Le tensioni sui prezzi delle materie prime si stanno facendo ancora più evidenti, e confermano l’opportunità di rimanere strategicamente investiti sul comparto. Sui metalli preziosi si sta assistendo a un tentativo di risalita, in specie su Platino e Palladio (cfr. grafico future). Come indicato nelle settimane precedenti “Al di là delle oscillazioni di breve/medio periodo, il comparto rimane comunque importante in ottica strategica. Come strumenti manteniamo quindi in portafoglio i seguenti Etc quotati su Borsa italiana”: Oro, ticker PHAU: PC 143,59; Argento, ticker PHAG: PC 18,330; Platino, ticker PHPT: PC 82,490; Palladio, ticker PHPD: PC 165,73.
Andamento molto positivo sulle altre materie prime che deteniamo in portafoglio, in particolare sul Cotone e sui metalli industriali che, con l’eccezione dell’alluminio che era già ben impostato, erano rimasti indietro:
Frumento (ticker WEAT: PC 0,6888), Mais (ticker CORN: PC 0,8854), Caffè (ticker COFF: 1,0600), Cotone (ticker COTN: 2,7500), Rame (ticker COPA: 32,755), Nickel (ticker NICK: 15,420), Alluminio (ticker ALUM: 3,5790), Zucchero (ticker SUGA: 8,540)), Cacao (ticker COCO: 2,4675) e Zinco (ticker: ZINC: 8,285).
L’azionario recupera parte delle posizioni cedute nelle settimane precedenti, in un quadro tecnico dominante che pare caratterizzato da un inizio di lateralizzazione su orizzonti plurisettimanali. L’S&P500 (PC: 4.391) rimbalza dai minimi a 4.260 e si riporta verso 4.440; il Nasdaq 100 (PC: 14.828) rimbalza dal minimo a ridosso di 14.350 e il Dax (PC: 15.191) dal minimo a ridosso di 14.800. Come indicato la scorsa ottava rimane “prematuro ipotizzare l’inizio di una correzione più significativa ma occorre comunque registrare una certa stanchezza delle Borse, confermata anche dalla lunga lateralità del più ampio indice Russel 2000 (PC: 2241) che quota sui livelli di febbraio. Una conferma di possibili ulteriori tensioni si avrebbe col superamento di area 27-28 da parte del Vix e con la perforazione del supporto a 4.200 sullo S&P500, che aprirebbe le porte a ulteriori scivolate verso il forte supporto in area 3.950-4.000”.
Come indicato le scorse settimane, “a livello di asset allocation, l’unica opzione rimane quella di gestire le posizioni in ottica di controllo del rischio, riducendo la volatilità di portafoglio attraverso la diminuzione dell’esposizione agli asset più a rischio, come l’obbligazionario high-yield, i titoli a reddito fisso a lunga scadenza, l’azionario Usa, i settori che si sono apprezzati maggiormente negli ultimi 15 mesi. Il probabile ritorno dell’inflazione, non così temporaneo come dichiarano le Banche Centrali per giustificare la prosecuzione ad oltranza delle proprie politiche monetarie ultra-espansive per sgonfiare i debiti, mantiene un interesse strategico sul comparto dei preziosi e delle commodities, al di là dei movimenti erratici a livello settimanale/mensile.”
Manteniamo le posizioni corte tattiche sull’S&P500, con l‘Etf short sull’S&P500 Xtrackers S&P500 Inv Day con ticker XSPS (PC 7,001).
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)