NASDAQ100 WEEKLY - Fine anno con nuovi record per S&P500 e DOW. Solo sfiorato per l'indice tech !


SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. I SEGNALI VENGONO GENERATI UNA VOLTA A SETTIMANA E PUBBLICATI SUL SITO IL LUNEDI MATTINA E VALEVOLI PER TUTTA LE SETTIMANA. IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
ASTENERSI PRIMA DI AVERE COMPRESO CON ESATTEZZA IL PROFILO DI RISCHIO E LE CARATTERISTICHE TECNICHE DEL SERVIZIO CON LA LETTURA DELLE SPIEGAZIONI POSTE NELLA DICITURA "Il Portafoglio LombardReport": (clicca qui >>>
CONSIGLIAMO DI SEGUIRE IN PAPER TRADING LE OPERAZIONI PER QUALCHE SETTIMANA PRIMA DI APPLICARLE.

FINE ANNO CON NUOVI RECORD SUGLI INDICI AZIONARI USA !!

Gli indici azionari statunitensi hanno chiuso la sessione di negoziazione di fine anno in ribasso, ma chiudendo un 2021 da record che è arrivato nonostante i persistenti venti contrari del Covid. Nell’ultima settimana dell’anno l'S&P 500 ha chiuso a un nuovo massimo storico per la 70a volta nella giornata di giovedì, segnando la performance annuale più ampia dal 1995, così come il Dow Jones che ha raggiunto un nuovo picco storico giovedì ma con performance annuali più basse rispetto agli altri due indici maggiori. Assente da nuovi record, purtroppo, l’indice Nasdaq100 che, pur avendo al suo interno titoli pro-Covid, probabilmente ha risentito in misura maggiore dal prepotente rialzo dei rendimenti dei Bond e delle aspettative dell’inflazione.

Tutto ciò è comunque avvenuto con volumi di scambio ridotti, giusto per fare un paragone martedì 28 dicembre sono passate di mano sulle borse USA poco più di 7,55 miliardi di azioni, un livello che rappresenta circa i due terzi della recente media a 20 giorni. In questo periodo gli investitori hanno ignorato le preoccupazioni per l'aumento delle infezioni e gli avvertimenti dei principali produttori di chip che un focolaio in CINA potrebbe estendere la crisi di approvvigionamento in corso nel mondo; ed al momento stanno anche ignorando i prossimi provvedimenti della FED in materia di politica monetaria contro l’inflazione.

Del resto a sostenere i titoli azionari Usa ci sono i forti guadagni societari che FactSet ha stimato nel 45,1% come tasso di crescita degli utili, anno su anno, per il 2021. Ciò segnerebbe il più alto tasso di crescita annuale degli utili per l’indice da quando FactSet ha iniziato a monitorare la metrica nel 2008. Mentre i rendimenti nel 2020 sono stati guidati dall’espansione combinata del rapporto prezzo/utili, i rendimenti nel 2021 sono stati guidati soprattutto dalla crescita degli utili. Ricordiamo che la stagione delle trimestrali economiche societarie inizierà la prossima settimana con i maggiori titoli bancari.

Come detto in precedenza, l’S&P 500 ha raggiunto il record di 70 chiusure quest’anno, il secondo conteggio annuale più alto dopo i 77 massimi di chiusura del 1995. L’indice ha registrato almeno una nuova chiusura record ogni mese da novembre 2020. L’intervallo più lungo senza un nuovo massimo nel 2021 è stato di 33 giorni di negoziazione tra le chiusure record del 2 settembre e il 21 ottobre (v. grafico):

L’energia e l’immobiliare sono stati i settori più performanti nell’indice S&P500 quest’anno, con un aumento di oltre il 40% ciascuno. Anche la tecnologia e la finanza sono aumentate di oltre il 30%. Al 31 dicembre 2021, Devon Energy è stato il titolo con la migliore performance dell’S&P500 quest’anno con un guadagno del 184,75%. Marathon Oil e Moderna sono state le successive, con un rendimento di oltre il 150% nel 2021 (anche se Moderna nel corso dell’anno ha fatto registrare un + 364%). Anche Ford è stata tra le migliori performance dell’indice quest’anno, con un aumento del 143,3% facendo registrare il suo più grande guadagno annuale dal 2009.

Titoli come Alphabet, Apple, Microsoft, Meta Platforms (ex-Facebook) e Tesla sono stati i migliori vincitori del Nasdaq100 per l’anno.

Andiamo ora a dare uno sguardo ai rendimenti dei titoli di Stato.

In settimana i rendimenti sono saliti bene e tutto a spese dei rendimenti reali in quanto gli investitori stanno prendendo incoraggiamento da alcune notizie positive sulla variante Covid, Omicron, dovute alla minore probabilità di essere ricoverati in ospedale. Inoltre la sfilza di dati economici di giovedì ha mostrato un’economia stabile con un miglioramento delle tendenze del lavoro e della spesa, anche se con un’inflazione a livelli elevati (v. grafico di tutti i Treasury quotati):

Anche i Bond legati alle attese di inflazione fanno un bel balzo all’insù a causa dell’aumento dei prezzi delle case, così i breakeven inflation sono passati dal 2,47% di giovedì 23 dicembre al 2,58% dell’ultimo dell’anno.

Passiamo ora all’analisi grafica del nostro indice di riferimento delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Il rialzo dei rendimenti e delle aspettative di inflazione ha tolto benzina all’indice tech che non è riuscito a far registrare un nuovo massimo storico. Nel quadro d’insieme notiamo che dopo un tentativo di rompere al rialzo l’area 16600 (estensione dello 0,618% del movimento b-c-d) i prezzi sono stati ricacciati indietro chiudendo la settimana a ridosso della linea mediana del canale rialzista di volatilità. Lo spazio e la voglia di continuare il rialzo c’è, almeno a vedere l’S&P500, pertanto prossimi obiettivi l’attacco al precedente record con estensione fino in area 17100/150. Viceversa c’è da valutare le tenute dei supporti in area 16100, quindi area 15850. La settimana si è chiusa a 16320.08 con un guadagno del + 0,07% che porta l’indice a chiudere l’anno 2021 con un guadagno del + 26,63%.

Situazione senz’altro più positiva per l’indice S&P500 rispetto al tech, con netta rottura del precedente record ed aggiornamento del nuovo a 4808.93 senza neanche avvicinare l’area di ipercomprato e ci stiamo avvicinando alla stagione delle trimestrali societarie che potrebbero portare ulteriore linfa per la prosecuzione del trend rialzista con obiettivo l’area 4925 (estensione dello 0,786% del movimento b-c-d). Anche senza voler ricorrere a strappi rialzisti tipo quello della scorsa settimana e seguendo più o meno pedissequamente la linea mediana del canale rialzista, si arriverebbe a tale nuova quota nel giro di un mese. Viceversa, nel caso avesse bisogno di una fase di compressione per ricaricare la molla, un primo supporto lo troviamo in area 4650 (ritracciamento del 27,2% del movimento d-e) con l’aiuto della M.M. a 50 periodi e la base del canale rialzista di volatilità. La settimana di contrattazione si è chiusa a 4766.19, con un guadagno del + 0,85%, il che porta l’indice a chiudere l’anno 2021 con un guadagno del + 26,89%.

Infine il recupero delle ultime due settimane dell’indice DOW JONES lo possiamo paragonare graficamente all’S&P500 con colpo di coda di fine anno per registrare un nuovo record a 36679.44, anche se nella percentuale di guadagno annuale siamo indietro di 9 punti rispetto agli altri due indici maggiori. Nel quadro d’insieme notiamo come un prossimo obiettivo rialzista possa essere individuato in area 37750 (anche se la strada per arrivarci è lunga), di contro troviamo un primo supporto in area 36000/35950 ed un secondo, forse più importante, in area 35650/600 (ritracciamento del 38,2% del movimento min-max di dicembre) con l’aiuto della M.M. a 50 periodi. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 36338.30 con un guadagno del + 1,08% il che porta l’indice a chiudere l’anno 2021 con un guadagno del + 18,73%.

ORO INDEX 

È stato un anno relativamente deludente per il mercato dell'Oro, con i prezzi che hanno riportato la loro prima perdita annuale in tre anni e che hanno visto alcuni passaggi piuttosto volatili compreso un flash crash ad agosto con il prezzo che è sceso sotto i 1.700 dollari l'oncia. I prezzi dell'Oro hanno faticato ad attirare gli investitori per una fase rialzista anche se i tassi di interesse reali sono scesi in territorio storico negativo, spinti da una straordinaria pressione inflazionistica. Gli analisti notano che l'aumento dei prezzi al consumo nel 2021 è stato accolto con le aspettative che la Federal Reserve stringerà i tassi di interesse prima del previsto. Sebbene la Federal Reserve stia cercando di aumentare i tassi di interesse tre volte il prossimo anno, molti economisti si aspettano che l'inflazione rimanga al di sopra del 4%, il che significa che i tassi reali rimarranno profondamente in territorio negativo. Quasi tutti gli economisti prevedono che la Federal Reserve rimarrà ben al di sotto della curva dell'inflazione nel 2022. Tuttavia, la politica monetaria statunitense non sta spaventando molti investitori al dettaglio che sembrano essere significativamente rialzisti sull'Oro nel nuovo anno anche in considerazione del fatto che se la Russia invaderà l'Ucraina o se la Cina invaderà Taiwan, il prezzo dell’Oro inevitabilmente schizzerà a nuovi massimi storici.

Ovviamente non tutti gli analisti la vedono in questo modo ed alcuni di essi hanno affermato che lo spettro dei rialzi dei tassi del prossimo anno potrebbe pesare sui prezzi dell'Oro, con obiettivo l’area 1500 $/oz. entro la fine del 2022.

Nel frattempo, portiamo a casa questo rialzo di fine anno con i prezzi che stanno puntando alla prossima resistenza posta in area 1850 $/oz. con rottura rialzista della trendline discendente. Ovviamente tutto ciò rimane aleatorio se i prezzi non riescono a rompere tale resistenza ed a chiudere diverse settimane sopra di essa o quantomeno sopra i 1800 $/oz.

E veniamo agli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio. Per quanto riguarda il Platino, dopo la reazione dal doppio minimo del 15 dicembre scorso, i prezzi si sono riportati sopra l’area di supporto/resistenza dei 950 $/oz. lateralizzando su tali valori. I 1000 $/oz. al momento sono una chimera.

Discorso leggermente migliore per quanto riguarda l’Argento con la stessa reazione dal doppio minimo del 15 dicembre scorso che ha riportato i prezzi prima in area 23 $/oz. ed ora sembra approcciare l’area 23,5 $/oz. Graficamente il rimbalzo sembra essere ben impostato. La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1828.60 $/oz., con un guadagno dello 0,93%, che porta il deficit da inizio anno al – 3,51%. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1829.24 $/oz. con un guadagno del + 1,52%. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES FEBBRAIO 2022:

DATI MACROECONOMICI

L’S&P/Case-Shiller Home Price Indices rilasciato da Standard & Poor’s, che misura le variazioni nel valore del mercato immobiliare residenziale in 20 regioni degli USA, a livello annualizzato ad ottobre cresce del 18,4%, praticamente in linea con il consensus fissato a 18,5%. A settembre era stata registrata una crescita del 19,1%. A livello mensile per il dato di ottobre la crescita è dello 0,8%, pari a quella registrata a settembre.

Il dato mensile relativo ai contratti pendenti di vendita di abitazioni, indicatore basato su contratti immobiliari firmati per abitazioni già esistenti, a novembre registra una contrazione del 2,2% segnando una decisa inversione di tendenza rispetto al mese di ottobre, quando era stata registrata una crescita del 7,5%. Deluso il consensus fissato a +0,5%. Il dato è rilasciato dalla National Association of Realtors.

Il numero di richieste iniziali di sussidi di disoccupazione torna sotto quota 200 mila. Nella settimana terminata il 25 dicembre il dato ha toccato quota 198 mila, in contrazione rispetto alle 206 mila richieste della settimana precedente (dato rivisto da 205 mila) ed anche sotto al consensus fissato a 208 mila. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.

Il Chicago PMI rilasciato da ISM-Chicago a dicembre realizza una crescita rispetto al mese precedente, andando anche oltre le attese. Il dato di dicembre è pari a 63,1 punti, contro un consensus di 62 punti ed un dato di novembre di 61,8 punti.

FOCUS SU TITOLI

ALIBABA – La multinazionale cinese con sede ad Hangzhou, Alibaba, secondo quanto riportato da Bloomberg starebbe pensando alla cessione della sua quota di Weibo, un social network cinese. La quota del colosso dell’e-commerce è pari al 30%. Il nome del potenziale compratore è Shanghai Media Group, ovvero un gruppo media e culturale statale.

Alibaba nel corso dell’ultimo anno ha dovuto fare i conti con la multa al suo business e-commerce da parte delle autorità di regolamentazione antitrust cinesi e con nuove restrizioni sulle partnership esclusive con i commercianti, su strategie di prezzo promozionale, su metodi di raccolta dati ed investimenti. A questo si aggiunge la minaccia di “delisting” che riguarda aziende cinesi quotate negli USA che non rispettano i nuovi standard di rendiconto. Il possibile divieto del ricorso alla struttura VIE (variable interest entity – entità ad interesse variabile) da parte di aziende cinesi, struttura utilizzata per accedere a capitali esteri che altrimenti non sarebbero accessibili a causa delle norme del governo cinese che vietano investimenti esteri diretti in settori sensibili come la tecnologia e l’istruzione, aveva toccato da vicino anche Alibaba, che negli USA ha quotato azioni di un VIE che si trova nelle Isole Cayman. Le nuove regole elaborate dalla China Securities Regulatory Commission (regolatore principale del settore dei valori mobiliari in CINA) si potrebbe dire che hanno permesso agli investitori di Alibaba di tirare un sospiro di sollievo, dato che la struttura VIE non è stata vietata completamente. La China Securities Regulatory Commission richiederà che i VIE registrino i loro piani con i regolatori cinesi prima di ottenere il permesso a portare avanti IPO all’estero. Resta il fatto che la SEC (ente federale statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori) nel 2021 ha messo sotto la lente d’ingrandimento le strutture VIE e queste aziende potrebbe ancora andare incontro al “delisting” se non mostrano i loro libri contabili a revisori terzi.

Alibaba Cloud, invece, recentemente si è vista sospendere per sei mesi una partnership di condivisione d’informazione di cybersecurity con il Ministero dell’Industria e della Tecnologia dell’Informazione cinese a causa di una falla nella sicurezza.

AMERICAN AIRLINES - I titoli legati ai viaggi hanno faticato nell’ultima settimana dell’anno, poiché la variante Omicron Covid ha continuato a influenzare l’azione del mercato. Dalla vigilia di Natale a lunedì scorso erano oltre 2000 i voli statunitensi cancellati. Anche le compagnie aeree United Airlines ed Alaska Air hanno cancellato voli per carenza di personale, carenza provocata da nuovi casi di positività al Covid.

DELTA AIR LINES – Come detto per American Airlines, le azioni delle compagnie aeree hanno visto una diminuzione. Migliaia i voli cancellati nel fine settimana natalizio a causa della carenza di personale, con diverse assenze riconducibili alla diffusione del Covid, ed anche il maltempo che ha fatto la sua parte. Delta Air Lines il giorno di Natale ha cancellato 375 voli, dopo i 212 cancellati la vigilia di Natale. La compagnia aerea si è scusata per i disagi con una nota: “Ci scusiamo con i clienti per il ritardo nel loro piani di viaggio per le vacanze. Il personale di Delta sta continuando a lavorare insieme senza sosta per reindirizzare e sostituire aerei ed equipaggi per portare la clientela dove deve essere nel modo più rapido e più sicuro possibile”. “Quando ciò non è possibile, gli addetti alle prenotazioni di Delta si stanno coordinando con il nostro centro operativo e di assistenza clienti per portare i passeggeri impattati sul prossimo volo disponibile”.

APPLE – Apple mette sotto osservazione lo stabilimento di Foxconn in India, dopo proteste dei lavoratori ed un’indagine che ha rivelato condizioni di vita scadenti. Secondo Reuters, Foxconn avrebbe avuto problemi nello stabilimento che si trova a Sriperumbudur, dove lamentele per condizioni di vita scadenti avanzate sono state avanzate dai lavoratori. Un’indagine condotta da controllori indipendenti ha scoperto che le sistemazioni remote dei dormitori e le sale da pranzo utilizzate per i dipendenti non soddisfano i requisiti necessari. Apple sta lavorando con il fornitore per garantire che i necessari miglioramenti alle condizioni di vita vengano apportati. Le operazioni di fabbrica resteranno ferme fino a quando non sarà risolta la questione ed i dipendenti saranno pagati durante questo periodo di assenza dal lavoro. Foxconn si è scusata ed ha promesso di prendere misure immediate per migliorare strutture e servizi.

Cambiando argomento, ma continuando a parlare della multinazionale di Cupertino, pare che la separazione da Intel abbia portato una spinta innovatrice per il Mac. Dopo il divorzio con Intel, Apple ha lanciato computer che, insieme ad una pandemia che ha avuto tra le sue conseguenze un maggior ricorso al lavoro e allo studio da casa, hanno fatto aumentare il business dei Mac. Ad aprile 2021, l’amministratore delegato Tim Cook, durante la pubblicazione degli utili del secondo trimestre fiscale della società, ha detto che il chip M1 ha contribuito ad alimentare la crescita del 70,1% delle entrate Mac di Apple. La crescita non si è fermata nel terzo trimestre, quando le entrate Mac sono salite del 16% anno su anno; in quel trimestre è stato lanciato il nuovo iMac. Nel quarto trimestre, invece, le entrate Mac sono cresciute solo dell’1,6%. Le vendite del quarto trimestre fiscale non includono le entrate derivate dal MacBook Pro 14’’, lanciato ad ottobre. Con la separazione da Intel, ora Apple può progettare nuovi computer nella loro componente hardware e software insieme. Nel 2022 potrebbe essere lanciato un nuovo MacBook Air e potrebbero esserci aggiornamenti all’iMac Pro e al Mac Pro.

BIOGEN – Nella scorsa settimana le azioni Biogen hanno subito un ribasso dopo che Samsung BioLogics ha negato di essere in trattativa per un’acquisizione dell’azienda attiva nel campo della biotecnologia per una cifra pari a circa 42 miliardi di dollari. A contribuire ad una crescita di quasi il 10% delle azioni di Biogen era stato un report del Korea Economic Daily, che parlava di legami tra i due gruppi. Il report parlava anche di piani di Samsung Group, che controlla Samsung BioLogics, che prevedevano di investire oltre 200 miliardi di dollari nei prossimi tre anni per espandere la sua attività nell’ambito dei semiconduttori, dei display e dei prodotti biofarmaceutici. Tuttavia giovedì scorso Samsung BioLogics ha dichiarato il report “non veritiero”.

MARVELL TECHNOLOGY – Marvell Technology, azienda che progetta semiconduttori, dopo una serie di acquisizioni negli ultimi anni, si è trasformata in un’azienda leader nelle soluzioni hardware per data center che può gestire carichi di lavoro sempre più complessi, come quelli riguardanti l’intelligenza artificiale. Recentemente Marvell ha anche parlato delle sue opportunità nell’industria dell’auto. La tecnologia sta fagocitando una parte del costo per produrre un veicolo ed il mix di chip per il calcolo dei dati ed attrezzatura di rete di Marvell mette l’azienda in una posizione favorevole per beneficiare di una tecnologia automobilistica sempre più avanzata. Al momento il settore automobilistico dell’azienda genera vendite annualizzate di circa 140 milioni di dollari. Nel terzo trimestre il fatturato è cresciuto del 61% anno su anno; le perdite nette sono pari a 61 milioni di dollari; il free cash flow è positivo di 185 milioni di dollari. Il prossimo anno alcuni di questi segnali di redditività confusi inizieranno a convergere e durante il percorso Marvell ha indicato che si aspetta di rimanere in modalità di crescita delle vendite a due cifre, anche grazie all'acquisizione di Innovium, un fornitore di soluzioni di rete per data center cloud e edge, e In-phi, leader nel trasferimento di dati ad alta velocità, estendendo così gli aggiornamenti dei data center che supportano nuovi servizi di cloud computing, del 5G e nella crescita del settore automobilistico.

META PLATFORMS – I titoli della società ex-Facebook dopo un buon inizio di 2021, nella seconda metà hanno barcollato. In media, gli analisti si aspettano che gli utili per azione di Meta Platforms crescano ad un tasso medio annualizzato di più del 21% nei prossimi cinque anni. Le Meta Platforms saranno ora costituite da due segmenti di business separati: le enormi ap-plicazioni di social media come Facebook, Instagram, WhatsApp e Messenger, ed i laboratori del metaverso che unirà il mondo fisico a quello virtuale.

L’azienda ha numeri importanti anche per quel che riguarda la sua base di utenti. Le applicazioni dell’azienda nel terzo trimestre del 2021 hanno raggiunto un totale di 2,81 miliardi di utenti unici giornalieri attivi, realizzando una crescita dell’11% anno su anno. Nel terzo trimestre, Meta Platforms ha registrato un aumento del 33% delle entrate a 28,3 miliardi $, anche se i cambiamenti nella piattaforma pubblicitaria di Apple hanno danneggiato i suoi risultati. Certamente la crescita degli utili e il massiccio programma di riacquisto di azioni che l'azienda ha da offrire rappresentano un bel viatico per un innalzamento delle quotazioni, di contro la società dovrà affrontare rischi normativi, informativi e la controversia su come le sue piattaforme di social media possono danneggiare i giovani.

MODERNA – Legal & General ha proposto a Moderna di condividere la sua tecnologia del vaccino anti-Covid con i paesi più poveri e di abbassare i prezzi in questi paesi. Proposta contestata da Moderna. Barron’s riporta che Legal & General vorrebbe che Moderna dica agli azionisti “se e come la riscossione da parte di Moderna del sostegno finanziario governativo per lo sviluppo e la produzione di un vaccino per il Covid-19 è, o sarà, tenuta in considerazione quando vengono prese decisioni che riguardano l’accesso a questi prodotti, come la scelta dei prezzi”. Legal & General Investment Management ha detto che Moderna ha spedito vaccini principalmente a paesi ricchi e non ha trasferito la propria tecnologia ai produttori in paesi a reddito basso o medio.

NVIDIA – Nella settimana prima di Natale il valore dei titoli della società sono saliti per ben 5 giorni consecutivi, contribuendo a portare l’ ETF iShares Semiconductor (SOXX) a un record negli scambi. Le scorte di chip sono diminuite a causa della carenza di offerta e della forte domanda, portando a prezzi più elevati per i chip. Nell’ultimo trimestre Nvidia, azienda tecnologica statunitense, ha fatto registrare record di entrate nelle vendite del settore data center e gaming, con una crescita dei comparti rispettivamente del 55% e 42%. Il management ha fissato la previsione di fatturato per il quarto trimestre fiscale 2022 a 7,4 miliardi di dollari. Il mercato dei processori grafici, invece, si preveda cresca di circa il 42% tra il 2020 ed il 2025.

TESLA – Nel quarto trimestre Tesla ha consegnato 308.000 veicoli, un record per l’azienda del fondatore ed A.D. Elon Musk, che nell’anno ha consegnato in tutto oltre 936.000 veicoli. Da Tesla notano che i numeri effettivi potrebbero anche essere più alti: “Il nostro conteggio delle consegne dovrebbe essere considerato leggermente conservativo, dato che contiamo un’auto come consegnata solo se viene trasferita al cliente e tutta la documentazione è corretta. I numeri finali potrebbero variare fino allo 0,5% o più. La consegna di veicoli Tesla rappresenta solo una misura della performance finanziaria dell’azienda e non si dovrebbe contare su di essa come un indicatore dei risultati finanziari trimestrali, che dipendono da una varietà di fattori, incluso il costo delle vendite, variazioni dei cambi ed il mix di veicoli noleggiati direttamente”. A far volare ulteriormente il titolo la notizia che, secondo i documenti depositati dalla Securities and Exchange Commission alla fine di martedì 28 dicembre, Musk ha esercitato opzioni su 1,6 milioni di azioni (concesse per la prima volta nel 2012) portando il suo totale a 22,8 milioni. Ha anche venduto 934.090 azioni per raccogliere fondi per il debito d'imposta legato all'esercizio delle opzioni. Complessivamente, Musk ha venduto 15,7 milioni di azioni delle quali circa 10,3 milioni di titoli molto probabilmente stanziate per passività fiscali.

PORTAFOGLI AZIONARI

Ed anche il fine anno ha portato soddisfazioni sui nostri Portafogli azionari. Iniziando dal Portafoglio Storico vediamo come la strategia del Nasdaq Weekly continui a regalarci dei bei tozzi di panettone o pandoro (viste le festività) con target raggiunto sul titolo olandese ma quotato a New York, ASML HOLDING che porta un guadagno del + 7,00%. Discreto anche il guadagno sul titolo FERRARI (+ 1,83% nel giro di 10 giorni) con la strategia SwingItalia. Con la strategia del Breakout Massimi Storici in settimana abbiamo acquistato il titolo EL.EN. e speriamo che gli altri titoli presenti nel Portafoglio incrementino i rispettivi guadagni in modo da compensare ampiamente le recenti perdite. Per quanto riguarda questo Portafoglio abbiamo studiato e stiamo testando per il prossimo futuro una nuova strategia se, come è possibile che accada, i mercati dovessero prendere delle pause di riflessione.

Passando al Portafoglio “The Challenge”, nessun target da segnalare, mentre abbiamo acquistato il terzo lotto sul titolo ZOOM. Stranamente al palo i titoli pro-Covid come Just Eat Takeaway, Disney ed appunto Zoom. Rimaniamo sempre in attesa degli acquisti sugli ETF settoriali, prezzi permettendo.

Alla prossima.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 NELLA SETTIMANA APPENA TRASCORSA.

Nessun report nella settimana appena trascorsa.


ORDINI DI ACQUISTO NUOVE POSIZIONI DELLA SETTIMANA (31/12/2021)
Non sono presenti ordini di acquisto per la settimana entrante.

Pagina a cura di SANDRO MANCINI e GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO.