SIAMO ENTRATI SU...e considerazioni.


Chiusura di ottava all’insegna dell’ottimismo sui mercati azionari internazionali.

Specialmente per quanto riguarda i listini USA notiamo che per il quarto giorno di fila chiudono tutti con il segno positivo recuperando dai minimi del giorno 11 febbraio u.s. un bel + 10%.

Chiaramente questo rialzo è stato favorito anche dagli ottimi dati macro usciti in questo fine settimana in quanto ad inizio di ottava i PMI relativi al mese di Febbraio hanno fatto segnare, l’ufficiale 49 contro attese per 49,4 il minimo da 7 anni ad oggi, mentre quello manifatturiero a 52,7 in contrazione rispetto al precedente 53,5.

Invece sono usciti ottimi i dati occupazionali sia quelli di mercoledi con il sondaggio ADP che ha segnalato un aumento di 214.000 nuovi occupati contro attese per + 190.000, cui ha fatto seguito giovedi l’uscita dell’ ISM non manifatturiero sempre relativo al mese di Febbraio a 53,4 contro attese per 53,1 ed infine il clou con i dati di venerdi dei Nonfarm Payrolls  usciti a + 242.000 contro attese per un + 195.000 ed i Nonfarm Payrolls Private usciti a + 230.000 contro attese per un + 185.000 mentre l’indice di disoccupazione totale si è stabilizzato a + 4,9% uguale al mese precedente.

La locomotiva USA corre a buon ritmo in tutti i settori ad eccezione del manifatturiero ed ovviamente del settore energy e questo ha fatto sì che l’indice S&P500 andasse a ritestare la soglia psicologica dei 2000 punti recuperando in poco tempo i minimi registrati a 1800 e se vogliamo spingerci oltre potrebbe non essere così difficile andare a ritestare i max assoluti a 2134.

Noi crediamo comunque che una fase di assestamento sia prevedibile ed auspicabile, in quanto da un indagine di Bank of America si evince come i gestori delle grandi istituzioni (Fondi, Hedge Fund, Banche ecc.) abbiano un cash disponibile ai massimi dal 2001 e l’allocation sui titoli azionari USA sia ai minimi da 8 anni ad oggi. Nel caso di una continua ripresa delle quotazioni del Crude Oil e del Baltic Dry Index (indici che stanno già recuperando dai minimi fatti registrare l’ 11 febbraio scorso), di capacità per correre, l’azionario USA ne avrà a iosa.

Stesso discorso, ma più moderato, per gli indici europei  alle prese con dati macro non così confortanti e soprattutto con la zavorra del settore bancario che praticamente ogni giorno riesce sempre ad essere protagonista delle sedute borsistiche, sia esse negative che positive, influenzando le performance degli indici nell’intraday ed in chiusura di giornata. Infatti nell’ultima settimana gli indici europei hanno viaggiato più in laterale che al rialzo con volumi ridotti dovuti, molto probabilmente, anche alle attese per le decisioni della BCE nella riunione di giovedi prossimo, circa gli interventi a favore del settore bancario.

Per quanto riguarda il nostro Portafoglio azionario, riprendiamo ad operare ma sempre in ottica conservativa anche se non sottovalutiamo di certo i segnali provenienti dai mercati.

Qualche trade lo abbiamo volutamente tralasciato, specie sui mercati italiano ed europeo, ma non ci sentiamo di rammaricarcene in quanto ad un paio, forse tre, trade positivi se ne sarebbero aggiuntivi un paio negativi ed onestamente noi non abbiamo la “palla di cristallo” nello stabilire quali avremmo dovuto eseguire e quali no.

Quindi navigazione a vista e prudenza.

Da segnalare l’entrata in acquisto effettuata venerdi scorso, sul titolo francese:

- *PLASTIC OMNIUM  (FR0000124570)  A  31,10*.