Consueto aggiornamento delle nostre analisi e previsioni sui mercati obbligazionari, ai fini della pianificazione e della gestione strategica della componente obbligazionaria del portafoglio, in accordo agli sviluppi dei mercati e in base alle attese su tassi e rendimenti.
Momento di stasi sui mercati obbligazionari, e la ZC-Yield Curve rimane sostanzialmente stabile rispetto all’ultima rilevazione, con i rendimenti sul tratto a lunga che rimangono poco sotto ad area 1,70%. Stabile anche la parte a breve che continua a fornire indicazioni su attese per una politica monetaria BCE compiacente anche nel 2018. Stabile infine anche l’inclinazione della curva che si conferma positiva anche sul tratto a lunga.
Lievemente più mossi i forward su Euribor 6 mesi che restringono sul tratto a lunga, allontanandosi sensibilmente da area 2,50%; stabili invece sul tratto a breve, in accordo con le considerazioni già fatte in merito alle attese per un atteggiamento compiacente della BCE ancora per qualche tempo.
Sostanzialmente stabili anche gli spread, in modo particolare quello della Spagna (in lieve contrazione)nonostante le tensioni per i venti secessionisti della Catalonia; sempre bene lo spread POR/GER ormai stabilmente sotto i 200 bps, così come il nostro spread che rimane nel range in area 174/175 bps.
Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei benchmark decennali dei principali mercati, si conferma la tendenza della ripresa della via del rialzo dei rendimenti (per cui prezzi dei bond in discesa), come già osservato nella precedenti rilevazioni. Come già osservato il movimento è decisamente più netto sul governativo (evidente un segnale di BOTTOM fornito dal modello), mentre sugli altri tale segnale è ancora in fase di formazione. Rimangono quindi per ora confermate le ipotesi sulla ripresa del trend primario ribassista sui bond.
A livello strategico, le indicazioni sono invariate: mantenere il debito portoghese per livelli di spread POR/GER sopra 260 bps, liquidare le scadenze a lungo termine sul debito USA e iniziare ad alleggerirle sugli altre aree valutarie, mantenere debito a breve termine e tasso variabile sia in EUR sia in USD. Sul cambio EUR/USD possibili incrementi su conferma della ritrovata forza del dollaro con discese sotto 1,17/1,16.