Previsioni di Borsa con le Onde di Elliott e Fibonacci


Previsioni di Borsa con le Onde di Elliott e Fibonacci

Piano Bar di Virginio Frigieri                                                01/03/2020

Indici Azionari USA

Troppa grazia Sant’Antonio!

Ancora la settimana scorsa dicevamo che pur essendo il processo di Topping di cui parliamo da mesi tecnicamente concluso, la correzione in atto non consentiva ancora di seppellire il Bull Market. Deve avermi ascoltato, perché sappiamo da sempre che le borse salgono con le scale… e scendono con l’ascensore…, ma una rasoiata come abbiamo visto questa settimana, potete stamparla e metterla in cornice per i nipoti perché vi assicuro che nell’arco di una vita se ne vedono poche!. Ora, naturalmente tutti i media e la carta stampata stanno riempiendo le pagine con dotte motivazioni sul Corona Virus e le inevitabili ricadute che avrà su economie già in affanno etc.. etc.. etc... Ora, se leggere a posteriori queste cose vi fa star meglio, leggete pure, ma personalmente da diversi anni sono convinto che non serva a nulla. Sono tutte considerazioni, come sempre  ex post, che lasciano il tempo che trovano. Su questa rubrica sono mesi che raccomandavo prudenza, da mesi raccomandavo di non farsi prendere dalla fregola di voler comprare tutto, e da mesi il modello delle onde si stava imbottigliando su una strada che diventava sempre più stretta. I nostri modelli d’onda e svariati indicatori segnalavano che il bull Market si avvicinava alla fine come è naturale che sia dopo oltre 11 anni di rialzi. Se non ci fosse stato il virus ci sarebbe stato qualcos’altro… la crisi economica…, le previsioni di crescita al ribasso…, la guerra dei dazi…, uno scandalo finanziario o politico…, un nuovo attentato terroristico…, un asteroide diretto verso la terra!!.. e invece stavolta è toccato ad un microscopico, fottuto virus…  ma dopo, … ex post … di motivazioni se ne trovano sempre in abbondanza…

Giusto per amor di statistica alcuni numeri: S&P500 lascia sul terreno il 16% in 7 sedute di borsa. Bloomberg la definisce “una statistica così scioccante che è difficile da credere”. Deutsche Bank ha definito il declino attuale il più veloce di sempre. Ci sono state altre variazioni giornaliere maggiori di queste come l’incidente del 1987, ma nessuna si è verificata direttamente da un massimo storico come questo. Il Dow Jones ha perso il 17% in 11 giorni di borsa, e il Nasdaq il 10,54%. Per quest’ultimo è stata la peggior settimana da quella di ottobre del 2008 all’apice della crisi del credito. Quella settimana fu l’apice della terza ondata delle cinque iniziate da ottobre 2007, a marzo 2009. Dopo una correzione della quarta ondata , il Dow perse ancora un 18% prima che la quinta ondata fosse terminata.  Quello che rende però imparagonabili i due periodi è che siamo su gradi d’onda diversi.

Quelle cinque ondate ribassiste che terminarono a marzo del 2009, chiudevano un’onda (C) di una [4] di grado primario all’interno di una V di grado Cycle. Questa volta il massimo del 12 febbraio ha concluso la V di Cycle e con essa la (V) di Supercycle e la [III] di Grandsupercycle, sicché siamo solo all’inizio di una (a) di Super Cycle di una [IV] di GrandSupercycle, per cui non sarà una cosa veloce da archiviare. La prossima settimana speriamo di poter dare qualche dettaglio in più sul modello d’onda che si sta sviluppando.

Tanto per non citarsi addosso, ricordo che:

- oltre due anni fa avevamo già calcolato 4 possibili target di arrivo per il Bull Market che andavano da 28.084 a 28.657 punti. Ok eravamo stati scarsi.

- Il 6 gennaio di quest’anno abbiamo rivisto i calcoli ed fissato il nuovo target a 29.173 punti.

- A inizio febbraio ho segnalato che la divergenza tra Dow Jones e VIX che durava da 5 mesi era terminata e che questo era un altro campanello d’allarme per un possibile inizio di bear market.

- Infine due settimane fa ho dato 30.217,52 punti come limite invalicabile del nostro modello preferenziale dando i nuovi target ben oltre 31.000 punti qualora il modello fosse stato invalidato.

Oggi a consuntivo il Bull Market ha chiuso a 29.568 contro i 29.173 della nostra ultima stima. Una differenza di 395 punti che percentualmente da un errore dell’1,35%.    

Previsioni di Borsa : Bond USA rendimenti e prezzi

Già lo scorso settembre avevamo toccato l’argomento dell’inversione delle curve dei tassi che era avvenuta a giugno dello scorso anno. Dopo dodici anni il rendimento del decennale americano era sceso per la prima volta sotto al rendimento dei buoni del tesoro a tre mesi. La relazione tra i due strumenti normalmente deve essere l’opposto, ovvero le obbligazioni a scadenza più lunga devono rendere di più delle obbligazioni a più breve scadenza, perché gli investitori vogliono essere protetti dal maggiore rischio di legare il proprio denaro ad un tempo più lungo. Come scrissi a settembre a partire dal 1955 le inversioni nella curva dei rendimenti hanno sempre preceduto le recessioni degli Stati Uniti. L’inversione in effetti è solo una spia che si accende perché i problemi economici emergono generalmente solo dopo questa inversione. Se poi dopo l’inversione la curva torna in territorio positivo e di nuovo inverte sotto, il segnale si rafforza e preannuncia una recessione imminente.

Come si vede nel grafico sopra pubblicato tre settimane fa da Elliott Wave International, la curva ha re-invertito in territorio negativo alla fine di gennaio. La stessa cosa era successa a luglio del 2006 restando in territorio negativo fino a maggio del 2007, quindi è tornata positiva a fine luglio e di nuovo negativa ad agosto 2007 come indicato dalla freccia. Gli indici azionari sono saliti a ottobre di quell’anno, e a Dicembre del 2007 gli USA sono entrati in recessione. Nel 1989 una dinamica simile con la curva in negativo da maggio ad agosto, ritorno in positivo e di nuovo negativa da ottobre a dicembre. A luglio del 1990 (sei mesi dopo) USA in recessione. Al di la di quello che raccontano molte statistiche economiche che guardano all’indietro misurando quello che è avvenuto il mese scorso o il trimestre scorso, la nostra opinione è che se il mercato orso farà quello che immaginiamo, l’economia seguirà e la recessione arriverà come in passato e probabilmente con maggior forza.

La ulteriore discesa dei rendimenti di questa settimana ha fatto schizzare i prezzi del trentennale a 170,87 per poi chiudere la settimana a 170,09 con un ritracciamento che arriva al 78,6%. Il modello ora dovrebbe essere sul punto di invertire e quando lo farà l’ondata iniziale verso il basso sarà probabilmente acuta.

Previsioni di Borsa : Dollar Index e EUR/USD

Il Dollaro ha completato una profonda correzione che possiamo etichettare come onda (4), ed ora dovrebbe esserci l’ultima strappata al rialzo per completare le cinque onde che chiuderebbero l’onda [C] di grado primario e la seconda di grado cycle. Una ulteriore discesa sotto 97,729 invaliderebbe il modello perché un’onda quarta non può mai invadere il territorio di onda (1).

L’euro e le altre divise, ovviamente hanno approfittato della correzione del Dollaro per rafforzarsi.

Previsioni di Borsa : Oro e Argento

Sull’oro, mai uscita fu più azzeccata!! Se avessimo aspettato ancora, saremmo caduti nel tritacarne di venerdì. E anche in questo caso, mentre fior di analisti si sono sperticati nelle ultime settimane a fare titoloni sull’oro e le sue presunte doti taumaturgiche di bene rifugio, con punte di Sentiment al 95/96% di rialzisti, il sottoscritto, con pochi rudimentali attrezzi che si chiamano Fibonacci e Onde di Elliott, già nel 2017 stimava come target finale di onda [B] un livello minimo di 1.434$ ed un livello massimo di 1.567$ con un livello intermedio attorno ai 1.490-1500$, Dopo man mano che il modello d’onda andava evolvendo, abbiamo potuto affinare progressivamente il target fino ad arrivare all’ultima stima,  dove ho indicato un target racchiuso in uno stretto range che andava da 1.674,10 a 1.688,76 $/onz. La corsa dell’oro si è fermata ben 53 centesimi di Dollaro oltre le stime a 1.689,29 $/onz!!!. A questo punto, in altri tempi,  un’analista giapponese probabilmente avrebbe impugnato un katana per praticarsi harakiri, ma dalle mie parti, in pianura padana, questi errori si festeggiano a tagliatelle, lambrusco e cotechino, e quindi vi tocca sopportarmi ancora!

L’Argento infine sta scendendo ancora e dovrebbe raggiungere il nostro target sotto ai 16 euro (15,50-16,00). Argento e Oro hanno fatto i loro massimi a distanza di cinque mesi l’uno dall’altro. Tempi di divergenza analoghi si riscontrano sulle serie storiche andando indietro al massimo del 2011, per cui vediamo se questa divergenza si manterrà anche durante la realizzazione di minimi.

alla prossima

Gli ultimi articoli di Virginio Frigieri