vanno aggiunti i debiti non direttamente produttivi d'interessi (debiti previdenziali, assicurativi, capitali sociali per circa ulteriori 1,2 milioni di miliardi in derivati finanziari); questi dati sono abbastanza incerti trattandosi di titoli non registrati, e per finire come ciliegina sulla torta, dobbiamo poi mettere in conto (stimati) circa 1,5 milioni di miliardi di dollari di titoli tossici.
Il debito pubblico viene stimato in 265.000 miliardi di dollari (215.000 quello implicito e 50.000 quello esplicito; Nel trattato di Maastricht si è computato solo il debito delle pubbliche amministrazioni centrali e periferiche (debito esplicito) lasciando fuori la spesa che ciascun stato membro spende per assistenza, sanità e pensioni (debito implicito); il resto è debito del settore privato, finanziario e commerciale.
Orbene gli interessi annui da pagare per sostenere il suddetto carrozzone (finanziario e bancario mondiale) supera abbondantemente i 100.000 miliardi di dollari all'anno, quando il prodotto lordo globale (ovvero la somma di tutti i PIL nazionali, è di appena 70.000 miliardi all'anno. E' abbastanza evidente che lo scoppio è INVETABILE !.

Nel mese di gennaio quando alcuni ex eroi del baseball coinvolti nello scandalo degli steroidi si sono avvicinati all'ingresso della Hall of Fame, nessuno è stato votato. Barry Bonds uno dei battitori più veloci nel percorrere il giro delle basi e Roger Clemens, considerato il lanciatore più importante degli ultimi vent'anni, sono addirittura stati respinti all'ingresso. Secondo l'Associated Press, l'Hall of Fame ha inviato così un potente segnale che il vento deve cambiare e che le stelle dell'era degli steroidi saranno tenuti ad una norma diversa. Per lo stesso Amstrong l'accoglienza negativa della stampa alle sue grandi bugie ha segnato l'inizio di un suo nuovo "mercato orso".
Un articolo di Bloomberg nota che Robobank ha finito la sponsorizzazione di 17 anni di ciclismo quando è stato rivelato che i suoi cavalieri hanno usato sostanze proibite per migliorare le prestazioni. Un altro articolo di Bloomberg paragona Amstrong ad un "Madoff in Bicicletta".
Una striscia di vignette satiriche su Wall Street e la FED, ironizza su Bernanke che confessa ad Oprah "ho doping per molti anni". Come Amstrong, Bernanke ammette che la pratica è molto estesa e che soprattutto nell'attuale generazione di banchieri, quasi "tutti lo fanno".
Che dire poi dello scandalo sulla manipolazione delle percentuali del Libor da parte della Banca Reale della Scozia (ricordate sempre la prima regola dell'economia). Il governo degli Stati Uniti sta chiedendo un risarcimento di quasi 800 milioni di dollari sulla questione, cosi come pare andare avanti la messa sotto processo di Standard & Poor per le sue stime errate nel 2007. Qualcuno ora si chiede come mai chiamare in giudizio ora Standard& Poor. La risposta è che gli accusatori statali stanno esprimendo lo stesso impeto di rappresaglia che sta accadendo per gli steroidi nel Baseball e per il doping nel ciclismo.
Ora ultimo ma non ultimo stiamo assistendo ad una strisciante guerra valutaria, in cui ogni banca centrale cerca di stampare più denaro delle altre pur di sostenere le esportazioni dei rispettivi paesi. Il bilancio della Fed ha superato per la prima volta il 3 bilioni di dollari; la banca centrale Giapponese a furia di fare andare le rotative ha ottenuto una svalutazione di oltre il 20% in poco più di due mesi, mentre la Svizzera da oltre un anno e mezzo stampa tutti i franchi necessari per mantenere il cambio nei confronti dell'euro in uno stretto range fissato intorno a quota 1,20. Solo noi dormiamo grazie all'ottusità tedesca e ai diktat della Merkel; vedremo per quanto reggeremo! A questo punto la memoria va al Governatore della Banca del Canada che pochi mesi prima del Top di gennaio-marzo 2000, aveva esortato i banchieri centrali ad assicurare alle loro economie la necessaria velocità di fuga . La velocità di fuga è la velocità necessaria a liberarsi da un campo gravitazionale senza usare una ulteriore propulsione.
Lo sforzo di fuggire la gravità illustra appena come i banchieri centrali rimangono staccati dalla realtà e quanto i loro sforzi siano imprudenti, ingiusti e condannati a fallire. Non sono prudenti perché negano all'economia il fallimento occasionale e le perdite sono necessarie per una rigenerazione sana. Non sono morali perché come indicano alcuni membri del Governo Federale loro ricompensano e sostengono delle società deboli e delle strutture finanziarie. Infine le loro politiche non funzioneranno perché il tentativo di soccorso sta avvenendo su un masssimo di mercato , non su un fondo. Come sostengono gli analisti di Precther le operazioni di soccorso iniziali vicino al massimo mai visto del Dow Jones a dicembre 2007, avvengono troppo vicine alla vetta in maniera che non potranno avere successo.
I semi di un inversione stanno iniziando a materializzarsi. Un "grassoccio dissenziente presidente della Riserva Federale di Richmond ha avvertito che gli sforzi straordinari della FED per incentivare la crescita sono inefficaci ed impropri.
In effetti la crescente inefficacia degli interventi della FED , nascosta da molti osservatori, viene rivelata da un grafico che rapporta il DOW al totale degli asset della FED. Su questo grafico, nonostante le potenti iniezioni di liquidità effettuate con i vari Q.E il rapporto continua a lateralizzare intorno a 5 dal 2009.
Se l'esperimento della FED di pompare 3 bilioni di dollari per innescare la ripresa economica stesse funzionando, la curva di questo ratio dovrebbe essere perlomeno più alta di quanto essa stessa non fosse 26 mesi fa e invece così non è.
Se poi si va a vedere il KBW Bank Index anche questo dovrebbe essere cresciuto in maniera significativa essendo le banche il primo settore a beneficiare della generosità della Fed ed invece è ancora al di sotto del precedente massimo di aprile 2010.
Quindi in ultima analisi emerge la straordinaria impotenza della FED che si ostina a voler dare acqua ad un cavallo che non è più in grado di bere. La cosa potrà essere nascosta sotto al tappeto, ma non in eterno; quando il bubbone esploderà l'attuale trend rialzista si tradurrà in un collasso generale che porterà con sé nel baratro insieme all'economia statunitense anche la reputazione della FED.

Euro/Dollaro:

Finalmente abbiamo avuto una stornata, ma rimane una condizione eccessiva di forza sull'euro, che non aiuta le esportazioni dei nostri paesi e quel che è peggio è che se non fa marcia indietro ora , la strada verso 1,40 è pressoché spianata. Per la legge del contrappasso voglio pensare che presto tanto ottimismo sull'euro e tanto pessimismo sul dollaro, possano tradursi ed essere compatibili con un declino del primo ed un rally del secondo.

Bond:
Sul Mercato dei Bond i prodotti sui titoli spazzatura hanno segnato a gennaio un nuovo minimo. Molte di queste obbligazioni rappresentano debiti di emittenti nella peggior condizione finanziaria che scompariranno con ogni probabilità nella prossima crisi di credito dal momento che gli affari soggiacciono alla contrazione economica. Nonostante questo, l'elevato rischio associati a questi titoli, non ha dissuaso gli acquirenti di obbligazioni. Lo spread tra i junk debt e le obbligazioni ad alto rischio si attesta intorno al 5% a febbraio del 2011 erano scesi al 4,52%. JP Morgan fa notare che negli ultimi due anni, oltre un trilione (1000 miliardi) di $ sono stati investiti in fondi di obbligazioni globali ed ETF obbligazionari, contro un ritiro netto dagli equity fund di 9 miliardi di dollari. Con rendimenti dei titoli di stato molto bassi, gli investitori, si fanno allettare da questi strumenti con rendimenti maggiore, ma bisogna stare attenti; in periodi di rendimenti relativamente bassi, il prezzo delle obbligazioni diventa molto più sensibile a fluttuazioni anche piccole dei tassi di interesse. Così un aumento di un punto nei tassi di interesse da 0,25 a 1,25 causerà un calo di prezzo del T-Note a 10 anni molto più marcato di quello che accadrebbe passando da un 4% a un 5%, senza poi contare che questi scossoni innescano la paura e quando la paura cresce… la liquidità come per incanto scompare.

La domanda che ci possiamo porre a questo punto è quante probabilità ci sono che i rendimenti dei titoli di stato americani continuino a salire? Dal grafico sopra dopo i minimi di luglio 2012 al 2,44%, è probabile che si arrivi a testare perlomeno il top della precedente onda 4 al 3,50%. Dopo c'è da considerare che lo scenario più ampio vede questi rendimenti collocati in un ciclo di declino iniziato nel 1981 (quasi 32 anni fa) da un massimo del 15,21% per cui il potenziale per un rovesciamento del trend di lungo termine si comincia a fare piuttosto alto.

Oro e Argento:
Secondo Barclays , nel corso del 2012 un fiume di denaro attorno a 20,4 miliardi di dollari, è scorso verso gli investimenti in materie prime. Di questi il 97% ha preso di mira i metalli preziosi. Nonostante questo l'oro rimane ancora distante dal massimo del 6 settembre 2011 a 1921,50$/onz e basta osservare il grafico per vedere che gran parte del 2012, è trascorso in laterale. Nonostante questo continuano ad uscire report con previsioni del prezzo dell'oro sempre più elevate.
Secondo un insider l'aumento dei prezzi dell'oro è inevitabile perchè la produzione dell'oro sarebbe in procinto di affievolirsi. L' amministratore delegato di un importante produttore canadese ha dichiarato la sua convinzione che dopo il picco della produzione del petrolio ora siamo al picco della produzione dell'oro, che secondo i suoi calcoli già quest'anno dovrebbe attestarsi sui 2500$/onz. Come sempre capire chi ha ragione rimane molto difficile. Dal punto di vista tecnico posso solo dire che dopo il massimo siamo ancora in fase distributiva. Non facendo trading intraday mi asterrò dall'aprire posizioni short prima che sia stata violata quota 1520-1527, mentre per pensare a posizioni long dovrei vedere almeno un ritorno sopra 1800.
Sull'argento la situazione resta invariata; 26-26,15 è la mensola di supporto e solo sotto al quel livello si possono aprire scenari short; sopra bisogna rompere 37,50-38,00 per poter pensare a posizioni lunghe … in mezzo c'è solo congestione.

Prima di chiudere questo lungo numero , voglio mostrare un ultimo grafico che mostra l'affidabilità creditizia dei consumatori americani.

Il Credability Consumer Distress Index è un punteggio di credito trimestrale elaborato sulla famiglia media americana basandosi sull'occupazione, sull'esposizione ipoteca/affitto, altri averi di credito , modelli di spesa della famiglia e patrimonio netto. A questi fattori si aggiungono poi altri elementi come la stabilità del reddito della famiglia, gli atti di delinquenza scatenati da problemi di debito , il numero di fallimenti etc.
Anche se sul grafico non lo vedete ognuna delle quattro soglie 60,70,80,90% ha un preciso significato: la linea del 90% significa good/stable (buono/stabile), la soglia 80% rappresenta weakening/at risk (indebolimento/a rischio) la fascia 70% distressed/unstable (afflitto/instabile) ed infine la soglia del 60% rappresenta la fascia di emergency/crisi (emergenza/crisi).
Come potete vedere sopra la qualità di credito ha effettivamente raggiunto il suo picco intorno al 1995; si è mantenuto sui massimi fino all'inizio del 2000 picco della terza di gran super ciclo poi ha cominciato a scendere attestandosi tra 80 e 90% negli anni successivi quando si incominciava ad accumulare debito ma la qualità del credito era ancora abbastanza alta, per poi crollare fino a 60 con l'arrivo della crisi. Adesso è in una fase di recupero… si tratta di capire se questo recupero rappresenta la fine della crisi e l'inizio di una nuova fase positiva o solo il rimbalzo di un mercato orso che potrebbe essere solo agli inizi.

alla prossima.

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