SIAMO STATI STOPPATI A PAREGGIO SU...e considerazioni.


Chiusura di ottava nel modo peggiore possibile per i mercati azionari internazionali.

Dalla chiusura di fine anno 2015 gli indici europei hanno perso tra il – 12% del DAX, il – 11% del nostro FTSE All-share, ed il – 10% dell’EUROSTOXX50 ed il – 9% del CAC40. 

A mezz’ora dalla chiusura dei futures, aggiungete ancora un ulteriore – 1%.

Non meglio hanno fatto gli indici USA che hanno perso il - 9% l’S&P500 ed il DOW ed oltre il – 10% il Nasdaq100.

I temi dominanti di questi continui ribassi sono sempre i soliti, crisi economica cinese con svalutazione dello Yuan e continuo crollo dei valori delle borse cinesi, uno Yen forte che deprime gli ordini industriali giapponesi nel mese di novembre a – 14% dal precedente + 10%, ed il continuo ed inarrestabile crollo del prezzo del Petrolio. Ma è il sentiment che è profondamento cambiato, infatti l’uscita di buoni dati macro USA o europei (v. i dati occupazionali non agricoli USA) vengono prezzati al momento dell’uscita delle news per poi ritornare rapidamente sui propri passi, mentre l’uscita di brutti dati macro, spingono ad alimentare le vendite (v. le vendite al dettaglio USA relative al mese di dicembre uscite oggi a – 0,3% contro attese per +0,3% ed il dato “core” uscito a 0,00% contro attese per un + 0,4%, per passare poi all’Indice Empire State Factory uscito ad un bruttissimo – 19,4 contro attese per – 4 ad indicare le difficoltà del settore manufatturiero, non migliore la produzione industriale relativa al mese di dicembre uscita a – 0,4% contro attese per un – 0,2%), probabilmente la mossa di alzare i tassi a dicembre da parte della FED, sembra non essere stata recepita bene dal mercato del lavoro, anche se questi dati potranno essere soggetti a modifiche o revisioni nel prossimo futuro, ma soprattutto non è stata ben accolta dai mercati.

Infine ad alimentare queste continue vendite c’è da considerare anche le possibili “margin calls”.

Per la prossima settimana attendiamo la riunione della BCE non per un nuovo intervento di politica monetaria, ma per vagliare le dichiarazioni di Draghi, dopo l’inaspettata “manovrina” di dicembre.

Per concludere uno sguardo la nostro Portafoglio azionario, dove in serata ci siamo separati, vendendola quasi a pareggio, l’ultima metà della posizione sul titolo italiano:

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