Iniziamo a prepararci per il rally di Natale con IL BREAKOUT DEI MASSIMI STORICI


Si ricomincia.

L’impostazione di questa testata è rialzista sul mercato azionario italiano: lo abbiamo scritto da tempo e qui lo ripetiamo. Quella che è in costruzione ora è una fase di accumulazione a cavallo dei massimi di una congestione ultra-decennale. In altre parole più tecniche in un triangolo. Quanto e fino a quando il rialzo durerà non lo sappiamo ma ci piace che ad ottobre la Borsa faccia quello che la statistica ci dice di fare: andare in orizzontale. E ci prepariamo al rally di Natale.

Da oggi ai prossimi giorni torneranno a pioggia i segnali di breakout sulle azioni italiane.

Il momento è propizio perché il ritracciamento sta facendo emergere i cavalli vincenti della prossima rincorsa.

Ed è il momento che da diversi mesi aspettavamo. Qualora l'indice italiano Ftse All Share dovesse riprendere a salire sarebbe finalmente la volta buona e a livello storico ci troveremmo con un +30%.

Questo metodo della rottura dei massimi storici è da sempre la spina dorsale del nostro giornale.

La rottura dei massimi storici è un pattern da me identificato fin dal 1996 e lo ho da sempre tenuto come faro nelle mie analisi.

La rottura dei massimi storici, lo ricordiamo per i lettori recluta, è un pattern molto semplice: se i prezzi superano i massimi storici allora si sviluppa un trend potentissimo e quindi ogni ritracciamento o congestione sono buone per entrare, se non addirittura i nuovi massimi storici laddove l’azione sia così forte da non lasciare spazio al ritracciamento. Se i prezzi invece stornano dalla prima rottura del massimo si prende uno stop loss del 12% e si riparte il giorno dopo a cercare un’altra azione. Il rapporto rischio / rendimento è molto favorevole al secondo e spesso si assiste a tendenze al rialzo impressionanti a fronte di un rischio limitato sull’entrata. Il metodo è molto maneggevole perché opera su barre settimanali e quindi tutti possono seguirlo perché comporta un basso investimento di tempo visto che gli ordini vengono piazzati una sola volta alla settimana durante il week end. E’ però importante operare con ordini GTC (in italiano “a revoca”) ovvero ordini che sono validi per più giorni. L’entrata avviene BUY STOP ovvero al superamento di un massimo di prezzo per cercare di sfruttare la fiammata successiva dei prezzi. Gli ordini BUY STOP infatti significano “compra al superamento al rialzo del massimo di ..” mentre gli ordini SELL STOP (tipicamente usati per gli stop loss) significano “vendi al superamento al ribasso del minimo di …” Gli ordini BUY STOP infatti significano “compra al superamento al rialzo del massimo di ..” mentre gli ordini SELL STOP (tipicamente usati per gli stop loss) significano “vendi al superamento al ribasso del minimo di …”. Il metodo prevede un primo ingresso sia sui massimi assoluti sia un secondo ingresso su livelli meno importanti in modo da entrare prima dello sfondamento del massimo assoluto anticipando in questo modo il movimento di esplosione al rialzo. 

L’uscita è data da un trailing stop sul minimo delle ultime 3 barre con il 100% del capitale investito. Il trailing stop è una tecnica per lasciare decidere al mercato quando uscire da una posizione sfruttando in questo modo tutte le possibilità di rialzo e massimizzando il profitto. Vediamo un esempio: abbiamo comprato nella barra settimanale 0 e a partire dalla barra settimanale 3 si posiziona lo stop profit sul punto di minimo inferiore delle ultime 3 settimane (punto SP A). Lo stop profit è un normalissimo ordine sell stop. Nella barra 4 il punto di minimo delle ultime 3 barre diventa il punto SP B, nella barra 5 SP C, nella barra 6 SP D, nella barra 7 siamo stoppati in profitto al punto SP D.

Nelle statistiche seguenti si è considerato un controvalore investito di 5.000 euro per ogni operazione con 5 euro di commissioni round turn (acquisto e vendita). Capitale iniziale 100.000 euro. E’ possibile notare come la curva cumulativa dei profitti (equity line) delle operazioni chiuse alterni momenti di crescita esponenziale a momenti di sostanziale lateralità che possono durare anche parecchi mesi. Per questo è necessario integrare questo metodo con lo Swing Italia o con il Portafoglio "The Challenge". Il rendimento annuo varia dal 1999 al luglio 2021 da un -3% annuo ad un +52% annuo. I risultati reali possono comunque divergere da quelli teorici perché il futuro è incerto per definizione. Il rendimento medio per operazione è pari al +6,1% ma il massimo rischio storico di portafoglio se rapportato ai 100.000 euro di capitale iniziale è pur sempre stato il -25%. 


Il primo titolo ad entrare nella lista è WIIT che è una azienda attiva nel cloud computing. Se  notate all'interno del settore (colonna Vs) è quella più performante, anche se storicamente in sé e per sé ha fatto di meglio (colonna Vs Histsory). A llivello di redditività mostra una crescita a 3 anni dell'EBITDA favorevole e lo stesso per il Revenue (fatturato). A livello patrimoniale ha un livello di indebitamento ancora contenuto anche se un recente prestito obbligazionario da 150 milioni di euro è stato chiuso anticipatamente per esaurimento dell'offerta: segno che il mercato non lo considera eccessivo.

Mostriamo nel grafico che segue la crescita di EBIT nel corso degli ultimi anni.

Deve essere chiaro che per il momento mettiamo il buy sul massimo storico, poi se congestiona ovviamente cercheremo un massimo più basso per entarare senza farci male.