Se mia suocera avesse le corna potrebbe essere un rialzo di borsa


Tutto ciò che sale prima o poi scende. Su questo assioma siamo tutti concordi. Però se guardi gli indici di Borsa USA ti chiedi quando e se questo assioma diventerà realtà perché di nuovo siamo tornati sui massimi dei massimi, una situazione che è ormai naturale per chi si occupa di finanza operativa. L’acquisto oltre i massimi storici è un pattern di analisi tecnica sul quale ho messo il mio copyright e che è banale ma efficace: se vedete una azione o un qualsiasi strumenti finanziario che segna un nuovo massimo storico beh allora è arrivato il momento di comprarlo perché si tratta di un segnale rialzista potentissimo. Statistiche alla mano si guadagna più volte di quanto non si perda e le vincite sono assolutamente corpose.

Spesso mi capita di incontrare persone che non credono a questa storia del rialzo di Borsa Italiana. E questo è dovuto al fatto che per molti non è ben chiaro cosa sia un rialzo e cosa non sia un rialzo. Vale l’antico adagio per cui se mia suocera avesse le corna potrebbe essere un rialzo di Borsa ovvero nessuno sa bene come si faccia a definire tecnicamente un rialzo di Borsa. Diciamo che un rialzo di Borsa tecnicamente si definisce come una serie di massimi crescenti. Una definizione come questa lascia spazio a diverse interpretazioni e l’unica situazione in cui non ci sono dubbi è quando ogni prezzo è superiore a quello precedente in una rincorsa al rialzo dove ogni giorno devi aggiornare il massimo storico.

Senza essere troppo schifiltosi diciamo che il Ftse All Share è in una situazione simile, il massimo non è storico ma pluridecennale perché stiamo parlando dell’ottobre 2009 ma comunque è un massimo importante. Rispetto ad allora il nostro indice è sui massimi storici.

E sappiamo anche che per andare su un vero e proprio massimo storico dovremmo rompere il massimo del marzo 2000 e quindi siccome i massimi storici o pluriannuali attraggono i prezzi come un magnete possiamo arrivare alla conclusione che:

  1. È molto probabile che vedremo il nostro Ftse All Share tornare sul massimo del 2009

  2. In quella situazione staremo a vedere se avrà la forza di proseguire

Cosa succede se ci siamo sbagliati ? Il punto di stop loss è se il Ftse All Share scende sotto 27.448: se lo facesse ecco che in quel caso dovremmo rivedere la nostra impostazione.

Scorrendo le statistiche economiche mi viene da dire che l’Italia e l’Europa siano indietro in tutto. Qui sotto pubblico il grafico del rapporto azioni SP500 e MSCI Stock World senza azioni USA e vedete che la curva marrone vi dice che gli USA battono regolarmente l’Europa da diverso tempo mentre la blu vi conferma esattamente la stessa cosa da un’altra angolazione: le azioni del mondo escluse USA sono cheap rispetto a quelle SP500.

L’economia USA tira come un mulo e per questo le prospettive di inflazione sono ben più elevate di quelle europee: questo deprime l’euro rispetto al dollaro e ci dà il polso però che se gli USA corrono l’Europa cammina e forse c’è ancora spazio perché inizi a correre anch’essa.

In molti quando parlo dell’esuberanza del mercato immobiliare USA mi dicono che in Italia non si muove foglia. Pubblico di seguito due grafici sempre relativi agli USA e al confronto con il mercato immobiliare europeo che fanno un po’ scappare da ridere: il primo è il tempo mediano di giacenza deli immobili in vendita negli USA rispetto alla storia degli ultimi 20 anni. Come si può notare siamo sul minimo ed inoltre stiamo parlando di una settimana di giacenza. In altre parole tu metti su un sito di annunci immobiliari la tua casa e dopo una settimana (tempo mediano) l’hai venduta con contratto firmato.

In Italia non siamo ovviamente a questi livelli, anzi se guardiamo nel grafico successivo la crescita dei prezzi immobiliari in Europa nel periodo secondo trimestre 2020 su secondo trimestre 2013 (istogramma giallo) e secondo trimestre 2021 su secondo trimestre 2020 (istogramma blu) vediamo come l’Italia sia sempre e comunque rimasta al palo (spettacolare l’incremento dei prezzi immobiliari in Ungheria ed Irlanda). Questo è dovuto anche ad una diversissima dinamica del mercato immobiliare italiano che vede alcune aree (Milano ad esempio) esplodere mentre gran parte del Paese ancora non risente del magico influsso rialzista.

Conclusione? L’Italia e i suoi mercati stanno vivendo il canto del cigno dei soldi a pioggia dall’Europa e dei vari provvedimenti panem ed circenses che conosciamo tutti (dal monopattino al bonus 110%). Dobbiamo viverlo fino in fondo perché poi come ogni cosa bella finisce. So che questo è il gioco del cerino ma vi assicuro che i giochi del cerino sono altamente profittevoli così come sono altamente rischiosi. La Borsa anticipa l’economia e quindi il bello deve ancora venire. L’Italia e l’Europa tipicamente arrivano dopo gli USA e quindi … cerchiamo semplicemente di non bruciarci con il cerino in mano.