Facciamo il punto sui cloni dell’informatica dopo un pessimo gennaio. Obbligazionario in $ fra diverse strategie. Valute digitali assieme in un unico replicante. Un certificato che merita attenzione. De’Longhi, Dovalue e Webuild protagoniste della settimana (ma non in Borsa!).
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Lo hanno chiesto molti lettori di “istituzionalizzare” questa rubrica domenicale. E noi – obbedienti – ottemperiamo alla sollecitazione.
► Gennaio glaciale per gli Etf tecnologici ma a due velocità
Torniamo su un tema che piace tanto. E’ quello degli Etf con sottostanti attinenti la “new economy” tecnologica. Gennaio sarà ricordato per la spallata registrata da questo comparto, che tuttavia sta viaggiando a doppia velocità, con un aumento della volatilità nelle ultime sedute. Appare così il momento buono per attivare piani di acquisto (nel caso si fosse persa l’occasione nei due anni precedenti), poiché in certi casi partire dopo cali consistenti significa iniziare certamente in maniera vantaggiosa. Questo il punto sulle performance per i cloni più seguiti a Borsa Italiana.
VanEck Vectors Digital Assets |
IE00BMDKNW35 |
-35,0% |
Etc Group Digital Assets & Blockchain |
IE00BMQ8YK98 |
-30,1% |
HANetf Purpose Enter. Software Esg |
IE00BMQ8YQ50 |
-21,9% |
WisdomTree Cloud Computing |
IE00BJGWQN72 |
-20,9% |
Global X FinTech |
IE00BLCHJZ35 |
-20,8% |
WisdomTree Cybersecurity |
IE00BLPK3577 |
-19,6% |
iShares Automation & Robotics |
IE00BYZK4552 |
-18,2% |
L&G Artificial Intelligence |
IE00BK5BCD43 |
-17,3% |
Lyxor Disruptive Technology Esg |
LU2023678282 |
-17,2% |
Lyxor Digital Economy Esg |
LU2023678878 |
-16,9% |
Lyxor Robotics & Art. Intelligence |
LU1838002480 |
-16,9% |
La lista potrebbe naturalmente proseguire ma è il caso di rispondere a due quesiti posti da alcuni lettori:
● Il settore si è arricchito di tanti prodotti, proposti da emittenti poco conosciuti. Sono affidabili? La struttura stessa degli Etf con il capitale segregato, cioè depositato presso una banca terza, fa sì che, in caso di default della società che lo gestisce, il patrimonio non sia aggredibile da parte di eventuali creditori. Diversificando gli emittenti (di qui l’effetto positivo dell’entrata in scena di inediti nomi), evitando cloni cosiddetti “sintetici” o che effettuano il prestito titoli – per tali riferimenti occorre leggere i relativi documenti sui siti degli stessi emittenti – la rischiosità diventa la più bassa in assoluto nel vasto panorama delle diverse tipologie di asset investibili.
● Quale il settore su cui conviene puntare in una fase di forte correzione dei mercati? Una diversificazione fra tre o quattro tipologie di sottostanti è preferibile. In altre parole attenzione a evitare per esempio un’eccessiva concentrazione sugli asset digitali, esposti indirettamente alle criptovalute, maggiormente soggetti alla volatilità.
Per chi invece voglia sfruttare quest’ultima per trading veloci (a gennaio si sono rese possibili anche operazioni intraday) ecco la classifica dei quattro Etf più alla mercé di tale variabile su base annua.
KraneShares Csi China Internet |
IE00BFXR7900 |
42,6% |
HSBC Hang Seng Tech |
IE00BMWXKN31 |
36,3% |
WisdomTree Cloud Computing |
IE00BJGWQN72 |
35,2% |
VanEck Vectors Semiconductor |
IE00BMC38736 |
31,6% |
Si consideri come puro riferimento che gli Etf sul Nasdaq si attestano in termini di volatilità all’incirca sul 20% sempre su base annua. Per i cloni sulla tecnologia si sale quindi addirittura al doppio, il che appare decisamente interessante in ottica di trading.
Si è detto nel titolo che ci sono due velocità nell’ambito degli Etf sulla “technological economy”. Alcuni a gennaio hanno infatti retto nel complesso meglio. E in tale ambito ci sono delle sorprese.
First Trust Innovative Trans & Process |
IE00BF5DXP42 |
-2,9% |
HSBC Hang Seng Tech |
IE00BMWXKN31 |
-5,3% |
Xtrackers Future Mobility |
IE00BGV5VR99 |
-5,3% |
KraneShares Csi China Internet |
IE00BFXR7900 |
-6,1% |
iShares Electric Vehicles and Driving Technology |
IE00BGL86Z12 |
-9,1% |
Le sorprese sono venute da quelli riferiti alla Cina tecnologica, che dopo un 2021 tempestoso hanno nel complesso limitato le perdite a gennaio.
► Bond in $, le alternative possibili
Di fronte ai prossimi rialzi dei tassi Fed le opzioni ipotizzabili sono varie in campo obbligazionario: bond a tasso variabile oppure a tasso misto (prima parte fisso e poi variabile) o a tasso fisso con scadenze corte o a tasso fisso con scadenze lunghe su cui collocarsi con entrate scaglionate in rapporto all’andamento delle quotazioni. Ciascuna ha i suoi vantaggi e svantaggi.
Tipologia |
Plus |
Minus |
A tasso variabile |
Poco volatili sono emessi soprattutto da istituti bancari. Esistono anche dei t.v. dell’emittente Usa ma non vengono trattati sul regolamentato italiano |
I rendimenti risultano nel complesso modesti, poiché molti sono flat sul Libor (cioè non prevedono un premio aggiuntivo). La liquidità su Tlx è talvolta bassa |
A tasso misto |
Garantiscono un rendimento fisso per qualche anno e poi si trasformano in variabili. Meglio che ciò avvenga quando i tassi Fed saranno già saliti (preferibile quindi il “turnover” nel 2023) |
Non sono molti e soprattutto vengono poco scambiati, salvo in rari casi. La parte variabile è quasi sempre “flat” |
A tasso fisso corti |
Assicurano un rendimento certo e talvolta quotano sotto 100. Bene i governativi Usa, tassati al 12,5% |
A scadenza occorrerà reinvestire il capitale su altri bond. E se le quotazioni all’improvviso girassero al rialzo? |
A tasso fisso lunghi con buy scaglionati |
In ottica di lungo periodo possono garantire yield elevati, mentre nel frattempo si incassano cedole più o meno rilevanti, a seconda del bond prescelto |
Bisogna monitorarli con costanza e mettere ordini a scadenza su prezzi in discesa, ordini che potrebbero non essere eseguiti. Richiedono quindi tempo e frequenti messe a punto |
Nel caso della terza opzione, quella dei tassi fissi a breve scadenza, ecco una selezione di titoli di Stato Usa (nel caso specifico denominati T-Note), tutti a taglio 1.000.
Usa T-Note 2% 15fb23 |
US912828UN88 |
101,26 $ |
Yield 0,80% |
Usa T-Note 0,5% 15Mz23 |
US912828ZD51 |
99,7 $ |
Yield 0,77% |
Usa T-Note 1,375% 30gn23 |
US912828S356 |
100,6 $ |
Yield 0,95% |
Usa T-Note 1,25% 31lg23 |
US912828S927 |
100,4 $ |
Yield 0,98% |
Usa T-Note Tf 1,25% 31ag24 |
US912828YE44 |
99,8 $ |
Yield 1,33% |
► Le sei criptovalute leader in un solo Etn
E’ già presente su alcune piattaforme di trading italiane, sebbene il suo esordio sia avvenuto solo da pochi giorni alla Borsa di Francoforte. VanEck ha quotato Vectors Crypto Leaders Etn (Isin DE000A3GWEU3) sul segmento regolamentato Xetra della piazza tedesca. Con esso gli investitori possono puntare in modo semplice su un insieme delle criptovalute più importanti e liquide: Bitcoin, Ethereum, Solana, Cardano, Polkadot e Litecoin.
Chi vuole capitalizzare varie cripto deve affrontare la sfida di identificare quelle più rilevanti tra le tante disponibili, oltre a Bitcoin ed Ether, e valutarne l’importanza futura. Invece con VanEck Vectors Crypto Leaders Etn è possibile investire contemporaneamente in sei di loro attraverso un’unica soluzione con un solo strumento totalmente collateralizzato nei principali cripto asset.
L’indice di riferimento, il Mvis CryptoCompare Crypto Leaders Vwap Close Index, traccia l’andamento delle attività digitali di riferimento su una o più delle 15 principali borse dell’Exchange Benchmark del fornitore di dati CryptoCompare. L’Etn – come detto - è completamente collateralizzato, ossia gli strumenti sottostanti sono effettivamente acquistati e conservati in cold storage. Per ottenere un elevato standard di sicurezza relativamente alla loro custodia, VanEck si affida a una banca depositaria regolamentata del Liechtenstein.
L’Etn ha un Total Expense Ratio (Ter) dell’1,50% ed è ribilanciato mensilmente. Per ora non si hanno indicazioni sulla sua volatilità, che dovrebbe comunque essere inferiore rispetto a quella delle singole valute digitali.
► 19,87% di cedola annua per tre protagoniste dei vaccini
Il settore delle azioni correlate con le vaccinazioni ha subito forti movimenti negli ultimi tempi. Per questo motivo segnaliamo un nuovo certificato con sottostanti tre aziende leader del comparto caratterizzate da netti cali in Borsa. Si tratta di BionTech, Moderna e Novavax.
Azione |
Ultima quotazione |
Min – max ultimo anno |
BionTech |
162,2 $ |
90,29 – 464,0 $ |
Moderna |
159,5 $ |
117,34 – 497,49 $ |
Novavax |
82,92 $ |
66,38 – 331,68 $ |
Il certificato, emesso da Vontobel (Isin DE000VX587H8), di tipo Quanto – ovvero a cambio coperto sul dollaro - stacca premi trimestrali con memoria del 4,968% (19,87% annuo) e prevede in particolare barriere per i premi decrescenti del 10% ogni trimestre: si va quindi dal 100% della prima data di valutazione al 30% dell’ultima. Proprio grazie all’effetto memoria sarà sufficiente l’ultima condizione, ovvero che nessuno dei titoli sia crollato del 70% al rimborso, per ricevere tutti gli eventuali premi non incassati in precedenza. Con una durata di 24 mesi è strutturato a scadenza con una barriera di protezione profonda, che salvaguarda il capitale fino a cali del 50% dei sottostanti rispetto al livello iniziale.
Cosa succederebbe quindi a fine vita
● Scenario positivo
Se alla data di valutazione finale, il 25 gennaio 2024, il certificato non dovesse essere ancora stato rimborsato (il che avverrebbe a 1.000 €, più tutti i bonus non staccati precedentemente sommati a quello del trimestre in corso, dal 25 luglio 2022 e per ogni trimestre successivo, se tutti i titoli quoteranno a un livello pari o superiore a quello iniziale) occorrerà guardare al valore dei sottostanti. In presenza di cali fino al 50% rispetto alla quotazione iniziale sarà rimborsato a 1.000 € e verranno incassati tutti i premi trimestrali non percepiti precedentemente.
● Scenario Negativo
Se, in data 25 gennaio 2024, uno tra i sottostanti avrà perso un importo superiore al 50% rispetto al valore iniziale, l’investitore incasserà un importo rapportato alla quotazione del peggiore dei tre titoli.
Il certificato è stato emesso con un valore nominale di 1.000 € in data 27 gennaio 2022. Valore iniziale BionTech 159,33 $ - Valore iniziale Moderna 159,47 $ - Valore iniziale Novavax: 84,27 $. Ultima quotazione: 1.012 €.
► Tre azioni italiane sugli scudi
Più per le vicende e le notizie diffusesi nelle ultime sedute che per l’andamento delle quotazioni meritano attenzione tre azioni italiane di media capitalizzazione che molti piccoli e medi investitori seguono con interesse. Ne analizziamo gli eventi, fornendo anche una veloce verifica tecnica nell’attuale difficile fase dei mercati.
Azione |
Perché sugli scudi |
L’analisi |
De’Longhi |
La società, specialista di macchine del caffè e di elettrodomestici da cucina, ha chiuso il 2021 con ricavi di 3,22 miliardi di €, in crescita del 36,8% rispetto al 2020. Inoltre nel quarto trimestre sono saliti del 21,6%. Intanto ha comunicato di puntare nel 2022 a una crescita delle vendite “a un tasso mid-single-digit”, che in parole semplici significa attorno al 5%. Ha ammesso infine le complessità del mercato per l’intero settore dei “consumer goods” |
Una bella candela verde giovedì e una successiva netta candela rossa venerdì: due movimenti abbastanza anomali per un’azione solitamente caratterizzata da fluttuazioni modeste. Così rispetto al massimo a 31,8 € del 27 è corrisposto un minimo a 29,96 (dato di chiusura) del 28. Un vero strappo? Solo sopra i 35 €, area in cui si colloca attualmente la media a 200 |
Dovalue |
La società, attiva nella gestione e nel recupero di crediti deteriorati, ha approvato il piano industriale 2022-2024. Si prevedono una crescita organica in tutte le aree in cui è presente e una strategia di M&A incentrata su consolidamento, ampliamento del mercato di riferimento e innovazione. E’ previsto un super dividendo per l’esercizio 2021 |
Le buone notizie non hanno raccolto consenso sul mercato, L’azione a 7,59 € è ben sotto i massimi di ottobre (10,87 €). Eppure a leggere certi report degli analisti si giustificherebbe un bell’ottimismo. Un vero rimbalzo sarà possibile solo sopra gli 8,1 e poi i 9,5 € |
Webuild |
Ha comunicato l’avvio, il 27 gennaio 2022, di un programma di acquisto di azioni ordinarie proprie in forza di una delibera dell’assemblea dello scorso 30 aprile 2021 |
Il buyback ha consentito due sedute positive dopo cinque negative. Per parlare di rimbalzo occorrerà però toccare i 2 € contro la chiusura venerdì a 1,887 (massimi di novembre sui 2,28 €) |