Rischio Contenuto ad un convegno a cui non si poteva mancare


Abbiamo avuto il piacere di partecipare ad uno dei quei meeting importanti con vari imprenditori italiani del settore infrastrutture e cemento al quale non potevamo mancare.
A questo importante meeting vi erano varie società quotate e noi come bravi analisti abbiamo intervistato e sentito praticamente tutti i partecipanti, ma solo alcuni di loro ci hanno a dir poco fatto bella impressione.

Fra le società più conosciute ci ha piacevole impressionato Pietro Salini, presidente dell'omonimo gruppo e Pietro Buzzi, Ceo di Buzzi Unicem.

La prima società di cui vi parliamo e Salini Impregilo

Il presidente Salini, imprenditore di vecchia guardia, ci ha fatto come detto una ottima impressione. La società due anni fa aveva pubblicato un piano industriale molto sfidante e possiamo asserire che per ora i target ipotizzati da Salini sono stati raggiunti. La cosa interessante, che non troverete su nessun report ma chi vi segnaliamo noi dopo due chiacchiere con il management, è che la società ha fatto alla fine dell'anno scorso una sorta di "stress test" del piano industriale ipotizzando una crescita delle revenues per la Libia a zero, e per quanta riguarda Venezuela e Russia (aree a rischio per il crollo del petrolio) un sensibile abbassamento delle aspettative. Bene, nonostante questo importante "stress test" del piano industriale la guidance per il 2017 è rimasta la stessa, segno che nel mondo la domanda di infrastrutture sta continuando a crescere sensibilmente; incredibilmente Salini ci ha segnalato che oltre a Usa Australia ed Middle east, anche il nord Europa sta crescendo significativamente.
Overall: società solida ancora in espansione. In borsa ha già corso bene ma con ebitda margin in dobbia cifra crediamo sia un tema ancora da avere.

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L'altra società che ci ha fatto una ottima impressione è Buzzi Unicem S.p.A.

Pietro Buzzi ci è parso un imprenditore chiaro e preciso ma soprattutto onesto, cosa rara in questo mondo. Non ha evitato le nostre domande difficili ed anzi ci ha spiegato molto bene punti di forza e di debolezza della società. Riassumendo velocemente: sull'Italia si continuano a perdere dei soldi con Ebitda negativa (-4%), ma si aspettano oramai un bottom e la fusione con Sacci dovrebbe dare importanti vantaggi competitivi. L'anno scorso ricordiamo che Buzzi fu stravenduta anche a causa della Russia che pesa per il 17% sull'Ebitda. Oggi la Russia pare non più un problema ed anzi dovrebbe dare bust alle revenues del gruppo. Segnaliamo inoltre ottimo posizionamento in Messico e negli States. La società sul 2015 non è particolarmente a sconto, trattando 20 volte gli utili, ma sul 2016 scende ad un 14 volte con un Ev/Ebitda a 5.5.
Riteniamo che anche questo sia un tema ancora da cavalcare.

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Fra le società di più piccolo taglio invece vi segnaliamo solo Maire Tecnimont, società d'Engineering specializzata nel settore oil&gas e fertilizzanti. Il Ceo Pierroberto Folgiero, romano doc, ci è sembrato molto "sul pezzo" ed attento a tutte le problematiche della società.
La cosa che ci ha sbalordito più di tutte è che, nonostante il prezzo dell'oil sia negli ultimi mesi crollato, la società ha continuato ad incassare nuove commesse e sebbene la concorrenza asiatica sia per loro un problema, stanno continuando ad aumentare le loro quote di mercato grazie alla qualità dei loro impianti. Altra cosa molto interessante è che hanno vinto una importante commessa ad Abudabi finanziata da banche locali al costo di un terzo di quello che pagano alle banche italiane….il mondo economico finanziario si è proprio spostato altrove!

Società dalle dimensione bene diverse dalle due precedenti segnalate e quindi da maneggiare con cura, ma restiamo dell'idea che anche questo titolo sia da accumulare.

Speriamo di avervi dato anche oggi valore aggiunto.

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