I mercati azionari tentano la risalita ma non convincono...


Nell’ottava si è assistito a un tentativo di risalita dei mercati azionari, dopo le prese di beneficio generalizzate dell’ottava precedente. La perdita di spinta sul finire della settimana, tuttavia, conferma il quadro tecnico più volte evidenziato:

“Lato Borse si conferma quanto evidenziato le scorse settimane: con l’approssimarsi delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, è probabile che vada progressivamente ad esaurirsi quella forte spinta rialzista iniziata a metà marzo, strettamente dipendente dalla “droga monetaria” iniettata dalle Banche Centrali. Anche se ovviamente è impossibile prevedere le dinamiche con cui le bolle vanno a scoppiare - perché altrimenti non sarebbero neppure bolle - nell’ottica di gestione del rischio appagare ragionevole abbassare l’esposizione azionaria e anche, per i più ardimentosi, valutare l’apertura di posizioni corte, in specie sull’azionario Usa. Come dicevamo la scorsa settimana <<La tentazione di shortare l’azionario, in specie negli Usa, sui livelli correnti è davvero molto forte: l’adagio “don’t fight the Fed” è sempre valido però su questi livelli spazi di una correzione di una decina di punti percentuali sembrano esserci: vorrebbe dire un S&P500 (PC 3347, cfr. grafico) che potrebbe ripiegare verso la soglia chiave di supporto a ridosso di quota 3.000. Al di sotto di tale livello, prematuro, sarebbe probabile un significativo sgonfiamento della bolla post-Covid (conferma col Vix, PC 27,10, sopra quota 40, prematuro). L’ipotesi di uno storno verso quota 3.000 verrebbe negata da una risalita dell’SP500 al di sopra di 3500/30, al momento poco probabile. Come veicolo è possibile utilizzare l’ XTrackers S&P500 Inv Day Swap Ucits Etf, con ticker XSPS (PC 9,276).>>. La strategia consigliata nelle ultime settimane rimane valida, aggiorniamo solo le quotazioni: S&P500: 3330; Vix: 32,39; XSPS: 9,342.  Gli short tattici aperti sull’S&P500 si possono quindi mantenere, abbassando lo stop su risalite al di sopra di 3425.”

Sul comparto preziosi, dopo il forte scivolone della settimana precedente, in particolare su Argento e Platino, nell’ottava si è assistito ad un movimento di rimbalzo. Il quadro tecnico risente ancora dell’incremento della volatilità che rende più difficile la gestione del portafoglio a livello tattico; non muta però l’impostazione a livello strategico che rimane rialzista, per lo meno sull’Oro. Su tale orizzonte confermiamo perciò la posizione lunga sul comparto dei preziosi, Oro in primis, come una protezione dal probabile debasement delle divise fiat - a partire dal dollaro Usa - a seguito delle politiche inflazionistiche delle Banche Centrali; l’Oro costituisce anche un’importantissima diversificazione all’interno del proprio portafoglio, visto che i mercati azionari e quelli obbligazionari si muovono all’unisono e sono poco sotto i massimi.

Come veicoli si confermano gli Etc Wisdomtree quotati su Borsa italiana, che risultano garantiti da depositi fisici dei metalli preziosi sottostanti, senza comportare quindi rischi di credito, con i seguenti ticker: PHAU (oro): PC 154,47; PHAG (argento): PC 19,246; PHPT (platino): PC 71,280. Opportuno mantenere anche lo short consigliato sul Palladio (nonostante l’impostazione laterale/moderatamente positiva) come parziale copertura della posizione lunga netta sul comparto dei preziosi. Short Palladio (ticker 1PAS): PC 10,946.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)