Mercati nervosi ma non impanicati. Solo schizzati.


Come dicevo nel webinar di martedì (link https://www.youtube.com/watch?v=Q59smozTCck), questo mercato orso non lo shorto e, nel caso lo facessi, certamente non in breakout. Il trend di breve e di lungo sono ancora al ribasso, almeno per ora. Escludendo per un attimo la possibiltà di ulteriori affondi a causa di uno shock esogeno (guerra che si allarga, Taiwan, atomiche et similia, ma potrebbe anche trattarsi della reincarnazione della Regina Elisabetta) faccio veramente fatica a cliccare il tasto sell benché quella di queste ultime settimane sia stata una mattanza e, si sa, il trader opera in tendenza (a seconda dell'orizzonte temporale che ha). Un ascoltatore mi chiedeva cosa avrei fatto qualora il dato sull'inflazione fosse stato positivo (o negativo). La mia risposta laconica: assolutamente nulla. Col senno di poi è stata una buona idea: dato brutto e peggiore delle aspettative, mercato che inizialmente brekka i minimi (bei livelli su cui agire) e poi squeeze out degli shortisti con un movimento che non ricordo di aver visto da una vita. Il finale? Mercato up del 2-3%. Veramente da ridere (e da pianegere per chi fosse rimasto incagliato). 

L'aspetto positivo però è che qualcuno i soldi li ha veramente buttati dentro e ha tirato la sdentata ai ribassisti. Questo ha permesso (finalmente) il ritorno di un pò di volumi (che rimangono comunque sotto ai 2 miliardi di euro sulla Borsa Italiana, quindi niente di eclatante sia ben chiaro). Personalmente credo che chi si è azzardato a fare questo movimento ha comunque dato poca importanza al dato. In altri termini probabilmente fiuta il fatto che visto che è tutto incentrato sull'inflazione, quella stessa inflazione è al culmine e quindi non ha senso andare short adesso. Poi se il mercato, per qualche altro motivo, venisse giù a pera se ne riparlerà.  

Come dicevo ad un collega questo pomeriggio, gli operatori non toccano nulla: dai bonds alle azioni, dai preziosi alle commodities. C'è comunque paura (che al momento non è terrore). Lo testimonia il Vix di cui avrei dovuto parlare durante il webinar ma poi mi è passato di mente. Continua a rimanere in un'area critica: abbondantemente sopra i 30 (il livello di 26 è già lontano) ma non sopra i 36-38 punti (panico). Una MOB: make or brake. Del resto se si salisse sopra i 36-38 punti ecco che qualche cigno nero avrebbe fatto capolino. Forse quella buy opportunity su cui avere il coraggio di cliccare buy all in. Poi la sera, prima di addormentarsi, consiglio qualche sonnifero, uno Xanax ed anche il Vix (in versione pomata) per poter respirare meglio. L'unico consiglio è di non mettersi alla guida il giorno dopo perché l'uso di benzodiazepine non permette di guidare autoveicoli o motocicli.

 Di seguito l'indice della paura, che al momento è sì nervoso ma non impanicato. L'area critica è quella in blu.

E gli indici ? FTSEMIB40 tenuto per i capelli (che a brevissimo saranno quelli della premier in pectore Meloni). Qui abbiamo al momento una sorta di triplo minimo a 20000. Livello testato a luglio, testato a settembre ed ora nella seduta di giovedì. I 20K sono una soglia psicologica non indifferente a mio parere. Benché gli europei in queste ultime settimane abbiano tenuto leggermente meglio rispetto allo zio Sam, nel caso del nostro indice la "pallina" è rimbalzata tre volte proprio sui 20000 ma il rimbalzo inizia a perdere momentum e forza. Insomma, fuor di metafora è come se i 20000 fossero stati un ottimo supporto a luglio (il rimbalzo è stato fino a 23000) ma già la seconda volta in cui tale livello è stato toccato il rimbalzo si è spinto solo fino a 21500. Sarebbe importante un ritorno sopra 21500 per poi provare l'attacco alla trendline dinamica discendente di lungo periodo (vedere grafico successivo).

Negli Stati Uniti l'S&P500 è stato boombastico all'insù giovedì ma venerdì l'effetto delle benzodiazepine alla guida ha fatto sbandare l'automobile. Il risultato? Tornati sui livelli delle sedute precedenti e rimangiato de facto tutto il guadagno. 

Come ho sempre scritto i mercati si nutrono di una sola cosa: la liquidità. Se questa manca la vanno a cercare. Che sia una caccia agli stop, uno short squeeze ed il giorno successivo un long squeeze poco importa: "o Franza o Spagna purché se magna" scriveva Guicciardini. Credo che questa frase si addica particolarmente bene alla Borsa.

Dei 23 mercati ribassisti dalla seconda guerra mondiale ad oggi, 8 hanno toccato il minimo a ottobre. Questo dato, se rapportato a quello degli altri mesi dell'anno, mostra che ottobre può ragionevolmente essere considerato un bear market killer più di qualsiasi altro mese. Il mese con il successivo maggior numero di minimi di mercato è marzo (ricordate ad esempio marzo 2009 e marzo 2020), quindi le probabilità di vedere dei minimi nel medio periodo potrebbero essere vicine. Il precipizio rimane comunque vicino anche in considerazione del fatto che nei precedenti sei bear markets il bottom è arrivato DURANTE i tagli dei tassi. Al momento la mia view rimane questa: o su diretti o giù diretti.

Nel grafico successivo notate come solo in concomitanza dei ribassi della FED il mercato è riuscito a trovare un bottom. in altri termini vale sempre il motto "don't fight the FED". In giallo, in verticale, sono segnate le recessioni.

Fronte watchlist....

Giusto un paio di idee, fermo restando che la situazione generale è quella descritta in precedenza. L'importante è che vi sia costanza nei volumi durante le prossime sedute, almeno sulle azioni oggetto di analisi (eccezion fatta su Atlantia e Tod's). Un forte volume in acquisto oggi e lo stesso grosso volume in vendita domani invalidano lo scenario. Un forte volume in acquisto un giorno e bassi volumi in quello successivo con prezzi che non si discostano molto dalla chiusura precedente implicano una perdita di momentum.

OVS

Formazione triangolare in corso d'opera. Al momento l'azione ha retto discretamente agli urti di mercato delle ultime settimane. In caso di allungo rialzista vedrei bene il test della media mobile a 200 periodi che attualmente passa attorno a 1.85-1.86 euro. Via rialzista abortita sotto 1.64 euro.

Atlantia

Ne ho parlato molto brevemente nel webinar di martedì che trovate su youtube (link: https://www.youtube.com/watch?v=Q59smozTCck). L'opa è a 23 euro subordinata al raggiungimento del 90% di adesioni. Attualmente quota 22.40 (circa il 2.6% in meno). Secondo UBS il motivo deriva in parte dall'allargamento del rischio Paese in un mercato con alta volatilità (mi permetto di aggiungere che forse l'alta volatilità è talvolta dettata dai bassi volumi e questo fa si che quando si passa un ordine le oscillazioni aumentano perché non trovano una controparte), in parte dal fatto che gli investitori sarebbero preoccupati rispetto alla condizione di efficacia ovvero il raggiungimento della soglia del 90% nonché dalle condizioni Mac (che riguardano choc esterni o "cambiamenti nella situazione politica, finanziaria, economica, valutaria o di mercato, nazionale o internazionale, che abbiano o possano avere effetti sostanzialmente negativi sull'offerta e/o sul gruppo dell'emittente', si legge nel prospetto dell'Offerta, in cui si cita ovviamente 'la crisi politico-militare Russia-Ucraina e i suoi sviluppi"). Faccio però notare che queste clausole sono abbastanza comuni tanto più che l'OPA è stata lanciata DOPO l'inizio del conflitto (nella seconda metà di aprile). Inoltre va ricordato che in merito alla condizione di efficacia del 90% - sempre dal prospetto - emerge la possibilita' che in caso di mancato raggiungimento di questa soglia, Atlantia puo' comunque procedere al delisting fondendosi con Schema Alfa, il veicolo che ha lanciato l'Offerta.

E' anche possibile che qualche operatore abbia preferito vendere per far spazio ad azioni già in forte ribasso e ritenute sottovalutate, sfruttando la liquidità a disposizione. 

Visto che sul mercato non esistono mai operazioni certe ma solamente più probabili, come sempre anche in questo caso la discriminante è quella di bilanciare bene il capitale nell'eventuale trade, ipotizzando uno stop percentuale (10%? 5%?) funzionale appunto alla liquidità che si immette nell'operazione. Ricordo ad esempio che nel caso di BE Shaping the future il titolo passò da 3.40 a 3.06-3.10 euro e solo il money management mi ha permesso di rimanere dentro seppur con un cippino. L'ipotesi in quel caso era di OPA altamente probabile in seguito a due diligence al prezzo di 3.45 euro, peccato (e per fortuna) che sia stata lanciata dieci giorni prima dell'inizio del conflitto! Di seguito trovate il grafico daily di Atlantia.

Saras

Possibile formazione di un 1-2-3 rialzista su scala daily. Venerdì buoni volumi e test dei vecchi supporti ora divenuti resistenze (sempre su scala giornaliera) ed individuabili a 1.065 euro. Se l'azione risalisse sopra 1.07 si può ipotizzare una continuazione del trend con uno stop iniziale a 1 euro anche se graficamente andrebbe posizionato a 0.90 market on close (ma in questo frangente di mercato è inaccettabile uno stop così largo, almeno per il sottoscritto). Lo stop a 1 euro andrebbe mano a mano alzato a seconda delle chiusure daily. Se fossero esplosive lo aggiornerei sui minimi giornalieri (scenario molto improbabile), altrimenti se vi fosse perdita di momentum si può optare per mantenerlo ugualmente a 1 euro oppure alzarlo utilizzando un timeframe più ristretto (grafico orario o a due ore). Quantitativi modesti.

Tod's

Qualora ci fosse un grosso ribasso di mercato e l'azione si avvicinasse nuovamente a 40 euro (magari 40.20-40.30) si potrebbe anche pensare ad un acquisto confidando in un rilancio da parte dell'azionista. Sarebbe come acquistare una call. Alla peggio la si chiude in OPA perdendo il relativo premio. La motivazione è semplice: anche in questo caso il titolo è sempre stato sopra il livello di 40 euro, livello a cui il titolo era stato quotato oltre vent'anni fa. Come avevo scritto a metà agosto il braccino al momento è stato piuttosto corto: chi più ne ha meno ne mette...

Unicredit

Azione forte in queste ultime settimane, anche se non l'ho mai tradata. E' chiaramente sostenuta dal buyback in corso. Se il contesto di mercato volgesse al bello attenzione all'eventuale rottura al rialzo di 11.30 euro. Per il momento rimane nella terra di nessuno ma le cose potrebbero cambiare a breve. Da seguire. 

CNHI

Venerdì mattina era mia intenzione provare il long ma non ho trovato un punto di ingresso (sarebbe stato a 12.26). La chiusura è stata in zona neutrale ed abbiamo il 50% di possibilità che salga o che scenda per la prossima settimana.

Perchè long?

Rottura di trendline dinamica di lungo periodo e titolo in rialzo rispetto al resto del mercato.

Perché short?

E' vero che ha rotto la trendline dinamica ma al momento ha fatto un pullback sui vecchi supporti divenuti resistenza importante (area 12.80-12.90). Inoltre "fondendo" i volumi di giovedì con quelli di venerdì potremmo dire che chi ha comprato giovedì ha scaricato il venerdì e quindi è uscito dal titolo. Ipotizzando uno short su rottura di 12.50 con stop a 12.70 si può pensare ad un rientro verso 12.20-12.30. Se si propende per un rialzo vedrei bene un ingresso in quest'area (venerdì ha chiuso a 12.54) e stop altrettanto stretto (12.40).

In entrambi i casi, long e short, gli stop vanno adattati a seconda del close sul grafico daily.

Piccoli trades+piccole quantità =basso rischio +bassi guadagni (o perdite). Purtroppo ora come ora funziona così.

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)